4 - “Fée Verte” di l@dyriddle.
Totale: 36.5/40.
1) Grammatica e ortografia: 5/5.
Perfetta.
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 5/5.
Il tuo stile mi piace moltissimo.
È semplice, di scorrevole lettura, ma per nulla banale. Il lessico è curato, scelto nel dettaglio, e anche l’andamento del testo è molto musicale.
Ho inoltre un paio di appunti da farti.
Non intendo togliere punti perché sono considerazioni puramente personali, ma secondo me questo pacchetto aveva bisogno di uno stile più evocativo, pennellate di colore più che parole. Anche la descrizione della mente di Gellert, invece che una serie di definizioni (“Genio e follia, luci e ombre, verità e bugie”), sarebbe stata più incisiva se rappresentata in un’altra maniera, attraverso immagini (tanto per fare un esempio, le prime due righe che mi vengono in mente “Un mondo consumato dalle fiamme, spirali di fumo che si stirano verso il cielo, una distesa di Inferi dagli occhi ciechi, e poi l’ardente futuro, il profilo di una città dorata, due troni e una mano tesa verso di me” – ok, mi sono lasciata prendere dal fangirling, ma era per farti capire cosa intendessi!).
Inoltre, questa frase “Immerso tra le pagliuzze dorate dei suoi occhi vedi, ti perdi e sprofondi in quell'oblio verde assenzio.”, anche se è molto carina, presenta secondo me un problema: quel “vedi” confonde, sembra che tu intendessi “verdi” e che ti sia sbagliata, penso sarebbe stato meglio non metterlo affatto perché crea smarrimento.
3) Titolo: 4/5.
Devo dire che non amo i titoli in altre lingue, ma questo non mi è dispiaciuto del tutto. Forse ha il difetto di non essere esattamente immediato e comprensibile (a meno che uno non sia un appassionato della Parigi bohémien), ma mi è piaciuta molto l’immagine degli occhi di Gellert che hanno l’esatto colore dell’assenzio, e si potrebbe dire che creano dipendenza e sono tossici allo stesso modo.
Inoltre, la definizione “fata verde” per indicare l’assenzio mi ha sempre affascinata, quindi non ho potuto che apprezzare la scelta.
4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 10/10.
Penso che tu sia stata davvero brava.
L’introspezione dei personaggi è chiara e, per quanto mi riguarda, assolutamente convincente.
Mi piace Gellert che ride nell’erba e si lascia accarezzare la mente, adoro questo Gellert pieno di ideali e senza segreti. È in un certo senso trasparente, e anche più onesto di Albus, che invece è pieno di segreti.
Ho letteralmente adorato che Albus veda ciò che c’è da vedere, la vera essenza di Gellert, e se ne senta comunque irrimediabilmente attratto. Ho amato il momento in cui si rende conto che, avendo visto tutto, non c’è più niente da cui scappare, non ci sono negazioni, non c’è scampo, e vi si abbandona con tutto l’ardore dell’amore.
Sa di essere perduto, e non gli importa, è questa la parte che ho preferito.
5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 4/5.
Il tuo pacchetto era: “Coppia: Gellert Grindelwald/Albus Silente.
Indicazione: Albus può vedere la mente di Gellert e non riesce a trovare nulla che lo disgusti davvero
(Albus è un Legilimens e Gellert lo lascia fare).”
Trovo che tu te la sia cavata abbastanza bene con un pacchetto che non era certo tra i più facili.
Tuttavia, penso che tu l’abbia sviluppato forse in maniera troppo letterale, attraverso una serie di descrizioni che ci fanno capire bene com’è fatto Gellert, ma che non ce lo “mostrano”, come invece prevedeva l’idea di Albus che, attraverso il Legilimes, sfoglia le ambizioni e i desideri più profondi di Gellert.
Purtroppo temo che questo pacchetto avrebbe dovuto essere approfondito di più: guardando la sua mente, Albus avrebbe dovuto raggiungere un’intimità senza pari con lui, avrebbero dovuto essere vicini come non mai, e questo dalla storia non traspare.
6) Gradimento personale: 8.5/10.
La tua storia mi è piaciuta molto.
Già io adoro la coppia in sé, perciò figurati! Ho trovato molto bello il momento descritto, quest’invasione consensuale nella mente di Gellert da parte di Albus, che, appunto, non trova nulla che lo disgusti davvero. Come ti ho già detto, avrei preferito che prendessi la cosa da tutta un’altra angolazione, e che descrivessi la mente di Gellert per immagini, per pennellate di colore – forse anche il maniera ancora più sfumata ed evanescente dell’esempio che ti ho fatto io nel parametro dello stile.
Per il resto, ho trovato il rapporto tra i due ben delineato e avvincente.
Giudizio dell’Autrice del pacchetto, SteviaCookies: 25/30.
Mi è piaciuta perché tu scrivi bene, ma non l’ho apprezzata come avrei voluto perché l’ho trovata un po’ fuori fuoco rispetto all’idea che avevo del pacchetto. Avrei voluto che il “può vedere la mente di Gellert” fosse preso letteralmente: cioè che ci fosse una breve ma concreta descrizione del panorama interiore (mostrando schegge di ricordi o, perché no, sbizzarrendosi con oggetti, paesaggi, etc) di Gellert piuttosto che un vago, seppur bello e ben IC, “Genio e follia, luci e ombre, verità e bugie”. La parte in cui Gellert gli “canta un’utopia”, anche se l’avrei di gran lunga preferita nel contesto magico-onirico che associavo al pacchetto, rimane molto bella, come molto bella è la simbologia dietro l’assenzio, che riesce ad evocare l’intera dinamica e a nasconderla nel verde degli occhi di Gellert. |