Recensioni per
Il volo della monarca
di Hotaru_Tomoe
In un primo momento, confesso che non avevo capito il motivo dell’inserimento di questo capitolo in coda a quello dell’epilogo. Poi, ragionandoci, ma non voglio assolutamente arrogarmi il diritto di entrare nella testa degli altri, credo di aver compreso il perché. Magari tu hai avuto un altro pensiero ma mi permetto, appunto di cercare d’indovinare la ragione dello “spostamento” che tu hai operato. Premetto che, intanto, non sta scritto da alcuna parte che un autore debba seguire pedissequamente un filo temporale nell’esposizione delle vicende di cui vuole farci partecipi, e penso che tu abbia avuto la voglia e l’ispirazione di scrivere, liberando dalla tua testa dell’altro “materiale” relativo a questo bel percorso che ci hai fatto fare. In effetti la dimensione di questo “bonus” è risultata tale che esso non sarebbe sfigurato come ff a sé stante, dotata di vita autonoma, perché è sicuramente un pezzo ben costruito, equilibrato che, ripeto, avrebbe avuto un senso anche fuori di qui. Però, con questo sguardo retrospettivo che ci fai dare sul periodo che Sh ha vissuto dopo l’arruolamento di John, ci permetti di aggiungere spessore alla meravigliosa visione di quei due abbracciati al Barts dopo tredici anni di lontatanza. Veniamo, infatti, a sapere molte cose di Sh, della sua “fuga” a Parigi, di Victor, di quel “caring is not an advantage” trasmessogli lapidariamente da Mycroft ma, arrivato ormai troppo in ritardo per il suo cuore. Mi è piaciuta molto la ricostruzione che hai fatto del ragionamento difficile e doloroso, ma logico, con cui il giovane Holmes cerca di riparare ai danni che il grande dolore della separazione ha provocato in lui: “il suo ragazzo aveva intrapreso l'unica strada possibile” che, in effetti è vero, e costituisce una verità alla quale lui è arrivato ma terribilmente difficile da accettare. Così, come dici bene, in Sh si fa tangibile un vuoto che gli anni non avrebbero mai colmato, come hai fatto osservare da Mike, nel suo dialogo finale con John del precedente capitolo. Sh inizia e poi continua ad aspettare il suo unico amore, attraverso la vita e nonostante le persone, anche interessanti e chiaramente attratte da lui, come Victor, che gli tendono una mano per camminare insieme. |
Questo (ho già letto anche il “bonus”) è, per me, il capitolo più bello della storia, perché, in quello che ritengo il momento più alto, riproponi l’incontro tra Sh e John al Barts illuminandolo di una luce diversa, quasi abbagliante, per la forza di cui hai saputo caricare quell’abbraccio tra i due dopo tanti anni (“…Si mossero nello stesso istante...”) Non è un’affermazione retorica, ma mi hai saputo davvero commuovere con l’espressione di una gioia carica quasi della disperata consapevolezza di essere stati lontani l’uno dall’altro per troppo tempo. Naturalmente, in questo terzo capitolo, c’è molto altro, ma ho voluto proprio iniziare la mia recensione con quell’immagine travolgente di loro due stretti in un abbraccio che contiene ed esprime tutto l’amore possibile. Sei stata veramente brava a costruire in quel modo un momento difficile da rendere, nella sua intensità, senza scadere nell’eccessivo e nel sentimentalismo più scontato. L’inserimento di John nell’esercito, che lo vede finalmente in grado di realizzare qualcosa nella sua vita senza dover dipendere dai suoi genitori, l’allontanamento da Sh, la scoperta della drammatica realtà della guerra, il suo ferimento, il triste ritorno a Londra…Nuclei tematici impegnativi, a causa soprattutto, e non solo, del notevole intervallo temporale che li sgrana l’uno dall’altro, anche questi che tu hai saputo bene intrecciare e far scorrere con fluidità verso la conculsione. Indimenticabile il meraviglioso epilogo al Barts, in cui tutte le sofferenze vengono cancellate in un attimo. Riguardo alla figura di Sh, non l’ho trovata OOC in quanto, quello che ritroviamo dopo tanti anni, è un uomo che ha vissuto e sofferto ed ha maturato una sensibilità ed una capacità di amare che mi