Arrivare alla fine del tuo pezzo è stata dura, perché mi risaliva alla memoria l'angosciante visione di Sh che si preparava a morire, o almeno così abbiamo creduto fino alla sigla di chiusura di TRF. Un susseguirsi di frasi sempre più rarefatte, di parole sempre più ciniche e violente :("...cuore, ferito ed agonizzante...di addio, di morte ... insensibili, svuotati da tutto..."). Originale l'impaginazione che mette in risalto la crudezza del testo e dà il senso di angoscia e di vuoto anche con il bianco dominante della pagina (schermo). Ricordo altre tue storie in cui usi delle specie di "mantra", delle reiterazioni, per imprimere il significato di ciò che scrivi, profondamente e in modo che facciano risaltare, in questo caso, la sofferenza e l'angoscia della perdita irreparabile. "...devi...devi...devi...ricordo...ricordo...ricordo...": sono delle parole che si ripetono martellanti e quasi ossessive, per accompagnarci nel profondo del cuore ferito di Watson. "..Fino alla morte, Sherlock. Fino alla morte...": ciò che dice John diventa quasi una preghiera al destino affinché lo faccia riunire al più presto al suo unico sole, anche a costo di desiderare la morte.
(Recensione modificata il 03/04/2015 - 01:13 am)
(Recensione modificata il 03/04/2015 - 01:13 am)