Recensioni per
I pensieri del principe
di TheHeartIsALonelyHunter

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
21/12/13, ore 00:36

Valutazioni del contest "Le città del mondo"

Grammatica e stile: 9,5/10
Caratterizzazione dei personaggi: 4,5/5
Uso dei pacchetti: 12/15
Gradimento personale: 4/5
Totale:29,5/35


Solo in due occasioni ho dovuto toccare il testo, ossia:
- "e poi [la] loro madre che li confortava…"
- "Chissà cosa gli direbbe ora suo padre, se suo padre fosse un arcigno generale spietato e severo come lo è Agamennone". La seconda parte della frase l'avrei scritta così "se fosse stato un arcigno..."
Hai mostrato Paride come un personaggio totalmente diverso dalla mitologia: è pentito di aver preso Elena con sé e si è reso conto che questa sua avventatezza ha causato una terribile guerra che ha portato suo fratello Ettore alla morte. Mi è piaciuto il fatto che tu abbia risaltato il legame con Ettore attraverso i ricordi d'infanzia di Paride.
Per i pacchetti, noto che hai diviso la storia in tre parti. Mi spiego: nella prima parte il pacchetto Sidney è stato protagonista assoluto in quanto ambientazione sia della passeggiata solitaria di Paride che dei suoi ricordi di infanzia; il pacchetto Rosso cremisi invece lo hai usato nella parte centrale, ma mi sembra poco sviluppato rispetto al pacchetto Sidney; su Pesce rosso devo dire che è stato bene usato, soprattutto nel finale.
Devo dire, poi, che la storia mi è piaciuta: hai trattato bene il genere introspettivo senza tuttavia annoiare chi legge la tua storia e inoltre mi ha colpita il fatto che tu, partendo dal giardino, abbia poi sviluppato tutta la storia.

Recensore Master
16/12/13, ore 13:38

In effetti il Paride omerico ha sempre sofferto di cattiva stampa, arrivata senza troppi intoppi anche nell'età moderna (ricordo un film anni '60/'70, piena epoca di péplum, ambientato appunto all'epoca della guerra sotto le mura di Ilio, in esso c'è una scena ambientata sulle mura prima dell'assalto acheo, Paride chiedeva quale fosse il suo posto, gli veniva risposto, non so se da Ettore o Enea, qualcosa come "Accanto alla tua donna", una battuta lapidaria su come venivano considerate le sue qualità belliche, e dire che sarà proprio lui a mandare nell'Ade anzitempo il pelide Achille la cui ira funesta con tutto quel che segue...).
Per il resto ho gradito molto questa "versione di Paride", in esso emerge il quadro di una persona tutt'altro che vacua, vanesia e infingarda, si rende conto di come la sua scelta sia stata causa di effetti rovinosi per sé, la sua famiglia e la sua patria e che il "dono" che ha ricevuto da Afrodite si sia rivelato una colossale grana; in altre parole la medaglia sta rivelando crudelmente il suo rovescio fatto di continue stragi e dall'affannoso tentativo di respingere le torme dei guerrieri giunti sulle mille navi (che molto probabilmente più che a vendicare Menelao spartano ferito nell'onore ambiscono alle ricchezze frigie, ma questa è altra storia).
Insomma, sembra aver capito che il gioco si è fatto maledettamente serio e lui ha in mano il due di picche, in primis perché si sente tremendamente inadeguato).
Forse è davvero tutta colpa degli dèi, però ci dovrebbe essere anche il libero arbitrio, no?
Davvero una storia molto carina, grazie per la segnalazione.