Grammatica: 14.5/15
Giudizio personale: 35/35
Totale 49.5/50
Partiamo con un bell’OT: grazie alla tua storia ho trovato finalmente l’occasione per vedere “The winter soldier”, che altrimenti avrei rimandato ancora solo per mia pigrizia. Sì, sono una terribile procrastinatrice, lo so.(?)
Allora, parto subito dicendo che la cosa che più ho apprezzato della storia è stata la grammatica. Mi è sembrata davvero molto buona, e salvo alcuni refusi e un errore di poco conto che ti segnalo giusto per correttezza, non c’è davvero nulla da sindacare.
-“Perché non [andava] a salvarlo?”la differenza non è affatto minima, poiché “andare” significa muoversi verso un luogo lontano alla persona che parla, nel caso specifico significa che Steve deve andare in un terzo punto che non è quello dove si trova Bucky. Molto più adatto al contesto è “venire”, che al contrario implica lo spostamento verso chi sta parlando. Dato il punto di vista della storia, che è focalizzato prettamente su Bucky, si presuppone che Steve debba andare da lui, e quest’azione è meglio espressa dal secondo verbo, piuttosto che dal primo.
I refusi, invece, sono questi. Trattasi come vedi solo di spazi mancati e nulla più:
-“il suo cervelloimplose”;
-“Bucky imploròche”;
-“maera senza fiato”.
Come puoi vedere, tutto qui. Per il resto c’è conseguenza logica e temporale nei periodi, le frasi non sono troppo lunghe né troppo arzigogolate, e il tono e il registro linguistico sono ben adattati al contesto in cui la storia si svolge. Proprio grazie ad essi hai saputo secondo me rendere molto bene la situazione in cui Bucky si trova e soprattutto i soprattutto i suoi sentimenti, nei confronti di quello che gli stava accadendo e nei confronti di Steve.
Infine, proprio il fatto di leggere il racconto dal punto di vista del futuro soldato d’inverno nel momento in cui sta per diventare tale, è stata una cosa che ho molto apprezzato. Visto che nel film tutto questo non è ben spiegato, e anzi si fanno solo riferimenti minimi, c’è molto per lavorare di fantasia. Torno a ripetere che il tuo è certamente un buon lavoro, peccato solo la lunghezza. Onestamente questa brevità ha influito un po’ sul mio giudizio, poiché avrei preferito leggere in modo un po’ più approfondito soprattutto la parte dei ricordi che Bucky ha di Steve, dopotutto sta per perderli quasi completamente. Io apprezzo le storie lunghe, che raccontano gli antefatti e lo fanno con uno stile veloce ma non troppo tipo il tuo, e quindi non annoiano, non girano a lungo intorno alle cose e anzi le descrivono per quello che sono.
Sarebbe stato interessante leggere inoltre qualche riga in più su quel sentimento che Bucky nutre per Steve, e che aleggia per l’intera storia, impalpabile e vano, soprattutto nei ricordi nostalgici di Bucky, senza poter mai venire fuori e manifestarsi completamente. Questa in realtà è solo una mia personale voglia, la storia va bene anche così, con quest’amore che rimane solo una sorta di chimera, anzi, il bello è proprio questo: Steve non lo saprà probabilmente mai, e Bucky presto l’ha dimenticato… Wow, più ci penso e più l’idea mi piace, per quanto triste sia.
Presto arriveranno le recensioni premio! |