- Grammatica, lessico, sintassi
- Stile/ Originalità
- Gradimento personale
- IC dei personaggi
Partiamo dal punto di vista linguistico: la grammatica è regolarmente adeguata; non ci sono errori gravi e si percepisce una certa frequenza di scrittura (voglio dire che si sente che non è la prima cosa che scrivi, o che sei una che butta giù le cose a casaccio). Gli unici intoppi che ho riscontrato sono i seguenti:
- nel secondo paragrafo dall’inizio della storia, c’è una frase che incomincia con “dunque”. Io avrei magari evitato di mettere un “dunque” subito dopo un punto, però non è niente di grave.
La frase è la seguente: “[…] all'americana. Dunque, aveva deciso di girare […]”.
- Un errorino di distrazione nella frase: “. Lana aveva un espressione”, perché manca l’apostrofo dopo “un”, dato che il sostantivo “espressione” è femminile.
- Si legge in una frase:“tutta quella antipatia”. Non è propriamente scorretto, però sarebbe più opportuno “un’antipatia”.
- “Durante tutta la cena, Robert cercò di capire se poteva fare qualcosa di più per farla sentire a suo agio” in questa frase è presente una ripetizione del verbo “fare”. Potevi cercare un alternativa tipo “Robert cercò di capire se poteva adoperarsi di più per farla sentire a suo agio” oppure “Robert cercò di capire se c’era un modo per farla sentire a suo agio”.
- “, lo stava spogliando e si stava strusciando su di lui” idem anche qui. Ho notato la ripetizione di “stare”. Da correggere con qualcosa tipo: “lo stava spogliando e contemporaneamente si strusciava su di lui”.
- “Robert sentì che non si sarebbe più potuto fermare” . il verbo “potere” usato come servile richiede lo stesso ausiliare dell’infinito, quindi la frase corretta poteva essere: “avrebbe potuto fermarsi”
- Piccoli errori di battitura come: “ le stringi i seno con le mani” (=il), “quando il sentì il proprio membro” (=senza “il”)
In sostanza però, non c’è problema: sono errori accettabili, più che altro credo dovuti a una mancata rilettura accurata della storia, una volta finita (scusa, magari mi sbaglio. Io per esempio, non le rileggo mai le storie e ci lascio certi pastrocchi!!).
Passo ora ad analizzare il lessico: trovo che le parole che usi siano accurate e adeguate. Hai misurato il tutto molto bene, servendoti di un lessico tranquillo, evitando parole troppo altisonanti o astruse. L’unico istante in cui ho dovuto riflettere un attimo è stato il momento in cui dici: “[…] allestita a camera da letto”. Ora, io credo che la parola “camera” significhi “stanza da letto”, quindi non c’è da ripetere che ci stanno effettivamente i letti. Io avrei detto semplicemente “camera” oppure “stanza da letto”. Puoi ignorare questo suggerimento, era solo un trip mentale che mi ero fatta ahahah! Non mi ha turbato la lettura o influenzata negativamente, ci mancherebbe!
La sintassi è, nella sua semplicità, corretta e agevole alla lettura.
Passo così ad analizzare lo stile e l’originalità: scrivi in maniera che definirei “tranquilla”; niente ingarbugliamenti, niente svolazzi, niente punti critici. Non voglio assolutamente dire che hai uno stile piatto, ma solo molto scorrevole, quasi scolastico. La vicenda è narrata tutta a diritto, come se fosse uno slice of life, senza ricordi, flashback etc. La fabula e l’intreccio, in definitiva, combaciano perfettamente.
Ho trovato particolare il fatto che i protagonisti siano gli attori invece dei personaggi, ma più che altro mi aspettavo di leggere di loro sul set di Once Upon a Time, invece che alle prese con un altro film.
Non avevo mai letto una storia simile. Ho fatto un po’ fatica, nella mia mente, a scindere il personaggio di Once dagli attori veri e propri. Ho letto che a Lana hai dato di proposito il carattere di Regina; durante la lettura, infatti, mi stavo proprio dicendo “cavoli, si comporta allo stesso modo!”. Robert invece ha momenti decisamente “Gold-mode-on” e altri più naturali. Ho trovato interessante la sua spavalderia iniziale e i suoi ripensamenti dopo il “misfatto”. Ah, quasi mi scordavo: vinci cento punti per quel “mia cara” che hai messo in bocca a Bobby. È così Rumple-esco e bellino! Adoro quel suo “dearie” e l’ho trovata davvero una piccola chicca.
Mi è piaciuto molto l’incontro sul set dove lui saluta la collega con un “salve Vostra Maestà!”. Credo che sia molto realistico e che qualche volta gli sia davvero capitato ai due attori di salutarsi così scherzosamente.
Per quanto riguarda il gradimento personale: ammetto di non essere una grande fan delle coppie di attori (ho visto molti shippare follemente quello che chiamano “Remilie”, ossia Robert Carlyle con Emilie De Ravin). Mi sembra un po’ strano voler insinuare queste cose riguardo la vita reale di quelle che sono persone in carne e ossa. La tua trama però è particolare, ripeto, non me l’aspettavo proprio! E poi chissà, come si comporterebbe davvero Lana Parrilla se le dovesse capitare per lavoro una scena del genere con Robert? Sicuramente hanno un rapporto (di amicizia o meno) perché sono su uno stesso set da quattro anni, quindi immagino l’imbarazzo che si creerebbe. Mi hai fatto pensare a come dev’essere dura, sotto questo punto di vista, la vita dell’attore: riuscire a scindere la vita reale da quella lavorativa, mantenere una relazione con un partner fisso nonostante la carriera richieda baci e scene intime con sconosciuti e molte altre grane.
Complessivamente è stata una storia alternativa, un inaspettata sorpresa e sono dunque felice di averla letta.
Riassumo brevissimamente tutto il giudizio/recensione:
Stile tranquillo, senza sbilanciamenti. Pochissimi errori. Più che altro di distrazione. Storyline piacevole e alternativa, un gusto per me nuovo.
Grazie per questa storia, è stato un piacere recensirla!
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