(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) La prima cosa che si nota in questa poesia è la profonda cultura dell'autrice: è strutturata come le ballate italiane; i versi sono endecasillabi e settenari che alternandosi creano, insieme alle rime e al suono delle parole, una sonorità unica e complessa. È impossibile non notare l'enorme lavoro lessicale che la poesia presenta. Anche il tema trattato rende la poesia un omaggio splendidamente riuscito ai poemi epici medievali. Un ultimo appunto lo faccio su come il suicidio viene trattata: la morte auto imposta acquista un malinconico romanticismo ottocentesco - senza però minimizzare la tragedia - che fa apparire la dama una figura eterea, angosciata, a metà strada tra l'essere umano e il fantastico. |