Recensioni per
Il Tempo della Verità
di Fabio93

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/04/14, ore 17:21

Ciao, ho letto questo tuo racconto e l'ho trovato semplicemente ottimo.
Innanzitutto mi piace la base su cui poggia l'intera storia: tutto nasce da un semplice e lineare pensiero, che la nostra vita non abbia alcun senso (che in parte condivido), portato alle sue estreme conseguenze, al tempo stesso terribili ma apparentemente razionale.
Secondo punto mi è piaciuto molto il tuo stile, sintetico e che non si perde in inutili fronzoli; va dritto al punto in modo irriducibile. In generale tutto il testo è ben narrato.
I pensieri finali sono agghiaccianti, il sorriso di Devid alla mancata comprensione della donna e la sua osservazione finale, ma perfettamente coerenti col resto,
Complimenti!

Recensore Master
22/02/14, ore 17:30

Ciao! :) Ammetto che non leggo molto spesso originali ma la nostra amica in comune Melinda Pressywig ti ha fatto un po' di pubblicità quindi mi sono detta: "perchè non passare a dare un'occhiata?".
Ho fatto bene, inutile negarlo. Sono rimasta davvero colpita da questa riflessione, innanzitutto perché sei riuscito ad entrare in pieno nella psicologia del killer. Sul serio, ti sei scatenato. Lo stile è magnifico, adorabile e, se posso dirlo, crudo, freddo e spietato, adatto al contesto.
E' vero che la storia è appena una flashfic, ma non per questo vale meno di una one-shot o di una qualsiasi storia più lunga. Sul serio, è perfetta così.
Intensa in ogni singolo rigo.
La giustificazione che Devin dà alla sua voglia di uccidere. La vita non ha significato e tanto dopo che si muore nessuno ricorderà nulla. Uhm, una giustificazione che può trovare qualunque killer o psicopatico, in fondo tutti i più grandi serial killer avevano una grandissima intelligenza. 
Poi, il sorriso della commessa non viene ricambiato dalla pistola. Che immagine. Voglio dire, è perfetta anche questa. Nessuna frase è lasciata al caso, le frasi seguono il "carattere" della storia, seguono la psicologia di Devin. La mamma e la bambina mi hanno spezzato il cuore. Devin non può più sparare e trova un tagliacarte. Sei stato spietato come autore, lo sai? Bravissimo, è davvero una psicologia ben descritta.
Ecco, credo di averti detto tutto. Complimenti di vero cuore, è stata una storia bellissima. Triste, cruda, di solito sto alla larga da questo genere così violento, però... perfetta, non ho altro da aggiungere.
Complimenti davvero. :) 

Recensore Veterano
10/02/14, ore 13:03

Ciao, questa storia mi piace moltissimo, scrivi davvero bene e le descrizioni sono molto accurate. Mi è piaciuto come hai fatto evolvere il tema nella mente del protagonista.
"Devin le sorride: non capisce che, quando tutto sarà finito sarà come se non fosse mai iniziato?" questa frase mi è piaciuta moltissimo, deov confessarti che anche io mi faccio certe domande di tanto in tanto, sul senso della vita, sugli obbiettivi, sul fatto che potrebbe effettivamente essere tutto in utile il nostro continuo affanno. Metterò di certoi questa storia fra le preferite, sei davvero uno scrittore di talento. Io ed una mia amica scriviamo storie insieme e se ti va puoi darci un occhiata, magari ci dai un parare, se stiamo andando nella direzione giusta. La nostra ultima storia ha in un certo senso lo stesso tema della tua ma non mi dilungo oltre XD
Ancora bravissimo e a presto
Black!

