Recensioni per
Il Boschetto (Parte 2)
di _Panic

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
06/10/13, ore 12:27

Buonsalve _Panic,

Come promesso, ho letto anche il seguito della tua storia e ora la recensisco. ^^ Devo dire che rispetto alla parte precedente, che non mi era piaciuta per alcuni dettagli che ti avevo descritto nella recensione, questa la trovo molto molto molto migliore. In tutti i campi: sia nella punteggiatura, sia nello sviluppo della trama, nel dialogo, nella caratterizzazione. Qua, oltretutto, hai rispettato decisamente di più i tempi della storia, dove l'introduzione è limitata al suo spazio (che si può stabilire in base a diversi fattori: ovvio che se una storia è lunga mille pagine e la sua struttura è complessa, puoi concederti anche di dilungarti un po', ma queste tue storie brevi necessitano di intro leggermente descrittive e concise, per lasciare tempo e modo di svilupparsi alla vicenda. Male non farebbe l'allungarle un po', perchè sono davvero molto belle le idee...) e si lascia ampio respiro allo sviluppo e alla conclusione. Comunque, mi è piaciuta veramente tanto, era angosciante e creava un'atmosfera davvero niente male.
Bella, anzi, bellissima la scena del "Crack". Tutti noi lettori, presumibilmente, pensiamo sia ancora un altro ramo che si spezza, come quello sentito in precedenza. Invece con le tue parole, ci guidi a comprendere non senza un bel po' d'ansia, che non era un ramo, bensi il collo di Joey. Agghiacciante il suono delle ossa che si rompono...

Il terrore di Tom, che diventa un po' anche nostro, dato che siamo dentro ai suoi pensieri, quanto l'hai saputo tratteggiare bene?
"Gli era parso di vedere una figura umana, che indossava un giaccone terribilmente simile a quello di Joey, penzolare da un albero dall’altra parte della strada. Ricordava un dettaglio in particolare, ovvero la testa, girata di centottanta gradi, grondante di sangue…
Realizzò di essere al buio. Svelto, rimise la testa dentro la tenda e si strinse la torcia al petto, come fosse il peluche di un bambino terrorizzato dal temporale.Calmati, maledizione! pensò. Ti sei immaginato tutto, non può essere vero, non deve essere vero.. Ma la visione era stata così reale e cruda che non poteva essersela immaginata. Lentamente, riaccese la torcia e uscì dalla tenda, con lo sguardo fisso sul terreno."
Mi è piaciuto molto questa unione tra pensieri suoi e narrazione, hai scelto di non usare nessun segno di punteggiatura per indicare il pensiero, solo il verbo pensò ti separa da un discorso indiretto libero (che potrebbe essere un'idea per rendere un po' più caratteristico il tuo racconto, ma non è indispensabile...). Idem nel punto
"[...] strano... eppure aveva cambiato le batterie prima di uscire di casa…"
Non si capisce se il pensiero sia il suo o sia una considerazione del narratore. Questa confusione tra le due cose mi è piaciuta davvero tanto, perchè fantasiosa. Invece del solito "pensò terrorizzato" o "riflettè in preda all'ansia" e altre uguali, direi che è una trovata per dire un identico concetto in maniera diversa.
In conclusione, come puoi vedere, la mia recensione è positiva.
Spero di non averti annoiato,
A presto
Alexander SC