Recensioni per
Come le navi seguono il vento
di Astrid Romanova

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/01/16, ore 21:18
Cap. 10:

Ciao cara! Buon anno (parecchio in ritardo) anche a te!
Conosco bene la sensazione di scrivere qualcosa di cui non si e' pienamente soddisfatti e non e' cosi' semplice prendere di nuovo tutto in mano e cambiare completamente o quasi. Non so quali siano i tuoi dubbi anche su questa nuova versione del capitolo, ma io non ci ho trovato nulla di stonato o forzato. Anzi, come al solito, ogni riga e' una valanga travolgente di feels. Ma procediamo con ordine.
L'incontro tra Ravenna e suo padre. Finalmente i suoi anni di ricerca hanno dato i loro frutti, peccato che non siano quelli sperati. Non e' solo l'aspetto dell'uomo, cosi' diverso da quello che ricordava sua figlia, ma e' piu' che altro la reazione con cui lui l'ha accolta. In effetti un paragrafo con abbracci e lacrime sullo sfondo del tramonto sarebbe stato piuttosto scontato e MEH. Invece cosi' chi legge non puo' che sentirsi costernato come Ravenna, ma provare un altro tipo di delusione. Non certo per la piega presa dagli eventi, ma perche' questi due poveri protagonisti non conoscono mai una gioia. Ma al di la' della sorpresa, ora sono curiosa: perche' Gren non voleva farsi trovare? Qui gatta ci cova.
Come se l'angst non fosse abbastanza, mi propini la separazione con Adrian. Anche qui il mio cuoricino e' andato in frantumi ma non posso che apprezzare la tua scelta perche' in fondo mi pice soffrire (?)
Nonostante tutto, Adrian ha troppo rispetto per se stesso per potersi accontentare di essere un ripiego, anche se i sentimenti che prova per Ravenna sono molto forti.
Gia' dallo scorso capitolo mi chiedevo che fine avessero fatto le vicende del re e della guerra civile e sono contenta di vedere che torneranno alla ribalta, che in qualche modo tutto si intreccia in un modo sempre piu' chiaro.
Come nelle migliori delle tradizioni, l'uomo ritorna sui suoi passi, salvo scoprire che la sua bella e' stata rapita. Oltre a tanti feels, questo capitolo contiene anche la giusta dose di azione, che non guasta mai. E i battibecchi tra Adrian e Ravenna sono troppo divertenti.
Non vedo l'ora di scoprire come continua, alla prossima!

Recensore Master
09/12/15, ore 20:23
Cap. 9:

Ciao, tu! Le sorprese non sono finite. Tu non hai pubblicato per un anno e il caso ha voluto che anche io abbandonassi temporaneamente EFP. Ma recentemente mi e' tornata la voglia di dare un'occhiata e cosa vedo? Un tuo aggiornamento.
Non che una mia recensione sia poi tutta questa gran sorpresona, eh. Pero' mi ha fatto molto piacere leggere un nuovo capitolo di questa storia :)
Devo ammettere che mi e' mancata e che, a un anno di distanza, credevo di ricordarla di meno di quanto non abbia fatto in realta'. Quanto so' brava.
Ma bando alle ciance. Punto di svolta: finalmente Ravenna sa dove trovare il suo papy e io non vedo l'ora di leggere del loro incontro perche' qualcosa mi dice che riempirai il mio cuoricino di feels. Ma non ti voglio mettere pressione, posta pure tra un altro anno. O due. No, magari due sono troppi, ecco, sono curiosa. Sto di nuovo cianciando.
Continuo ad amare il rapporto tra Adrian e Ravenna: ogni capitolo aggiunge un tassellino. In questo siamo arrivati poi a un punto particolare, perche' il marinaio ha capito di volere Ravenna proprio cosi' com'e', quindi infondo accetta la sua natura e soprattutto la sua vita da fuorilegge. Mi piace anche come lei si sia un po' sciolta nei suoi confronti; fa tanto la dura ma alla fine Adrian e' troppo adorabile, diciamolo.
L'attacco di panico ci sta tutto e io la capisco perche' ogni tanto ne vado soggetta; la tua descrizione e' stata molto vivida e comunicativa.
Ho amato l'abbraccio tra Adrian e Ravenna a fine capitolo, il fatto che lui l'abbia accompagnata fino a questo punto e che ora si faccia rispettosamente da parte, pur ricordandole di tornare da lui quando avra' finito. Feels da tutte le parti.
Ti segnalo solo una cosuccia dal punto di vista grammaticale: laddove c'e' un troncamento, ci vuole l'apostrofo.
Chiudo salutandoti, e' stato davvero bello leggere un aggiornamento!

