Recensioni per
Fields of Gold
di Francine

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/09/18, ore 09:06

Un ritorno in grande stile, fattelo dire. 
Questo capitolo è scivolato via come l'olio - altrettanto denso, però, perché mi ha catturata dall'inizio alla fine. 
Mi sono piaciuti i pensieri di Saori - umanissimi - perché ha ragione, in fondo: abbiamo paura dell'ignoto, del nulla, e rimandiamo il più possibile quella scadenza.
Che si un dio o un uomo, poco cambia - cosa c'è dall'altra parte dello specchio spaventa tutti, e la conoscenza è sempre stata l'unica forma valida di potere. 
Bella questa quotidianità che inserisci in ogni opera - Seiya un mutande, lo sciroppo per la tosse di Saori, un profumo, un oggetto, un ricordo - perché, come già detto in precedenza, regala alla storia (e ai personaggi) realismo. 
E poi, sul finale, come dimenticare quel bel cagnolone di Garmr, eh? 
Adorabile. In fondo, basta un pezzetto di roba dolce intrisa di sangue, no? Possiamo portare la ricetta da Bake Off. 

*ride*

Bentornata e complimenti; ce lo facciamo un caffettino insieme? 

 

Recensore Master
17/08/18, ore 12:19

Non potevi riassumere con parole più azzeccate la relazione morbosa che lega Atena ai suoi guerrieri. Lei è la dea vergine, intoccabile da mani maschili. Loro sono aitanti giovani di una sensualità che farebbe ingrifare pure un sasso. Le armature sono la vera barriera che separa fisicamente queste due entità (la Dea e l'Uomo) destinate a vivere in simbiosi senza mai fondersi. Che cosa c'è di più attraente del proibito? Atena questo lo sa bene, e da manipolatrice provetta tiene i suoi Santi per le p... ehm, i gioielli. Mamma mia, quanta perversione!
Intanto siamo arrivati a destinazione. Forza Saori, ora devi cavartela da sola!
A presto!
S.

Recensore Master
17/08/18, ore 12:07

Bellissimo questo rituale consumato nella taverna! Devo ammettere che Loki è parecchio affascinante. Non mi stupisce che abbia disseminato figli ovunque. Figli che adesso sono, in un certo senso, anche di Atena. Ma lei ha altro in mente. Rivuole i suoi santi. Trovo molto azzeccata la risposta che dà a Loki quando gli dice, senza troppi giri di parole, che va a riprenderseli perché lei c'è, è nel mondo. Insomma, la Dea ha bisogno della sua scorta personale. Punto. Un giorno però ragioneremo sul perché Atena sia la Dea più odiata dell'Olimpo. Non fa in tempo a mettere piede sulla Terra che tutti le vogliono fare la pelle. Non è che forse il problema sia proprio lei?? Ma non divaghiamo.
Volo al prossimo capitolo!
S.

Recensore Master
17/08/18, ore 11:51
Cap. 3:

Cominciano a delinearsi le trame. Dopo l'ermetismo del capitolo precedente (di cui confesso di aver capito poco, perché non ho letto l'altra storia a cui si fa riferimento. Solo il Fuoco aveva una collocazione chiara. Viandanti ecc mi sono sfuggiti, ma non importa) si comincia a intendere con chiarezza il piano di Saori/Atena: scendere negli inferi a riprendersi il suo esercito di Santi d'Oro. E Seiya. Condivido la scelta di collocare varie porte degli inferi in luoghi anonimi del mondo. La gente muore dappertutto, no?
Vista l'ora questa descrizione del pasto di Saori e Loki mi ha messo un certo appetito. Opto per i rigatoni.
A presto!
S.

Recensore Master
17/08/18, ore 11:41

Toh, chi si rivede! Loki. Interessante. Atena/Saori, nelle tue mani, è una dea che mostra tutta la maturità dei suoi millemila anni. Gioca al gatto col topo, scommette pesante. Tanto sa come addomesticare il Fato con la sua proverbiale intelligenza da stratega. E' interessante come questo dialogo fra divinità si svolga nella terrena atmosfera di una taverna del centro, con l'oste che va avanti e indietro come se niente fosse. L'alto e il basso, l'umano e il divino. Tutto si interseca nelle trame della vita. Si prepara la scena per il ritorno del Pegaso. In che veste? Vedremo...
A presto!
S.

