Recensioni per
Gorgoglìo.
di hiccup
Ehi! Finalmente dei sani cinque minuti di pausa, recensendo le mie poesie preferite e ascoltando della buona musica. Lo so, per una ragazza di 16 anni sa un po' di vecchiaia questo, ma perché non prendermi un attimo per fare le cose che mi piacciono dato che scappo tutte le settimane? |
"Sei un po’ come l’acqua densa e viscosa del mare" |
Cara hiccup, quella che si dovrebbe ribellare contro qualcuno sei proprio tu, che non mi senti minimo da un mese e ti sarà passata pure la voglia di "vedermi". Ebbene si, mi meriterei tutti gli insulti del mondo, come recensitrice (?) faccio schifo e dovrei vergognarmene. Ah cmq la cosa migliore da fare è andare avanti come al solito, come se nulla fosse successo (anche se devo riprendere l'abitudine a recensire ogni sera XD) e recensiamo la prima poesia dopo l'era in cui sono stata assente. |
Leggere questa poesia mi incuriosiva non poco. L'ho trovata agguerrita ma, sì, certi aspetti li trovo discutibili, a partire da una cosa che hai scritto nelle note: |
La parte introduttiva è scritta di tuo pugno o è una citazione (o una via di mezzo)? Chiedo perché mi ha dato l'impressione d'una citazione, ma lo stile è il tuo quindi nel dubbio lo domando a te :) |
Ti sei cimentata in dei versi sbarazzini, accantonando le malinconie che di solito ti ispirano. Non saranno fra i miei versi preferiti questi, benché mi siano piaciuti, eppure sono sani e sono felice di leggerti felice, concedimi la ripetizione. Queste poesie, dopotutto, sono quasi resoconti in versi delle tue giornate, di uno o più fatti che in qualche modo hanno colpito la tua immaginazione, nel bene o nel male. Ripensare e avere in testa qualcosa di negativo inevitabilmente condiziona il tuo umore e la tua voglia di fare, e in effetti mi sembri dare il meglio di te in versi quando probabilmente non hai altro modo per esternare quel senso d'oppressione che senti. Ma ti preferisco così, leggera e allegra, con versi sciolti e senza pretese ma che testimoniano una notte più tranquilla. |
Traspare chiaramente, ancora una volta, la tua 'irritazione' e insofferenza per la folla. Immagino che i luoghi affollati non facciano proprio per te. Da come l'hai descritta sembra quasi una repulsione psicofisica, che interessa tanto il tuo corpo quanto il tuo sentire, come se percepissi l'estraneità in modo minaccioso, invadente e fastidioso. Questo è piuttosto normale, ma grandemente accentuato in questi versi, che come è logico che sia fanno risaltare quelle sensazioni. |
"Gli occhi chiari lacrimano |
Mi rispecchio molto in questa poesia. |
Stamattina mi sono ripromesso di scrivere qualcosa stasera anche su questa poesia, che avevo già letto ma non ancora commentato. Ciò è dovuto a una semplice corrispondenza: oggi ho partecipato ad un seminario, il tema era la vulcanologia (leggermente non inerente ai miei studi, I know, lol) e ovviamente incentrato sull'Etna (come è normale che sia visto che non è poi così lontano, saranno una trentina di km?) e il vulcanologo che esponeva l'argomento ad un tratto ha citato i principi della termodinamica e si è soffermato sul secondo e di conseguenze sul concetto di entropia. Entropia è un termine che mi piace proprio, sai? |
Si può, si può! Chi non si innamora dei versi di un poeta come Montale? O di uno degli altri grandi poeti del presente o del passato? Dopotutto siamo anche parole; non dimenticare che queste parole ci caratterizzano più d'ogni altra cosa, c'è forse un mezzo migliore attraverso cui esprimere la nostra interiorità - e quindi noi stessi? Non siamo solo corpi diversi, ma anche anime diverse e ci si innamora in entrambi i sensi, io credo. Le parole ci fanno innamorare perché in generale ci innamoriamo attraverso la comunicazione, con qualunque mezzo essa avvenga. Non sai quante volte mi son preso innamoramenti passeggeri per delle protagoniste di alcuni libri! Ahahah, è una cosa buffa, ma sono consapevole che il merito sia dello stile, del modo di scrivere dell'autore, che crea ad hoc un personaggio talmente vivo da fartene innamorare. Così distinguo un grande scrittore da un piccolo scrittore. |
Così sincera ed espressiva! Questo è il tuo fare poesia, non ti vergogni di nulla, non ti nascondi mai. Lasciamelo dire, incarni perfettamente lo stereotipo del boyscout quando scrivi in versi :) |
Fa impressione leggere questi versi dopo aver letto quelli di domani. Stranissimo, è come attraversare due giornate e due momenti del tutto differenti della tua vita. Sono parole, quelle che hai usato in questa occasione, che esprimono stati d'animo ben diversi, è strano constatare ancora una volta come queste parole siano aperte ad ogni sfumatura, ricche e polisemiche. Questo è il lato bello che subito mi è venuto in mente mentre ti leggevo. Meno bello è stato prendere coscienza di come sia stata (e continui ad essere) una fase delicata e difficile, sia per te che per i tuoi cari. |
Owwww. Stavolta non posso spendere molte parole, è una poesia che si commenta da sola. È stato emozionante leggerla, non sai che sorriso mi ha lasciato! Dolcissima e magnifica e stupenda e fa venir voglia di lottare e combattere e non arrendersi e gioire per ogni piccola conquista. E fa anche riflettere, su come certe cose che appaiano scontate e banali per qualcuno possano essere delle vere e proprie fatiche per qualcun altro. Ma quella gioia... indescrivibile, sei riuscita a trasmetterla fino a qua, splendida! Avrei voluto leggere prima questa poesia, anzi avrei voluto potermi congratulare con te quel giorno stesso - purtroppo non ti conoscevo ancora. |
Ahh, i finali. Te lo dico chiaramente: io, in genere, preferisco i finali aperti. Non mi piace l'idea che qualcosa debba finire, di solito. Alcune volte, invece, qualcosa finisce (ad esempio un libro o un film o un telefilm) e a prescindere dal tipo di finale (quante volte mi sono domandato strada facendo - finirà bene? finirà male?), sento che sia giusto e che vada bene che sia così, che la storia si interrompa, che non ci sia altro da dire. Come i poeti, che non scrivono per sempre. |