Ciao,
Lo so che questa storia è del 2008, io l'ho letta l'anno scorso e oggi mi sono ritrovata a farla leggere a mia madre. Lei ha molto tatto per queste cose e spesso sulle storie tristi le chiedo la sua opinione. Questa volta l'ho fatto con la tua storia.
Secondo me è tutto molto bello, le descrizioni sono veramente dettagliate sia per il luogo sia per quanto riguarda l'emozione della protagonista.
Insomma, per me è un storia perfetta.
Poi ho chiesto a mia mamma:
Ti dico che ha pianto, cosa che succede spesso, ma ha pianto e ciò è un bel segno. Ciò vuol dire che, come a me, questa storia le ha lasciato i brividi. D'altronde, come non si potrebbe?
Comunque la parte che ha preferito di più è stata la prima, ha notato degli errori di battitura che un pochino di tolgono l'emozione totale della storia. Però quelle erano soltanto sviste. L'errore grammaticale che per lei non si può vedere è la mancanza di un apostrofo.
La melodia si incrina, un ultima timida nota sembra risuonare nella stanza, poi è silenzio.
Questa è la frase che ha fatto scattare la piccola critica da parte di mia mamma. Come vedi in questa frase ci sono due errori "inclina" e "un'ultima".
Infine ha detto che il tutto era come dire...esagerato. Però questi sono gusti e anche secondo me una persona non si suicida solo perché non può più suonare, pensando a tutte quelle persone che muoiono ogni giorno innocentemente.
Però stai tranquilla, la recensione è più che positiva, poche persone scrivono come te e la tristezza è sempre un tasto dolente da scrivere, ma tu ci sei riuscita molto bene.
Detto questo mi congedo.
Un abbraccio da Miku

E' affascinante.
Io suono, da quando ero piccola, e comprendo perfettamente i sentimenti della protagonista. Una persona che vive per la musica, che è musica, non può far altro che morire se ciò che si ama non si può più raggiungere. E' terribilmente tragico, ma allo stesso tempo non lo è affatto. E' semplicemente la realtà dei fatti, perché una persona non può più vivere se ciò che la tiene in vita non c'è più, è ovvio. Trovo quindi la decisione della ragazza di portare a termine la sua vita con il suicidio normale, o meglio, giusta. E assolutamente comprensibile, almeno per me. Qualcuno potrebbe dire che è stata una scelta drastica, che alla fine il pianoforte è solo uno strumento, che la musica continua ad esserci anche se non la si può suonare, può sempre farci compagni e quindi, in fin dei conti, non è un vero e proprio addio. Ma io la capisco, perché è completamente diverso. Sono convinta che solo chi suona possa comprendere questo gesto, solo chi ha donato la sua anima alla musica. Perchè è una scelta irrevocabile e se non si persegue il proprio compito, si è condannati. Si muore, dentro. Anche se non si arriva ad uccidersi fisicamente, si è già morti dentro, la vita non ha più senso, si è come corpi vuoti senza sentimenti nè emozioni. Si marcisce come una carcassa al sole. E si puzza.
Leggendo la tua bellissima e profinda storia, mi è tornata in mente una canzone di Fabrizio De Andrè, che si chiama "il suonatore Jones". Specialmente questi versi:


Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.
 
E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare. 

[copyright, Fabrizio De Andrè]


Perché suonare ti tocca, per tutta la vita. E se non può più farlo, allora non resta che morire.

Complimenti,

Karen_Aiko

Il significato è stupendo, mamma mia sei bravissima a scrivere. Ho davvero i brividi, laggendo questa storia mi sono sentita davvero come se fossi io la protaginista... e non è una cosa facile far entrare il lettore nel personaggio!
Bravissima davvero! I più veri e meritati complimenti :D

La musica è tutto quello che abbiamo per esprimere noi stessi in questo mondo che non ci vuole, e chi ha il dono di piegare gli strumenti musicali al suo volere è triplamente fortunato.
Fanfiction tristissima, eppure è dalle cose più tristi che si impara e si cresce.
MissBallerin

Oddio non so nemmeno cosa dire...
Questa storia ha già detto abbastanza.
Mi vengono i brividi a leggerla, complimenti è davvero fantastica.
Mi ha fatto commuovere :,)
Bravissima, davvero!

io...sento quasi il dovere di recensire, solo... sono rimasta senza parole...wow...solo questo riesco a dire, complimenti, sul serio :)

Fa venire i brividi di ansia e pure piangere.
Beh non so come possa sentirsi una persona disabile, ma un ragazzo che conosco è senza una gamba.
Ha una protesi ok, la sua vita è diversa, non potrà mai più giocare a tennis.
Vedo che non è felice, ma sorride lo stesso, è consapevole.
E leggere questo monologo mi ha fatto un pà ripensare a lui, a come si deve sentire una persona a cui manca qualcosa.
Commuovente, ma troppo tragico.
La vita va avanti.

Credo che solo i musicisti possano comprendere appieno il dolore che può spezzare il legame fra una persona e il suo strumento... molti iniziano a suonare per divertimento, o per hobby, ma poi con il passare degli anni si crea un vero " legame " tra queste persone e la musica, lasciando in qualche modo una parte di loro nello strumento che hanno scelto... o forse è il contrario. 
Comunque sia, sei riuscita a commuovermi e ti assicuro che non è una cosa semplice, non sono un tipo molto sensibile, ma hai fatto breccia perché l'argomento mi tocca da vicino ;)

Luce L.

E' bellissima, davvero. 
Io suono l'arpa, e perdere l'uso delle mani sarebbe come togliermi la luce del sole.
Sei bravissima, complimenti anocora.

Dire che è bellissima è riduttivo. Troppo riduttivo. Fantastica, davvero. Sono senza parole.

Ciao,
complimenti, intanto, per la bravura e la cura con cui hai steso questi pensieri.
Ho fatto fatica, tanta, a finire di leggere, però.
Da pianista che sono, a metà mi sono dovuta fermare a prendere un respiro.
E' dura, immaginare un dolore simile, un simile strappo al cuore.
Brava, non posso dirti altro.
Beh, io non avrei mai il coraggio di scrivere una cosa del genere.
un bacio, A.

Complimenti, veramente. Ho trovato questa ff per caso, e adesso ringrazio quest'ultimo per averla letta. E ringrazio te. Sono rimasta bloccata, ad un certo punto, quando ho scoperto che stavo leggendo per la terza volta la stessa frase: "Una farfalla non può volare con le ali spezzate". Apprezzo molto anche il tratto nel quale i dottori le ripetono che è stata fortunata, senza capire che in verità è stata ferita in modo irreparabile: il suo cuore si è spezzato.
So di ripetermi, ma complimenti. Ancora.

Che bella poesia *_* molto molto bella, complimenti.
Mi hai rapito con questa one shoot, davvero bella e commuovente. Mentre la leggevo ero accolta da un senso di tristezza e alla fine della storia da un senso di felicità perchè quella ragazza era diventata di nuovo musica
"In quell'istante io sono musica." che bella frase *_*

Stefy

mi ha fatto venire i brividi.. a un mio amico è capitata la stessa cosa..

Purtroppo non sono una musicista. Capisco che una vicenda simile, però, deve essere veramente terribile. Non lo augurerei mai a nessuno, davvero. Questo gioiello è scritto con un sentimento e una delicatezza struggenti e pervaso da una disperazione tangibile. Complimenti ancora. Elisa