Nuovo recensore
02/11/15, ore 22:22

Mi sta piacendo tantissimo la tua storia! Non vedo l'ora di sapere come continuerà, e approfitterò del fatto che ho ancora parecchi capitoli da leggere prima di arrivare in pari. Mi piace molto come scrivi, trovo che ogni parola sia al posto giusto e che tutto, anche i discorsi, sia molto naturale. Trovo che i personaggi siano descritti e immaginati davvero benissimo, sembra di essere nella loro testa. Insomma, trovo che tu sia davvero brava! Baci :)

Recensore Master
03/01/15, ore 15:18
Cap. 8:

Ciao carissima Astrid :3 eccomi qui a recensire la tua storia, ho cominciato a leggerla la scorsa settimana ed è stato inevitabile finire tutti gli otto i capitoli nei miei momenti liberi dallo studio. Definirei l’atmosfera di questa storia cupa e salmastra. Cupo è il mistero, la tendenza da parte di entrambi i protagonisti di nascondere delle parti di sé al mondo, per protezione e per orgoglio, parti che però si svelano a poco a poco, nelle loro varie interazioni, e che quasi sembrano sbocciare nel momento esatto in cui si manifestano. Eppure è proprio in quel momento che ti accorgi che quelle loro caratteristiche ci sono sempre state, anche se le vedi per la prima volta, e tu sei stata brava con questa storia, perché hai coperto con una coltre di fumo quelle cose che volevi restassero nel buio all’inizio ma, quando è giusto, fai allontanare quella coltre e ci dai la possibilità di conoscere davvero i tuoi personaggi. Tutto questo processo è emozionante, ancor più dell’ordinaria conoscenza di quel che accade. L’aria salmastra? È il mare, l’odore del mare, è Adrian, sono i colori vividi che emergono dal buio, dal passato. Perché Ravenna e Adrian si sono già incontrati. Non sono cresciuti insieme ma un loro insieme nel passato esiste, si contrappone al presente e lo rende ancora più affascinante. Questa storia è un percorso, né in mare né in terra, ma nelle anime di questi due ragazzi, fatti di terra e di mare a loro volta.
Del tuo stile mi ha colpito una cosa in particolare, un certo distacco: vedo in queste parole anche te, il tuo essere razionale. La tua precisione, ed è incredibile come questa precisione possa essere animata da tanta emozione, mi ricorda gli scrittori naturalisti. Un occhio, il tuo, quasi scientifico sulle passioni e le debolezze umane, e questo rende l’umano ancor più umano e mi accorgo, anche se non posso davvero vederlo, che il tuo occhio scientifico trema – per il trasporto, per quella sensazione magica che si sente quando si scrive col cuore – di fronte alla tua creazione.
Tutto questo è particolare, unico. Sono sinceramente colpita e ti faccio i miei complimenti di cuore.
Un bacio,
Ania :3
 

