Che dire? Splendida.
E' la seconda volta che leggo questa storia e non mi stancherò mai, io credo. La tenevo d'occhio da un po', diciamo un paio di annetti, ma non sentivo il desiderio di aprirla, dal momento che non conoscevo neppure tanto bene i personaggi protagonisti (ho seguito, con immenso ritardo, le uscite del manga italiano, quindi quando è stata pubblicata la storia sapevo a malapena chi fossero i prescelti per la mattanza). Tuttavia, alla fine non ho resistito: complici una recente rilettura del manga e il folle amore per i quattro Cavalieri dell'Apocalisse (aka Hashirama, Madara, Tobistronz-aehm Tobirama e Izuna, per quanto si veda in sì e no quattro tavole), uniti in una straordinaria combo con la mia modesta opinione che le tue storie siano come i classici per Calvino (ovvero, "cose" che vanno lette nonostante il contenuto, la forma, l'età, lo stile etc... semplicemente perchè sono classici e quindi hai la certezza viscerale di trovarci quel QUALCOSA che ti rende degno di vivere anche se per leggerle hai balzato bellamente ore di studi-aehm)... Alla fine eccomi qua.
Btw, ripeto: splendida in tutti i suoi aspetti.
A partire dal titolo: una storia che presenta all'interno del proprio titolo la parola "tabarro" merita di essere letta. E non lo dico perchè al terzo anno di liceo l'insegnante di italiano mi ha corretto questa parola perchè non la conosceva (ahimè!): l'idea del tabarro come entità viva, letteralmente pregna di ricordi, segreti ed emozioni è originale quanto efficace. Memorie scritte su carta non possono nemmeno rivaleggiare con un oggetto simile: il linguaggio è una fonte di alienazione e straniamento rispetto a ciò che racconta, mentre un tabarro vive concretamente la realtà e il soggetto che lo indossa, "a pelle", per così dire. Ergo, l'idea del tabarro con una personalità sua merita un applauso di per sè *applausi dal pubblico*
Parliamo d'altro: l'ambientazione e lo stile. Io-li-amo-massimamente (si potrà dire così? Meh, doudemo ii, tanto per citare il caro Madara)! *^* Un'ambientazione realistica alla massima potenza (tu sei sempre realistica, ma qui ti sei superata, devo proprio dirlo), tanto da risultare a volte squallida, cruda e irrimediabilmente decadente, unita a uno stile ironicamente pomposo ma schietto, orribilmente sincero e per nulla edulcorato, capace di picchi di comicità così come di tragicità. E la presenza, appunto, ieratica di Najtine, così misteriosa e insondabile, non stempera affatto il realismo della vicenda, anzi, lo arricchisce di verità! E le superstizioni dei miei amati mezzadri sono meravigliose (Medioevo rulez!). L'ambientazione rurale è dipinta in modo assolutamente da sbavo (pardon per l'espressione): un luogo dove sopravvivono da secoli gli stessi cicli, gli stessi pensieri, un mondo sull'orlo del collasso che non può fare a meno di rigettare ogni minimo tentativo della modernità di introdurvisi (si vedano la mirabolante esperienza del Viro Morino, buahahaha, e il nostro esimio Tobirama che lotta per le pari opportunità *ti amo tanto, Toby, non sai quanto*) pur di rimanere in piedi. Già già, perchè se qui cominciamo con rinnovi vari, mi sa che finisce tutto in brodo (oh, ma che dico: è successo davvero!). L'ambientazione sta in piedi da sola, i tuffi nel passato di Mokuton sono un capolavoro: questa sì che è una AU con i fiocchi e i controfiocchi *^* (genere in cui regni davvero, sisi ù.ù *ave, imperatrix*). Siamo immersi in una storia vera, con il suo passato, il suo spazio e il suo futuro. Se dovessi descrivere in breve la micidiale combo "ambientazione-stile" direi... Verghiana (Mastro-don Gesualdo per tutti, yeah!). Con l'enorme pregio di essere molto meno noiosa e pesante e di avere personaggi molto più interessanti (e che non mi fanno venire voglia di lanciare il dispositivo su cui sto leggendo). Chapeau, come mi ha detto una volta un docente universitario giapponese (?)
Ecco, appunto: i personaggi. Grandiosi. A parte Najtine, che adoro, Kiyora è uno dei personaggi che più amo tra quelli che ho conosciuto leggendo. Non so esattamente perchè, ma la venero *ave* E amo anche tutti gli altri: Tajima "Totano" Uchiha e (defunta) prima consorte, la povera Anise (consolati con i tuoi pupetti, vedrai che bellini!), il vecchio Senju (amore, lui), persino Butsuma (la sbornia da paternità mi ha fatto morire) e Touka (lei solo perchè una stronza in famiglia è fisicamente necessaria). E poi loro... Hashirama e Madara. Loro... Argh, li amo troppo. Già da pupetti sono meravigliosi. Sembra stiano per uscire dallo schermo del pc, tutti urlanti e sbavanti e affamati. Sono adorabili e la forza del loro legame emerge persino così XD Poi non ci lasciamo sfuggire i commenti di Najtine, eh! Sarebbe bellissimo vedere la loro relazione in futuro, ma sono perfettamente consapevole del fatto che per scrivere ci vogliono tempo, voglia e ispirazione *cose che io non ho mai, specie le ultime due*, specie per una storia del genere (non riesco a chiamarla fanfiction, porca Kaguya) Btw, se mai aggiornerai di nuovo sarò una persona felice!
Intanto rinnovo ancora i miei più sinceri complimenti *^* E scusa se ti ho scritto un papiro, ma qui mi ci voleva una recensione seria (non credo di averne mai fatte di così lunghe e serie... uhm...) Veramente grandiosa!
Mille buone cose
Pilatigirls |