richiamano lo Sh della quarta stagione, di TLD e TFP, nonostante le negatività che possiamo aver riscontrato nell’ultima Serie. Tu, qui, l’hai “profetizzato”, visto che questa storia l’hai scritta nel 2014. Una delle figure che mi sono piaciute di più , per ora, è quella di Mike, generoso e positivo, sempre pronto ad ascoltare e ad aiutare senza dare giudizi. Non voglio tralasciare neppure il Maggiore Sholto, cui hai fatto assumere un ruolo, senza dubbio provvidenziale, in un brutto momento della vita di Watson in quanto si dimostra una persona riconoscente ed in grado di valutare il valore di chi gli sta davanti e, con John, non ha assolutamente dubbi. Mentre leggevo i punti della storia in cui egli compariva, agli occhi della mente mi si parava davanti proprio quell’alto (anche in senso fisico…) ufficiale le cui vicende hanno costituito un “intervallo” un po’ convulso durante il banchetto nuziale in TSOT. Dunque, hai avuto la capacità di enucleare quel personaggio, che appariva già ricco di potenzialità narrative in quanto parte importante del passato militare di John, dalla terza Stagione ed inserirlo qui, in un posto che gli calza a pennello, dalle caratteristiche indubbiamente IC. Brava. Chiudo qui con il terzo capitolo e vado al “bonus”. |
Il capitolo si apre con il ritorno a casa di John per le festività natalizie. Ma, mentre l’ambiente che egli ritrova è il consueto, anche per quel che riguarda la mentalità dei genitori, è lui ad essere profondamente cambiato. Tu racconti bene, però, che quella voglia di vivere, di amare e di essere ricambiato, che comunque c’è in qualsiasi essere umano, in lui non è che non ci fosse ma, ora, si è fatta più urgente, è uscita dalla protezione della sua routine affettiva di ragazzo simpatico che riscuote successo tra le esponenti dell’altro sesso per la sua aria raccomandabile e la sua contagiosa comunicatività. Adesso c’è Sherlock che ha invaso il suo cuore. E questo significa scontrarsi con la famiglia, ed è quello che gli fai fare, un passo difficile che gli costerà caro ma che gli rende onore in quanto si dimostra onesto con se stesso e con il prezioso destinatario dei suoi sentimenti. In questo groviglio di parole dette a metà, di frasi che hanno la stessa funzione delle trappole (“…Ah, quindi non ci presenterai presto una fidanzata…”), di situazioni rese pesanti da vari fattori, mi riferisco all’incontro “combinato” con Mary, ti sei destreggiata molto bene ed hai fatto emergere un cedibile ed efficace ritratto di John. Molto indovinata la caratterizzazione che dai di Harriet, che fai diventare un bel personaggio. Segue il ritrovare Sh che diventa per lui, dopo tanti ostacoli e tensioni, un approdo sicuro in cui liberare tutto il suo amore, ricambiato con intensità. Come sempre, ritrovo la tua prosa che invita alla lettura perché è senza complicazioni e troppe discese nell’introspezione. Inoltre, e non è poco, davvero, mi chiedo sempre quanto fertile sia la tua capacità di costruire trame e situazioni assolutamente originali e non scontate che, comunque, mantengono sempre il contatto con la possibilità della vita reale. |
Eccomi, di nuovo a spulciare tra le cose che ho lasciato indietro, per recuperare il più possibile di autori che hanno un percorso che m’interessa. Potrebbe sembrare una premessa banale ma, solitamente l’AU e, soprattutto, le tematiche inerenti alla teen!lock o giù di lì, non è che mi attirino molto. Ma ci sei tu ed allora, entro nella storia. Questa è del 2014, ora il tuo stile si è arricchito di nuove strutture, anche descrittive, che a me piacciono molto, ma qui c’è soprattutto la tua capacità di illuminare la normalità di “slice of life” di una caratterizzazione che solo tu sai dare. La vita del college, le normali (purtroppo) ingiustizie sociali per cui chi ha più soldi ha la camera migliore, la tensione prima degli esami, le dinamiche tra studenti, i conflitti con la famiglia: c’è tutto ed anche di più, qui. E, questo “di più”, è il racconto di come qualcosa di infinitamente bello e grande, dal punto di vista