Recensioni per
The employee's tale
di Mary West

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/06/13, ore 15:29

Il motivo principale per cui ho amato questa storia è senza dubbio Phil Coulson. Questo incipit è soltanto apparentemente scontato, dal momento che non vuole, come si potrebbe erroneamente pensare, sottolineare la mera presenza del personaggio – il fatto che questa sia sufficiente ad innalzare il livello del racconto è un altro paio di maniche – ma evidenziare il modo in cui lo stesso è stato tratteggiato e l’utilizzo che l’autrice ha saputo farne. Questa storia, malgrado la partecipazione preponderante di Tony e Pepper, è la storia di Phil Coulson, del suo acume e delle sue capacità, del valore e della profonda umanità che lo connotano. Molti si propongono di narrare le storie sfruttando il punto di vista di un determinato personaggio, pochi – anzi, pochissimi – vi riescono in maniera convincente. Per utilizzare questo espediente non è sufficiente scegliere un personaggio e assegnargli il compito di voce narrante; bisogna calarsi nel suo modo di essere e di vedere le cose ed utilizzare il suo sguardo come filtro consapevole, presentando gli avvenimenti nella maniera in cui lo stesso, in base alla sua caratterizzazione, li avrebbe visti e recepiti. Tu, nella circostanza, l’hai fatto alla perfezione ed è questo il valore aggiunto che conferisce a questa storia lo statuto di capolavoro. Phil è un osservatore, è analitico fino all’inverosimile, e partendo da un semplice sguardo la sua mente è in grado di elaborare una serie di dati impressionante e formulare una quantità di ipotesi altrettanto cospicua. Le sue disamine non si fermano all’apparenza, ma sono in grado scandagliare l’animo di coloro che osserva e di coglierne gli aspetti celati. Nel momento in cui ti guarda, Phil Coulson ti sta esaminando e sa già molto più di quanto tu possa soltanto immaginare. Tutto questo, io l’ho visto in maniera lampante nel suo incontro con Pepper e, in maniera particolare, con Tony. Mi hanno enormemente colpita, a questo proposito, i pensieri e le osservazioni relative a Pepper e alla sua eleganza, al suo garbo e alla sua bellezza, che non è affatto confinata all’esteriorità, anzi, è una bellezza prettamente interiore, legata al suo modo di fare e di porsi. Ancor di più mi hanno impressionata i riferimenti a Tony e al suo sguardo e a tutto ciò che esso cela e rivela, compreso il legame con Pepper, nella quale Phil individua, a ragione, il tassello mancante della sua indagine. Ho sempre ritenuto Pepper una sorta di chiave di lettura della vita di Tony; grazie a lei, attraverso lei, è possibile scorgere quelle qualità che la corazza di prepotenza e menefreghismo di cui Tony si avvale nasconde e un Phil che coglie immediatamente quest’aspetto, che percepisce subito il valore che Pepper ha per Tony e l’effetto che ha su di lui, è tra le cose più belle ed IC che abbia mai letto in vita mia.
Non posso esimermi dal sottolineare e lodare a dovere la verve comica, sottile ma irresistibile, che anima la narrazione, e che raggiunge l’apice, almeno per quanto mi riguarda, nelle seguenti battute, divertentissime e cucite con grande maestria addosso a coloro che le pronunciano.

“Dunque” cominciò finalmente, molto più rassicurato dalla presenza della ragazza nella stanza. “Signor Stark, sono l’agente Coulson dello S.H.I.E.L.D., la Strategic Homeland Intervention, Enforcement and Logistics Division.”
“Cavolo, vi servirebbe un nome nuovo.”

“Mi dica che non pensa mai a quella sera.”
“Quale sera?” replicò lei e sembrava fare uno sforzo immane per non cadere in quella follia.
“Lo sa.”
“Intende quella sera?” chiese stupita. “Quando abbiamo ballato e siamo andati sul terrazzo e poi lei è andato a prendermi da bere…”
Phil si domandò se non fosse il caso di tapparsi le orecchie e prendere a cantare Jingle Bells a squarciagola.

Come ben sai, la storia di questa storia – contorta e cacofonica come espressione, ne sono consapevole – mi ha indotto a formulare non poche (e preoccupanti) riflessioni sullo stato della tua salute mentale (ma quello è da sempre oggetto di studio per me e gli esiti di tali studi sono sempre stati negativi a prescindere da questo racconto) e sulle tue capacità divinatorie. Tutt’oggi ripenso con sommo gaudio, divertimento ed inquietudine al lontanissimo giorno in cui mi leggevi di Barton che sparava frecce contro la parte dell’ufficio di Coulson e la cosa non aveva per me, né per te, alcun valore particolare. Ecco lo sapevo, sto ridendo anche adesso nel mentre lo scrivo e adesso mia madre penserà – o meglio, ricomincerà a pensare che sono pazza. Sapevo che non avrei dovuto recensire questa storia oggi, visto il pessimo stato psicologico ed emotivo in cui ancora verso *riprende i "Tempo"*
Al di là del valore paradossale che è impossibile non attribuirgli, il Clint/Coulson inconsapevole di questa storia m’è piaciuto non tanto, non tantissimo, ma molto, molto di più. Da persona ambigua quale sono, adoro i rapporti indefiniti, quelli fatti di parole non dette, confidenza, frecciate (in questo caso, non soltanto metaforiche) e rimandi, che consentono al lettore di vedere un legame di natura diversa a seconda della sua sensibilità e della sua interpretazione soggettiva. Penso non sia impresa ardua capire per quale io propenda (la mia prevedibilità mi turba), ma la cosa bella, al di là del fatto che si supporti o meno il pairing, è il modo in cui trapelano l’affiatamento, l’interesse e la preoccupazione reciproca che nutrono e tutto quello che in passato hanno condiviso, attraverso riferimenti appena accennati ma che a me son parsi tutti molto efficaci e significativi. Sò carini assai quando litigano, ssssì *sorrisetto malizioso e risatina isterica*
Grazie di cuore per questa storia e ricorda che, quando desideri che qualcuno ti bombardi, basta chiedere. A cosa servono gli amici, altrimenti? *abbraccia*

