Recensioni per
Il ciclo dei vinti
di Carmilla Lilith

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/07/13, ore 19:24
Cap. 3:

"Tired of lying in the sunshine
Staying home to watch the rain
You are young and life is long
And there is time to kill today

And then the one day you find
Ten years have got behind you
No one told you when to run
You missed the starting gun "

Amo quella canzone (come tante altre, dettagli) e il tempo che passa mi angustia parecchio. La sensazione prima che ho avuto dalla tua one-shot è stata angoscia dura e cruda. Beatrice è un personaggio che ti si spiaccica in faccia nudo e crudo nel suo osceno realismo. E si sa, le storie che più ci inquietano sono quelle dove alla fine c'è scritto "tratto da una storia vera".
Bella davvero, sei riuscita a racchiudere l'ansia del tempo che passa in poche ma concise e dirette parole!
Sai chi sono.

Nuovo recensore
08/07/13, ore 18:48
Cap. 2:

Che dire? 
Sono rimasta davvero stupita dalla grande qualità della tua scrittura, di questi tempi è molto difficile leggere racconti ben scritti, soprattutto se originali, pare che l'ispirazione di sia prosciugata nei cervelli delle autrici! (parere mio ovviamente, assolutamente opinabile!)

Nel tuo caso, invece, si percepisce chiaramente la volontà di produrre uno scritto di valore, mi è piaciuto il fatto che ti impegni a descrivere nel dettaglio ogni scena, senza cambiamenti di prospettiva troppo bruschi, che mal si addicerebbero a dei racconti così introspettivi, che definirei quasi flussi di coscenza, passami il termine, espansi.

Trovo che le storie personali dei tuo "vinti dalla vita" siano decisamente interessanti, pregne di dolore, rimpianto, ma soprattutto di una grande e struggente umanità, che fanno subito amare al lettore questi personaggi, sebbene siano delle comete fugaci.

Che altro aggiungere? 
Un semplice brava, anche la scelta di uno stile diverso, del racconto al presente, è assolutamente in linea con la trama, con il ritmo incalzante che porta il personaggio verso una morte senza onore, una morte da sconfitto.

Credo proprio di aver trovato un nuovo autore preferito!

Un saluto, 

Glo

Recensore Master
19/06/13, ore 16:49
Cap. 2:

*coofff* sì, sono il figliol prodigo venuto per mangiare il maialozzo arrosto. *coooff*
Non so, stai facendo venire voglia a me di vedere questa città. Sembra moto particolare e pervasa da una malinconica intimità tipica dei paesi grandi.
Detto ciò, Andrei (nome che adoro) è altrettanto malinconico e si dimostra u personaggio talmente umano da farti stringere il cuore. E poi la storia del cane... ngh. <--- amante di tutti gli animali (ciò non l impedisce di mangiare bistecche a profusione e di gridare "bistecca!" appena vede un maiale)
Ciò che fa più male è l'indifferenza della gente che sembra quasi in un mondo parallelo.
Ci sarebbero mille altre cose da dire, ma cartografia numerica mi chiama e ho un onore da difendere.
Bello scritto, davvero, pieno di colori foschi e umanissimi.
Ange <3

Recensore Master
01/02/13, ore 09:42
Cap. 1:

E così, eccomi finalmente a recensire il tuo racconto, scusandomi per l'immondo ritardo!
Il racconto mi ha lasciato addosso una profonda malinconia e il pensiero dell'ineluttabile cedimento di un mondo che non esiste più e non viene sostituito da alcuna prospettiva di speranza. Angela è una figura simbolica: lei è la vecchia Europa comunista, collassata su se stessa e guardata con sussiego dai giovani che, al contrario, sono aperti verso il futuro e i cambiamenti.
Il parallelismo tra lei e la sua nazione (come con il disastrato Hotel Dacia) è fin troppo facile: anche Angela è un dinosauro, relitto di un'epoca ormai morta e superata, eppure attaccata a quel mondo come ai bei ricordi della sua giovinezza. Quando era ancora felice, all'alba della sua vita, e i suoi sogni si mescolavano con quelli del suo giovane paese all'indomani della rivoluzione comunista. Sentimenti del singolo e passioni del popolo si intrecciano, in questa storia.
Forse tu sei troppo giovane per ricordarlo, ma io - che all'epoca ero ragazzina - ho ancora in mente le immagini del tg che nel giorno di Natale diffondeva la notizia dell'esecuzione di Nicolae Ceausescu e della moglie: fu l'inizio della fine per l'ex Europa dell'Est, l'inizio di una svolta che mescolò sussulti democratici e ansie.
Un bacio, alla prossima

Recensore Master
15/01/13, ore 20:41
Cap. 1:

Bentornata, donna! Sono *cough* leggermente *cough* in ritardo, ma il ritorno in facoltà è stato traumatico così come lo sarà Gennaio e Febbraio *piange*
Una storia nostalgica, non c'è che dire! E la nostalgia porta al pensiero gli anni rossi (e un po' grigiottini, non è che i palazzi sovietici fossero colorati - per lo meno, quelli di Berlino Est non lo sono affatto) della dittatura. Più che per la dittatura qua si parla di situazioni personali, di drammi intimi (l'alcolismo, la perdita del lavoro, la lontananza fisica ed emotiva dai figli) e il tutto si rispecchia sull'albergo. Non conosco niente della Romania a parte che il rumeno assomiglia molto al greco antico e che usano l'alfabeto latino e non il cirillico, però mi incuriosisce questa città: come può un posto essere talmente triste da attirare turisti grazie ad un hotel? (a meno che non sia speciale °-° ) Ammetto che già questo mi mette tristezza, se poi l'albergo è rovinato me la mette ancor di più. Poi, sì, l'architettura sovietica mi mette tristezza, sembrano carceri ;u;
Storia intensa, un po' diversa dal tuo stile, ma non per questo meno apprezzabile!
Au revoir <3