Non riesco a capire se sia un errore tuo, un limite mio, o una scelta voluta quella di confondere vittima e carnefice. Compie questo "rito" tutte le notti, quindi non può essere il racconto della sua morte, essendocene una per ogni persona. Eppure viene descritto un omicidio. E allora mi domando: il rito raccontato è quello dell'assassino che ogni notte sceglie la sua vittima senza neanche sapere bene cosa fa? Un'altra ipotesi potrebbe essere che invece racconti un sogno, come se la protagonista vivesse ogni notte l'incubo della sua morte. Sicuramente ho detto solo stupidaggini. Comunque non è all'altezza di quello che ho letto finora, mi dispiace.

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