Recensione pubblicata su www.criticoni.net a cura di Blackvirgo.
Se non ci si confronta con la morte non è possibile comprendere l'importanza della vita...
Per inculcare nelle coscienze dei cittadini il valore della vita, in questo paese è in vigore da molti anni la "Legge per la Prosperità Nazionale". Al momento di entrare nella scuola elementare tutta la popolazione viene sottoposta alla "Vaccinazione di Prosperità Nazionale". Un ragazzo su mille, in un giorno prestabilito tra i diciotto e i ventiquattro anni, perderà la vita in seguito all'azione di una nanocapsula presente nella siringa.
Il documento che annuncia la morte, l'ikigami, gli verrà consegnato soltanto ventiquattro ore prima del decesso.
Farsi prendere dalla disperazione e chiedersi "perché proprio io?!" non rallenta le lancette dell'orologio.
Non c'è tempo per pensare. Bisogna fare subito qualcosa.
Ikigami, vol. 4
Questo è lo spirito in cui è ambientato Ikigami, un meraviglioso manga che ho scoperto proprio grazie a questa fanfiction.
Racconto perfetto in ogni minimo dettaglio: senza conoscere il fandom ci si appassiona subito alla protagonista: Ami Kitamura, anni 24, destinata al decesso.
Solo 24 ore per "Un appuntamento che speravo di poter evitare. Ma pare non ci sia speranza..."
E quando non si ha più nulla da perdere si può scegliere se spegnersi come una candela o esplodere con un fuoco d'artificio.
Ami Kitamura fa parte della scorta del primo ministro del suo paese e lo accompagna a Roma a un congresso coi vertici mondiali. E lei, che mai aveva pensato di portare dentro di sè la nanocapsula mortale, decide di far comprendere la morte a chi ha applicato quella legge assassina senza doverne pagare le conseguenze in prima persona.
Come ho già detto, questa fanfiction è scritta benissimo: le parole sembrano misurate, tagliate, adattate alla storia stessa. L'ambientazione italiana è resa perfettamente e ogni personaggio è caratterizzato nei minimi dettagli.
Conoscendo il manga poi, c'è da stupirsi per la fedeltà con cui questo del racconto al suo fandom. Il manga infatti è composto da episodi autoconclusivi il cui protagonista, Kengo Fujimoto, è un latore di Ikigami ovvero di "annunci di morte". E nello stesso tempo è un personaggio secondario, perché quello che andiamo a conoscere in ogni volumetto è colui che sta per morire: le sue ultime 24 ore, narrate con precisione cronometrica, la sua vita fino a quel momento, i sogni che ha sognato, realizzato, perduto. La decisione di come vivere le ultime ore è cruciale così come il momento della morte, per poi avere poche pagine che ci raccontano quello che succede dopo.
Catalizzatore è strutturato alla stessa maniera: Ami Kitamura non può posticipare il suo appuntamento con la morte. La veniamo a conoscere attraverso gli obiettivi che ha già raggiunto nella sua vita, attraverso i suoi affetti, attraverso le sue parole e i suoi atteggiamenti: una donna di carattere che si pone come obiettivo quello di finire sui libri di storia. E di evitare alla sua nipotina il suo amaro destino.
Sullo sfondo abbiamo i personaggi "ricorrenti", con le loro storie di vita e il loro continuo rapporto con la morte altrui: Kengo Fujimoto che conosce la vicenda di Ami tramite i telegiornali, il capo di Kengo che sempre elargisce al suo giovane pupillo "lezioni di vita" con un misto di malinconia, resa e voglia di riscatto e la dott.ssa Kubo che deve aiutare i condannati ad accettare l'idea della morte - con caffè al Valium.
Catalizzatore è talmente perfetta che mi piacerebbe leggerla come l'ultimo capitolo di Ikigami. E brindare assieme a Kendo: 'Buona permanenza sui libri di storia, Ami Kitamura.'
Voto: 9.5/10 |