sentimentale, stia succedendo tra i due protagonisti. Inoltre, pur nell’ambientazione AU, i caratteri dei personaggi sono decisamente IC. Infatti ritrovo l’ apparente normalità di John che, invece, nasconde il desiderio di vivere secondo i suoi ideali, a costo di rompere con l’ambiente che lo circonda e l’assoluta, magnetica personalità di Sh, decisamente fuori del comune, anche per il suo aspetto fisico dal fascino più che evidente, che è capace, però, anche di teneri rossori e paure di fronte a quello che non conosce, come una dimostrazione d’interesse decisamente non amichevole. Scrivi in un modo efficace che cattura l’attenzione, ripeto, raccontando anche di semplici momenti di vita quotidiana. Vado al prossimo capitolo… |
Santo cielo sto piangendo come una fontana. |
Ho letto la storia tutto d'un fiato, chiudendomi completamente nel mondo Johnlock e abbandonando per un po' tutto il resto (i compiti di francese ne sanno qualcosa). Comunque, tornando alla fanfic: chissene se Sherlock era un po' OOC, era adolescente, porca miseria! È l'età degli ormoni impazziti e, per quanto possa sembrare a volte improbabile, Sherlock è umano al 100%, quindi nemmeno lui fa eccezione. Ho amato il modo in cui hai sviluppato la storia e vorrei che ne scrivessi altri infiniti capitoli: sei riuscita ad integrare la fine della fanfic con l'inizio della serie tv, con qualche piccola modifica, in modo assolutamente perfetto. La lettura era scorrevole, il lessico vario e i personaggi ben caratterizzati. I genitori di John li ho odiati, davvero e anche Mary, sebbene normalmente non mi dispiaccia, anzi (però shippo Johnlock, è normale?). Ho amato Sherlock: era maledettamente tenero e in alcuni punti (principalmente i primi approcci al mondo dei sentimenti) anche adorabilmente impacciato, ma manteneva comunque parte delle caratteristiche che poi l'avrebbero fatto diventare il Consulente Investigativo di Baker Street. Insomma, era perfetto. Assolutamente perfetto. Se non fosse stato per il suo amato Watson, l'avrei sposato io, guarda. John anche non poteva essere più azzeccato, il suo carattere forte è risaltato anche qui e... Il finale mi ha fatta sciogliere. Davvero, mi ha commossa all'inverosimile. Non potevi sceglierne uno migliore. In conclusione, la tua storia mia ha rapita, incantata e fatta innamorare e va di tutto diritto ad unirsi alle storie preferite. Vado a leggere il capitolo bonus e poi credo proprio che mi dedicherò alle altre tue storie (francese può aspettare, Harry e Clara sarebbero d'accordo.) |
Ti ho adorato x tutto il tempo che ho letto questa storia!!! Tu non ti rendi conto della grandezza che hai fatto ;) sono semplicememte meravigliosi, é vero che Sherlock é un pochino OOC, ma stanno assolutamente bene insieme e, come dici tu, lo rende piú difficile da gestire, come fosse un adolescente :D era un po' che stavo cercando una Johnlock decente, ma questa ha superato di gran lunga le mie aspettative :) complimenti anche x la grammatica e x il lessico...scrivi molto bene :) |
Ciao! |
Comincio col dire che ho letto con piacere la tua ff, ho passato un'oretta serena, e questo è pur sempre l'obbiettivo principale di una ff, non è così? |
Caspita, mi è piaciuto tantissimo anche questo epilogo, perchè si vede Sherlock che impara a fare tutte quelle cose, tipo il karate, il Mind Palace, che vedi nella serie e magari hai la curiosità di sapere come ha imparato. |
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Oddio te lo giuro sto piangendo g__g sono troppo felice del finaleeee g______g è troppo troppo bella questa ff!! |
Una storia FANTASTICA,perfetta sotto ogni punto di vista, mi ha rapito fin dal primo capitolo, me la sono letteralmente mangiata. |
Ciao, |
Questo capitolo mi ha fatto stare male, giuro! Pensavo che i genitori di John avessero raggiunto il massimo della stronzaggine, invece mi sbagliavo: mi immagino benissimo John giovane che all'improvviso non ha più nessuno su cui contare per mantenersi e vedere i suoi sogni che vanno in pezzi lentamente è stato bruttissimo. |