Recensioni per
Subject #12
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
21/12/16, ore 22:00
Cap. 1:

“Mi chiamo Alex, non ho cognome, non ho storia. Non ho un posto nel mondo che mi ha accolta, derisa come l’ultima ruota del carro e ingannata nell’idea di valere davvero qualcosa. Sono una bambina nata morta, un aborto partorito e allevato per il macello, per una questione di necessità, per un Progetto ridicolo e destinato a fallire. Canta che ti passa dicono, ma più passa, più fa male e più cantare significa ringhiare di dolore e di rabbia.

Il mio calvario viaggio è iniziato da piccola, quando studiavo giocavo virus e metabolismi con le bambole, cercavo cavie nuovi amici -fratelli- per morire vivere insieme la vita che ci si spiegava davanti; ero una piccola bambolina che guardava il mondo con occhi di vetro gioia azzurri come il ghiaccio mare e capelli biondi come cenere il grano. Il mio nome, Alexandra, un bel nome, e tutte le maledizioni meraviglie della vita da assaporare.
Sarei stata una bellissima imperatrice, “Alexandra”, se solo Rasputin fosse affogato nella Neva prima del tempo: ma questa non è la mia storia. La mia è la fiaba di come sussurro dopo sussurro, goccia dopo goccia, sono cresciuta bella sì, Alexandra, ma fredda come la morte e velenosa come il fiele; le mie tacite suppliche d’aiuto tramutate in perfidia e crudeltà. Allevata alla corte del Giudice, da piccola e innocente ho imparato a soppesare alla bilancia una vita rispetto a un’altra, a cambiare le palline dell’abaco e le unità, le decine e le centinaia in tavola; ho studiato le regole e osservato morire per una A o per una C, per una T o una G.

Io, Alexandra, crescendo sono diventata sempre più piccola, il mio nome troppo pesante da portare per una stracciona che sogna di essere imperatrice. Sono cresciuta debole e malata sana e forte, ombra riflesso di un vecchio marcescente un padre buono e amorevole, distrutta formata intellettualmente dallo stesso mostro benefattore a cui tutto rinfaccio devo. Sono la figlia promettente che odia ama il padre più di ogni altra cosa, che l’inferno la misericordia ci accolga entrambi con il digrignare dei suoi denti la sua calorosa luce.
Io, Alexandra, voglio bene a mio padre, desidero servirlo e portare a termine i suoi obiettivi per compiacerlo, meritarmi la sua fiducia, voltargli le spalle al momento del bisogno e lasciarlo morire come il più bastardo dei cani. Lo assecondo in ogni suo volere e così evolvo, adorabile bambina; lascio diligentemente che mi uccida quando è l’ora per tornare in vita quando richiesto e dimostrargli orgogliosa di essere il migliore dei suoi successi, lo stabile risultato di un Progetto di distruzione di massa di rinnovamento e miglioramento dell’ordine mondiale.
Parte di un’utopia, eccellente, bellissima e spietata, a nessuno importa se Alexandra voglia davvero ciò che ha, figuriamoci se ami o meno il suo nome. Sono diventata adulta alla luce del sole dei microscopi, gli occhi sempre azzurri e pieni vuoti, nei capelli petali di fiori il bianco dei laboratori e il profumo la puzza degli anni migliori peggiori, come tutta la mia vita. Sono sadica e affamata, danzo alla musica di un virus che scandisce ogni via con un lamento; danzo su un palco di undici posti vuoti con solo un'altra ombra ad accompagnarmi. Lui soldatino zoppo, io ballerina di carta e spettatrice, al sipario un demonio che non si fa scrupoli a soffiarci nelle fiamme.
Un cuore di piombo e un lustrino, nati separati e uniti per sempre, fedeli nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, sempre, tutti i giorni della nostra vita, finché morte non ci separi. Ironico come proprio la morte abbia un ruolo cruciale in questa vita che è la mia fiaba mancata, nient’altro se non una ladra egoista che per ben due volte mi ha sottratta al cuore del mio soldatino; la ballerina lasciata sola a disperare nel suo castello di carta che crolla.

Ma io, #12, sono il numero perdente vincente e ho continuato a lavorare e zampettare, Alexandra, piccola Gregor Grete, suona il violino per il buon padre e accompagnalo nella caduta del bianco e del rosso, una fetta dopo l’altra, un sentimento alla volta e ogni nota dolente. Continua a seguire il padrone come sei stata programmata, ubbidiente software che riesce perfino ad evadere al proprio algoritmo: studia e ricerca, ossida e riduci, inserta e deleta fin dove riesci, poi muori difettosa e insulsa Alex, e liberaci della tua inutilità.

