Recensioni per
Gorgoglìo.
di hiccup
Oh ecco perché hai aggiornato cosi presto, per un uscita scout. Fai scout? Non lo sapevo... Io non sopporterei, non sono proprio fatta per queste cose! |
Oh. |
Oh credo di essere in tempo oggi... Ho trovato questi minutini di riposo assoluto, anche perché mi sono presa un giorno (e un pomeriggio) per stare Tranquilla e tralasciare in un angolino (maledetto) tutti gli impegni e la scuola. Domani rimango a casa, insomma me lo posso anche permettere visto che ci vado tutto l'anno. Solo un giorno.... |
Sono quasi all'inizio. |
Ero certo che prima o poi m'avresti domandato che ordine seguo nel commentare le tue poesie. In verità un ordine a volte c'è, a volte non c'è; a volte leggo le tue poesie ma non da casa, così devo necessariamente aspettare per scrivere qualcosa. Altre volte non sono in vena di scrivere (ma di leggere, quello no, le leggo ogni giorno sappilo), qualche volta non ho il tempo materiale di farlo. Viceversa capitano i giorni in cui voglia e tempo e occasione non mancano, così passo volentieri di qua con l'intento di scrivere. Dove? Perché? A volte casualmente. A volte viaggiando in ordine, a ritroso o procedendo avanti. Ma spesso ritrovo dei motivi particolari (magari "collezionati" nel corso della giornata e conservati in testa fino a quando potrò mettermi al pc, vedi il caso dell'entropia) che mi spingono a commentare una poesia piuttosto che un'altra (vedi l'altro caso della raccolta di Nietzsche, che stasera peraltro inizio a leggere). Il mio viaggio fra le tue poesie ha questo vantaggio, posso cambiare direzione a mio piacimento mentre tu sei "condannata" a tirare dritto (forse per questa ragione io non potrei mai riuscire nell'impresa che tu stai tentando; mi sentire come se mi mettessero una camicia di forza). Sei però anche privilegiata, riesci a domare i tuoi istinti e condurli "sulla retta via" che indichi loro, come se volessi provocare reazioni controllate. Quando sarai arrivata al 365esimo giorno dovrai spiegarmene la formula esatta. |
Mi spiace che stavolta sia stato un brutto sogno ad ispirare la tua lirica, c'est la vie d'altronde. È vero, i versi sono leggermente più piatti del solito (a volte sei un'ottima critica di te stessa), soprattutto perché solo in te possono risvegliare certe paure che hanno la loro tana nel tuo inconscio. Quelle specifiche paure intendo, perché d'altro canto ciascuno di noi ha le proprie debolezze e i momenti che non vorrebbe richiamare alla memoria (recollect - mi piace il termine inglese), il che permette comunque l'identificazione nei tuoi versi in questa e altre poesie. La poesia con cui hai introdotto il componimento mi piace, sai che non la conoscevo/ricordavo? In effetti dovrei rileggermi Saba, che dopo il liceo ho ignorato, ma lo farò un giorno, sperando di capirlo (anche a scoppio ritardato va bene) e a capire cosa intendevi dire. |
Non ho letto questa poesia oggi per la prima volta, eppure nonostante sapessi già cosa aspettarmi, anche in quest'occasione mi sono ritrovato sorpreso e veramente colpito. Mi piace tanto, già dopo aver letto il titolo ricordo d'aver fatto la prima associazione d'idee: hai presente il film "Emotivi anonimi"? Ecco, le tempeste emotive disperse mi ci hanno subito fatto ripensare! La fine, viceversa, con il suo richiamo all'entità dispersa che tu saresti (e che sarei io e che sarebbe chiunque altro nel tuo inventario del mondo) mi ha fatto tornare in mente, lungo i fili dell'ennesima associazione pindarica, due canzoni dei Verdena, poste rispettivamente ad aprir e chiudere l'album: Scegli me e Lei disse. Ti starai chiedendo "embé? Dove sarebbe il collegamento? Stefano, stai perdendo colpi, tsk. Ma lasciami finire, eh! Le due canzoni hanno infatti due sottotitoli, rispettivamente: (un mondo che tu non vuoi) e (un mondo del tutto differente). E non so, quest'idea di dispersione, di mondi alternativi e possibili - tanto, ironicamente, possibili quanto irreali/irrealizzabili e in ogni caso inattuali - mi ci ha fatto pensare. |
Ok, praticamente sono stata scioccata dalla bellellezza (ihihi l'ho fatto di proposito) della poesia. Sinceramente la adoro, anche se hai detto che non ne vai fiera... Ma tutto ciò che a te non sta bene ha sempre un grande valore per me. Anyway io misteriosa e incasinata nel mio animo e perciò la maggior parte delle persone non sanno proprio come trattarmi (sono un vero disastro, anche psicologicamente). |
Ho iniziato a leggere e mi si è incollata un'immagine in testa, ho associato infatti il tuo viandante a quello di Friedrich. L'ho letta così la tua poesia, mi son fatto largo lungo un sentiero di versi che hai costellato di sparse vaghezze (anzi disperse, come in quella tua poesia che devo ancora commentare), sono stato un viandante a mia volta. L'ignoto imperversa e domina ogni frazione temporale: presente, passato, futuro, come se sia stato l'ignoto ad inseminare l'universo. Ho letto di quel cielo, di quei sogni e quelle ambizioni che ci poniamo, cercando di superare difficoltà (im)prevedibili, ma il destino è già scritto: |
Ehi! Oggi quella in ritardo sono io, wow! Anyway ho finito appena adesso di fare i compiti (oggi fortunatamente erano pochi ihihi) e ora dedico 5 minuti a recensire, a controllare le storie aggiornate. Bene titolo il viandante, questo titolo sa tanto di vagare nel mare di insicurezze proprie cercando di indovinare la giusta via. |
Questa poesia ha l'inflessione di frasi rubate ad una lettera - e non solo per via del "proemio". Leggendola ho avuto l'impressione di leggere delle frasi particolarmente poetiche tratte da una lettera, come se tu avessi avuto in testa una epistola da scrivere mentre riportavi su carta queste parole. |
Oddio, ma questa è una meraviglia. Ti prende come se fosse una storia in versi, sul serio, ho divorato in un attimo la parte finale, tanto ero ansioso di leggere fino all'ultimo verso. L'ho trangugiata con foga avida e non lo dico tanto per dire, è andata così. Non so da dove cominciare, davvero, vorrei rileggere e scrivere di ogni singolo verso ma ho paura di rovinare un organismo così armonioso, di trattarlo come una cavia da laboratorio. Correrò il rischio, perché una poesia così bella merita più di due semplici righe. |
Oh non me l'aspettavo davvero questo aggiornamento, sai aspetto la sera prima di controllare gli aggiornamenti e ho visto che il tuo si trovava più in fondo del solito. |
Queste note non sono confuse, anzi ben chiariscono certi retroscena che altrimenti sarebbero inaccessibili al lettore. È un'accortezza assolutamente opportuna, quindi ancora una volta ti preoccupi per nulla quando dici: |
Cara, ti scrivo con il mio raffreddore da paura e con gli occhi che non mi fanno vedere niente per le lacrime. Che giornata di me..., mi sono alzata con il raffreddore, le mie amiche mo hanno dato buca, ho mangiato poco, a malapena sono riuscita a fare i compiti (aritmetica, wow...) e ora sono nel letto al calduccio. |