Recensioni per
Storia di un angelo caduto
di ImperialPair

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/02/17, ore 18:35

Ammetto che questa storia non mi è piaciuta per niente.
Dell'Arcangelo non sappiamo nemmeno il nome. Non sappiamo in questo universo che hai creato quanti arcangeli esistono o che fine fanno gli angeli caduti.
Però sono qui per valutare il prompt e quello è rispettato.
Ci sono innumerevoli sviste grammaticali in tutta la storia, anche ripetizioni. Ti conviene riguardarla ^^.
Ti metto qualche correzione:
le ali gorgoglianti di sangue, [grondanti di sangue]

Recensore Master
13/12/16, ore 14:52

13° Posto
Storia di un angelo caduto
di AtobeTezuka







Grammatica: 5/10
Ho seriamente pensato di rifiutare la storia ed esimermi dal valutarla, poiché mi ritrovo in una scomoda posizione. Il testo presenta gravissimi errori grammaticali più che evidenti, che hanno seriamente compromesso trama stile e caratterizzazione del testo. Te ne evidenzio alcuni:
“uno dei più grandi perversioni” -> -0.2 (manca corrispondenza tra sostantivo e aggettivo.)
“L’Arcangelo incaricato di scacciare il traditore, osservava” -> -0.2 (mai mettere la virgola tra soggetto e predicato.)
“Com’era poteva essere possibile” -> -0.2 (Non hai riletto il testo o avresti visto questa discordanza.)
“Eranthiel lo fissava scrutando quell’essere” -> -0.2 (“lo” è un soggetto che indica una persona, in questo caso l’Arcangelo, non serve aggiungere “quell’essere”.)
“si chiese fra se e se” -> -0.2 (“sé e sé”.)
Aiuterebbe molto rileggere il testo una volta scritto; può sembrare stupido, ma farlo al contrario giova a concentrarsi sui singoli termini, scorgendo errori di battitura e discordanze tra singolare-plurale e maschile-femminile.

Stile: 4/10
I periodi sono slegati, incoerenti sintatticamente e morfologicamente. Lo stile è semplice e banale, privo di scremature stilistiche; manca un lessico approfondito e un linguaggio consono al testo. L’intera storia si basa su ripetizioni, costituita da dialoghi semplicistici e inadatti al tema trattato. La punteggiatura viene usata in maniera errata e in modo casuale, presentando gravissimi distacchi tra soggetti e verbi o tra verbi e complementi, o addirittura all’interno del complemento stesso. Il narratore è confuso e il testo presenta POV salterini che confondono il lettore e rendono la trama incespicante e difficile da leggere e comprendere.

Originalità e trama: 2/10
Un angelo si macchia di un crimine con tanto di aggravante, innamorandosi di un uomo. Se l’idea di fondo mi ha colpito, il testo mi ha deluso e messo a disagio. Manca un intreccio degno di nota, vengono ripetuti due concetti in croce per tutta la lunghezza della storia. Ho avuto serie difficoltà a capire: non sono presenti descrizioni del luogo, contestualizzazioni del periodo o dei personaggi; il testo è privo di carattere o spessore, e persino l’argomento trattato viene fatto con superficialità e mancanza di buon senso.

Titolo e impaginazione: 5/5
Per questo contest ho preferito non esaminare tutti gli aspetti dell’impaginazione a cui io tengo. Ho limitato la critica sul testo giustificato, il minimo per una pagina ordinata ed esteticamente pulita. Nel tuo caso, era perfetto.
Il titolo è conforme con quanto il testo si era prefissato, racchiudendo nel suo significato l’intero svolgimento del racconto.

Caratterizzazione dei personaggi: 3/10
Mancano di spessore e individualità. Sono irreali e inverosimili, semplificati nella loro essenza e confusi nelle loro descrizioni. Eranthiel sembra altezzoso e saccente, insensibile e menefreghista al dolore fisico e psichico, mentre l’Arcangelo sembra esser stato investito da emozioni che esulano la sua persona, senza spiegazioni o motivazioni. Sembra che una crisi di identità abbia colpito il Paradiso: non c’è conflitto alcuno in questo personaggio né tantomeno resistenza. Esso cade in un vortice di emozioni nuove, ritenute per tutta la vita sbagliate, e la sua prima reazione è la rabbia, sentimento che non dovrebbe essere così forte in un angelo.
I personaggi non hanno passato né tantomeno presente. Sono privi di forma o sostanza.

