Recensioni per
Yellow bricks (Trying to build)
di TheHeartIsALonelyHunter

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/09/14, ore 14:14

1 su 24 ce la FA! [Hunger Games Contest]





VALUTAZIONI QUINTO TURNO: 

CIO' DI CUI HAI BISOGNO




 


 


TheHeartIsALonelyHunter

Clove…

Aveva bisogno di Combattere

 

Yellow bricks (Trying to build)


 

 

Grammatica e Sintassi: 10,85/15

 

Veniamo come sempre a noi.

Ho letto la storia svariate volte e ho scovato diversi errori per tutto il testo: qualcuno era sicuramente dovuto a sviste, altri erano un pochino più gravi, ma la maggior parte erano di punteggiatura, che andrebbe seriamente rivista.



Stile e Lessico: 7,5/10

 

D’accordo, sarò assolutamente franca con te quando ti dirò che, in questo Turno, lo Stile che hai usato e a tratti anche il Lessico, non mi sono piaciuti molto, ma vedrò di spiegarti passo a passo il perché.

Sicuramente la grande presenza di errori hanno contribuito a non farmi gradire molto il testo, però considerando che di questo ne abbiamo già ampiamente parlato nel punto di sopra, non mi soffermerò troppo.

Rispetto alle altre volte ho trovato lo Stile pesante: sia per le continue ripetizioni che appesantivano lo scritto in maniera abbastanza fastidiosa (come all’inizio il continuo utilizzo del colore “giallo”) sia proprio perché, a differenza delle altre volte, non ho trovato un vero e proprio filo logico che univa le parti del testo. Mi spiego: non intendo che il tuo testo non avesse senso, però ho avuto l’impressione che si perdesse troppo, diluisse eccessivamente il discorso e facesse perdere il filo logico dell’insieme; tanto che diverse frasi mi sono risultate di difficoltosa comprensione all’inizio e ho dovuto rileggere più volte sia da sole che nell’insieme per riuscire a collocarle e comprenderle.

L’introspezione che hai utilizzato era buona, però troppo dispersiva, troppo espansiva e ripetitiva nei suoi dettagli: il colore giallo, i mattoni della casa, il senso di oppressione al petto; sono cose che, benché fossero ben descritte, mi sono risultate quasi noiose a lungo andare.

Senza contare il salto centrale, di quel pezzo staccato dal corpo del testo: ho letto le tue note a inizio storia in cui dici che la parte era slegata, forse, per sottolinearlo un po’ meglio, avrei scritto tutto il pezzo in corsivo, così anche a occhio era possibile rendersi conto che era un frammento distaccato della vita di Clove, un giorno a parte, sperando di essermi spiegata abbastanza bene.

Altro appunto sullo stile che ti volevo fare è legato a una domanda: perché hai messo sempre le parole Hunger Games tra virgolette? Ho pensato che fosse per dare enfasi alle parole, per sottolinearle maggiormente; ma secondo me crei solo l’effetto contrario; ti potrei consigliare di nuovo l’uso del corsivo per dare loro un peso maggiore.

Passando poi al Lessico: sì, l’ho trovato abbastanza adeguato, anche se in alcuni punti utilizzi delle parole che stonano nel complesso (come quando dici che Clove prende un “ulteriore respiro” … mmm, non mi piace tanto come suona, era meglio dire che prende un “altro respiro”, banale ma d’effetto). In alcuni punti, poi, ho trovato delle discrepanze tra quello che dici in una frase e quello che affermi in quella successiva, per esempio: “Era un colore che sapeva di acidità, che le faceva storcere il naso, che la lasciava disgustata e indispettita come nessun altro colore, il giallo e quella sua dannata pretesa di essere un colore allegro e solare.” Forse sono io che sono strana: ma un colore acido me lo immagino forte e aggressivo, non di certo allegro e solare; ma come dico sempre, magari sono io che ho dei problemi e anche seri, non saprei.

Per il resto, in realtà non ho altro da dire, spero che questi appunti non ti abbiano offesa, lo ripeto sempre: questo Stile non piace A ME, quindi niente di personale.

 

Uso del Contenitore Giallo: 7/10

 

Il senso di oppressione che affligge Clove era descritto bene, come ti ho detto sopra e ne ho capito le cause (o almeno penso): il fatto di aver raggiunto il suo obiettivo, quello che le era sempre stato imposto dalla famiglia e dal suo istinto innato l’ha resa vuota come un uovo di cioccolato. Ho percepito molto bene quest’oppressione, però il Contenitore chiedeva di parlare di Clove nel momento in cui “aveva bisogno di combattere” e, a parte nella fase finale della storia, non mi sembra che questa richiesta sia stata molto rispettata.

