Recensioni per
And they lived happily ever after
di Amartema

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/02/14, ore 17:48

Buonasera Amartema,
prima di iniziare questa recensione "ritardataria" ti vorrei chiedere scusa per questo ritardo assurdo... Lo so, non ho scuse ma cercherò in qualche modo di farmi perdonare... :)
Ora concentriamoci su questa meravigliosa storia. Inizialmente pensavo: "Visto che questa storia è corta, sarà facile portare su scritto quello che penso..." e invece mi trovo qui da circa dieci minuti a pensare quali parole devo usare per descrivere questo lungo e folle viaggio che Caroline ha deciso di intraprendere insieme al suo marito.
Ti faccio i miei complimenti perché sei stata in grado di creare qualcosa di unico, una storia che non basta leggere ma che deve essere analizzata e capita fino in fondo... come l'amore che lei prova verso di lui e che non riesce a lasciarlo neanche dopo la sua morte...
La frase finale è quella che mi ha colpita particolarmente visto che questo "vivere felici e contenti" non ci potrà mai essere. Caroline cerca in tutti i modi di conservare questa "felicità" insieme al suo marito in questo indeterminato viaggio che presto, con la mancanza dei soldi, dovrà finire. E a quel punto mi sorge una domanda: cosa accadrà?
Stupenda, sei stata brava a trasmettere diversi sentimenti attraverso poche parole e credimi, non è una cosa facile :)
Un bacione e a presto.
Krystal

Recensore Junior
21/02/14, ore 21:50

Buonasera Amartema, scusa il ritardo con cui arriva questa recensione. Spero di non annoiarti, visto che poi devo passare anche da "Io, Artista", e la cosa si farà alquanto lunga. Come sempre, essendo tu fra le mie autrici preferite, ritengo che le tue storie (one-shot o long che siano) abbiano un messaggio o un tema di fondo da comunicare al lettore. Qualcosa di nascosto a mo' di "easter-egg" che solo con un ragionamento nascosto può saltar fuori. Cercherò di analizzare che cosa ne penso io di questa breve storia e quale è per me il "messaggio" che ho recepito.
Il viaggio in automobile è metafora del viaggio della vita, vita che ormai non c'è più, conservata in un bagagliaio alla mercè della putrefazione. Il viaggio è inteso come percorso di vita che comprende anche l'accettazione della non-esistenza, della morte e del trapasso. In questo breve saggio ci sono fondamentalmente due spunti di riflessione: il viaggio visto come metafora di esistenza che può/non può continuare nel tempo e l'accettazione dell'arrivo, della meta; meta che può essere appunto la morte, da intendersi come inizio di un nuovo viaggio oppure della vera e propria "fine" dell'essere umano. 
1) vita
2) morte
Altresì:
1. bis) viaggio della vita
2. bis) accettazione della morte
Riprendo parti del testo, spero che la cosa non ti dia noia. "Proseguire quel viaggio era una questione di vita e di morte": in questo primo breve pensiero è possibile notare la contrapposizione fra viaggio, vita e morte. "Lui era lì e lei avrebbe volentieri parlato per entrambi per l’eternità, accettando il silenzio", Caroline accetta il silenzio ma di fatto non riesce ad accettare la morte del compagno, in quanto è lei stessa a dichiararlo qualche riga dopo, sostenendo di averne rimosso completamente la morte. "Lo aveva promesso: insieme per la vita e anche dopo la morte", in questo caso si ha un prolungamento del viaggio, che diventa infinito e quindi si rinnova, in quanto la meta della fine del primo viaggio e l'inizio di un altro viaggio. Se però il viaggio si rinnova significa che non c'è morte, e quindi l'accettazione del morte in sé risulta implicita. C'è una contrapposizione di fondo fra:
1. ter) vita/viaggio che si rinnova, di fatto infinito.
2. ter) accettazione/non accettazione del rinnovo del viaggio.
Si sottintenda che la morte è solo un passaggio. Ragionando sulla questione dell'accettazione implicita potrei suggerire che di fatto il compagno di Caroline ha semplicemente subito una mutazione, continuando comunque il proprio viaggio - si potrebbe definire "viaggio dell'anima" in quanto il corpo fisico è semplicemente un involucro. 
"Quel viaggio sarebbe continuato, poiché per lei, quel viaggio era il suo vivere felici e contenti, per sempre."
Il finale aperto a libera interpretazione lascia due possibilità per Caroline.
a) continuare a vagare in automobile con l'involucro del compagno.
b) decidere di mutare (legg. morire) per poter continuare il vero e proprio viaggio nella stessa forma del proprio compagno.

