E dopo un orrendo, disgustoso, deprecanile, ignominioso ritardo...
Eccomi qua!
E prima d'iniziare uno sproloquio degno del mio caro amico Cicero, permettimi di dirti una cosa...
Va bene che di questi tempi il sito è morto, e serve qualcuno che gli ridia un po' di vita, ma possibile che non posso girarmi senza trovare una tua one shot bella pronta, in attesa di essere recensita? Io ho una vita, porca miseria! Lo sai che non posso perdermi nessuno dei tuoi lavori, ma fra Cicero ed Erodoto non ho un attimo di respiro! Lasciamelo almeno tu:)!
Ovviamente questo piccolo sbrocco non voleva essere nulla di offensivo, e ovviamente sono più che felice, dopo una lunga giornata di scuola, di tuffarmi in uno dei tuoi piccoli (per modo di dire) capolavori, quindi spero che tu l'abbia presa per quello che è, un'amorevole presa in giro:)
Ciò detto, rimbocchiamoci le maniche, e passiamo alla recensione vera e propria.
Devo dire che in generale le ship crossover mi lasciano quantomeno perplessa (Somebody To Love non conta, si tratta di una cosa fatta tanto per fare), ma con lo stile che ti ritrovi, riusciresti a farmi shippare persino Mago Merlino e la Fatina dei Denti, se volessi. E devo dire che la scelta di accostare a Elsa come compagno un Signore della Paura (non conosco minimamente il personaggio, come non conosco in generale le Cinque Leggende, ma se hai reso bene Pitch come tuo solito, lo trovo estremamente affascinante), visto che la paura accompagna e definisce Elsa per quasi tutta la durata del film.Io non l'ho mai trovata un personaggio forte ( ad Arendelle come nel Palazzo di Ghiaccio la sua risposta ai problemi è chiudersi in una stanza e lasciare fuori i problemi) e non la trovo nemmeno particolarmente affascinante o simpatica, ma tu hai saputo tratteggiarla così bene nella sua paura ossessiva, nel suo rapporto di repulsione/speranza con Pitch, nel suo coraggio e determinazione finale, che sei quasi riuscita a farmela apprezzare. Ho adorato in particolar modo due parti: il dialogo con Pitch (che mostra perfino nei confronti della sua amata una vena di perfidia e sarcasmo che adoro) che il duello con... Coso. No, davvero, non mi ricordo come si chiama, e mi sta talmente antipatico che non mi va di andare a controllare. Tanto per dargli un nome, lo chiamerò Pelle d'Orso. Dicevo, il duello tra la nostra gelata Regina e Pelle d'Orso è stato uno dei momenti che più ho apprezzato, per l'epicità che trasudava da ogni riga e per la collaborazione finale con Pitch ( anche se Pelle d'Orso ripete con troppa frequenza che Elsa è... ehm, una ragazza allegra). E il finale.
Il finale.
Giustificamelo.
Non era plausibile che finisse in altro modo. E va bene. Eri in vena di tragedie. E va bene. Era perfetto nella sua drammaticità, nella liberazione finale di Elsa, nell'umanità dolente di Pitch finalmente mostrata, nella sua disperazione che si tramuta in odio, verso colui che ha di fatto causato la morte di Elsa. E va bene. Ma GIUSTIFICAMELO!!!!
No, davvero! Dammi una ragione valida! Se no ti vengo a cercare! E non scherzo!
Cioè. Sono sconvolta. I don't have parole. Io e te non saremo più best friends forever together.
Ok. Esaurito il repertorio di frasi da bimba minchia (pardon, young adult), ho un unico piccolissimo appunto da farti. Ed è questo: tu hai uno stile decisamente barocco, e l'adoro, ma a volte fai periodi troppi lunghi, e non si riesce a capire dove finisce la frase. Questa è l'unica nota a volte stonata, per il resto sei perfetta.
Comunque, povera Anna. Ho capito che non ti piace, ma devi proprio trattarla così? Eppoi, perché non ti piace? E' adorabile...
Sia come sia, mi dispiace di non essere passata prima a recensire. Ho avuto una settimana piuttosto movimentata ( che include l'essere stata definita bigotta e omofoba insieme a mia sorella, ma lasciamo perdere, ti spiegherò in messaggio privato, se vuoi sapere i particolari), e dunque avrei davvero voluto passare prima, sarebbe stato un toccasana.
I remain, gentleman, your obedient servant
Catcher (Recensione modificata il 05/11/2014 - 07:09 pm)
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