Recensioni per
Gorgoglìo.
di hiccup

Questa storia ha ottenuto 269 recensioni.
Positive : 267
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Veterano
09/01/14, ore 08:42

Avevo delineato immediatamente i caratteri della personalità dell'opera e dei contorni lievi di una difficoltà umana nella sua esposizione. Al di la del profondo godimento per il momento in cui ci si rende conto del passo giusto intrapreso, denoto un ritorno alla ricerca del verbo adatto, lasciando in disparte per un attimo la prosa e tornando più in poesia.
Non posso essere così ipocrita da dirti :"ti capisco", non avendo mai avuto un'esperienza simile, eppure posso dirti che quel tuo particolare è proprio il trait d'union che ti rende così particolare. Dove tu hai vissuto una diversità schiacciante, io celebro la tua unicità. Dove tu hai scelto il silenzio forzato, io festeggio la tua scrittura. Dove tu hai lasciato parole in gola, io ammiro quelle che detti col cuore su fogli biancastri.
In altre parole: dove tu hai esposto la vittoria ( e Chapeau per l'Ebe ), io l'avevo già vista attraverso le tue poesie. Hic, in questo mondo, la diversità è arte, dove tu vedi un collo pieno di parole che a stento escono, io ci vedo un Modigliani pieno di sicurezze per ciò che scrivi. Grazie per la poesia, il mio commento non può che essere positivo.

Recensore Veterano
07/01/14, ore 08:50
Cap. 6:

Violenta, nella sua interezza, uno schiaffo nel momento stesso della sua comprensione. Ho già visto che ti destreggi in emozioni molto forti, ma qui c'è veramente del rancore e riuscire a metterlo nero su bianco non è semplice, si rischia di venir' inghiottiti dalla foga... ma qui non è il tuo caso. Qui c'è un qualcosa di strappato con violenta rabbia, un velo che cela il dolore, una morte nell'animo di ogni giorno.
Criticamente ho però un paio di osservazioni da condividere con te.
- noto che con il passare dei giorni i componimenti perdono sempre più del poetico per passare quasi ad un narrativo: è voluto o è solo il momento?
- nell'ultimo periodo la frase è scorretta: "e non ti rimarrà più nemmeno il tuo nome." deve diventare "e non rimarrà più nemmeno il TUO nome" oppure "e non TI rimarrà nemmeno il nome" a seconda di quello che vuoi esprimere. Ovvio che con la "licenza poetica" ti sia permesso destreggiarti qui e la, l'osservazione è comunque volta a sapere ( per me ) il significato reale del tuo intento, poichè scegliendo l'una o l'altra cambia completamente il significato.
Inoltre un applauso per aver citato Brahms!
Avanti così Hic!

Recensore Master
06/01/14, ore 19:12
Cap. 6:

Heila! Oggi la poesia mi ha colpito molto, con un tema sensibile e che mi ha davvero toccato. So che scrivi le poesie basandoti sulla tua vita, su cio che ti succede ogni giorno, e davvero mi sto chiedendo se anche questa poesia si riferisce alla tua vitq. Ma non voglio "invadere la tua privacy" quindi se vorrai mi spiegherai poi nella risposta. Purtroppo oggi non ho la possibilita di lasciati una recensiine lunga, in quanto la tastiera di questo aggeggio mi mette in vero disagio!
Cmq sempre tsntissimi complimenti!
Tanti baci

Recensore Veterano
06/01/14, ore 11:36

Soffro di "logorio da scrittore", magari un giorno scrivo pure cosa sia! Scherzi a parte. Ho trovato questo componimento una metafora azzeccata dello stato d'animo di quando si vuole scrivere ( dire ) qualcosa, si ha tutto in mente e al momento di mettere inchiostro sul foglio... vuoto. A me piace vederla così. E' una patologia che ogni scrittore conosce, ma che pochi riescono a descrivere, tanto che la stessa "malattia" è strettamente personale ed ognuno la vive a modo proprio. L'ipocondria fasulla di cui parli è verissima, un esempio lampante è su di una fiction che scrissi anni fa intitolata "Il pianto dei pianeti", dove tutt'ora ho in mente la trama ed il finale, ma per qualsivoglia motivo, sia essa pigrizia mentale, sia essa il fatto che, forse, negli anni è cambiato il mio modo di scrivere, non ho la forza necessaria per completarla sebbene in un paio d'ore sarebbe finita. Una piccola marea dolciastra da ingoiare, se vogliamo, ma siamo poi capaci di contenere tutto? o finiremo comunque per ritornare sui nostri passi, completando le nostre storie, la nostra vita... i nostri piccoli sprazzi di sana follia? Grazie per il componimento, il mio commento è positivo.
Postilla: hai messo cinque dicembre... sprazzo di ipocondria dell'anno nuovo?
Salutoni