Gradimento personale: 1/5
L’idea era ottima, piena di spunti su cui costruire una grandissima trama. Però, la storia non ha fabula né intreccio, personaggi credibili o uno stile che possa attrae o invogliare alla lettura.

Punteggio: 20/50

Recensore Junior
08/08/15, ore 18:28

Contest "Storie già raccontate... per essere riascoltate!"
Sedicesimo classificato
Storia di un angelo caduto, di AtobeTetzuka 

Grammatica : 5.34 \ 7 

Qui il discorso da fare sarebbe davvero lungo perché la storia è cosparsa di errori dall'inizio alla fine, errori che potevano essere evitati ma che non possono essere classificati come errori di distrazione. 

“Nessuno dei suoi simili poteva crederci, Eranthiel aveva peccato, uno dei più grandi perversioni che gli angeli avessero potuto compiere.” 
Allora, partendo dal principio devo dirti che la prima virgola inserita all'interno di questa frase è sbagliata. Al suo posto ci vanno i due punti. (-0.1) 
“uno dei più grandi perversioni” : una delle più grandi perversioni (-0.30) 
“avessero potuto compiere” : avrebbero potuto compiere, dato che l'azione non è stata compiuta da tutti gli angeli ma solo da Eranthiel. (-0.15) 
“Era inammissibile che avesse potuto unirsi con un umano, uno delle più spregevoli depravazioni che avesse mai potuto compiere”. 
“Avesse potuto unirsi” non va bene, perché l'azione si è già svolta e la forma corretta è “Si fosse unito” (-0.15). 
“Uno delle più spregevoli depravazioni” - “una delle più spregevoli depravazioni” (-0.15) 
“Che avesse mai potuto compiere” - “che avrebbe mai potuto compiere” (-0.15). 
“Com'era poteva essere possibile” è senza dubbio un errore di distrazione. (-0.1) 
“Come mai non si sono sporcate?”si chiese fra se e se accarezzandole.” - Fra sé e sé : se scritto senza accento si può utilizzare solo se seguito da stesso\stessa. (-0.10) 
“La furia lo travolse, voleva distruggerlo, schiacciarlo, prima che fosse troppo e facesse la stessa fine di Eranthiel [...]” - anche qui la virgola dopo “lo travolse” andrebbe sostituita dai due punti di spiegazione. (-0.1)” 
“Non si sarebbe mai aspettato che potesse rimanere in silenzio, non aveva emesso nessun suono”. - Stesso identico errore di prima. La virgola dopo “silenzio” va sostituita dai due punti. (-0.1) 
“Era furioso, ancora di più di quanto lo fosse poco prima, com'era possibile che nonostante tutto quello stesse per subire, non si abbassava ai propri piedi” - di nuovo lo stesso problema della virgola al posto dei due punti dopo “prima” (-0.1). 
I propri piedi è sbagliato perché non si sta parlando dei piedi di Eranthiel. La forma corretta è i suoi piedi. (-0.15) 
“Lo condusse fino ai confini del paradiso, di cui solo agli Arcangeli come lui era concesso oltrepassare” - che solo agli Arcangeli come lui era concesso oltrepassare. (-0.10) 
“sperava quasi che Eranthiel non fosse mai sceso nel mondo Umano” - non scendesse è la forma corretta, visto che l'azione non si è ancora compiuta. (-0.10) 
“voleva averla per se” - “Averla” al femminile è sbagliato perché Eranthiel è senza dubbio un uomo, quindi “averlo” è la forma corretta. “Per sé” va utilizzato al posto di “per se”. (-0.15) 
“Le lebbra del traditore” - senza dubbio un errore di distrazione. (-0.1) 
“Era stato e per sempre rimarrà” - era stato e per sempre sarebbe rimasto. (-0.10) 

Uh, mi dispiace doverti togliere tutti questi punti ma purtroppo gli errori sono veramente tanti. 

Trama : 7.5 \ 10 
La trama di questa storia è senza dubbio originale e carina. Mi ha ricordato vagamente l'inizio di “Paradise Lost” di John Milton, in particolar modo quando Lucifero viene cacciato dal Paradiso ed inizia ad inveire contro Dio. 
Nulla da dire sulla trama. Carina, leggera e, come ho già detto prima, nulla di già letto e riletto. Davvero un buon lavoro. 

