Terza classificata (a pari merito) e vincitrice del Premio Giuria al contest “My fictional crush”: Mani come radici, LilyLuna
Grammatica e sintassi: 9,6/10.
“Quel moccioso di Sawyer, il cui urlo disperato risuonava ancora nella sua testa a ogni incubo...”
La storia è scritta al presente, per cui questo verbo è coniugato male. Probabilmente è solo un errore di battitura, ma devo comunque considerarlo come un verbo. (-0,3)
Ho poi visto che negli incisi (sebbene in questa flash ce ne sia solo uno) usi a volte il trattino breve (-) e a volte quello medio (–). Andrebbe sempre usato quello medio. (-0,1)
Stile e lessico: 9,5/10.
L’unica cosa che mi sento di puntualizzarti è l’uso controverso che fai di due punti e punti e virgola. Non sempre sono sbagliati, a volte sono perfetti e altre volte sono ambigui, però metterne una certa quantità in poche centinaia di parole può stonare comunque. Ad esempio, non mi sono piaciuti i due punti qui:
“Così come non appartengono più a lei: non da quando il fuoco ha fatto a pezzi la sua pineta...”
Avresti potuto metterci una virgola, o un trattino, visto che si tratta comunque di un inciso; ma i due punti mi sono sembrati proprio eccessivi.
Per il resto, siccome tu ti basi molto su piccoli dettagli che vengono ricollegati in mille modi – uno più affascinante dell’altro – trovo che lo stile che usi sia proprio fantastico. Hai questo modo di raccontare che è tuo, riconoscibile anche senza leggere il nome dell’autore, e lo hai plasmato in modo da poter raccontare di piccole cose che inspiegabilmente si ricollegano in modo perfetto anche a personaggi che in tre libri si sono parlati una volta sola. Ci vuole una certa delicatezza, ma al tempo stesso non devi lasciare nessun dubbio, quindi ci vuole anche fermezza. Ed è ipnotico il modo in cui sei in grado di fare tutto ciò. Davvero.
E per il lessico non c’è nemmeno da stare qui a discuterne. I tuoi dettagli si basano sulle parole, sui parallelismi, su questi rocchetti attorno ai quali tutto ruota. E ci vuole un’abilità linguistica che si trova solo raramente. Mi sento una schifezza per averti tolto quel mezzo punto, perché davvero meriteresti anche di più del massimo. Quello che fai è proprio fantastico.
Originalità: 5/5.
Ti ho probabilmente già detto quasi tutto nello stile e te lo ripeterò anche nella caratterizzazione, ma non ho molta scelta. Questo è quanto, e devo trovare qualche modo per idolatrare questa flashfic.
Che Johanna abbia vissuto di legna e alberi è vero e innegabile, ma spesso si tende a dimenticare che Gale è ben più di un ragazzo del Giacimento. Sono stata colta da una consapevolezza disarmante: se fosse cresciuto nei boschi del Distretto 7, sarebbe stato mille volte più felice. O almeno non sarebbe stato così oppresso. Il suo legame con il verde è tanto forte quanto quello di Johanna, perché il verde è quel colore così vivo da poter combattere il grigio del carbone – e quello del Distretto 13. Per cui è fantastico il modo in cui tu abbia collegato e intrecciato tutto (come collegano e intrecciano delle radici, tra l’altro), pur non raccontando assolutamente nulla di nuovo. La scena è banalissima, perché due soldati alla fine della guerra sono senza dubbio una cosa vista e rivista, ma non nel modo in cui l’hai fatta vedere tu, incastrando tasselli e trovando il pelo nell’uovo con tanta semplicità e logica da far chiedere perché nessun altro ci abbia pensato prima.
Caratterizzazione scena e personaggi: 10/10.
Questa coppia è fanon, perché noi non ne sappiamo proprio niente di quello che sia passato nella mente della Collins quando ha troncato Mockingjay in quel modo disumano. Però non è semplicemente fanon, è un canon diluito nel terzo libro della saga in modo sottile e involontario, che ha portato questi due a questo punto in modo naturale. E sì, tu hai reso loro giustizia. Anzi, per la millesima volta, hai trovato dei collegamenti che li rendono così perfetti l’uno per l’altra da spaventare. Perché non sei andata fuori di un millimetro dai loro personaggi.
Johanna che cerca il verde dei boschi per qualche reminescenza di ciò che una volta era casa sua, Gale che cerca il verde dei boschi per estinguere quel fuoco che abbiamo conosciuto e amato, tutti i riferimenti alla sfacciataggine di Johanna e alla reticenza di Gale. È incredibile cosa tu abbia estrapolato dalla loro piccolissima scena del Canto della rivolta. Sei rimasta così fedele che mi fai davvero chiedere cosa abbia potuto dirti in queste righe che ho scritto, perché non c’è nulla da dire. Hai detto tutto tu.
Gradimento personale: 5/5.
E ora, qui, cosa ti dico? Boh. Potrei stare in religioso silenzio, potrei fangirlare e perdere la dignità, potrei fare un sacco di cose, ma mi limiterò a ingrassare un po’ la tua autostima, sperando di sortire qualche effetto. Come sai, io vado per l’Everthorne, ma quando leggo le tue storie su Gale e Johanna mi chiedo davvero perché. C’è così tanto tra loro, c’è così tanto da dire, da mostrare, da collegare, che mi chiedo sempre perché debba far soffrire Gale appioppandolo a Katniss, che palesemente non merita nemmeno un capello di questo ragazzo così tormentato.
Credo che il collegamento tra questi due disgraziati sia proprio la sofferenza, ed è quasi tragicomico perché Gale è fatto di fuoco, e il fuoco brucia il legno (è un prompt?). Eppure, la complementarità che trovi in questi due personaggi è perfetta. Con una flashfic mi hai dato mille motivi per crederli due metà di una stessa mela. E se non è talento questo io non so proprio cosa possa esserlo.
Bonus: 0/1.
Malus: -2
Totale: 37,1/4 |