Nuovo recensore
13/11/14, ore 18:05

Purtroppo per me, la lettura procede molto a rilento T_T In questo periodo, tra università e lavoro, non ho tempo per nient'altro, quindi leggevo a pezzi i tuoi capitoli mentre ero sul treno o poco prima di addormentarmi. Prima di lasciarti una recensione ho voluto rileggere i due capitoli che avevo appena finito oggi che finalmente avevo un po' di tempo libero, quindi eccomi qui :D Bellissimi, come gli altri. Adrian e Ravenna sono personaggi molto interessanti e di capitolo in capitolo la storia si fa più interessante. Da piccolini sono bellissimi! La parte finale di questo capitolo è meravigliosa, Adrian che capisce che Ravenna ha rischiato tanto per lui proprio mentre le sta urlando addosso incolpandola della loro disavventura... è chiaro che ci siano molte cose che lui non sa di lei e forse se le sapesse potrebbe vedere le cose in una prospettiva diversa. Ma in un modo o nell'altro Ravenna dimostra che ci tiene davvero a lui, non importa quanti segreti li separino. Ti avevo già detto che mi piace un sacco come scrivi e davvero non toppi mai. A parte qualche piccolo errore di distrazione qua e là sei bavissima, tantissimi complimenti! La tua storia merita tantissimo e continuerò a leggerla, sono sempre più curiosa!

Recensore Master
11/11/14, ore 09:27
Cap. 8:

Eccomi di nuovo qui a recensire questa meravigliosa nonché splendida storia che ora più che mai appartiene al mio cuore. E sai una cosa? È talmente entusiasmante leggere codesta trama che ne sto cercando altre col tema dell'avventura del mare e del fantasy ma non ci sono ahimè. O vengono scritte all'interno delle scuole dove ci sono streghe o vampiri oppure attorno alle solite questioni di cuore in cui c'è il cattivo fantasma o angelo demone. Non smetterò mai di essere soddisfatta per aver approdato qui in questa storia su Ravenna e Adrian. Perciò che dire di questo episodio? Pieno di ricche sorprese e di emozioni tremolanti che si fanno avanti con calma per paura di non impazzire o essere frainteso e sto parlando del comportamento del ragazzo. Egli non vedeva l'ora di parlarle di quello che era accaduto ma come faceva a rubare del tempo prezioso che lei preferirebbe usare per la ricerca del padre? No, si è ripetuto, meglio aspettare ancora un po', pur i sentimenti dentro di lui si agitavano come un uragano pronto a devastare la città. In questo caso però il suo cuore. Quindi quelle parole non dette, quel silenzio improvviso e quei tocchi umani decisamente fuori controllo sono gli unici spettatori dei loro sentimenti, delle loro emozioni mute. Adrian avrebbe voluto urlare quanto fosse stata interessante per non dire amorevole quella loro notte ma avrebbe rovinato il momento di Ravenna. E sapendo che sente qualcosa per lei, ha preferito farsi da parte. Ravenna invece sapeva quello che Adrian volesse domandare seppure ha preferito il silenzio e lei non si è data da fare nel ritenersi interessata amorevole a quel discorso poiché occupata alla disperata ricerca di suo padre. Probabilmente aveva agognato di trovarlo lì, da qualche parte vicino oppure a Valenia e invece altra delusione cocente che per lei hanno rappresentato della vergogna ad essersi fatta vedere da Adrian sensibile e umana. Lei non voleva mostrarsi così tuttavia forze maggiori quali l'affetto per il padre e la voglia di ricongiungimento le hanno allargato la sua parte umana pronta ad aprirsi. E poi il crollo. E le lacrime interne, invisibili. E Adrian che capiva e stava zitto e continuo a seguirla dappertutto. Perché loro son così: Ravenna non chiede ma Adrian si, Ravenna non insiste ma Adrian si, Ravenna insegue la solitudine ma Adrian la confusione. La compagnia di averla lì con lui e quindi l'amore, l'amicizia. - Il pezzo riguardo il loro passato, invece, è stato il migliore: la loro infanzia nonché adolescenza è un qualcosa che non si può spiegare a parole perché è come se tutto ciò che loro da adulti stanno evitando, da piccoli non esisteva a parte l'allegria e la voglia di confrontarsi. Ora non c'è più quell'atmosfera felice e birichina. Ora c'è agitazione e angoscia. Ora non c'è più confusione. Ora c'è solo quel silenzio incompreso che preme per diventare l'opposto. Per questo ho apprezzato gli anni in cui erano ancora piccoli e, a proposito, mi hai fatto morire dal ridere nel momento in cui lei spiega i concetti basilari della lettura e lui esplode. Al prossimo dunque, Au revoir