Caratterizzazione del personaggio : 7\10 
Sebbene l'intera storia ruoti attorno ad Eranthiel ed al peccato da lui commesso, non c'è stato davvero un modo di conoscere pienamente il personaggio. 
Non ci sono molte riflessioni che spieghino bene il motivo del suo gesto se non la voglia di libertà. Non conosciamo nulla dei suoi pensieri, dei suoi desideri, del suo modo di essere, e purtroppo questo è un parametro della valutazione a cui tengo particolarmente perché mi piace arrivare a comprendere un personaggio: cerco quasi di innamorarmene. 
Hai fatto un buon lavoro ma non posso darti il punteggio pieno per questo motivo. 

Gradimento personale : 7.5 \ 10 
La storia mi è piaciuta parecchio, è stata una lettura leggera e decisamente piacevole. Ho apprezzato molto il tuo modo di organizzare e sviluppare la trama, il personaggio dell'Arcangelo che esita nel punire Eranthiel, l'attrazione che prova verso di lui e tutto il resto. 
È un genere di storie che solitamente non leggo perché non mi attrae particolarmente, ma questo breve racconto può avermi aperto “un portale su un nuovo mondo”, come direbbe il caro Walter Bishop. Davvero una bella storia. Non nego, però, che i molteplici errori grammaticali abbiano influito anche sul modo in cui questa storia mi ha colpito. Mi spiace. 

Totale : 27.34 / 37

Recensore Master
20/04/15, ore 12:20


Decimo classificato – Storia di un angelo caduto

Di Atobe Tezuka

Sintassi, ortografia, punteggiatura
Durante la lettura ho riscontrato davvero tantissimi errori, anche nella sintassi – cosa che, a mio avviso, è piuttosto grave. Ci sono problemi nella consecutio temporum, nell’uso dei modi e dei tempi verbali, nell’uso della punteggiatura, nella concordanza di genere tra articolo e sostantivo, nell’accentazione di alcune parole, oltre a tantissimi refusi di cui non mi spiego la presenza.
Citare proprio tutti gli errori che ho trovato sarebbe impossibile, per cui ti segnalo solo alcune frasi a titolo esemplificativo:

Nessuno dei suoi simili poteva crederci, Eranthiel aveva peccato, uno dei più grandi perversioni che gli angeli avessero potuto compiere. Era inammissibile che avesse potuto unirsi con un umano, uno delle più spregevoli depravazioni che avesse mai potuto compiere.

Partendo dall’inizio della frase, la prima virgola è fuori luogo e andrebbe sostituita con i due punti poiché ciò che segue la parola crederci chiarisce ciò che precede. C’è poi un errore di concordanza di genere: perversioni è un sostantivo femminile plurale, pertanto il sintagma corretto è una delle più grandi perversioni; la stessa cosa vale per la parte finale della frase: avresti dovuto scrivere una delle più spregevoli depravazioni. Per quanto riguarda l’espressione che gli angeli avessero potuto compiere, è erronea in quanto il congiuntivo trapassato – o il congiuntivo in generale – indica un fatto che comunque è avvenuto. Ma gli angeli non hanno compiuto tale gesto: il narratore sta infatti parlando per ipotesi e si sta riferendo a un gesto eventuale. Gli angeli avrebbero potuto farlo, ma non lo hanno fatto realmente – non tutti, per lo meno. La dicitura corretta è dunque che gli angeli avrebbero potuto compiere. Infine c’è quel che avesse potuto unirsi. In realtà, l’atto è già stato compiuto, per cui il verbo potere, che semanticamente qui si riferisce alla possibilità di poter fare e non alla certezza dell’atto compiuto, è superfluo e fuorviante: meglio scrivere che si fosse unito.

Com'era poteva essere possibile che dopo tutto quello, quelle iridi non mostrassero impurità?

La parte che ti ho evidenziato non ha alcun senso logico: o scrivi com’era possibile, oppure come poteva essere possibile.

[…] si chiese fra se e se accarezzandole.

Il pronome riflessivo va sempre accentato – per la precisione, l’accento deve essere acuto, ovvero inclinato dall’alto verso sinistra – per poter essere distinto dalla congiunzione se.

