Recensioni per
La leggenda del violinista sull'oceano
di Inathia Len
Booooom! Lo avevo detto che saltavo per aria. Ok, a parte gli scherzi: Sto. Fottutamente. Piangendo. Sangue. Scusate la parolaccia. Questa storia è bellissima, a mio parere un crossover geniale e scritto da Dio, che ti fa sognare, ti fa pregare fino all'ultimo il karma, il destino, l'universo e persino Dio con tutto il suo bel corredo di santi che non finisca come sai che deve finire. E alla fine, quando c'è John che crede di vedere Sherlock che accorda il violino ti distrugge. Ti distrugge perché per un attimo ci hai creduto, hai sperato che fosse davvero lui che accordava il suo maledetto violino. E poi c'è John. John che per un attimo, prima di saltare giù dalla nave, crede che Sherlock stia per dirgli "ti amo". Era una cosa in cui speravo dall'inizio e alla fine non mi hai delusa: la teoria del sorriso. Fra tutte le teoria a proposito della strana uscita di Sherlock nel loro ultimo addio (ovvero "Sherlock è un nome da femmina") quella è la mia preferita. Non so nemmeno se fosse davvero per quello, ma diciamo che il fatto che ci sia scritto "ma questa era l'ultima volta, e John doveva ridere, non piangere" mi fa credere di aver ragione. Vabbè, riassunto di questo papiro: fan fiction bellissima, commovente e a dir poco demolitrice di feels e di speranze. Spero di leggere presto altri tuoi lavori, ciao ciao! |
Ripeto: non osare farla finire come dovrebbe, perché dopo l'esplosione il mio spirito ti verrà a cercare. E no, con me il sale non funziona...e provvederò a farmi cremare, per sicurezza. Il bello è che tu l'hai già scritta tutta, dunque queste obiezioni sono perfettamente inutili. Spero davvero tanto tanto tanto che Lock non salti in aria. Tanto tanto tanto |
Ti prego, dimmi che hai cambiato la fine, perché se finisce come il libro io ho la sensazione che salterò per aria con il mio Lock. Sì, Lock, perché diciamocelo: Sherl fa cagare. O come minimo morirò di disidratazione. E Dio, signori e signore: F. Andom (inutile, non lo chiamerò mai con il suo nome completo) shippa Johnlock. Un applauso al nonno. Ok, vado a mororire, ciao ciao. |
Oh! Il quadro! Ok, la tipa era Irene Adler, vero? Ci scommetterei l'anima, se ne avessi una di riserva. Ok, comunque mi sembra d'obbligo una battuta, anche se il letto è a castello: certo che ci vogliono due stranze, vero Jawn? Ehm...sul "mai" ero sul punto di piangere...cioè, come si suol dire...sbam! Friendzone devastante! Tengo a dire che adoro Frank. Nel film a dire il vero mi stava abbastanza sulle scatole, invece questo F. Andom me gusta proprio. Insomma, un vecchietto del dopo guerra che davanti a uno che gli ha appena detto che si sarebbe volentieri sbattuto il suo migliore amico contro un muro dove lo trovo? #respect |
E Jimmy ha fatto la figura...lo sapevo che Sherlock gli avrebbe fatto il culo, e pur sapendo già in anticipo che ci sarebbe stato, quel "lo hai voluto tu, violinista di merda", me lo sono proprio goduto. Molto da Sherlock e molto da Novecento. Non riesco ancora a spiegarmi come tu possa mischiare così i personaggi, è assurdo. Ok, si assomigliano per certi aspetti, ma per altri sono completamente diversi. |
Come nel capitolo prima mi congratulo per come riesci a mischiare i personaggi...perché cavolo, questo Sherlock/Novecento è fantastico. Sono proprio curiosa di vedere Jimmy...se la storia continua così mi toccherà cercarti per sposarti... |
È una cosa strana. Non lo dico per scherzo, ma proprio non capisco come sia possibile: è Max, non c'è dubbio, ma è anche John! Insomma, il tuo John li incarna entrambi! È quasi inquietante. Comincio seriamente ad amare questa storia, e mi sto già facendo tutte le mie assurde teorie, quindi DEVO andare avanti. See you later! |