Per concludere lascio questa citazione, proveniente da uno dei miei film preferiti, "Don Camillo e l'onorevole Peppone".
« Ecco... ricomincia l'eterna gara nella quale ognuno dei due vuole disperatamente arrivare primo. Però, se uno dei due s'attarda, l'altro aspetta. Per continuare assieme il lungo viaggio fino al traguardo della vita

Spero che la recensione possa essere spunto di riflessione anche per te e per altri che leggeranno.
Attendendo una risposta, un saluto.
Paola

Recensore Master
16/02/14, ore 22:53

Ciao =)
 
La descrizione di Caroline mi ha davvero colpito e afferrato il cuore lasciandolo in una sorta di agonia, tra lacrime e sofferenza nel leggere il destino della donna. Il suo "felici e contenti" è qualcosa di profondamente tragico, ma a modo suo romantico, o almeno, visto come si comporta lei in quella macchina, a me è sembrato romantico.
Devo dire che, all'inizio, nonostante avessi intuito che lei stava viaggiando in un auto, l'ho immaginata in bilico sul bordo di un marciapiede mentre camminare senza sosta, visto che tutto, compresa la vita le sembrava scivolarle accanto. La metafora della morte li presente mi è piaciuta davvero molto, notando che poi, la morte è veramente in quel posto, con lei. Si porta dietro suo marito defunto, un cadavere che per lei è il migliore degli oratori, il migliore dei confidenti.
Complimenti! Ci sono poche cose che mi emozionano e questa, anche se mi ha lasciato un vago velo di tristezza è riuscita ad accarezzarmi l'anima, mi ha emozionato.
Che dire, brava =)

Recensore Veterano
16/02/14, ore 22:02

Brividi, una sola parola per descrivere questa storia, brividi.
All'inizio per la situazione, per il modo ansiogeno con cui hai descritto il viaggio, questa corsa continua, il non fermarsi quasi mai e il non redersi conto.
Poi la verità di questo viaggio che non è compiuto in solitudine, almeno non del tutto, perchè per Caroline lui è lì con lei, perchè quello è il loro mondo ormai, tutto ciò che di felice può essere rimasto per chi, come lei ha perso tutto.
Brividi perchè certi dolori me ne rendo conto, cambiano totalmente il modo di vedere ogni cosa, certi dolori ti fanno perdere la ragione e con questa one shot, con il modo superbo con cui hai descritto ogni cosa, penso di aver perso un po' la ragione anche io.
Ho ancora i brividi, anche se ho finito di leggere ormai da qualche minuto, ma il significato di questa storia, il dolore che sei riuscita a tramsettermi è davvero tanto.
Devo davvero farti i complimenti, il tuo modo di scrivere è davvero sublime, ciò che trasmetti e indescrivibile.
Bravissima, questa storia è una piccola perla che finisce di diritto fra le mie preferite!

