Recensione/valutazione per il contest "In direzione ostinata e contraria" indetto sul forum di EFP:
Grammatica e ortografia: 9/10
Tutto sommato assolutamente apprezzabile, mi preme però di segnalare alcune sbavature che mi hanno portato nell’insieme a togliere un punto: mi riferisco a “un errore” scritto con l’apostrofo, a finché scritto con l’altro tipo di e accentata, a “vero” scritto in maiuscolo (capisco la sua importanza nel contesto, ma personalmente ritengo l’uso di parole o di frasi in maiuscolo più adatto a chat, forum e in generale al linguaggio internautico che non a quello letterario).
C’è poi un passo che non ho capito molto bene, mi riferisco al punto ove è scritto:
“quella che l’avrebbe portato sulle tornte di anniversario insieme a Felix, quella che gli avrebbe spalancato una nuova vita.”
Perdona la mia ignoranza, ma cosa sono o sarebbero le “tornte di anniversario”?
Stile:9/10
Niente affatto male, tuttavia non capisco, o meglio non capisco del tutto però la scelta di usare una forma testuale sì frammentata, forse volevi dare all’espressione dei sentimenti della protagonista una sorta di versione “recitativa”, in modo che nella mente del lettore ogni avvenimento della sua vita avesse la giusta rilevanza? Oppure volevi trasporre in una forma simil- poetica il suo travaglio interiore?
Originalità: 8/10
C’è, ma non troppa, nel senso che è un tema abbastanza praticato quello della lamentazione contro il destino cinico e baro e le avversità della sorte, come anche quello dell’individuo cui viene fatto pesare oltremodo la sua condizione di “diverso/a”; anche se qui siamo in un contesto piuttosto particolare, valgono le stesse regole del mondo esterno.
Gradimento personale: 8/10
Nel complesso la storia mi è piaciuta molto, per il tema della rivalsa verso chi non crede nella proprie potenzialità, ma anche perché, in un certo senso, una rondine non fa primavera, o meglio non è servita (o non è bastata) trovare qualcuno che finalmente la capiva per sentirsi del tutto appagati, si dice che la felicità non è propria dei mortali, forse non lo è nemmeno dei personaggi di videogiochi et similia.
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
Si vede abbastanza chiaramente come il carattere della protagonista (degli altri si può dire solo che riescono costantemente a farla soffrire, in un modo o nell’altro, anche se animati dalle migliori intenzioni e/o lo fanno per il suo bene o presunto tale) sia stato formato dalle avversità dovute alla sua condizione di “diversa” e di come nessuno o quasi abbia cercato di vederla per quello che era, ritenendo più facile stigmatizzarla per qualcosa di cui non aveva colpa; si dice che la Fortuna aiuti gli audaci, ma si dice anche che aiuti più volentieri chi non fa conto su di lei, in questo caso la protagonista ha sistematicamente e meticolosamente cercato di superare gli ostacoli che si frapponevano tra lei e i suoi obiettivi, anche con l’aiuto di chi si mostrava amico.
Attinenza al tema: 4/5
Secondo me c’è, ma forse è stato limitato dalla forma stilistica scelta; a mio modesto parere un tema come quello del contest in oggetto non si accorda in tutto con lo stile introspettivo, in altre parole forse sarebbe stato meglio descrivere i vari momenti in cui la protagonista si è trovata in difficoltà in presa diretta, non affidandoli al ricordo di un momento in cui ormai lassa e dolente sembra considerarsi oramai allo stremo (i ricordi per loro natura sono oggettivi, non soggettivi); ma a parte questo direi che lo spirito del contest è stato rispettato: la protagonista a torto o a ragione ha deciso di andare contro (è proprio il caso di dirlo) le “regole del gioco”, profondamente convinta della giustezza della sua battaglia per i diritti dei glitch (o più limitatamente, almeno dei suoi) e disposta a pagare le conseguenze di quello che fa, anche se grevi, ingrate e spossanti.
Totale: 42/50 |