Recensore Veterano
25/10/14, ore 19:20
Cap. 8:

A questo giro Adrian mi ha sorpreso più del solito... in positivo! Meraviglioso il flashback di diciassette anni prima e stupendo anche il personaggio di Settimo: anche se è comparso per poche battute, la sua salacità lo mette in risalto quanto basta per fargli voler istintivamente bene. Avevo pensato che le avventure di Ravenna e Adrian fossero già cominciate, ma qui c'è un mondo che li aspetta, eh?! Buona fortuna a questi due e buon lavoro a te che scrivi!

Recensore Master
25/10/14, ore 16:19
Cap. 8:

Oh che bello, hai aggiornato con le avventure di Adrian-Insopportabile-Hill! Che buffi quei due da bambini, davvero. E mi è piaciuto l'esordio con una breve presa di coscienza sul rispetto per i libri!
Adrian che impara a leggere è adorabile, e naturalmente Ravenna non perde occasione di punzecchiarlo: è la sua occasione di vincere una sfida! E il modo in cui lo prende in giro sugli accenti mi fa morire.
Adrian mi piace moltissimo perché è uno che pensa troppo, dannato lui, e in questo mi rivedo tantissimo. Capisco che la situazione è strana: ritrovare l'amica d'infanzia, che ha vissuto per una vita lontana da lui, e finirci a letto, però poteva godersela un po' di più XD E invece no, e io lo capisco, perché quando il cervello inizia a proporti domande a valanga non c'è modo di arginarle, di dirgli di aspettare, di rimandare. E tutte quelle domande portano il dubbio, e il dubbio conduce a fare cose stupide.
Trovare notizie del padre di Ravenna è stata una novità inaspettata, ma giunta nel momento peggiore. Temevo sul serio che potesse allontanarla da Adrian, ma i gesti finali mi hanno smentita, meno male. E dovrebbero anche aver rincuorato lui, speriamo!
Mi è piaciuta molto la descrizione di Valenia e del suo spirito. Più Ravenna si avvicina a suo padre, e più questi sembra allontanarsi! Le notizie su di lui aumentano, e questo è un bene, ma deve essere stato un colpo sapere che l'uomo è ripartito mesi prima.
"un'intero" erroruccio di battitura.
Il momento è comprensibilmente molto difficile per Ravenna, ma non è una passeggiata nemmeno per Adrian, che si trova a dover fare qualcosa senza saper cosa, sentendosi in un certo senso responsabile per lei, volendo aiutarla in qualche modo, ma avendo le mani legate.
Qualcosa però può fare, ossia offrire la sua esperienza sul mare. E' bella la parte in cui Ravenna gli dice che si è sempre fidata di lui.
I battibecchi tra i due li adoro, ti riescono benissimo. Adrian ha pure provato a riportare il discorso sulla notte precedente, ma lei è un muro a volte, e quel "Darmi una botta in testa" mi ha stesa XD
"La tua scusa qual'è?" Anche qui c'è un apostrofo di troppo. Comunque Settimo è un personaggio tostissimo, evviva la mamma che si è rotta le scatole di trovare dei nomi per i figli XD Non oso immaginare come l'abbia cresciuto, date le premesse.
"Ma sappi che ci sono modi più facili per andare a letto con una donna." Povero Adrian, ora si strozza con la sua stessa saliva XD
Anche se l'impresa sembra impossibile, Settimo riesce a trovare tutte le informazioni che interessano ai nostri due cocchini, e trova anche una nave. La nuova Vela Cremisi, che si chiama come la vecchia che apparteneva all'infanzia di Adrian, è un po' un tornare indietro nel tempo e ripartire, in un eterno ciclo.
Questo mi fa ben sperare! E sono anche contenta che questi due testoni stiano, gradualmente, iniziando a parlarsi in modo diretto. Si apre una nuova avventura, e non vedo l'ora di scoprire dove li porterà.
I tuoi ringraziamenti a fondo pagina mi commuovono :')
Al prossimo capitolo!