Recensore Master
05/01/14, ore 21:19

Cara! È sempre un piacere per me concludere la giornata con una manciata di versi magnifici! Non si se oggi riuscirò a lasciarti una delle mie recensioni lunghe in quanto il cellulare che sto usando non è il mio a causa della scadenza del pacchetto internet del mio cellulare. Troppo tempo passato sul sito!
Io di che cosa soffro? Tante cose, forse troppe che non si se potrei elencare tutte. Quelle su cui medito di più sono: il mio senso di solitudine anche se effettivamente non sono sola, ho molti amici; allacciando mi agli amici, la sensazione di essere circondata da persone false e questo mi fa davvero tanta paura; il mio carattere che dal Marzo dell'anno scorso è cambiato totalmente: prima del 2 Marzo io era felice, spensierata e allegra, pensavo solo agli amici e a divertirmi, da quel giorno invece sono incominciati i pianti serali, la tristezza che giace perenne nell'anima, il senso di solitudine, l'essere "presa in giro" dalle persone che ti circondano, l'essere tradita dalle persone di cui ti fidavi.
Ed è dal 2 marzo che sono cambiata, forse in meglio forse in peggio.
Ok ma non mi va di stare a parlare di cose tristi e delle medesime cose anche se mi piace illustrare il mio stato d'animo a qualcuno. Ho trovato una bellissima cosa mettere come prologo la frase della tua scrittrice preferita, Virginia Woolf. Io non la conosco ma ripeto non c'è da stupireste da una come me, non me ne intendo affatto di poesia!
Ècome se tu apprezzassi il suo stile di scrittura e stessi puntando a raggiungere il "traguardo" di scrivere come lei, o sbaglio?
È inoltre un omaggio che vuoi fare a questa scrittrice, credo e poi la vuoi far conoscere ai lettori della raccolta.
L'ho trovato un pensiero molto carino.
Come al solito, la poesia mi rispecchia pienamente e se analizzo con calma e attenzione ogni verso riesco proprio a vedere quello che mi accade tutti i giorni o almeno quello che penso nei momenti di silenzio. Te lo dico sempre che mi stupisce il fatto di rivedermi nelle tue poesie ed è un poco come avere una gemella lontana, perché si sa che i gemelli pur stando in lontananza provano e sentono le stesse cose, come se fossero la stessa persona.
Aspetto sempre la nuova poesia e altri magnifici versi... Ah, non preoccuparti di farmi sapere le tue opinioni, non avere il timore di offendere le persone con ciò che dici, sono solo dei confronti di idee!
baci by Fede

Recensore Veterano
05/01/14, ore 10:04

E' il contesto del far' proprio il momento in cui realizzi che nulla, materiale o meno, dura per sempre. Nel componimento ci vedo molti status: la normalità, la speranza, la disperazione, l'angoscia e l'accettazione. Bellissima la metafora degli arazzi che cadono "e noi con loro" che implica la consapevolezza del dividere se stessi in due parti: ciò che lega l'uno all'altro, e ciò che sono sia uno sia l'altro. Nel passo finale poi c'è l'inesorabilità umana del "what if?", passo che qualsiasi essere si pone di fronte agli eventi che non può controllare ( da qui la preghiera/disperazione del: "una rincorsa una presa di posizione un azzardo una richiesta un ultimatum;" ). Si arriva poi alla giustificazione del rapporto stesso con "sono un’inesauribile sognatrice, dopotutto" e all'accettazione passiva iniziale ed attiva con cognizione poi del titolo stesso dell'opera. Come poesia libera la trovo una bella presa di posizione e mi piace pensare che la cosa ti abbia fatto aprire gli occhi sul senso delle cose in se. La trovo una bellissima riflessione. Avanti così.

