Recensioni per
Gorgoglìo.
di hiccup

Questa storia ha ottenuto 269 recensioni.
Positive : 267
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Veterano
17/08/14, ore 19:18

È una bella poesia, mi piace perché hai giocato sul fattore medusa in un giorno come il 27 luglio, una giornata da piena estate, una giornata da mare, una giornata di divertimento. E hai tirato fuori "le meduse", che sono un po' lo spauracchio di ogni (anche minimanente) cauto bagnante. Me compreso, che evito di fare tuffi alla cieca, ad esempio (e su questo potrei aprire un torrente di parole perché potrebbe essere una figura carina per descrivermi, ma non voglio psicanalizzarmi, non qui ed ora quantomeno lol).
La cosa strana è il pensiero che un luogo tanto bello, il mare e quell'acqua, possa ospitare qualcosa capace di farci male - non troppo, ma abbastanza da infastirci e da farci notare con un certo disappunto che l'ambiente acquatico non è un ambiente 'antropologico'. Potremmo anche tirare in ballo fattori ben più ostici, ma la medusa è l'esempio più chiaro: sembra stare là con l'intenzione di infastirci - non ci passa per la testa che siamo noi ad invadere il suo spazio.
La medusa è una sorta di presenza spettrale e terrorizzante  - esternamente bisogna mantenere un certo contegno se si avvista una medusa (suvvia, non si tratta mica di uno squalo!), eppure incute pur sempre timore, dentro di noi qualcosa si smuove. Succede più spesso dopo il battesimo di fuoco, dopo aver già provato quel fastidioso bruciore intermittente, allora si diventa "grandi" e si sta attenti, ci si muove con una impercettibile prudenza.
Le meduse sono l'immagine delle nostre paure, delle paure che possono perseguitarci; in questo senso, io credo, tu parli di paure, alludendo a quegli incubi e a quell'ansia (sin troppo) ricorrente, alludendo a quell'ingenuità ormai spenta e trasmutata in senso del dovere, in responsabilità, in paura di non farcela e nell'incertezza del domani.

Capita di vivere sotto la pioggia, capita che le meduse pungano e che la loro presenza (e assenza) sia sufficiente a riempire d'angoscia il nostro vivere; è questo quello che chiamano crescere? E poi forse ti svegli. Chissà, forse non è solo quello. Forse è solo che alcune anime non sono fatte per vivere o forse stanno crescendo e attraversano "soltanto" una fase passeggera che ai loro occhi appare eterna ed immutabile; dopotutto ad ogni brutto sogno segue un risveglio. Un briciolo di speranza c'è, persino in una poesia così velatamente pessimistica.

Pochi versi, ma bastano a far volare anime e menti. Brava come sempre!

Recensore Veterano
15/08/14, ore 19:27
Cap. 213:

Bentornata a te (e anche a me, qua, fra queste righe ancora da scrivere).
Ho visto che hai già recuperato non poche poesie (non perdi tempo, tu) e ho pensato di ricominciare simbolicamente da questa, perché dopotutto credo che anche per te la data del primo agosto abbia significato qualcosa, anche se fosse soltanto per le aspettative che nutrivi. Titoli quei versi in modo significativo "Vagabondaggio aspecifico" (se mi permetti l'inversione, giusto per leggerlo con più chiarezza), uno stato piuttosto indefinito già nel titolo e che riflette lo stato emotivo di chi ha bisogno di assistere a dei nuovi stravolgimenti interiori, che possano dare la forza di intervenire anche nel pauroso e indistricabile mondo esterno. Che non è che poi faccia troppa paura di per sé, solo che è difficile da comprendere, da accettare, fa impressione la sua mole. Ci si sente incapaci di reagire. È come se nascessimo malformati, veniamo al mondo e il primo vero e unico comandamento che ci impogono è: abbi rispetto (per chi è più vecchio di te; per chi è più giovane; per chi ha la tua stessa età; per chi è diverso; per chi ti assomiglia troppo; per chi guadagna il triplo di te; per chi muore di fame; abbi rispetto nel bene e nel male, nel fair play e nelle ingiustizie intorno).
Non penso di divagare - sebbene possa sembrarlo; in questa poesia l'empatia e l'attenzione per l'altrui si mescola a quel senso di "piccolezza", quel sentirsi minuti e minuscoli, rimpicciolendo ogni giorno di più sotto l'insostenibile peso dell'essere uno dei tanti, dei troppi. Dici:

"Si sentono i sussurri dei sogni altrui;
sogni lontani, sogni sconosciuti, sogni
speziati e d’incanto rarefatti nel cielo
umido di lacrime sonnolente e di stelle
brillanti e serafiche."