Recensore Master
06/10/14, ore 19:26
Cap. 7:

Mia cara, mi dispiace aver abbandonato la tua storia così come quelle vecchie ancor prima di partire per le vacanze ed averne iniziate di nuove tralasciando la tua e quelle degli altri, difatti me ne pento. Proprio stamane, mentre mangiavo per colpa di un languorino, i biscotti di panna, col cuscino sulle gambe, tenendo il cellulare sopra, ho iniziato da dove avevo lasciato cioè dai genitori di Adrian.
Mentre sfogliavo i capitoli, mi chiedevo 'ma come ho potuto lasciare una trama così?' Sì, perché ogni qualvolta succede di trovarmi all'interno di codesta trama, mi sento immersa nelle acque del mare dove ci sono mille barche che si affrontano fra loro e quella sensazione di freschezza, di natura, di potere di riuscire a trasformare tutto in libertà. Perché la tua storia è tutto questo, oltre che romanticismo nascosto, fantasia avventuriera e mistero dietro l'angolo.
E Adrian con Ravenna mi sono mancati tantissimo, soprattutto la donna che è simile a me, davvero tanto.
Perciò, quando ho letto di Adrian nel ritorno a casa, mi sono chiesta se fosse davvero ciò che voleva ed in un certo senso, sì, egli desiderava in fondo ritornare pur fosse stata lei a convincerlo perché qui si tratta sempre di Ravenna e le sue domande, Ravenna ed il suo futuro, Ravenna e le sue risposte.
Ed una full immersion nell'ironia che tanto amo.
Perciò lui era convinto di salutarli, però quando lei gli disse che doveva ripartire e sarebbe anche andata senza di lui perché conosceva ciò che sarebbe accaduto ossia lotte, fughe e problemi con le persone, non aveva problemi a farglielo sapere al contrario di Adrian che, invece, rimase almeno cento anni indietro, sembrando un idiota, una persona del tutto ignara di quello che l'aspettava.
Però è partito lo stesso, sì, sempre per lei.
E difatti con l'incontro con Uriel e quello che successe in prigione, diciamo che gli ha fatto scattare qualcosa dal momento in cui capì che lei aveva fatto apposta a parlare al ragazzo guardia. E me lo aspettavo, perché Ravenna è la tipica persona che non pensa a ciò che potrebbe scaturire dal suo atteggiamento o comunque non le importa: essendo orgogliosa, non le importava mostrarsi debole e balbettando un po', sussurrando anche, perché tanto non era fermamente convinta in ciò che diceva.
Anzi, dopo avrebbe fatto finta di niente tanto non era ciò che voleva né sentiva.
Ed Adrian si sconvolse perché finalmente capì quanto non la conoscesse, per davvero.
Perciò, da quello a ciò che accadeva con Uriel e quindi anche dal "Lostris ivi", mischiando un po' quei tredici anni in cui non era venuto a conoscenza di ciò che lei aveva compiuto, fatto, per diventare una ladra, più a ciò che Lateef gli diceva, diciamo che gli ha fatto scattare la molla.
E quindi c'è stato quel momento passionale, pieno di pathos tremendo, ed è ciò che mi aspettavo.