Recensore Master
04/01/14, ore 17:07

Heila *dal fumo esce la streghetta, io*!!!!!
Sto benone e con gli occhi che mi lacrimano insieme al naso, sono a postissimo!
Dio ragazzi, mi sento come se stessi per morire... Una signora anziana che ricorda i bei e vecchi tempi sulla sedia a dondolo.
A parte gli scherzi, non è il periodo migliore della mia vita e ho incominciato il 2014 nel migliore dei modi.
Cmq cara io non ti abbandono, sono qui infatti a recensire nonostante le lacrime, i giramenti di testa e il raffreddore.
.... Mmmm.... Uuuuu.... Non saprei proprio che dire, a volte mi mancano le parole da scrivere in questo riquadro bianco apposito.
In realtà stavo pensando a qualcosa, ma non c'entra niente ne con la poesia ne con il raffreddore. Stavo pensando a tutto ciò che pensano le adolescenti, la cosa più ovvia: ragazzi boni. Eppure non è un pensiero da me, forse perché ieri ho fatto la scoperta di questo ragazzo girovagando su internet, di chiama Francisco Lachowski. Conosci?
È davvero molto carino, ma troppo grande per me e poi ha già un figlio!
Dio a 23 anni ha già un figlio e una moglie, credo. Potrebbe essere anche solo fidanzata.
Ok, mi scuso in-fi-ni-ta-men-te coon te perché mi sto dilungando e come avevo preannunciato sto riempendo la recensione di stupidaggini.... Ma se non facessi questo dovresti davvero iniziarti a preoccupare, in fondo sono stramba al 99%.
Okokokok passo all'altra eclissi del mio corpo, ovvero quella buia e seria che non si lascia tanto intravedere, e incomincio una recensione degna di te e della poesia.
Credo si parli di una amicizia finita vero? Io ho mooolte amicizie finite ma non me ne sono mai pentita di aver lasciato delle amiche o amici. Io non sono stata mai capace di restaurare rapporti fedeli, forse in questo periodo ho delle amicizie più significative ma sinceramente ora sto un po' lasciandomi andare alla solitudine.
Mi ci vedo molto nelle tue poesie, e questo non può che rendermi felice perché forse c'è qualcuno che riesce finalmente a capirmi e sentire le stesse sensazioni mie. È un bellissimo sollievo leggere una delle tue poesie e sentire un'emozione rivissuta.
Le cose belle senza fine forse esistono per pochi e tra questi sembra che io a volte compaia e a volte scompaia, non ho un carattere ben definito per questo non ce ne è una descrizione ben precisa. Ma è anche questo che mi rende non normale, e io quelli non normali li definisco unici.
Ok incomincio ad evaporare e me ne vado togliendo il disturbo. Grazie ancora per i bellissimi versi!
Baci by Fede

Recensore Veterano
04/01/14, ore 13:11
Cap. 3:

Sembra un misto di noia agorafobica, nell'introspezione del momento, del luogo, dell'essere non vedo altro che piccola insofferenza. Probabilmente è anche per una questione di "tatto", del fatto che la quotidianità dei gesti, dei rumori, dei suoni, delle voci, della gente insomma ti lascia perplessa e vulnerabile al dolore fisico che traspare con lo stato di malessere che termina l'opera. Una postilla per te. Sai che tendenzialmente tengo a criticare se devo e non sono proprio una fontana di complimenti; ma se devo essere sincero questa poesia non mi è arrivata come le altre. Può anche essere che rileggendola più volte ne riesca ad estrapolare qualcosa di diverso, magari è la giornata, ma non ho avuto l'empatia che solitamente ho con le tue opere. Non averne a male, preferisco essere sincero che appioppare recensioni positive per cliché. L'opera comunque la trovo ben strutturata, ma per il fatto di come l'ho vissuta, resto neutrale. So che hai la maturità necessaria a capire le mie scelte. Baci
Mauro

Recensore Veterano
04/01/14, ore 13:05
Cap. 2:

Ricongiungersi ancora. Trovo il componimento molto ben strutturato e ben pesato, tuttavia... vorrei soffermarmi su un particolare, per condividerlo con te. Quel "Sono solo una bambina, dopotutto." è la porta che si apre con una chiave di lettura un po' più matura. Ci sono due particolari principali che mi hanno fatto riflettere: il fatto della consapevolezza dell'essere bambina, e l'accettazione inconsapevole della stessa nel momento in cui viene scritta. Sebbene "solo una bambina" in realtà sia la chiave di lettura che più mi piace ( personalmente ovviamente e pure discutibile se vogliamo ), il componimento da li si congiunge con tutto. I sogni. La speranza. Il tempo. E la cosa che più ancora mi attira, probabilmente nella tua inconsapevole scrittura Hic, è che la poesia assume un tono diverso, nella meraviglia della nostra lingua... se viene letta al contrario.... ci hai fatto caso? Baci
Mauro

Recensore Master
03/01/14, ore 21:16
Cap. 3:

Cara! Anche se mi è stato vietato di usare il cellulare io sono qui a recensire!
Vuoi sapere perché non posso usarlo? Anche io ho mal di testa oggi, e tra l'altro unita al raffreddore! Quindi questa poesia non poteva che rispecchiarmi al meglio!
Come se mi avessi letto nel pensiero, questa cosa mi ha stupito molto.
Pero ora che sono stesa nel letto, tranquilla, ascoltando musica e recensendo la tua poesia mi sento molto meglio e più rilassata.
Che bella sensazione quella del raffreddore che ti uccide! Che bellezza... Gli occhi mi bruciano come anche il naso ed essi lacrimano in continuazione.
Potrebbe uscirne una bella poesia secondo te? Sul raffreddore, una poesia sul raffreddore.
Anche dalle cose più semplici posso venire delle idee originali! Certo, se la scrivessi io ne uscirebbe un obbrobrio ma se la scrivessi tu forse sarebbe una bellissima poesia!
Io poi sono molto fine... Butto i fazzoletti sul pavimento e ho già formato un bel mucchietto, chissà mia madre cosa mi dirà... Ma di certo non sto qui a raccoglierli, ho anche la scusa di star male!
Ok, ok passo alla poesia e non alle cretinate.
E’ un senso di stordimento
che toglie il fiato....quasi soffochi.
Io l'unica cosa che riesco a pensare al momento che il mal di testa (insieme al raffreddore, se no non avrebbe senso ciò che sto per dire) si fa levare il fiato perché appunto soffochi a causa di tutto il malanno: la tosse, la saliva di traverso e tutte le altre cose che ti fanno sentire male!
Sto banalizzando ma in fondo, detto proprio in parole stupide e "terra terra", è questo che pensi quando stai male!
Ok dai, ritorno nella parte seria di me *atmosfera mistica e musica di sottofondo*.
Allora, all'inizio non avrei mai detto che sarebbe stata una poesia sull'emicrania, tanto che alla fine mi ha fatto sorridere il fatto che da una cosa cosi normale e semplice (anche se fastidiosa e terribile) tu sia stata capace di trarre dei versi profondi.
Ottimo lavoro, secondo me questo lo sanno fare le vere scrittrici/ autrici!
Bene cara so che sto fallendo il mio obbiettivo (ma solo per oggi) di scrivere recensioni lunghe ma come sai già tu sto morendo e desidererei dormire, domani mattina sveglia alle 8:30, colazione alle 9 e poi devo cominciare i compiti (cavolo...)
Baci by Fede

Recensore Junior
02/01/14, ore 22:57

È particolare, va altre i solito schemi e questo mi piace molto. È scritta molto bene, non trovo alcuna pecca. Buon lavoro!

Recensore Master
02/01/14, ore 22:37
Cap. 2:

Amica mia! Sai, volevo dirtelo, quando hai finito la raccolta che avevi fatto per Natale mi sono sentita un vuoto come nel cuore, come se fosse finito quel tempo in cui mi accoccolavo nei tuoi versi cosi dolci e profondi. Poi ho avuto la bellissima sorpresa di questa raccolta di ben 365 poesie, cosi non ti perderò per un anno intero e poi chissà magari scriverai altre poesie.
Io mi sono già prefissata un obbiettivo per questo 2014: scrivere recensioni lunghe. Lo so non è un granché come obbiettivo e credo che ne combinerò delle belle, scriverò recensioni senza senso e piene di stupidaggini, ma a volte sai potrei rivelarti cose che alle mie amiche non dico. Ti ho riconosciuto da subito che eri una persona speciale, avevo questo presentimento e forse è giusto.
Ma lasciamo perdere questi discorsi strappalacrime, se ti incontrassi dal vivo non avrei nemmeno il coraggio di dirti queste cose... Sono molto, troppo timida!
Allora nella prima strofa (ho detto bene? Si chiama strofa vero?) mi sono rivista pienamente: anche io rido la mattina e piango la sera quando nessuno mi vede, canto canzoni tristi che forse mi fanno sentire peggio ma le amo troppo e tanto e sussurro al cuscino tutte le cose che non dico a nessuno. A volte penso se anche le mie amiche e i miei amici hanno questo carattere e si sentono come a "disagio" in questo periodo adolescenziale.
Io ho capito che questo carattere un po' malinconico ma allo stesso tempo romantico mi piace e lo trovo artistico, per questo mi sono spinta a scrivere storie sul sito. E ho anche cominciato con le poesie, ma sono una vera schiappa... Non fanno per me le poesie!
Poi quando mi ritrovo in spiaggia o sul prato e il vento mi sfiora la pelle e fa svolazzare i miei capelli, mi sento davvero libera come se potessi volare sulle nuvole e camminarci sopra, ho questo desiderio impossibile.
L'impasto di maschere distorte, secondo la mia interpretazione che spero sia giusta, potrebbero tutte le persone false che ci circondano, che fanno finta di capirci, di volerci bene ma dietro alle tue spalle ne dicono di tutti i colori sul tuo conto. Io ho questa sensazione di impasto di maschere distorte, mi sembrano tutte persone false... Chissà perché.
La faccia amica invece io non l'ho ancora trovata... Ma spero di trovarla in giorno, forse questa faccia amica potrebbe essere la scrittura, perché no? È una cosa un po' stramba pero una potrebbe anche trovare la sua via d'uscita nella scrittura.
Gli ultimi versi li sto esaminando molto attentamente ma dovrò aspettare qualche altro minutino per rivedermi in essi e quindi capire forse il vero senso della poesia.
Per ora le mie conclusioni sono queste, scusami se forse le mie definizioni sui tuoi versi non sono giuste e intendevi far percepire un altro significato ma io non ne capisco molto di poetica anche se sto cercando di crescere da questo punto di vista.
Grazie per i bellissimi versi regalati!
Baci by Fede

Recensore Veterano
02/01/14, ore 15:41

Oh, iniziare l'anno così è qualcosa di dolceamaro come piace a me. Brava Hic! Mi pascio del tuo scrivere dato che sai che ti seguo e sinceramente volevo leggere qualcosa d'altro di tuo. Tralasciando il fatto della poesia a se, che trovo consapevole tra i suoi "salti" tra le varie dimensioni e per la cura e la ricerca del verbo più adeguato, ne approfitto per farti gli auguri di buon anno e a me di soffermarmi sulla postilla a fine poesia. "Anno nuovo vita nuova, giusto?" Beh, è quello che umanamente tutti ci auguriamo, un altro anno significa anche maturazione, scelte, passi importanti, vittorie e sconfitte... ma cosa sarebbe allora la vita senza questo sale? Sicuramente sarà un anno di giorni unici. Mi trovi concorde sul fatto che solo per la questione di "vivere" un giorno in più, questo ci dia la possibilità di chiamarlo di già "unico", sicuramente le emozioni a venire saranno trasmesse da te qui ( io ci sarò! ) e, solleticando la mia fantasia, non vedo l'ora di leggerle. In ultimo, sul tuo "Ereditato dal passato" mi hai fatto aprire un po di più gli occhi. In effetti non solo l'anno inizia, ma pesca a sua volta dalla maturazione precedente, è come una piccola eredità che avrà impatto sull'avvenire ( artistico e meno ) di ognuno di noi. Per questo ti ringrazio e spero che per te possa essere davvero non solo "un anno" ma "L'anno", e che ti possa portare serenità, amicizia e un sacco di ispirazione per i tuoi scritti. A risentirci presto!
Mauro