Le sfiorava, toccava, con delicatezza mentre era travolto da una strana voglia, sì lui un Arcangelo stava desiderando un trasgressore, ma dentro di se voleva avere quella purezza, farla sua e sottometterla alla propria potenza.

La virgola dopo toccava va tolta poiché la sua presenza separa il verbo principale dal relativo complemento di modo; piuttosto, meglio inserirla tra delicatezza e mentre. Al posto della virgola dopo voglia andrebbero inseriti i due punti poiché ciò che segue è la spiegazione di quanto detto in precedenza. Secondo le regole dell’interpunzione, una virgola va inserita obbligatoriamente anche dopo , particella affermativa, oltre che dopo lui e un arcangelo poiché un arcangelo è l’apposizione del soggetto lui e va pertanto isolato tra due virgole. Infine, anche in questa frase compare il pronome riflessivo senza accento.

La furia lo travolse, voleva distruggerlo, schiacciarlo, prima che fosse troppo e facesse la stessa fine di Eranthiel […]

Credo che dopo troppo tu abbia dimenticato tardi.

«Che questa posa sere una lezione per tutti voi!» urlava con furore mostrando a tutti gli abitanti del Paradiso a quale punizione sarebbero andati in contro se, come Eranthiel, si fossero lasciati sopraffare dalla perdizione, ma un modo di auto convincersi se stesso per non assecondare quel suo desiderio.

Quel posa sere è sicuramente un possa essere. Incontro, nell’espressione andare incontro si scrive tutto attaccato. Tutto ciò che segue la virgola dopo perdizione non si regge a livello sintattico: dopo perdizione la frase è conclusa, per cui andrebbe benissimo il punto fermo; tuttavia, anche inserendo tale segno di interpunzione, l’enunciato seguente rimarrebbe sgrammaticato, privo del verbo principale, contestualmente slegato dal precedente anche a livello logico/contenutistico. Tra l’altro, devo segnalarti la presenza di un pleonasmo, ovvero di un pronome superfluo: il -si di autoconvincersi e se stesso hanno la medesima funzione logica, per cui avresti dovuto scrivere o autoconvincersi oppure autoconvincere sé stesso. Infine, il verbo riflessivo convincersi e i suoi derivati reggono la preposizione a e non la preposizione per: dunque, autoconvincersi/autoconvincere se stesso a non assecondare.

Lo condusse fino ai confini del paradiso, di cui solo agli Arcangeli come lui era concesso oltrepassare […]

Il pronome relativo cui si usa per i complementi indiretti. Nel caso che ti sto segnalando, il pronome relativo si riferisce ai confini del paradiso, che, dal punto di vista logico, sono l’oggetto diretto del verbo oltrepassare. Per farti capire meglio, riscrivo la frase in un altro modo mantenendo inalterato il contenuto: solo agli arcangeli come lui era concesso oltrepassare i confini del paradiso. Ne consegue che al posto di di cui – pronome relativo per complementi indiretti – occorre inserire che – col significato di i quali – valido come complemento oggetto/diretto.

Desiderava conoscere quelle motivazioni, quale individuo sano di mente abbandonerebbe la beatitudine per vivere in un luogo pieno di oscurità e perversione?

Per ragioni legate alla concordanza dei tempi verbali, piuttosto che abbandonerebbe – condizionale presente – occorre scrivere avrebbe abbandonato – condizionale passato.

«Questa è la libertà che sto rincorrendo.» sussurrò […]

Nel discorso diretto, non occorre inserire il punto fermo al termine della battuta quando quest’ultima è retta esternamente, ovvero seguita da una proposizione principale introdotta da verbi quali dire, rispondere, affermare, sussurrare etc.

Era stato e per sempre rimarrà il più maestoso essere che […]

Per esprimere il futuro nelle frasi al passato non si usa l’indicativo futuro ma il condizionale. Poiché l’enunciato è, appunto, al passato – così come tutta la narrazione della storia – la dicitura corretta è la seguente: era stato e per sempre sarebbe rimasto.