Recensore Master
26/12/13, ore 21:11

Mi dispiace di essere arrivata solo adesso, ma sono giunta a commentare questa storia, finalmente.
Stranziante, mà, davvero straziante.
Ma in un senso bello, poetico, vero.
In poche parole sei riuscita a rendere il rifiuto, la tristezza, il dolore, l'amore puro e folle, la debolezza della psiche umana di fronte ai lutti.
L'ho sentita molto, nonostante per fortuna io di lutti non ne abbia avuti (e qui incrocio le dita fino a farmi male), mi sono immedesimata e mi è venuto il magone.
Questa è una cosa bella, perché è esattamente ciò che lo scrittore dovrebbe fare: provocare sensazioni nel lettore.
Ed è esattamente ciò che sei, una scrittrice.
Mettermi a scriverti che è scritta bene è anche superfluo: lo so, lo sai, che apprezzo il tuo modo di scrivere, che errori non ci sono, che lo stile è meraviglioso.
E quindi brava, davvero.
Per quanto mi riguarda, non mi hai traumatizzata, ma io sono quella che scrive di persone che baciano teste mozzate, non faccio molto testo.
Sono tanto orgogliosa della mia mamma virtuale.
Tanta cacca e tanti cuori per te.
Frà

Recensore Master
18/12/13, ore 22:55

O mio Dio. Questa storia è sconvolgente.
All'inizio avevo pensato che lei stesse semplicemente scappando da qualcuno (ho visto troppo CSI? XD), poi che nel cofano ci fosse qualcuno che lei aveva ucciso e che la polizia le stava dando la caccia (sì, lo so, dovrei darmi alle commedie romantiche e piantarla di vedere certe serie!), ma la verità finale mi ha angosciata talmente tanto che avrei preferito le soluzioni da me pensate.
È... triste. Tanto. Sembra di avvertirla, la follia che lentamente si sta facendo strada in lei, e il suo desiderio folle di correre, correre e correre per sempre, con lui.
Complimenti, davvero.

[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 3.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love].

Recensore Master
18/12/13, ore 10:55

Ciao,
la prima cosa che mi viene da dire é: "Ma chi me l'ha fatto fare di leggere questa storia?" Non è una critica rivolta a te... piuttosto a me che me la potevo risparmiare, ma tant'è, ormai è fatta.
Chi non ha mai perso una persona cara? Chi avrebbe voluto tenerla per sempre al proprio fianco?
Il distacco è la cosa più difficile. Sapere che quella persona non ci sarà più, che non ci regalerà più i suoi sorrisi, che non sarà più al nostro fianco nel cammino della vita è tremendo e reagire a un simile dolore, a volte, non è facile.
Il tuo personaggio non ce l'ha fatta, ma chissà quanti come lei sono caduti in questa follia alla perdita della persona amata. Non tanto da girare con una salma nel bagagliaio di un'auto, ma ugualmente devastati nell'anima.
Questa storia fa tanto male perché tocca nel cuore. Arriva là dove c'è un vuoto e ricorda quel vuoto.
Stilisticamente e grammaticalmente è perfetta... ma è straziante.


[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 3.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love]

Recensore Veterano
16/12/13, ore 21:50

wow.. emh... particolare (!?)
perchè hai un'immagine così stra bella?! no, è bella davvero ed è perfetta per la shot che, appunto, è stranissima.. in senso buono. non so come dire.. è: "oh dio.. che triste" però è anche "decomposizione, putrefazione, marcio... che schifo! è disgustoso!" e al contempo "ooh.. lui è per lei viaggio e meta.. romantico"
comunque *pollice in su* !!

Recensore Veterano
15/12/13, ore 14:44

L'accettazione della morte, soprattutto di un proprio caro, non è mai facile. Non trovo affatto assurdo, strano, difficile fa credere che Caroline abbia stoppato la sua mente, chiudendola, come in una gabbia, al momento in cui suo marito ha lasciato questa terra. Lei vuole credere che sia vivo, accanto a lei, un essere silenzioso che le dà ragione; che Caroline sa come lui avrebbe risposto e a cui, di conseguenza, racconta di un viaggio infinito, di speranza effimera e crudele, eppure più simile alla normalità di quanto si possa credere. Caroline vive un'illusione, completando un vuoto che tutti, prima o poi, nella vita provano, ovvero il distacco e quello vero, che ci separa dalla persona amata. Lo strazio e lo sgomento, come l'inadeguatezza e fragilità tutta umana, sono lo sfondo di questa OS.
Molto toccante.