F.Andom & sons. F.Andom. Fandom. Coincidenze? Io non credo. Anche perché non mi pare che nel film si vedesse, altrimenti chiedo umilmente scusa. Detto questo...credo che l'idea rasenti il geniale, anche se forse non sono obbiettiva dato che amo a morte entrambe le parti del cross over, e che fin ora lo stile assomigli parecchio a quello di Baricco. Sono incredibilmente curiosa di vedere come procede...ciao ciao! |
Queste cose così ... prima mi citi il libro e il film, poi la serie tv ... no, davvero, sto piangendo. |
Ecco qui, il mio cuore sta facendo pian piano "crack". Anche perchè, quel "qualcosa si mosse" io non lo interpreto soltanto come un "qualcosa si mosse nell'ombra" ma come un "qualcosa si mosse" in generale. |
Sai che la mezza-citazione del "quadro" mi ha fatto sorridere? Sì, ho pensato troppo al film che mi ha fatto soffrire come non mai. |
Una "vecchia fan" un po' incostante, a quanto pare... ma hey, è da più di un anno che seguo le tue storie, e non ho intenzione di smettere! Comunque, veniamo a noi. Innanzitutto, ciao. Quanto tempo. TROPPO tempo, non mi piace stare lontana da EFP per così tanto, ma ho bisogno di calma, quando leggo. Ora, questa storia. Anzi no, partiamo da quest'ultimo capitolo, in cui mi è venuto il magone per il fatto che hai unito Reichenbach a His Last Vow con quel "keep your eyes fixed on me". E per tutte le cose non dette tra Sherlock e John, e il fatto che Sherlock continuasse a fermarlo in quell'eterna salita delle scale. Sai cos'è strano? Che Sherlock riesca a rimanere se stesso... pur essendo decisamente Out Of Character. Dico questo perché si comporta proprio come si comporterebbe lui, è gentile, altruista e malinconico proprio come lui, e come in His Last Vow è cresciuto rispetto a quando rubava posacenere per far ridere John e cose del genere; però allo stesso tempo è così diverso, perché il nostro Sherlock non avrebbe paura dell'ignoto, come quello di questa storia. Non è una critica, sia chiaro! Perché alla fine gran parte di chi siamo è determinato dalle nostre esperienze e dal luogo e la condizione in cui nasciamo, quindi è normale che questo Sherlock, nato e cresciuto tra i confini di una nave, abbia paura dell'infinito. Semplicemente, notare questo mi ha fatto pensare a quanto invece lo Sherlock del canon sguazzi in tutto ciò che è oscuro e sconosciuto -non per niente ama Londra così tanto! Però, allla fine, è sempre lo stesso Sherlock, che preferisce separarsi da John con una risata piuttosto che con un'inutile dichiarazione d'amore, e lo ucciderebbe anziché lasciarlo morire insieme a lui. E John è sempre lo stesso John, così rispettoso che non farebbe un passo senza il consenso dell'altro, per quanto desideri baciarlo o trascinarlo a forza fuori da quella nave, o ammettere che la sua notte di addio al celibato ha fatto schifo. Rrright? E insomma, anche questa storia è finita. Sembra strano... ti lascio qui, perché ho visto che hai aggiornato anche altre storie e ho tutte le intenzioni di passarci, ora che ho un po' di tempo! E ho visto che hai recensito la mia,devo ancora leggere cosa hai scritto... ok, evito di annoiarti con i miei programmi, va' xD a presto! |
Mia cara, sono io a dover ringraziare te per avermi intrattenuta per queste settimane con una sì piacevole storia. Una storia che si conclude con l'unico brano decente di tutto il libro di Baricco (sai della mia avversione nei suoi confronti), spezzoni di His Last Vow e il gran salto di Reichenbach. Boom. Questa è la vera esplosione. |
Mia cara, questo è il capitolo dell'ansia. Seriously. |
Se il capitolo precedente era bello questo è stupendo! |