Come ti ho già detto, non ho potuto segnalare proprio tutti gli errori che ho riscontrato perché altrimenti i tempi per la stesura del giudizio inerente a questo parametro si sarebbero dilungati a dismisura. Quello che non riesco a capire è come sia possibile che nel testo ci siano tante sviste e tanti refusi. A prescindere, infatti, dagli errori di sintassi – gravi, ovviamente, ma di sicuro non derivanti dalla disattenzione –, quelli di battitura si possono giustificare solo ammettendo che tu non abbia riletto la storia prima di inviarla. Ciò denota una scarsissima cura nei confronti dell’elaborato scritto, che, sinceramente, mi ha lasciato parecchio perplessa.
Tutto ciò è un peccato perché la trama, tutto sommato, è interessante.
5/10

Appropriatezza lessicale e stile
I gravi errori grammaticali che ti ho segnalato incidono, ovviamente, anche sullo stile della storia. C’è poco da fare: la lettura risulta appesantita per via dei numerosi intoppi sintattici in cui il lettore incappa frequentemente e dagli errori relativi alla concordanza dei tempi. Hai scelto giustamente di narrare al passato – tempo che preferisco di gran lunga rispetto al presente nei testi letterari –, però non sei stata in grado di gestire a dovere la sintassi, presentando al lettore un testo confusionario in più punti. Ti sei affidata a una sintassi piuttosto complessa, ricca di subordinate; peccato che per poter gestire al meglio l’ipotassi siano indispensabili sia la capacità di accordare i verbi, sia un uso corretto della punteggiatura. Punti e virgole messi male rendono difficoltosa la comprensione del testo alla prima lettura e ciò indispone il lettore nel proseguire.
La cosa strana è che, invece, dal punto di vista lessicale non ho riscontrato problemi: il testo è chiaro, le parole sono usate per bene e spesso ti lasci andare anche a qualche espressione un po’ più elegante, come ali gorgoglianti di sangue.
Davvero, non capisco a cosa sia dovuta una tale discrepanza, tanto più che, come noterai proseguendo nella lettura del giudizio, relativamente agli altri parametri te la sei cavata bene.
6,5/10

Trama: originalità e sviluppo
Sebbene come tema proposto non sia originalissimo, posso dire di aver comunque apprezzato molto la trama, poiché ritengo che sia stata ben presentata e sviluppata.
Tutto ruota intorno alla grave – gravissima, secondo l’Arcangelo – colpa di cui il protagonista si è macchiato: aver consumato un rapporto carnale con un umano. La purezza degli angeli, infatti, non dovrebbe essere contaminata da simili misfatti. Eranthiel merita una punizione, una punizione esemplare, proprio perché, oltre ad aver compiuto un gesto riprovevole, non mostra nemmeno i segni del pentimento. La trama può dirsi articolata in tre fasi: la prima, basata sulla narrazione dei fatti e la presentazione della colpa; la seconda, basata sulla punizione corporale del reo; la terza, basata sulla presa di coscienza dell’Arcangelo e sulla riabilitazione della figura dell’angelo caduto. Il tutto, avviene senza stravolgimenti logico-temporali, per cui sono assenti sia i falshback che le anticipazioni.
Il tema affrontato non è affatto superficiale: nella tua storia emerge il problema della libertà vera e propria in opposizione a quella apparente data dalla condizione di essere angelo. È vero: una creatura del genere ha il beneficio di poter godere delle gioie del Paradiso; però, di contro, non è autorizzata a concedersi i piaceri che invece caratterizzano gli esseri umani.
Per il protagonista, questa non è libertà e, col senno di poi, anche l’Arcangelo che ha il compito di punirlo si rende conto che il reo non ha tutti i torti.
Nonostante la brevità della storia, sei riuscita a mettere bene in evidenza la contrapposizione tra la libertà – o presunta tale – degli angeli e la libertà degli uomini; il fatto, poi, che il protagonista abbia preferito “cadere” piuttosto che continuare a vivere nell’ipocrisia della vita angelica, dimostra che hai saputo gestire la trama con molta coerenza.
9/10