Recensore Junior
09/12/13, ore 18:41

Ciao, ho scoperto il tuo profilo per caso e avendo letto la tua presentazione, che mi ha abbastanza colpito, ho pensato di leggere qualcosa di tuo.
Inizio con la parte antipatica della recensione: gli errori. Innanzi tutto ho trovato che la mancata divisione dei paragrafi è pressoché inutile. Ti spiego: nella poesia si usa l'andare a capo per dare enfasi alle pause, in alcuni testi di prosa si può usare lo stesso metodo ma senza abusarne. Tu sei semplicemente andato a capo ad ogni frase e non vedo, sinceramente, un motivo che potrebbe averti spinto a farlo. Insomma, non da enfasi, io l'ho trovato abbastanza fastidioso perché spezza la narrazione e le fa perdere scorrevolezza.
Non ho trovato particolari errori grammaticali e/o ortografici, l'unica cosa è una maiuscola che non andava messa nella quartultima riga ma penso sia una svista ed è di poca importanza. Quindi ho apprezzato la correttezza del testo come ho apprezzato le varie similitudini che hai usato.
La storia in sé, come trama, fa venire i brividi perché pone un piano inizialmente pseudo-filosofico dove porta a ragionare effettivamente alla vita come un qualcosa di inconsistente, effimero ed inutile, il che razionalmente ha il suo senso, per superarlo poi si dovrebbe ragionare un un piano diverso da quello razionale ma il protagonista della storia non lo fa. Quest'uomo che vede solo la negatività entra in un locale pubblico e inizia la sua strage, inizia ad imporre la sua idea di vita spezzandone quella di una povera commessa, un anziano e via dicendo.
Diciamo che ho trovato la trama "agghiacciante", non mi viene altro termine e per questo fandom è un bene che io l'abbia trovata così. Detto questo mi è piaciuta come storia, con il brivido finale.
Complimenti.

A presto,
Nero Inchiostro

Recensore Master
07/12/13, ore 15:09

Ciao! Per caso ti ho trovato girando su EFP e mi hai incuriosito. Tu, con la tua presentazione, intendo.
Ho letto attentamente quello che hai scritto qui, e diciamo che ho alcune critiche da fare ("critiche" è un parolone, meglio se le chiamo "riflessioni in contrasto con le tue") e alcuni punti da valorizzare.

Ebbene, partiamo con le riflessioni, che sono quelle che mi premono di più:

1) Il pensiero filosofico che spinge l'uomo ad andare a fare strage di persone, trovo che per me, sia veramente azzardato o almeno, in questo contesto in cui "non hai specificato più di tanto" (anche perché in una flashfic, cosa vuoi specificare?).
Cosa voglio dire con questo? Voglio dire che, secondo me, la flashfic non è una scelta giusta, era meglio se usavi una One-Shot.
Capisco che magari volevi essere immediato e sprigionare emozioni che arrivassero veloci al cuore del lettore, ma trovo che non sia minimamente adatta a questo tuo tipo di racconto.
In primo luogo, hai saltato, secondo me, molti passaggi: di punto in bianco ci ritroviamo un uomo che cambia completamente mentalità, senza che siano accaduti eventi così traumatici o significativi da portarlo a una tale riflessione, quindi lo trovo abbastanza surreale per non dire quasi del tutto.
Sono una che guarda molto alla realtà nelle storie e nonostante che questa non sia male, per me potevi fare molto di più, dato che, dando un'occhiata ad altre tue storie, ce la puoi benissimo fare.

2) Non avrei messo questa storia nella sezione Horror bensì nella Noir, ma questo è solo un consiglio :)

3) Per quanto possa più o meno condividere il pensiero di fondo, trovo che sia privo di argomentazioni: perché questo pensiero? Da cosa è stato scaturito? Perché non hai approfondito l'uguaglianza fra carne viva e carne morta?

Adesso invece, ti dico i punti a tuo favore:

1) La scrittura è chiara, scorrevole e senza errori: ho apprezzato molto questo stile che, al primo impatto mi è sembrato adatto a questo tipo di narrazione.

2) Il finale "più o meno" aperto: cosa sarà successo in quel momento subito dopo aver preso il tagliacarte? Saranno morte le donne? E in che modo? Oppure sarà arrivata la polizia? Insomma, mi è piaciuto e ci sta proprio bene con il resto della flashfic.

Penso sia tutto :) Non prendere a male ciò che ti ho detto, non l'ho fatto malignamente, ho solo espresso un parere che secondo me, potrebbe "fruttarti" in futuro.
A presto,
Auros

PS: la recensione è positiva, perché non mi sento di impostarla su neutra. Fondamentalmente è scritta bene e impostata bene, poi che condivida o meno il modo in cui hai voluto impostare la storia o non hai approfondito i contenuti, questo è un altro paio di maniche.
Non sono una professoressa ahah, quindi, è positiva per questo motivo.