Ti rispondo alla domanda: sì, sei stata frettolosa a buttare giù quella parte d'amore ma non è colpa tua, poiché si sapeva che sarebbe successo - in un certo senso -, mi capisci? Cioè, è sì frettoloso l'atto ma lo doveva essere perché altrimenti qualcosa si sarebbe stonato ancor di più - tra loro, senza di quello. E quindi non mi dispiace averlo letto, perché lo volevo.
E riguardo, invece, al capitolo che hai trovato noioso, per carità, non lo era.
Anzi... leggere della loro infanzia è ciò che rende questa storia ancora più spettacolare e intensa di com'era agli inizi.
Perché per renderla ancora più reale, concreta come se la potessi sfiorare con le dita ed immergirmici dentro, servono anche i momenti dell'infanzia dei personaggi, quelle descrizioni lontane di cui un lettore si deve cibare.

E con questo termino perché sto diventando noiosa.
Giusto? xD
Alla prossima.  

Recensore Master
06/10/14, ore 15:02
Cap. 7:

Eccomi qui :)
Bene bene, questa storia si fa sempre più avvincente. Alcuni degli episodi che narri possono apparire semplici, ma sei la dimostrazione che non c'è bisogno di scrivere Il Codice da Vinci per catturare l'attenzione. Una cosa che non smette di stupirmi, di capitolo in capitolo, è il grande significato con cui permei i vari episodi.
L'incontro con Uriel e la cricca di Ravenna non è infatti fine a se stesso, ma è un modo per sancire definitivamente il distacco tra Adrian e la ladra. I due hanno vissuto per anni in due mondi diversi, hanno frequentato persone diverse, avuto esperienze diverse, e il risultato non poteva che essere questo. E tu lo trasmetti con grande emotività, perché percepisco tutto il rimpianto di Adrian che sa bene di non poter avere più l'amica che conosceva quando era bambino, ma in fondo gli dispiace.
Tutto ciò è racchiuso in una frase chiave: "Ora ti guardo, ti guardo e non ti conosco." E' quasi struggente :3
Ah, un'altra cosa sulla prima parte del capitolo, l'espressione "lostris ivi" mi è piaciuta tantissimo. "Mia spada". E' vero che hai specificato che è un generico modo di dire tra i Vanair, un semplice indicare il proprio compagno, però io non riesco a non vederci un significato più profondo. Sarà il modo con cui Uriel ha pronunciato quelle parole, sarà che l'essere un compagno d'arme non è cosa da poco, perché è ai tuoi compagni che affidi la vita in battaglia, e ci vuole lealtà, fiducia, sintonia, come in qualsiasi centuria o divisione.
Rendi benissimo lo stato d'animo di Adrian, il suo smarrimento, il suo sentirsi fuori posto, e soprattutto la necessità di dover riprendere il controllo.
Lateef è un personaggio che mi ha incuriosita fin da subito, e sono contenta che in qualche modo sia riuscito a far sentire Adrian quasi "a casa", perché mi dispiaceva per il nostro caro marinaio :3
"Un sacco di sorrisi. Adrian non sorrideva." Gelosone rosicone! Che tenero :3
E ancora una volta resto colpita dal modo che hai di captare cose che altrimenti potrebbero quasi passare inosservate, di dare voce a elementi che hanno una ricaduta importante nella sfera emotiva dei personaggi. Adrian infatti, appena scopre quanto tempo Ravenna e Uriel hanno trascorso insieme, la prima cosa che fa è pensare che lui e lei hanno passato molto meno tempo insieme, e che il lasso di tempo della loro separazione è stato decisamente maggiore.
Ma se c'è un buon momento per restare sconvolti, è questo: "Tredici anni. E dopo tredici anni era ancora Adrian, Adrian, Adrian". Lateef ha capito più di quanto non abbia compreso Adrian, e io scopro che il tempo trascorso è solo un numero. Annego nei feels.
"L'hai pensata, Adrian?" Tu e Lateef volete farmi secca. E la risposta di Adrian mi dà il colpo di grazia.
E quell'introspezione "a gocce" di Adrian è perfetta, davvero ben scritta.
"Lui avrebbe voluto abbracciarla, tanto per essere certo che da quello foresta erano realmente usciti insieme. Ma non lo fece." Tu mi stai uccidendo. Te lo devo dire per farti sentire responsabile, ecco.
La fine del capitolo è indescrivibilmente bella. Sei bravissima.

