Ma io ti amo!
Davvero! Questa è la storia che avrei sempre voluto leggere. Su loro due: Batman e Superman. Anzi: Clark e Bruce.
Perchè sei stata magistrale, nel rendere la loro caratterizzazione supereroica e soprattutto la loro componente umana. Il loro fattore umano.
Fiducioso, forse un po' ingenuo, a tratti simile ad una visione infantile della realtà per Superman; relistico, disincantato, spietato per Batman, anche se dietro rimane ancora un barlume di speranza. Mascherato anche lui, ma c'è.
E il tutto condito con il loro ruolo di simboli-mentori-padri. Soprattutto sul binomio padre-mentore. Che, come fai dire a Bruce, forse è <i>qualcosa di più che un padre </i>.
Perchè un padre educa, insegna, proteggere. Un padre vorrebbe metterti sotto una campana di vetro, di rimprovera, ma è dalla tua parte, cerca di giustificarti, di alleviarti le colpe. Non è permissivismo, se fatto come si deve. E' insegnamento. Carota e bastone si sarebbe detto una volta. Ma è il ruolo di un padre.
E' il ruolo che Clark cerca di fare suo.
Un mentore no. Un mentore è diverso. Un mentore gli errori te li sbatte in faccia, e i guanti di velluto li ha lasciati nell'armadio. Un mentore è disposto a farsi odiare, a giorni di mutismo, pretende obbedienza, dedizione, costanza. Pretende. Punto. Perchè la strada là fuori non perdona; perchè non ci sono teche di cristallo, ma lastre di cemento e andarci a sbattere contro e farsi male è facile. Fin troppo facile.
E Bruce lo sa. E si accolla il ruolo di mentore. Perchè è più semplice, in fondo.
Non più facile, solo semplice. Perchè è un soldato quello che allevi, e con i tuoi soldati devi anche essere spietato.
O almeno è quello che Bruce vorrebbe far credere, a se stesso per primo.
Ecco. Ho amato questi due così come li hai ritratti, le due faccie di una medaglia che è l'essere uomo e l'essere eroe. Ed è stupendo il modo in cui i ruoli siano messi in scena invertiti, come invertiti sono da sempre Batman e Superman. Troppo umano, limitato e razionale il primo per non accorgersi del potenziale pericoloso, della "bomba ad orologeria" che costituisce Conner; e che con quel suo contorno modo di dimostrare preoccupazione e affetto, di non mostrare sentimenti per poi farlo venendo frainteso risulta il "cattivo" della situazione, mentre dovrebbe essere quello più "umano". Troppo "super" il secondo, affamato di normalità, empatico per riconoscere il pericolo in Conner, cercando invece giustificazioni forse corrette, ma comunque soprattutto da codividere; e che in quel suo spasmodico tentivo di ricerca di equilibrio e quotidianità sembra il cavaliere pronto a salvare dal trobunale inquisitorio la vittima designata.
Eppure è una paura umana a muovere Bruce: una semplice umana atavica folle paura. Di quello che Conner può fare; di quello che Conner potrebbe fare. Agli altri; e a se stesso. Perchè è soprattutto per lui Bruce è preoccupato. Inutile negarlo!
Come è preoccupato per Tim.
Mi piace come hai tratteggiato in poche rapide parole il terzo Robin. E come il suo legame con Batman lo stia piano piano portando ad assomigliarli molto. Forse troppo. Che, in fondo, è il più grande terrore di Bruce: che i "suoi" ragazzi lo prendano a modello. In tutto e per tutto. Troppo forse.
E Tim sta imparando. A mantenere segreti soprattutto. Quella che, con una pennellata che è un fulmine su una tavola nera, è la caratteristica precipua di Batman. E di Bruce con lui: l'inganno, l'omissione, il non-detto.
Ho amato il loro confronto, il modo in cui Bruce-Batman (bellissmi i rapidi campi di nome, come se appunto passassero continamente dalla loro dimensione umana a quella simbolica. Stupenda. E magistrale) mette in evidenza come <i>Nessuno di noi è innocuo. Superpoteri. Anelli. Magia. Armi. Velocità. Mente…», e si tocca le meningi, alludendo a se stesso. «Quando si hanno a disposizione simili capacità si cammina sul filo del rasoio. Nessuno di noi è innocuo.</i>
In quel "mente" hi riconosicuto il Batman del film "Justice League Doome". Quello che sa di essere l'unico umano in mezzo a mille meta-super-ultra-extra-umani; quello che ne ha paura ma non si lascia andare; quello che ha solo la sua intelligenza a contrastare tutto, ma cavoli la vorrei anch'io, la mente di Batman.
Menzione d'onore, poi, per aver citato Dick. Il "mio" Dick^^
E in quel modo poi!
<I>Anche se Bruce non l’ammetterà mai, e anche se Nightwing non perde occasione per affermare la propria emancipazione dal ruolo di spalla, Clark sa che per Batman Dick resterà per sempre il Ragazzo Meraviglia.</i>
Perchè è così, è palese a tutti e sembra che gli unici che lo neghino siano proprio i diretti interessati. Con buona pace di Jason, Tim e Damian, è e restera sempre Dick il primo, per Bruce. Nel bene e nel male.
(e qui il mio cervello sta partendo per la tangente. Sappilo! Mentre ti scrivo questa recensione sto realmente aprendo un file di note per un'ideuzza che mi hai dato. Sei terribile. Tutto per quella fraseeeeeeee!)
Ben vengano le tue letture piacevoli, se ti portano a riesumare simili capolavori.
Il contesto di riferimento non lo conosco bene (vedrò se riesco a recuperare qualcosa. Mi hai incuriosita), ma questo nulla toglie ai ritratti a inchiostro digitale da te eseguiti.
E spero che tu incappi in qualche altra chiavetta usb con simili tesori.
Intanto di lancio una piccola "sfida": io ho raccolto Roy e ci stoi lavorando (problema principale: continuity; sistemato quello ci siamo) e spero che poi, il risultato, incontri la tua approvazione. Tu cosa ne diresti di cimentarti con Dick? Lo so che su di lui hai già scritto una bellissima drabble; ma proprio perchè è una drabble tanto bella non mi basta^^
Un abbraccio |