Recensore Master
01/01/14, ore 23:44

Buon anno carissima! Ti auguro con tutto il cuore un 2014 pieno di nuove sorprese (solo piacevoli e mai negative), di ottimismo, di momenti belli passati insieme alle persone che si amano e pieno di ispirazione per questa nuova raccolta a cui ai dato inizio!
Mi stupisco sempre di più di come tu faccia a scrivere poesie ogni giorno con queste raccolte, hai fegato ragazza!
È stato un miracolo che mi sia accorta della nuova raccolta, mi stavo giusto chiedendo se ti avrei risentita e avrei letto altri tuoi "capolavori" (sono indecisa se mettere le virgolette o no, ho dei dubbi sul fatto che le tue poesie siano capolavori anche se si meritano tutti i miei complimenti!).... Menomale che ho fatto un salto sulla sezione perché in effetti avevo un certo presentimento sul fatto che avresti potuto incominciare a scrivere una raccolta per ogni giorno dell'anno! 365 giorni= 365 poesie ogni giorno! Ripeto ce ne vuole di fegato e di ispirazione per farlo, cosa che in me non si vede nemmeno l'ombra.
Cara mia, non ti libererai facilmente di me. Sarò qui ogni santo giorno a recensire ogni tua singola poesia dilungandomi in esse inserendo argomenti che non c'entrano e che forse ti annoieranno e ti faranno dire " Ma quando se ne va questa? ".
Cmq è stato per me un piacere vedere che ci sentiremo sempre, sai io mi sono affezionata a te e diciamo che sono dipendente ormai dalle tue poesie! Spero che per te non sia una pesantezza la mia presenza.
Parto con la vera e propria recensione sulla poesia: 1 gennaio, giorno di festa, di auguri dati e ricevuti tutto il giorno, di telefonate ai parenti, di pranzi lunghissimi (almeno cosi è nel mio paese) e di malessere alla fine della giornata.
Ancora io l'alcool non me lo posso permettere anche se qualche sorso allo spumante i miei genitori me lo concedono, ma vorrei ubriacarmi almeno una volta nella mia vita. Spero che in quel momento mi possa ricordare della tua poesia e ritrovare gli atteggiamenti descritti.
Non so perché ma il linguaggio che sto usando in questa recensione non è da me, insomma sembra scritta da mia madre!
Ma va, io sono molto più stravagante e pazzerella con un linguaggio un po' più giovane! Mi starai trovando noiosa, sicuramente.
Va bene, va bene, vado avanti DECENTEMENTE.
La cosa su cui sto ancora riflettendo è: gli intermittenti flutti rosacei, sono le luci? I fuochi d'artificio? Delle allucinazioni dovute all'alcool? Sto riflettendo su cosa possano essere ma non riesco a realizzare una risposta certa, sono tutte ipotesi!
È anche vero pero che non sono abituata a questi linguaggi poetici, è un po difficile per me capire il vero senso delle poesie senza averle rilette più volte e dopo aver chiesto il significato di alcune parole. Ti starai chiedendo perché allora leggo le poesie: perché mi affascinano e perché vorrei scrivere anche io come gli autori/ le autrici della sezione.
Ed infine la frase finale: C'è speranza nelle lacrime; nelle grida; nelle risate.
Io non sono sicura di essere certa che ci sia questa speranza ma spero si possa vedere almeno l'ombra. Le lacrime per me sono l'unica fonte di liberta con cui liberare le emozioni che non riesco a tenere dentro, le grida sono più che altro le parolacce che ci gridiamo tra amici per ridere e scherzare anche perché se gridassi in casa mi prenderebbero per pazza e per ultimi ma non meno importanti, le risate che nella mia vita non mancano mai: con i miei genitori, con i parenti, con gli amici... Eppure mi sento perennemente triste. Ma mio padre mi ha spiegato che è una situazione normale per una adolescente come me, quindi ho incominciato ad apprezzare questo carattere che ho e sto incominciando a trovarlo artistico e poetico.
Alla fine di questa recensione c'è ben poco di importante e che riguarda la poesia, come al solito mi sono dilungata e dileguata in altri argomenti che riguardano me ma parlarti di me mi fa capire meglio ciò che hai scritto quindi prendilo come una riflessione sui tuoi versi.
Ne è uscita una recensione lunghissima, record per me ma mancano i miei più sentiti complimenti che non devono mancare mai in una recensione secondo me perché "non bisogna credere di essere i migliori, c'è sempre qualcuno più bravo di noi al mondo" (frase detta da mio padre e fonte di forza per ogni giornata per me).
Ci rivediamo domani, spero. Ancora tanti auguri amica mia!
Baci by Fede

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