Io rischio di morire dalla felicità ogni volta che leggo una tua storia ambientata in un universo che abbia anche solo un minimo a che fare con quello fumettistico!
E che dire di questa storia? È di un’originalità che mi ha davvero colpita. Non è facile scrivere la morte di un personaggio che non sia sempre la stessa triste tiritera , e qui mi hai offerto una versione nuova e a mio parere un po’ inusuale (cosa buona e giusta).
Ci offri un racconto ricco di flashback e introspezioni profonde, una riflessione sui personaggi e momenti tristi che preferirei non leggere (ma da brava scrittrice angst non ti fai mancare nulla, e io da lettrice masochista me li faccio piacere XD).
Il tuo Bruce Wayne invecchiato appare davvero perfetto, nell’ aspetto e nel carattere mi ricorda il batman del “il ritorno del cavaliere oscuro” di Miller.
Anche se, lo ammetto, stavo per gridare :”Eresia!” alla vista di Selina che toglie la maschera a Bruce (per me quel momento sarà sempre come l’ho visto in Batman:hush) ho apprezzato davvero tanto i dialoghi e soprattutto le sensazioni di: Sorpresa. Stupore. Comprensione. Sollievo.
“Perché io?” in quel momento è una domanda fantastica.
Hai gestito la morte di Selina con una tale maestria nei dialoghi che ora mi viene da considerarla come la sua morte vera e propria. Il giusto paragone tra come pensava di lasciare questo mondo (per mano del Joker, o di Freeze) e cosa poi succede davvero esprime proprio i miei pensieri.
"Siamo sempre stati maschere e pelle, Bruce. Oltre la paura, oltre la finzione, oltre la leggenda: siamo sempre stati solo... umani." Bella , profonda e incredibilmente vera.
Il discorso sulle rose mi ha fatto sorridere. È così normale in confronto a quello che sta accadendo che coglie di sorpresa. E anche la citazione alla cara Dinah Lorel Lance ;) non passa inosservata.
Tendo ad assumere espressioni relative a quello che leggo, puoi immaginare la mia faccia nel momento in cui Selina comincia a piangere e alla frase “resta con me, Bruce”
*vari piagnistei dopo*
I personaggi secondari tra cui Tim, Dick e Babs (cosa non è quella donna ;) sono anch’ essi inseriti perfettamente.
Ci vorrebbe un analisi completa di ogni spezzone per recensire degnamente questo capolavoro di angst, ma risulterei ripetitiva ed esaurirei tutti i miei complimenti.
Quindi concludo dicendo che resterà una delle “morti” tra le mie preferite.
Ps. "Ho un fan? Chi è: l'uccellino piccolo o quello grande?" hush hush hush hush hush!!!! |