Ottava Classificata al contest "Da ieri a oggi" di Stareem
Grammatica e sintassi: 17,6/20
Stile e lessico: 14/15
Attinenza al tema e utilizzo della citazione: 9/10
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 9/10
Approfondimento dei personaggi/IC: 9,5/10
Totale: 59,1/65
Grammatica e sintassi
La grammatica e la sintassi sono molto buone: non ci sono errori gravi, né in un aspetto né nell’altro. Ci tuttavia alcuni piccoli errorini, che ti segnalo:
-Quanti ancora ne avrei visti e soprattutto ne sarei stata protagonista? Qui non è del tutto corretto quel “ne”: sarebbe più corretto “di cui sarei stata protagonista”, o meglio ancora “e di quanti sarei stata protagonista”.
-Non riuscivo altro che a pensare a Denise e a Loreline che mi avrebbero preso in giro per tutta la vita Qui credo che manchi un pezzettino: dovrebbe essere “non riuscivo a fare altro che pensare(…)”
-Per un giorno, solo uno soltanto. Qui c’è una piccola ripetizione, con “solo” e “soltanto”
-Lo guardavo e vedevo come la presenza di quegli strani alieni, a dir poco noiosi e presuntuosi, l’avessero scosso. Qui c’è un piccolo errorino di concordanza: il soggetto è la “presenza”, quindi il verbo dovrebbe essere “l’avesse scosso”.
-Mi aveva rivolto il suo solito sorriso, quello che usava per mascherare ciò che provava realmente e spiegato con calma chi fossero. In questa frase dovrebbe esserci una virgola dopo “realmente”, per chiudere l’inciso. Altrimenti, la frase risulta leggermente confusa.
-io non potevo essere di meno L’espressione più corretta sarebbe “essere da meno”, credo ci sia un errorino di battitura.
-Una pessima trama da soap-opera, dopotutto ero abituata a vedere quello, prima di vedere quelle meraviglie e quei mondi che mi avevano aperto gli occhi, mostrandomi come non ci fosse un limite alla bellezza e alla crudeltà di certe persone. Questa frase è molto lunga e per questo un po’ pesante. Io la spezzerei, aggiungendo un punto e virgola o un punto, per dare un pochino di respiro alla narrazione.
-Nessuna parola, carezza, niente sembrava svegliarla da quello stato catatonico Quel “niente” secondo me è superfluo e spezza un po’ il ritmo. Io lo toglierei, perché la frase scorre bene anche senza e non perde il suo significato.
Stile e lessico
Lo stile è piacevole da leggere, perché diretto e conciso. Non ti dilunghi mai in riflessioni che appesantiscano la storia, tenendo alta la tensione e rapido il ritmo. La storia risulta così avvincente, perché il lettore vede le azioni susseguirsi l’una all’altra ed è coinvolto dall’inizio alla fine. Forse a volte è un po’ troppo conciso, nel senso che qualche piccola riflessione in più non lo appesantirebbe ma lo completerebbe, rendendo la storia ancora più esauriente, ma è comunque chiaro e piacevole al punto giusto.
Il lessico è ottimo: è vario e perfettamente adatto ai pensieri di donna. Non è mai eccessivamente elaborato, ma nemmeno troppo colloquiale. È un tipo di linguaggio che si adatta perfettamente al carattere e al livello di istruzione di Donna. Se fosse stato troppo elevato, sarebbe stato OOC, perché non realistico per lei. Così, invece, è perfetto e rispecchia molto bene il suo modo di esprimersi.
Attinenza al tema e utilizzo della citazione
Ho adorato il modo in cui della citazione si percepisca tutta la disperazione, tutto il senso di soffocamento e impotenza che caratterizza la frase e si riversa perfettamente nella storia. Tutto il dolore del Dottore che vede Rose sfuggirgli dopo aver scoperto di non averla persa si adatta in modo eccellente alla frase, e trovo davvero ottimo il fatto che la frase compaia in apertura, come incipit, perché arricchisce moltissimo la storia e le fa guadagnare in atmosfera e carica emotiva.
Hai gestito in maniera eccellente anche il contrasto dei momenti ambientati in momenti differenti del tempo: ho trovato estremamente originale l’idea di distribuire i momenti lungo tutta la storia, non inserendo un unico flashback compatto ma frammentandolo, senza mai far perdere di vista il significato di ciò che stava accadendo. Così il lettore ricostruisce la vicenda frammento dopo frammento, mettendo insieme i pezzi a mano a mano che vengono svelati. Questo rende indubbiamente la storia ancora più coinvolgente e avvincente, catturando ancora di più l’attenzione del lettore. Forse inizialmente risulta un pochino dispersivo, ma quando ci si fa l’abitudine diventa davvero efficace.
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale
Come ti accennavo, mi è piaciuto moltissimo il modo in cui hai gestito lo “spazio”: la storia è distribuita molto bene nei vari momenti, in modo originale. Ho apprezzato moltissimo anche l’idea di base: si tratta di una what-if ben costruita e ben sviluppata, che parte da un presupposto molto interessante. L’idea di un finale alternativo di Doomsday con Rose confinata nel limbo con i Dalek è assolutamente geniale, e sei riuscita a utilizzarla per sviluppare una storia realistica e ben concepita. Forse la trattazione del “ritorno” di Rose è un pochino frettolosa: se le avessi dedicato qualche riga in più la trattazione sarebbe stata perfetta, esauriente fino all’ultima riga e ancora più carica di pathos. Già così, i presupposti sono eccellenti. Mi è piaciuto davvero come hai gestito i vari personaggi, muovendoli e facendoli interagire in modo assolutamente naturale e realistico e tendendo sempre ben presente ognuno di loro, senza dimenticarti mai di nessuno (cosa non facile quando si gestiscono scene con più di due personaggi.)
Approfondimento dei personaggi/IC
Ho apprezzato davvero l’introspezione di Donna, perché non hai cercato di “correggere” il suo carattere: di lei hai ripreso tutto, compreso il background culturale che non è proprio dei più elevati (mi riferisco agli accenni alle soap-opera, al desiderio di suscitare invidia, ai pettegolezzi), perché sono tutti molto da lei. Mi piace che tu non abbia tralasciato questi elementi, perché rendono la sua caratterizzazione più completa e realistica. Dopotutto, lei ha una vita e una personalità che vanno oltre i suoi viaggi con il Dottore, e hai approfondito molto bene quello che di lei ci viene mostrato. Anche il Dottore, se pur trattato in misura minore, è molto ben caratterizzato: si percepisce il suo affetto per Rose, il suo dolore, il suo particolare modo di fare.
In particolare, ho apprezzato la scelta audace di utilizzare Donna come narratrice: non era semplice da gestire, ma ci sei riuscita molto bene. |