Con parole magnifiche lasci che quei sogni si esibiscano liberamente, trascurando i tuoi, alienandoti in un'empatia che è benefica ma forse spesso eccessiva - non pensi che talvolta possa fungere da freno a mano perennemente tirato su?

"Si sentono i sussurri delle parole altrui;
parole soffiate contro le labbra e contro
le tempie molli e deboli, assiduamente
tese in avanti, verso il futuro, verso un
domani capitanato da un sole arido."

Se il sole inaridisce il domani (parentesi: oltretutto un sole è arido per costituzione, eppure l'aridità è una definizione meramente umana, l'aridità d'una stella in cui avvengono reazioni nucleari capaci di tenere la sua temperatura oltre i 5k gradi è tutto fuorché morta) e la speranza appassisce con esso, allora quelle chiacchiere di adesso, quelle parole altrui che recepisci sono tutto ciò che resterà prima dell'inaridimento. Sarai una sorta di mezzo, un ricevitore, succube delle cause di forza maggiore e dello stupore per la semplicità/incoscienza/agilità altrui.

"Si sentono riecheggiare tutti questi sussurri
nella notte gravida di nubi e di canzoni
lontane; sussurri che riecheggiano in magici
ghirigori ancora ed ancora fino a sfumare in un
aspecifico vagabondaggio."

Meraviglioso come vaghino, all'unisono, come solchino gli spazi vuoti. Non ci sono mete precise, è tutto a-preciso, di una imprecisione salvifica eppure non magnanima. Quel vagabondaggio, che è anche il tuo (io ti definirei una vagabonda staticamente iperattiva), non porta da nessuna parte e a parte quei rari momenti in cui trascendi il bisogno di avere scopi propri e definiti, nel resto del tempo crea vuoti e prepara la venuta di quell'inaridimento, che è inevitabile, ma che non bisogna affrontare con codardia. Possiamo fare di meglio che chiacchierare a vuoto o essere uno specchio che riflette stupito quelle chaicchiere a vuoto.

Complimenti per la poesie e ancora bentornata. Spero che la prima metà d'agosto sia trascorsa nel miglior modo possibile :3

Recensore Junior
15/08/14, ore 17:49
Cap. 219:

Ciao!! Come sempre, bellissime poesie, ma, mi ha colpita particolarmente questa qui. Hai descritto una sacrosanta verità. E' vero che, a volte nella vita, con alcune persone non servono le parole, anzi, forse a volte peggiorano anche le cose. Credo che tutti abbiano una persona con cui si ha una "vicinanza empatica" ed è una cosa così sorprendente e misteriosa allo stesso tempo. Io credo che, quando si arriva a questo punto con una persona, si raggiunge il massimo della vicinanza e della conoscenza.
Mi è piaciuta molto anche l'introduzione, come sempre.
Complimenti ancora.
Melanie

Recensore Master
06/08/14, ore 01:49
Cap. 211:

Era da un po' che non tornavo a visitarti e così stasera (o dovrei dire mattina?) ho voluto vedere che poesia avevi dedicato oggi.
E, nonostante sia ferma al 30 luglio (buon campo scuot a proposito!), devo dire che questa poesia ha ripagato molto bene.
Descrive benissimo le giornate di pioggia di questi giorni e il tema dell'amore finale (oh, che dolce) chiude benissimo il componimento.
Riesci sempre a toccarmi il cuore.

Recensore Junior
29/07/14, ore 12:37

Ciao! Ho letto questa poesia e devo dire che mi è piaciuta la scelta della lingua in inglese. E' molto semplice da capire e le parole sono un pò quelle che si studiano normalmente perciò penso che tutti siano in grado di capirla. Le poesie in lingua, poi, mi attirano parecchio. In effetti qualche volta anche a me viene da scrivere in una'altra lingua che non sia l'italiano. Forse perché alcune parole in una lingua differente sono più belle e più significative, o magari perché scrivendo in una lingua che non ci appartiene, forse, ci sentiamo meno stupidi a scrivere certe cose :) Per quanto riguarda il contenuto, lo trovo molto significativo e mi è piaciuto molto l'associazione dei colori alle diverse strisce del cuore. Mi ricorda un'altra tua poesia in cui hai dato importanza al ruolo dei colori.
E poi, chissà, forse anche io oggi ho il cuore a strisce e perciò l'ho amata di più.
Spero che questa tua crisi finisca presto per te:) e comunque mi farebbe piacere leggere un'altra tua poesie in lingua, ovviamente sempre se lo vorrai.
Baci, Melanie.