Recensore Master
17/08/18, ore 11:29

Ciao Francine, era da un bel po' che non passavo dalle tue parti e ho deciso di porre rimedio alla mia assenza in questa pigra giornata d'agosto che passerò spaparanzata sulla sdraio in montagna. Ho proprio voglia di godermi il cross-over con la realtà di Roma e sono certa che saprai creare bellissime atmosfere per il ritorno di Seiya&Co. Altro che Next Dimension e Omega (che, confesso, mi sono ben guardata dal seguire. Ho una sanità mentale da preservare, io!). Mi piace la tua idea della pensioncina di fiducia nella capitale per accogliere i Santi in missione fuori porta. Come sai adoro gli sguardi inediti sulle faccende del Santuario, quindi... passo al prossimo capitolo. A dopo!

Recensore Master
08/06/18, ore 01:36

Sospeso. Senza tempo. Impalpabile. 
Questo capitolo è riuscito a trasmettermi queste sensazioni. 
La sovrapposizione continua tra Athena e Saori è bella - un tocco di classe e di umanità. 
Capisco il suo punto di vista: non basta essere divinità e chiedere - bisogna anche mostrarsi umani, fragili, bisognosi di aiuto anche quando si è stati partoriti dalla testa di Zeus. 
Istintivamente chi è chiamato a difenderti per dovere aumenta questo suo sentimento nel momento in cui coglie delle rassomiglianze con se stesso - nel momento in cui pensa ecco, siamo nella stessa barca di merda, vero? Non mi stai mandando da solo al massacro, giusto?
Condivisione. Empatia. Sentimenti importanti, che allacciano e stringono rapporti - che ci fanno sentire meno soli, più motivati. Un comandante, in fondo, scende sempre in campo con i suoi guerrieri, perché la fedeltà cieca forse si ottiene solo con il nome, ma quella eterna è il sangue a scriverla. La fiducia e il rispetto. 

Ai resistito al ghiaccio di Asgard col tuo bel chitone.

EH. EH. E poi ci sono io, che tira un refolo di vento e BOIA MISERIA, A ME LO SCIALLE DEL POTERE. 

*ride*

Bellissimo e suggestivo capitolo! 

Caffè?

 

Recensore Junior
31/05/18, ore 21:43

Salgo a bordo, e non potrei fare altrimenti! Desideravo confessartelo da tempo e dopo aver letto questo capitolo ho deciso di farlo; quando leggo qualcosa di tuo mi sento intimidita, ma in senso positivo perché il tuo stile di scrittura si sposa perfettamente con lo spirito dell’opera, e riesce a trasmettermi sensazioni che non sono riuscita a provare con la visione dell’anime stesso. È difficile trasmettere questo tipo di emozioni, devi essere un buon autore per riuscirci.
Parimenti al virtuosismo artistico della narrazione, dove realizzi uno splendido ricamo intorno ai personaggi, ai dialoghi e al racconto, che è così ridondante di dettagli da risultare iperrealista e fotografico. Non è un’impresa facile!

Ho spesso provato amarezza per la sorte ingiusta dei personaggi in Saint Seiya, e mi è piaciuta l’idea di SoG, anche se poteva essere sfruttata meglio. Nella tua storia intravedo un riscatto per loro, e si evince da questo coinvolgente e, se vogliamo, toccante dialogo tra divinità; le quali paiono al contempo umane e benevole. Sto entrando in empatia col personaggio di Saori, e questa finestra che si affaccia sulla mitologia nordica lascia presagire un seguito che amerò.
Premetto di essere un recensore dilettante e non riesco a esprimere nel mondo più completo ed esaustivo le mie sensazioni. Questa è solo una piccola parte di quello che si potrebbe ancora scrivere, e non rende giustizia alla bellezza di questo lavoro! Spero comunque di migliorare con l’esperienza, e nel frattempo ti faccio i complimenti ❤️

Recensore Master
31/05/18, ore 02:57

Bello, bellissimo: ho particolarmente apprezzato il rituale del matrimonio (pane, sale e vino) perché mi ha richiamato alla mente antichi ricordi, e perché questo tuo unire il mito con la realtà è davvero uniforme, fluido. 
Athena rivuole i suoi Santi - giustissimo: squadra che vince non si cambia, ma non c'è solo questo, sotto sotto. 
La fedeltà, la lealtà, il coraggio - sono tutti valori facili sulla bocca, difficili nelle azioni, e questi guerrieri li hanno ampiamente dimostrati (come ha sottolineato Lui, tornano ogni volta, no?)
Sono curiosa di sapere come proseguirà il viaggio di Saori: il regno delle Nebbie non deve essere un posticino così rassicurante, no? 

