Recensioni per
In Eterno
di Bloody Q

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
13/12/16, ore 14:54
Cap. 1:

12° Posto
In eterno
di L'aurora








Grammatica: 8/10
“Quello che non le permetteva più di dormire serenamente ormai da più di quattro anni.” -> -0.1 (ripetizione: “da oltre quattro anni”.)
“Si rialzò e, imprecando, accese la luce del soggiorno. Prese il libro sul quale inciampò…” -> -0.3 (ripetizione del termine, e discordanza tra verbi.)
“Le tornò in mente, però, ciò che la madre le disse la sera prima.” -> -0..2 (discordanza di verbi: “le aveva detto…” È un errore grave, che ripeti in tutto il testo.)
“e istintivamente chiese «Perché mi guardi così?».” -> -0.2 (mancano i due punti.)
“la donna si rabbuiò un attimo” -> -0.2 (manca il punto finale e il discorso va inserito in maiuscolo.)
“Le nubi che coprivano completamente il cielo e oscuravano il sole in quel giorno autunnale, non rendevano i suoi pensieri propriamente vivaci.” -> -0.2 (mai mettere la virgola tra soggetto e predicato.)
Sono solo alcuni degli errori trovati.
Commetti un gravissimo errore di concordanza dei tempi verbali; rendi confuso il periodo e, di conseguenza, la fabula degli avvenimenti. Devi stare più attenta ai discorsi: la punteggiatura finale, all’interno di quelli diretti va inserita se, e solo se, dopo il discorso indiretto è separato da esso. Ho trovato diverse ripetizioni, e il tutto ha pesato sul punteggio.

Stile: 6/10
Devo ammettere che non apprezzato molto il tuo stile, ma credo sia una questione di gusti che cercherò di giustificare.
Innanzitutto l’inserimento di frasi come “Flashback” e “fine flahsback” le ho trovate inutile e controproducenti. Avresti potuto benissimo usare carattere differente o un tempo verbale diverso da quello del filone principale. Inoltre ha gravato anche il fatto delle ripetizioni e di alcune virgole fuori posto. La narrazione è quasi una spiegazione, semplice e senza effetti stilistici di rilievo. I dialoghi li ho trovati piatti e privi di carattere, sembravano provenire tutti dalla stesse voce. Una storia ha bisogno di sfaccettature, diverse facce, e devono essere sempre ben gestite o si rischia di creare solo confusione.

Originalità e trama: 6.5/10
Anche qui ho da ridire sulle tue scelte, sempre a livello personale.
L’originalità non ha spiccato: la storia ha precedenti, comunque molte sono state scritte su questo argomento e sulla “presenza” della persona morta che continua ad aleggiare intorno alle persone care.
Ma è la trama che mi ha perplesso. Hai inserito la storia in un genere drammatico, malinconico: ma io ho notato l’elemento sovrannaturale. Elena ha preso il cappotto e il cappello, ha scritto sul foglio, quindi ha in qualche modo influito materialmente sullo svolgimento degli eventi. E se così non fosse: chi era la donna? Se la tua intenzione era quella di rendere ambiguo l’intreccio, invece, manca l’elemento che si contrappone all’idea.
In ogni caso, ho trovato alcuni cliché troppo palesi: la caduta dal tetto e il sacrificio della giovane; anche la “brutta sensazione” che Elena dice di sentire è troppo lampante, piatta.

Titolo e impaginazione: 4.5/5
Per questo contest ho preferito non esaminare tutti gli aspetti dell’impaginazione a cui io tengo. Ho limitato la critica sul testo giustificato, il minimo per una pagina ordinata ed esteticamente pulita. Nel tuo caso, mancava -> -0.5
Riguardo al titolo, racchiude in sé l’eterna amicizia che legherà le due giovani amiche, al di là dello spazio e del tempo, vincendo la morte e le colpe che pesano sull’anima di Giulia. Azzeccato e significativo, bene.

Caratterizzazione dei personaggi: 6/10
Qui torna il discorso dello spessore, che già ti avevo annunciato nello stile per quanto riguardava i dialoghi.
Allora, partiamo dalla madre, che è quella più evidente. Credo si amalgami troppo con il clima “adolescenziale”. Voglio dire, è consapevole delle sofferenze che la figlia ha patito, però non mostra questo suo lato preoccupato, il suo aspetto “maturo”. Butta lì la faccenda senza tatto e priva di esperienza materna.
Elena è il personaggio più discorde: nella stessa battuta passa dal non voler morire all’eroismo, sacrificando la sua vita per l’amica. Non c’è spessore introspettivo né realismo in quello che fa.
Giulia è quella più “vera”. Hai mostrato bene il suo dolore e il suo senso di smarrimento; hai dato sufficiente spazio alla sua psiche disordinata e confusa, che si rispecchia anche nella sua stanza, e anche la sua rabbia è attinente al suo ruolo.

Gradimento personale: 3/5
La vicenda mi ha colpito. Questa amicizia, che si spezza ma che in realtà non ha mai smesso di esistere, è toccante e profonda. A mio avviso è mancato un buon intreccio e lo spessore dei personaggi, che non hanno retto l’importanza dell’idea di base.

Punteggio: 34/50