Recensore Master
25/07/14, ore 19:47

Spero che gli applausi ti arrivino anche virtualmente, ma se tardano la prossima volta mando la posta prioritaria...Poesie del genere mai lette, sono stupende! Carine, allegre e con un significato intenso e profondo. Il modo con cui descrivi le azioni della bambina sono ben curate.
Alla prossima,
-JB45

Recensore Master
22/07/14, ore 21:04

Molto carina e romantica, mi piace questo tuo lato di raccontare così dolce e coinvolgente, brava continua così.
-JB45

Recensore Master
21/07/14, ore 09:33
Cap. 201:

Bello questo gioco di colori, rende benissimo l'idea e l'immagine. Mi piace molto anche l'espressione del sole che sfiora i capelli, bellissimo.
-JB45

Recensore Master
20/07/14, ore 12:07

Bella. Mette in risalto la notte, il buio e la tristezza. Hai fatto capire molto bene ogni elemento, brava.
-JB45

Recensore Master
19/07/14, ore 21:08

Molto bella questa riflessione sulle parole. Brava come sempre.
-JB45

Recensore Junior
19/07/14, ore 20:33

Ciao! Finalmente riesco a recensire una tua poesia:) Sai, le ho lette tutte ma, per farlo, volevo trovare quella giusta. Non fraintendere, ho trovato belle tutte le tue 197 poesie(sopratutto una, ma non ricordo che giorno è:)) e ancora non riesco a capire come hai fatto a scriverne così tante in tutto questo tempo, dato che io sono riuscita a scriverne appena dieci!
Comunque, non so perché, ma questa poesia ha qualcosa di speciale. Non so cosa sia, ma mi ha catturato subito, forse perché l'argomento "voce e parole"mi ha fatto pensare. Forse perché io non sono una di molte parole o che fa sentire spesso la propria voce e per questo ho trovato questa poesia molto vera, sopratutto le ultime due righe che mi hanno fatto venire la pelle d'oca. Certe parole, senza una voce che le pronunci non hanno senso. Una voce senza parole è inutile.
Mi piace molto anche lo stile delle tue poesie e sopratutto di questa. Sono scorrevoli, ricche e anche semplici. Leggendole, ho ammirato come hai trasformato, anche le cose più banali, in poesie e questo non è facile. Voglio confessarti che, per quanto riguarda i componimenti poetici, le tue poesie sono il mio modello di riferimento:) perché adoro il modo in cui usi le parole, sono sempre giuste e mai fuori posto. Perciò ti ringrazio.
Detto questo, spero di leggere ancora qualcosa di te!
A presto, Melanie.

Recensore Master
17/07/14, ore 19:10
Cap. 197:

Stupenda! Dolcissima ed hai espresso la verità…Scrivere per qualcuno è quotidiano, è vita. Non si può stare sott’acqua senza respirare, esprimersi.
Bellissima, una delle migliori.
-JB45

Recensore Master
17/07/14, ore 15:50
Cap. 197:

Un'altra poesia bellissima. Mi è molto piaciuta la riflessione che hai affrontato, sull'innocenza, sulla speranza dei bambini che man mano viene via come la vernice di un muro di fronte al cinismo dei "più alti" e all'amarezza della vita.

Nuovo recensore
16/07/14, ore 22:52

Anzitutto complimenti per l'idea che reputo geniale, e anche rievocativa del passato. Perché mi ricorda grossomodo l'idea con cui è stata concepita la raccolta de Le Mille e Una Notte, perché mi ricorda la mia infanzia quando leggevo queste fiabe, ignara del mio futuro incredibile.
Mi piace l'essere introspettivo di queste poesie, mi piace la loro diversità, la storia che raccontano, il fatto che, per quanto possa sembrare paradossale, abbiano una "terza dimensione", per così dire, quel qualcosa in più. E apprezzo il tuo sforzo di non perdere nemmeno un giorno.
È bellissimo perché è proprio come se me ne raccontassero una ogni sera, prima di dormire.

Recensore Master
16/07/14, ore 09:34

Ho anche io percepito quel profumo, tutte le sensazioni da te elencate. Molto bella, come sempre. Hai trattato un argomento molto intesno: l’essenziale e vitale.
-JB45