Ciao cara!
Sarei dovuta passare ieri ma, tra un libro da studiare e una crisi isterica in corso, ho preferito gustarmi questa storia in un momento di maggiore tranquillità: e ho fatto bene, direi. Faccio qui una piccola premessa - commenterò entrambe le flashfic, ma sappi che sono qui per la Gellert/Ariana: è un pairing che, se non ricordo male, ho scoperto grazie ad "e m m e", autrice che peraltro consiglio a tutti, e ritrovarlo qui sul tuo profilo (che come sai adoro) mi ha resa felicissima!
Per amore di comodità, inizio però commentando la prima di queste due flash, per poi passare al commento più sostanzioso (spero che tu non me ne voglia, se mi concentro così tanto sulla seconda storia): ti dico subito che, il titolo di questa prima flashfic, mi ha fatta impazzire, l'ho trovato meraviglioso.
In realtà mi ha ricordato qualcosa e, sinceramente, ho il dubbio di aver letto questa raccolta nei bei tempi della mia gioventù ma, sospetto, non l'ho recensita per pigrizia. Quindi, insomma, vorrei recuperarla tutta con calma ma, nel mentre, prima che la pigrizia mi divori viva inizio da questo capitolo e con i miei tempi biblici arriverò nel resto.
La flashfic su Petunia mi è piaciuta molto, secondo me sei stata molto brava a "far tornare umano" un personaggio che è molto stereotipato, cioé che esiste per essere "quello cattivo": in questo senso, le hai ridato un sentore di infanzia perduta e ritrovata, hai restituito vigore a un rapporto che, a mio parere, è tanto sottovalutato.
Bellissimo, poi, il cambiamento tra la prima e la seconda metà della drabble, con una chiusura di storia che secondo me è magistrale: ho apprezzato molto, questo spaccato, anche perché io segretamente ho un po' il guilty pleasure delle fic su Petunia.
Bene, adesso passo a quello che di più aveva attirato la mia attenzione con il tuo post su Facebook, la Gellert/Ariana: prima di partire con il commento, che spero non mi venga troppo delirante, vorrei chiederti se mai scriverai nuovamente su di loro. è una coppia che mi piace tanto e tu mi piaci come autrice, quindi, ecco, sono curiosa.
Tornando a noi: mi ha colpita molto l'incipit di questa OS (o è una flash?), in quanto secondo me setta perfettamente quella che è l'intenzione della storia, dà quel senso di stordimento e squilibrio che deve aver provato Ariana nel sentirsi così instabile, malata come tu stessa la definisci, insomma secondo me una buona storia si vede dalle prime parole - e questa lo è, una buona storia, per non dire eccellente.
L'espediente della pozione, con quel sottinteso di Gellert/Albus che forse leggo erroneamente, è secondo me geniale: sarebbe molto bello vederci una OS o una storia più corposa, ma non te lo sto dicendo per convincerti, te lo giuro.
Un'altra cosa che mi ha colpita molto, è la questione delle margherite, che ho trovato di una poeticità in grado di stordire: è quello che mi piace della tua scrittura - prendi qualcosa di apparentemente semplice, ma lo fai arrivare al cuore con una potenza indicibile.
L'abbandono di Gellert fa male, prima che ad Ariana, al lettore. Lo descrivi in poche parole, ma arriva come una freccia al petto, ed è chiarissimo come si sia sentita lei, perché è come io mi sento in questo momento.
La conclusione è devastante, specie perché ovviamente sono portata a immaginarne il triste epilogo.
Ho amato molto questa storia e spero di poterla proseguire presto, perché non ne ho un ricordo chiaro come di altre tue storie, e mi fa sempre piacere avere la possibilità di leggerti.
Spero di non averti annoiata con questo delirio.
Ti mando un bacio,
Gaia |