Stile Copione - contest EFP
Cam17 – Il giardiniere straccione di Villa Montieri
Ortografia, sintassi, grammatica in genere 9/10
Caratterizzazione dei personaggi 8/10
Originalità 8/10
Gradimento 10/10
Tot 35/40
Questa storia mi ha incuriosita fin dal titolo. Ha un sapore ironico e vagamente retrò che gli altri – molto più semplici e puliti, brevi, magari in inglese – non hanno. Poi il resto della sceneggiatura è una conferma dell’idea che mi ero fatta fin dal titolo: è davvero un buon lavoro!
Il tono è quotidiano e quasi dimesso: anche nelle note di scena, dove avresti potuto osare un linguaggio più distaccato – come a rimarcare la differenza fra regista e personaggi – sei stato molto terra a terra, però la cosa non mi è dispiaciuta. A livello di correttezza ci sono proprio un paio di cosine da riguardare, [Secondo me ha sperperato] dove serve una pausa a introduzione dell’opinione (quindi “secondo me, bla bla); qua e là, poi, ci sono alcune maiuscole saltate: dopo i due punti che segnalano l’inizio del discorso diretto, per esempio [Maria: la Villa di Vincenzo], . Infine, ricorda che il “sì” affermazione è sempre accentato, e anche se in virtù del suo essere un “dialogo”, la punteggiatura può essere un po’ forzata, sempre meglio non usare due punti di domanda; se proprio devi rendere l’incredulità, meglio usare “?!”.
Questa frase, poi, non è sbagliata, ma credo sia un po’ strana: [sennò non ho proprio idea del perché la stia sistemando] credo starebbe meglio uno “stiano” plurale (che sottintenderebbe “le ditte e il giardiniere”) oppure, ancora meglio, un impersonale “perché venga sistemata”. A rigor di logica stanno ipotizzando ci siano degli eredi, quindi l’impersonale sarebbe più corretto ^^ ma a livello di grammatica, fila tutto.
Di primo acchito ammetto che avevo segnato quasi tutti i passati remoti – nel senso: se le due donne parlano ora al passato remoto, tutto quello che viene prima dovrebbe essere al trapassato, e poi il passato remoto è così letterario e pesante in una conversazione! – ma un amico del sud Italia mi ha poi confermato che è una sorta di inflessione dialettale (qua è praticamente introvabile il passato remoto, come tempo “del parlato”!) ed essendo un dialogo, quindi, è tutto correttissimo!
Da un certo punto di vista è una “classica” commedia degli equivoci: le due sciure, pettegole, credono di aver capito tutto, e finiscono per accorgersi di non aver capito niente. Però il modo in cui il tutto è stato trattato è assolutamente delizioso e credo davvero che questa storia abbia il merito di aver preso qualcosa di “classico” per il repertorio italiano, scrivendolo in chiave molto più quotidiana e moderna.
La caratterizzazione, più che dai dialoghi, viene dalle note iniziali: senza quelle avrei preso le due donne per due “normali” pettegole, molti dati su di loro non vengono dedotti dalle loro parole – non è un male di per sé, sono io che devo essere molto puntigliosa, visti i punteggi che state facendo! E attenermi strettamente al bando – ma quello che davvero non mi ha convinta è la caratterizzazione di Giuseppe: il fatto che sia “irato”… mi pare un po’ troppo subitaneo ed eccessivo. Soprattutto perché gli hanno dato del giardiniere, va bene, non del pedofilo! E poco dopo appare abbastanza scazzato, sì, ma anche vagamente divertito dallo scontro. Forse ammorbidire un po’ il tono e virare verso il sarcasmo, o viceversa, partire con una più calcata indisposizione fin dall’inizio (magari fargli mormorare a mezza bocca “Ah, ecco le due pettegole del paese…”) renderebbe meno netto il salto della mosca al naso. Poi niente da dire: è un buon lavoro, con una bella morale – che non posso che condividere!
p.s. [In particolar modo il cancello è sulla sinistra degli spettatori, mentre il cancello si trova a destra] … non ho capito questa frase o.O il cancello è a destra o a sinistra?! |