Certamente, la ragazza prova in qualche modo a colmare questa lacuna che sente nel petto: respirando con forza, facendo i capricci come una qualsiasi ragazzina viziata e dimostrandosi strafottente come sempre, ma non ho sentito il suo bisogno ossessivo di combattere, non dall’inizio, almeno, tanto che ti sei soffermata maggiormente sul colore del Contenitore che sul bisogno stesso.

Nonostante tutto la parte finale d’introspezione mi è piaciuta molto, per questo ho optato per un voto medio.

 

IC Personaggio: 10/10

 

D’accordo, qui penso che ti liquiderò in poche righe: Clove era assolutamente Clove.

Certo, è un po’ cambiata, ma l’Arena cambia tutti coloro che ci sono passati, quindi, direi che il suo nuovo carattere, se così possiamo definirlo, non mi dispiace per niente. È sempre la solita ragazzina strafottente, con il sorriso sulle labbra e l’arroganza dipinta in volto: ma qui scopriamo un suo lato molto più profondo e nascosto, la sua introspezione.

A discapito della corazza con cui ci è sempre apparsa, qui Clove sembra una ragazza con mille dubbi che le affollano la testa e con poche, scarne risposte.

Mi è piaciuta proprio in questa sua nuova veste.

Davvero un bel lavoro, complimenti!

 

Originalità: 9/10

 

Sebbene il tema di Clove che riesce a vincere gli Hunger Games non sia proprio innovativo mi ha fatto piacere che hai deciso comunque di discostarti da lei all’interno dell’Arena, per carità, non che mi dispiaccia nemmeno in quel posto, però, trovo che sia bello variare e dimostrare un po’ di originalità, ecco.

La troviamo alle prese con la sua nuova vita: casa nuova, traguardo raggiunto e vuoto nel petto che si allarga come una voragine a inghiottire tutto, rendendo indistinto ciò che la circonda, lasciando vivido solo il ricordo dell’Arena.

Come ho detto, non è un tema così originale, ma ho apprezzato il modo in cui l’hai trattato.

Brava.

 

Gradimento Personale: 3/5

 

Mi sono piaciute molte cose: la cura nei dettagli, l’introspezione che hai dato alla giovane assassina del Distretto 2, l’accenno alla morte di Rue (che si riallaccia alla Fic dello scorso Turno); ma così come ci sono state cose che mi sono piaciute, ce ne sono state altrettante che non ho apprezzato fino in fondo.

Purtroppo, credo che la Grammatica e lo Stile abbiano influito negativamente su questo parametro: ti dirò, ho gradito la sua introspezione, ma l’ho trovata forse troppo carica e ripetitiva, tanto che ho trovato difficoltà ad andare avanti con la lettura.

Ma cerca di non abbatterti per queste parole, ok?

 

Titolo: 4/5

 

Ti dirò una cosa in tutta sincerità: il Titolo, sulle prime, non mi aveva colpito per niente, al contrario, mi sembrava una cosa abbastanza buttata lì (e mi sono detta: “oh, pure in inglese, andiamo bene”);  poi, proseguendo con la lettura, mi sono dovuta ricredere.

Il Titolo si è rivelato estremamente bello e soprattutto evocativo: sia per l’atto materiale del costruire quella casa di mattoni gialli, sia per la metafora che ci sta dietro.

In definitiva, una bella scelta.

 

 

 


Totale: 51,35/65

Recensore Junior
24/08/14, ore 11:46

Ehi, davvero bel lavoro.
Mi piace molto come Clove, nonostante sia una del distetto 2 e non aspettasse altro che vincere gli Hunger Games, si senta così vuota dopo. Certo non lo fa perchè sente rimorso ma proprio perchè invece vuole uccidere ancora, ma per lei, che si aspettava soltanto gloria e soddisfazione, è uno smacco. E tu questo lo hai saputo descrivere molto bene. Mi piace che odi Cesar e pian piano anche i lussi e i comportamenti di Capitol City (parlavi dei vestiti ma si può allargare il campo, no?) e il fatto che odi quella casa che lei stessa ha voluto farsi costruire fa pensare a un'ironia della vita, ovvero che nonostante abbia vinto gli Hunger Games alla fine non ha trovato flicità. Poi beh, sul piano tecnico posso solo dire che scrivi bene, in modo fluido e corretto, e che è piacevole leggere i tuoi lavori
(Recensione modificata il 24/08/2014 - 12:15 pm)