Caratterizzazione dei personaggi
Mi piace il modo in cui hai caratterizzato il protagonista e l’arcangelo poiché entrambi hanno una personalità ben costruita e si muovono all’interno della scena seguendo un meticoloso criterio logico.
Eranthiel, l’angelo colpevole, è sicuramente il più forte tra i due, almeno a livello di personalità e convinzioni. Non solo, infatti, egli ha il coraggio di sfidare le leggi divine compiendo un atto proibito, ma, addirittura, rifiuta di pentirsi di un tale e gesto e affronta a testa alta la punizione corporale che gli spetta senza nemmeno ostentare il dolore provocato dalle torture. C’è poi da fare un discorso proprio sulla colpa: Eranthiel ha amato carnalmente un essere umano – non hai specificato esplicitamente il sesso di costui, ma suppongo si tratti di un uomo – dimostrando che anche gli angeli possono cadere in tentazione. Certo, l’amore fisico non dovrebbe avere nulla a che vedere con la purezza eterea degli angeli; eppure, Eranthiel cede e non mostra nemmeno alcun segno di pentimento. Hai creato, insomma, un personaggio estremamente coraggioso, fiero di essere “fuori dai ranghi” e felice della scelta compiuta, nonostante quest’ultima sia destinata a condannarlo per sempre. Probabilmente, questa storia raggiunge il pathos maggiore nel momento in cui l’Arcangelo strappa le ali al protagonista ed Eranthiel riesce a non battere ciglio, sopportando stoicamente la sofferenza.
Anche l’Arcangelo, però, è caratterizzato bene, tanto che riesce persino a evolvere nel corso della narrazione. Dapprima appare intransigente, fiero difensore del buon costume e delle leggi del Paradiso; poi, a poco a poco, si rende conto che la passione carnale, sebbene peccaminosa, può colpire persino una creatura del suo rango; infine, pur senza impedire che Eranthiel “cada”, ne riconosce la forza e la purezza. Per la verità, all’interno della storia si nota anche l’attrazione fisica che lega l’Arcangelo a Eranthiel: non è chiaro come mai ciò avvenga, ma il primo prova qualcosa nei confronti del secondo. Forse, l’unica cosa incoerente nel racconto è questa: come mai, all’improvviso, una creatura pura come l’Arcangelo finisce per essere attratto carnalmente da un altro essere? Possibile che non sia mai capitato nel corso dell’eternità precedente?
Comunque, a prescindere da questo, la caratterizzazione dei personaggi è davvero molto buona.
9/10

Attinenza tra trama e titolo
Nonostante le preoccupazioni che hai esternato nelle note introduttive, trovo che il titolo della storia sia perfettamente attinente alla trama. L’angelo è realmente caduto, e non soltanto in senso metaforico, per cui non c’è dubbio che tu abbia rispettato appieno il bando.
Hai costruito la tua storia intorno al titolo e lo hai fatto in maniera certamente semplice ma comunque apprezzabile, tanto che non si nota alcuna forzatura tra trama e titolo. Sembra quasi che tu abbia aggiunto quest’ultimo soltanto dopo aver scritto il racconto, il che, ai fini del giudizio, non può che essere un’ottima cosa.
10/10

Gradimento personale
Mi trovo davvero in difficoltà nell’esprimere un parere su questa storia perché, davvero, non capisco come mai tu abbia commesso tanti errori a livello grammaticale. Il tuo racconto è molto piacevole, e lo sarebbe senz’altro di più se tu avessi prestato una maggiore attenzione durante la rilettura. A livello di trama, infatti, la tua storia è molto interessante e oltretutto non presenta praticamente alcun tipo di falla. È vero: non è molto lunga; ma in poche righe sei comunque riuscita a esprimere tanti concetti seri e complessi e ciò non può che essere un punto di merito.
Mi dispiace davvero di averti penalizzato per via della grammatica, però, purtroppo, non ho proprio potuto darti un punteggio più alto. A questo punto, ti consiglio di rivolgerti a un beta reader per sistemare gli errori e rendere il testo meno confuso. Sicuramente, il tuo racconto ne gioverebbe tantissimo.
Tot: 39,5/50

Recensore Master
25/03/15, ore 09:54

Ciao!
Stupenda questa one - shot che racconta la storia di un angelo. Devo farti i miei più sinceri complimenti perché l'ho trovata piena di significato. Il fatto che Eranthiel fosse stato disposto a rinunciare alla propria beatitudine in Paradiso pur di raggiungere la libertà di amare, è un messaggio che penso sia fondamentale. E tu hai condito il tutto con uno stile di scrittura semplice e ricco di grazia. Bravissima!
Emmine.