Recensore Veterano
29/11/13, ore 13:27

*porge la mano (scusa, è gelata)*
Sara, molto piacere. 
Sì, dovevo presentarmi. Mi è sembrato d'obbligo, ecco tutto. Perché?
Perché hai scritto una storia fantastica, ecco. Potrei anche fermarmi qui, certo, il succo del discorso tanto è quello. 
Però continuo lo stesso. Perché la storia mi è piaciuta davvero, davvero, davvero tanto (avrei potuto continuare con i davvero, ma puoi anche immaginarli da te).
Non saprei dire cosa mi ha colpito di più. 
Il tuo stile, forse. Lineare. Deciso. Che attira il lettore, obbligandolo quasi ad arrivare alla fine. 
Il modo in cui ti esprimi, anche. Parole forti, importanti, messe sempre nei posti giusti, quasi come per magia. 
I pensieri che hai espresso, più di tutto. Ogni frase nasconde qualcosa di più. Ogni attimo ti porta a pensare, a dannarti. 
Non è da poco, sai? Sicuramente non è da tutti. 
Al "non è pietà, ha finito il caricatore" mi hai steso. Sì, lì ho capito di non avere più scampo. (In senso positivo, s'intende)
Quindi, concludendo, prima di cominciare a straparlare come mio solito, complimenti. 
Complimenti vivissimi, dal profondo del cuore. 
Sei bravissimo, fine della storia. 
Alla prossima, 
Sara

Recensore Veterano
02/11/13, ore 12:05

Oook, adesso posa la mannaia e vieni qui dai signori in divisa, da bravo...

A parte gli scherzi: niente male. Un racconto lucidamente folle e follemente lucido, ben delineato dalle poche frasi e dalle scarne descrizioni. 

Le domande che si fa il protagonista le abbiamo avute tutti (anche io, che mi spaccio per buonista a lieto fine): sono una parte essenziale della natura umana. L'uomo è una spanna sopra al resto degli animali, ma da grandi poteri derivando grandi responsabilità (zio Ben docet). Uccidere una persona è una cosa difficilissima ed estremamente semplice al tempo stesso: insomma, possono farlo tutti, non ci vogliono anni di addestramento ne' particolari abilità... tutti siamo potenziali assassini, e potenziali santi. Luce e ombra, bene e male, tutto si fonde in quel magnifico pastrocchio che chiamiamo vita.

C'é un fumetto che spesso si pone queste domande: indovina qual'é? Potrebbe sembrare ridicolo che un bambino di sei anni e una tigre di pezza si facciano domande esistenziali, eppure Calvin & Hobbes è tutto tranne che ridicolo e scontato (leggiloleggiloleggiloleggiloleggilo). C'è una vignetta in particolare (che ora non riesco più a ritrovare, porca di quella vacca) dove Calvin chiede a Hobbes se la nostra vita abbia un significato oppure sia mera esistenza, e, come dice anche il nostro Devin, che tutto sia destinato a scomparire. Hobbes ci pensa un attimo, sdraiato all'ombra di un albero in un torrido pomeriggio estivo, e poi dice "Ah, diamine. A me va bene così."
Hobbes è il mio maestro di vita. 

Bel racconto, vecchio mio. E quando ti senti depresso, pensa alla birra scontata del pub sotto casa tua!

 

Recensore Master
31/10/13, ore 01:33


Ciao Fabio93! 
Sono sempre qua, che spunto dal nulla come i funghi.
 

Allora, innanzitutto io penso che questa sia più una flashfic che una one shot. Sono giusto 504 parole! Per quattro paroline, una in più o una in meno, che vuoi che sia? Il testo è relativamente corto. Io al posto tuo avrei messo flashfic, anche per come si presenta il testo e del momento fugace che racconti... Ma vabbè, son dettagli efpiani questi... di poca importanza.

Dunque! Questa storia mi è piaciuta.  Tra l'altro, con i tuoi concetti espressi hai rafforzato una mia assurda convinzione. E cioè che ognuno di noi è un potenziale killer spietato. L'istinto omicida piglia all'improvviso e quando il danno è fatto non puoi più tornare indietro. Te la butto lì.
Hai lanciato una riflessione piuttosto complessa, a mio parere. E in certi punti mi ritrovo d'accordo. 
Ecco, forse hai estremizzato la cosa, però ci vuole pochissimo per entrare in quest'ottica. E la tua storia lo ha dimostrato. Assurdo dirlo, ma mi è piaciuta molto la determinazione nei gesti di Devin. Della serie: "Basta, io entro e faccio una strage. Chi c'è c'è, lo ammazzo, a priori, sbattendomene altamente delle conseguenze e di tutto il resto." 
È inquietante eh? Parecchio. Ma come vedi ci vuole poco per immedesimarsi. 
Comunque sia, la scena nella cartoleria è piuttosto forte. Soprattutto la fine. Vengono i brividi al sol pensiero.
In più è scritta bene. Senza errori di battitura&co. Ottimo.
Io ho apprezzato, sia le riflessioni profonde, sia la drammatica vicenda narrata.
I miei nuovi complimenti. Un saluto e alla prossima.