Un gelato? C'è posto? 

Recensore Master
24/05/18, ore 23:15
Cap. 3:

Io sono profondamente affascinata da come tu riesca a far apparire le divinità persone normali, lasciando loro però tutta la grandezza che possiedono. 
Si ragiona meglio a pancia piena, e questa è una grande e assoluta verità; sarò sincera, un po' mi ero persa per strada, ma è bastato poco per ritrovarmi e sentirmi nuovamente a casa. 
E niente, non ho molto da dire - un po' complice l'ora, un po' la stanchezza e il periodo pesante - ma sono curiosa: lo ero prima e lo rimango adesso, per cui considerami sempre a bordo di questa barca. 
E i pomodori ce li mangiamo, altroché. 

*tè?*

Recensore Veterano
20/01/15, ore 18:44

Ciao, cercavo qualcosa da leggere e ho trovato questa e l'introduzione era davvero accattivante, poi ho letto che l'autrice eri tu e quindi l'ho aperta senza esitare.
Sono davvero contenta di averlo fatto, in questo prologo si respira l'aria familiare della nostra capitale, tra gli scambi un po' troppo vivaci dei suoi abitanti e il trambusto dei turisti.
Mi intriga vedere Saori in un contesto così diverso dal solito, così nuovo, e mi piacciono anche questi due personaggi che hai introdotto in questo modo, presentandoceli come una coppia sposata che litiga su tutto, lasciando trasparire affetto e preoccupazione attraverso le parole e le ansie e i borbottii. Sono curiosissima di vedere cosa accadrà, cosa ci faccia Saori a Roma, cosa ci sia in via dei Delfini. E niente, anche se non sono di Roma sono comunque felicissima di questa tua scelta, perché penso che poche città italiane si sposino meglio con i contenuti del manga originale quindi sì, sono intrigata e affascinata. E nell'attesa vado a leggermi anche il secondo capitolo.

Recensore Veterano
12/01/15, ore 20:44

Oho. Ma dico, guarda chi si rivede! Così il nordico Fuoco è venuto a godersi le bellezze di Roma? Mica scemo, Lui!

Saori/Athena signora di dialettica, qui. Necessario, considerando l'elemento che ha di fronte. E' venuta a riscuotere il debito, a modo suo. Cercando di non farlo sentire troppo come un'imposizione, vero, ma sta comunque chiedendo di farsi restituire il favore.
Cos'avrà in mente, la nostra Dea? *mumble mumble*

Povera, Cristiana, che recita i salmi pensando di essere posseduta da chissà che demonio... Sono i salmi, giusto, quelli in cui si descrive Dio come un pastore che usa il vincastro per guidare il gregge?

Salutino a Julian bello, ché ci è mancato, ultimamente.

Corto ma intenso. Magnifica, come sempre.
Un abbraccio e un biscotto burroso di consolazione per tutto, cherie.
JudithlovesJane

Recensore Master
12/01/15, ore 00:41

Io... Io... 

*balbetta come una scema*

Se ho inteso bene, il soggetto in questione dovrebbe essere un certo Loki *punta il ditino e rischia di perderlo quando qualcosa tenta di tranciarlo* e la magnificenza con la quale ci mostri questi uomini-divinità è stupenda, ti strappa il fiato e il cuore. 
Trovo grandioso il lavoro che hai fatto in questo capitolo, un intreccio che palpita e nel quale si confondono dei e uomini - la rappresentazione di Saori ne è un esempio. 
E la curiosità, la curiosità che riesci a instillare a ogni riga - perché quando ti si legge si capisce che tu hai tutto chiaro in testa, un piano ben preparato, e io non vedo l'ora di lasciarmi condurre da te. 
Tantissimi complimenti, bravissima, come sempre. ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*sto preparando la panna per la cioccolata calda; ne vuoi un po'?*

 