Nuovo recensore
24/09/14, ore 17:28

Ieri non ho più fatto in tempo a continuare la lettura, ma oggi mi ci sono messa. Sono tesissima, voglio correre subito al prossimo capitolo! Ma prima volevo scriverti perché in soli tre capitoli la tua storia mi ha presa tantissimo, sono curiosissima di sapere come continua e Adrian e Ravenna sono fantastici XD Si vede dal modo in cui discutono sempre che in realtà sono molto affiatati e per questo sono adorabili :3 Va bene, volo al prossimo capitolo!

Nuovo recensore
23/09/14, ore 10:57
Cap. 1:

Ciao Astrid!
Sto per uscire, sono un po' di corsa, ma volevo lasciarti almeno due righe per dirti che questa storia mi ha già accattivata. Ho fatto in tempo a leggere solo il prologo e nel pomeriggio continuerò, ma è stato più che abbastanza per farmi desiderare di sapere come continua la storia. E poi amo il tuo stile così fluido, leggere è un piacere e riesco a immaginarmi ogni scena che hai descritto. Mi farò risentire presto! Tanti complimenti!

Recensore Veterano
22/09/14, ore 23:02
Cap. 7:

Quando ho cominciato a leggere dell'incontro con i "vecchi amici" di Ravenna non avrei mai pensato che il capitolo potesse finire così, Adrian e Ravenna mi hanno sorpreso in positivo! Mi è piaciuta molto anche la figura di Lateef, ha un che di paterno nei confronti di entrambi i protagonisti che me lo ha fatto rimanere subito simpatico. Buon continuo!

Recensore Master
21/09/14, ore 19:45
Cap. 7:

Molto bello il modo in cui stai continuando!
La trama si fa sempre più interessante, nonché coinvolgente!
Son contenta di poter dire che non deludi, capitolo dopo capitolo :)
A presto
Ally

Recensore Master
06/09/14, ore 17:53

"delle musa di Serlas", "camera altrimento avvolta nell'oscurità", "liberando il braggio". Come al solito, parto evidenziando le distrazioni per non dimenticarmele poi.
Questo capitolo è decisamente avvincente! La discussione tra i due non è affatto terminata, anzi si può dire che siano passati al "livello successivo", considerato che se le sono date di santa ragione. Una "discussione accesa", come ha detto Adrian, che comunque mi ha fatto tenerezza perché è vero che i nostri polpettini (?) sono stati separati per tanto tempo, ma due estranei non si sarebbero presi a scappellotti come loro, è una cosa che denota una grande confidenza e quindi mi sono intenerita.
Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è stata quel momento di riflessione sulla libertà Sia Ravenna che Adrian sono convinti di essere liberi, e che la prigionia sia propria dell'altro, trattandosi in un caso della vita su un vascello, dell'altro dell'ossessione di ritrovare il padre. Mi ha colpito in particolare la sicurezza di ognuno dei due, quando basterebbe confrontarsi un attimo con l'altro per accorgersi di avere parzialmente torto.
Poi, dopo tutte queste belle riflessioni, passiamo al momento divertente, quello di Adrian sconcertato di fronte a Ravenna che si denuda. La fanciulla è piuttosto disinibita, cosa che non si può dire di lui, ma è comunque dolce il momento in cui lui parla di lei come di una sorella. Anche se non gli è sfuggito che Ravenna è una donna (e pure figa) in tutto e per tutto, eh? Vecchio volpone.
Passiamo a questioni di politica interna: il re è morto! O cielo, povero re, sono costernata... Ma non ne ho mai sentito parlare quindi in verità non mi tange che sia crepato u.u Molto più interessante il timore di una guerra civile alle porte, questa cosa mi incuriosisce moltissimo.
E pollici in su per Ravenna, che è più concreta, matura e disillusa del suo compare.
Bel capitolo, sono curiosa di scoprire come si evolverà la faccenda della successione al trono!

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