Recensore Veterano
12/06/13, ore 19:02

Ed eccomi qui con un pò di ritardo, ma alla fine nemmeno tantissimo (pensavo peggio, ma ci tenevo a recensire la tua nuova storia!).
Premetto che l'aspettavo davvero con ansia perchè mi fa sempre un piacere enorme leggere qualcosa di tuo e sono sempre fiduciosa che un pò di pepperony in mezzo ci caschi, in questo caso molto!
Mi piacciono moltissimo le storie pre-pepperony (scriverle e leggerle) perchè danno la possibilità di giocare su un'infinità di piani distinti e creare una complicità tale che è poi più difficile da mantere nelle storie in cui sono una coppia. Tu ovviamente sei magistralmente riuscita a giocare su tutti i piani fatti di sguardi, vicinanza (non è assolutamente strano che Pepper sia a casa di Tony, non lo lascerebbe solo!!), scambi di battute e sorrisi. Coulson si trova in mezzo a tutto questo e con la sensibilità che lo distingue registra e capisce di trovarsi davanti a qualcosa di straordinario, che va molto al di là di un armatura luccicante e di un miliardario eccentrico. Di sicuro ti ho già detto, ma ripeterlo non guasta mai, come impazzisca letteralmente per il rapporto che riesci a creare tra Pepper e Phil anche se qui è solo l'inizio ci si rende conto di trovarsi di fronte ad un'amicizia che non potrà che crescere e continuare nel tempo. Ho apprezzato molto anche il rapporto appena accennato Phil/Barton. L'hai descritto in modo che ognuno possa leggerci quello che vuole e quindi dal mio punto di vista la cosa è stata molto gradita (e Christine, la violoncellista dell'evenverse ringrazia :D).
L'idea di ripercorrere il film dal punto di vista di Phil mi è piaciuta molto e chissà che non ne venga fuori una cosa simile anche per il secondo film!
Detto ciò la pianto di tediarti e ti rinnovo i complimenti, sperando di leggere presto qualcos'altro di tuo.
Alla prossima
Even 

Recensore Master
09/06/13, ore 16:40

Una storia davver fantastica! :D
L'ho letta dal'inizio alla fine tutta d'un fiato, divertendomi molto nel 'scoprire' i piccoli missing moment e le piccole what if che ci hai inserito. Senza contare che c'è Phiiiiil! ♥ Doveva sapere che quando c'è di mezzo Tony Stark tutto assume una piega singolare e diversa, nulla è come sembra e c'è d'aspettarsi sempre l'imprevedibile, soprattutto se si parla di un multimiliardario, palyboy e filantropo come lui. Ma Phil Coulson è nato subito agente, con tanto di giacca e cravatta correlata!, e da lui non ci si può aspettare niente meno che la perfezione. Solo lui può sopportare un egocentrico Stark, oltre che ovviamente anche Pepper, e svolgere il suo lavoro alla perfezione.
Phiiiiiiiil!!!!!! ♥ ♥ ♥
E poi le varie telefonate a Clint, parlando della sua missione (la mia preferita è quella sotto copertura, in cui si sono travestiti da fantastici orsetti pelosi, oh! ♥), li rendeva assolutamente adorabili. Come una coppia di giovani sposini, senza contare poi la gelosia di Clint nei confronti dell'assistente di Stark perché Phil l'ha subito apprezzata ed elogiata. Perché non posso avere un agente Coulson tutto mio? Lo voglio, assolutamente! *______*
I modi in cui si ingegnava di contattare Tony ♥ poi sono particolarmente aprezzati perché lo hanno messo a dura prova, dando sfoggio delle sue incredibili qualità. Lui alla fine trova sempre una soluzione e la cosa incredibile è che non l'ho mai visto in disordine per nulla. Ha una capacità di svolgere il suo lavoro maledettamente bene che mi soprende e mi terrorizza. Insomma non posso nemmeno dire che tutta la fatica che compie gli sgualcisce la camicia, percé è sempre perfeta!, oppure che i suoi capelli siano fuori posto! (tralasciando che lui i capelli non c'è li ha, ma è comunque uno schianto d'agente! xD) 
Ho particolarmente apprezzato anche come Tony ♥ si sia affidato e fidato subito a Coulson per proteggere Pepper. Sembra quasi che fosse destino che Pepper e Phil diventassero amiconi! =) Che delizia! ♥
Ti amo per aver scritto una storia del genere e anche se a te questa storia non convince, fidati che è stramaledettamente ed incredibilmente stupenda! =)
GRazie mille per questo stupendo regalo di compleanno! ♥♥♥
Un immenso bacione e a presto! 
Miss! ♥ =)