Recensore Junior
11/01/15, ore 22:18

Ma io come ho fatto ha perdermi una simile perla?!
Uno spin-off di una delle tue "vecchie storie" (dove "vecchie" è solo una simbolica allusione a quel famoso scritto che mi ha permesso di conoscerti e apprezzarti), del tuo cavallo di battaglia. O il sequel, per meglio dire.
L'ho divorata. Letteralmente.
Perchè amo le tue descrizioni così sospese, pervase di quell'ambiguità, della compenetrazione fra quotidianità e miticità, un mondo onirico così tangibile che senti il tintinnio del ghiaccio, l'odore del tabacco, il respiro, il profumo. Ogni cosa. E assieme vedi. Vedi quel sorriso che ti fa correre un brivido lungo la schiena; vedi quel gesto, quel tremolio, quasi uno sfavillio che sì, forse ti nasconde qualcosa, ti concede di sfumare un mondo, un universo, una realtà che è altro e se ne resta lì, davanti a te eppure sfasata rispetto a te.
Saori. Questa Saori è magnifica.
Donna, e dea. Ma soprattutto compenetrazione.
Elegante equilibrio fra quell'egoismo tutto umano, tutto divino che ha possiede le appartiene, e che nessuno sembra riconoscerle. Solo suo Marito (e queste nozze bianche hanno acceso in me non sai quanti collegamenti atropologico-mitologici. Ma sei tu che mi ci inviti a nozze).
Saori sicura, raffinata, schermitrice, amante del gioco, del rischio, come dev'essere (o forse come io immagino debba anche essere) uno stratega. Qui è la guerriera, l'astata, a scendere nel mondo. E lo fa con la grazie della donna, della ballerina. Che ammutolisce al suo passaggio.
Perchè, inutile negarlo, c'è unatmosfera di rarefazione, in quel bar romano. Con Cristiana che conosce una donna sconosciuta a tutti; con Cristiana che parla con una donna mai vista con la confidenza riservata ad una vecchia amica. Ad una cara, amata, pericolosa, vecchia amica.
E poi. Julian.
Sai già che lo amo. E tu me ne fai innamorare ancora di più, se possibile.
Un dio, e un uomo. Anche lui completo. E riflesso del suo mare. Perchè solo Posidone, solo Julian, poteva raccogliere le confidenze di quella donna-dea con cui ha intrecciato una relazione al limite, sospesa, fragile e brillante come il corallo dei suoi fondali, come il congiare del sole sul mare, o sul bronzo brunito di uno scudo.
Ed è adorabile ritrovare le atmosfere calde e mediterranee del Kalliste, la complicità del profumo dei limoni e della salsedine fra le fresche ombre di un pergolato. Il senso di familiarità, di un mondo che hai saputo strutturare e frammentare in microuniversi distinti ma capaci di interagire con una naturalezza disarmante. Confidenziale. Calda.
E poi c'è Lui.
Lui. L'ambiguo per eccellenza, il Fuoco.
L'Inganno anche (se ho ben inteso di chi tu stia parlando). Che è così fedele a se stesso da non conoscere nulla della menzogna. Perchè le bugie sono pericolese; le bugie possono confondere, sbagliare, fallare. Le bugie ti possono tradire e allora, se vuoi essere un bugiardo, un magnifico bugiardo, devi avere il vizio della verità. Magari puoi concederti il lusso dell'omissione, l'abilità funambolica dell'imprecisione, del vaco, dell'accenno. Ma le bugie no.
E questo Lui, così presente ed evanescente calamita, attira, e seduce. Soprattuto per quel gioco che intreccia, così simile eppure così diverso da quello della Fanciulla, da quello di Lei.
E mi sono tornati in mente i miti, la predilezione di Loki per il trasformisfmo, il travestimento, che condivide con Atena e la sua abitudine di comparire nel mondo con aspetto maschile (Omero docet). E tanto. Troppo ancora.
Ho ripreso a seguirti, come vedi.
E spero di riuscirci con (relativa) assiduità.
Intanto, ora, mi andrò a leggere quello che ho selezionato e, purtroppo, accantonato. A cominciare da una certa storiellina con i Gold che, dall'introduzione, mi sembra un piatto più che prelibato.

Un abbraccio

Recensore Junior
26/11/14, ore 11:16

Questa storia ha un sapore particolare per me, che dopo un decennio sto per lasciare la città eterna perché, come in una storia d'amore, quando manca il piacere di stare insieme non ci sono impegni e legami che tengano e chi dei due può andar via fugge il più lontano possibile. Chissà se gli occhi di Saori riusciranno a restituirmi il brivido di quel colpo di fulmine..
Alla prossima

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