A presto,
Khristh

Recensore Master
15/12/13, ore 10:08

Ciao Amartema! Drammatico sicuramente, e anche un pizzico di follia. Insomma, non accettare la morte del proprio caro e scarrozzarlo in macchina come se esistesse... non voglio pensare che possa essere realistico perché non riesco a crederci xD poi può esserlo pure, ma io... rabbrividisco. Ed ecco cosa mi hai regalato oggi: brividi. Davvero, questo tuo scritto è davvero così intenso che sembra davvero di sentire la macchina che va avanti e Caroline che fa queste riflessioni. Da sola. Col cadavere dietro. Brava, davvero straordinario :) alla prossima!

Nuovo recensore
15/12/13, ore 09:16

La brevità non conta. Per me questa storia è lunghissima, lunghissima come è la strada dove viaggia questo amore disperato, e folle, anche.
E' un amore viscerale ed animale, perché è una cosa che gli animali fanno: trascinarsi per giorni e giorni il cadavere del figlio o del compagno anche quando è decomposto e la traccia della morte è ineluttabile su tutto il resto. E neanche fra gli uomini è tanto raro, ho sentito chi se l'è tenuta in casa una faccenda così e proprio ieri sera vi volevo proporre la storia di Ines e Pedro per quel progettino sulle storie. Quindi sono rimasta sconvolta per come si sono annodate nel sonno le nostre menti. Ma a parte questo sei stata superlativa nello scrivere, davvero superlativa. Agghiacciante, dolce, fredda, straziante. Ti dirò. Qui hai abbandondato dei tecnicismi che a volte trapelano - giustamente eh - in Io, Artista per dedicarti totalmente alla sincerità di un sentimento malato, ma vero. Bella, bella, bellissima. Questa storia dovrebbe essere letta da tutti quelli che si pensano su come ci si senta a perdere qualcosa che non si vuole perdere, soli su una strada e con un bagagliaio fetente di qualcosa che non si riesce a lasciare.

Recensore Veterano
15/12/13, ore 02:26

Davvero macabro. E grazie alla depressione post-pennichella, credo di aver avuto lo spirito giusto per leggerla. Come ti vengano in mente certe idee non so, ma certamente è molto struggente. Ogni parola trasuda tristezza, malinconia, senso di abbandono. La strada è la protagonista, quella strada metodicamente percorsa che accompagna Caroline in un viaggio macabro con suo marito a fianco... non a fianco, nel bagagliaio.
Le tue parole scorrono come un viaggio, si leggono facilmente, come si percorre una strada lunga, sempre dritta, senza buche; una strada che mi ha accompagnato fino a dentro l'anima lacerata di Caroline, dove ho scoperto una storia d'amore, fatta di felicità ma, soprattutto, di perdite. Il figlio e adesso il marito. Caroline non si accontenta di portarselo nel cuore, ma se lo porta in viaggio fisicamente e questo è tanto lugubre ed incomprensibile, quanto terribilmente triste. Non accetta ciò che l'è accauto e questo ne fa una donna fragile e, ormai, totalmente fuori dalla realtà. Sei stata molto brava a creare una storia complessa con poche parole che sono, come al solito, azzeccatissime all'interno del contesto. Cambi il tuo stile di scrittura continuamente in base a ciò che scrivi e questo ti rende amabile ai miei occhi. Sei una scrittrice talentuosa e versatile e dato che sono le due di notte, e di notte io sono sempre depressa, ti lascio questa recensione altrettanto depressoide per dirti che sei brava... come sempre!
Un abbraccio.
Bloom