Il mio soldatino pensava che la ruota della fortuna sfortuna si fosse inceppata e ha deciso di farla girare a forza, l'ha aggiustata e salvato ucciso il demone al posto della sua figlia prediletta: che l’uomo dio non osi separare ciò che dio l’uomo unisce. Sono felice io, Alexandra; ho ricordato il mio nome e il mio essere grazie al 13 sulla ruota corretta: percepisco, sento, e mi basta. Lotta, sguardo arrendevole, morbido tocco e baci celati: consapevolezza, la mia vita. Una vita breve tuttavia, scandita dallo strisciare di un verme e da un’onirica Metamorfosi che viene a visitarmi sempre più spesso, che sempre più minacciosamente ci avvicina alla verità e a una perdita predestinata. Alexandra.

Io, Alex, muoio e mi chiedo il perché, come sia possibile che abbia perso senza far nulla quella pastosa felicità che ero riuscita a mendicare in una gelida giornata d’inverno. Mi accascio stremata e senza più fiammiferi, si sono esauriti nel freddo di una notte che mi aveva promesso effimeri sogni e fallaci bugie e che mi ha lasciata incapace di vivere, incapace di morire. Ciò che pensavo di riempire con l’amore -tu non dovevi nemmeno sapere cosa fosse l’amore, Alexandra, non era qualcosa di disegnato per te- ora trabocca di nulla, di rabbia e poi ancora di nulla e di rabbia. Punisco i prigionieri con la forza della mia colpa e medito terrore e vendetta per la stirpe che ci ha sfidato, giustizia sia fatta sul mondo visto da un’adulta così come lo vedeva da bambina. Dopotutto, Alexandra rimarrà sempre un nome troppo altisonante per me. Finché morte non ci separi.”
(Recensione modificata il 23/12/2016 - 12:08 pm)

Recensore Master
18/11/16, ore 17:10
Cap. 1:

Heilà!^^
Dopo avermi spiegato come questa shot sia 'collegata' alla tua 'Embryo' incentrata su Albert, eccomi qua!^^
Alex mi è sembrata una persona fragile sin da bambina, a differenza di Albert, tutto l'opposto...
"i gesti lenti, misurati - controllati" scrivi di lui... Albert, ma sei forse un robot?
Albert: Gli amici, quei pochi che ho, mi chiamano affettuosamente Albert 'Terminator' Wesker... xP
Alex: E sii serio, eddai... xPP
***
Ma porella Alex, Spencer voleva 'abortirla'? O_O
Senza offesa, ma l'essere ammazzato dai suoi stessi 'figli' se l'è cercata...
Alex: Albert però mi ha anticipato x( uffa... dovevo essere IO a vendicarmi!!!! Hai visto come mi trattava quel pazzoide??? QUANTO LO ODIO A SPENCER!!!!!!
Albert: E quante storie fai, sorellina... l'importante è che finalmente non ci può più rompere più i co-
Alex: ALBERT!!!!!
*Wesker si fa piccolopiccolo; Ok, meglio chiudere di becco... nota di lui*
***
L'atteggiamento di Stuart mi dà da pensare... non è che sotto sotto è cotto della nostra Alex?^^
Alex: Se fosse così, ne sarei lusingata, ma-
Albert: *interrompendo la sorella* ALEX E' MIA, SONO STATO CHIARO????
Io: Cristallino... almeno finché non ti scopriamo correre dietro ad Excella... xPPP
Alex: Che storia è questa? ALBERT!!!!!!!!!
Albert: Viaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!! *scappa inseguito dalla sorella*
Oh, Wesker se l'è cercata... xPPPP
***
Come sempre scrivi di quelle shot che ti coinvolgono fino alla fine, bellissima! xD
Fa niente che è 'datata', avendo già un annetto, madò se è bella! *_*
Alex: E così abbiamo scoperto come sono 'nata' io, secondo la nostra autrice^^ ed anche quanto tenessi realmente al nostro, anzi, MIO, Albert... quanto sono stata male quando l'ho perso! TT.TT
Albert: Eddai... *abbraccia la sorella* mo' sono qua...
Io: Almeno finchè non corri dietro alla Gionne *Alex guarda male il fratello* ehehe...
Alex: Come ti giustifichi, Albert?
Albert: NON E' COLPA MIA!!! °///° Lo sai che è Excella a pensare alle iniezioni per quel ca- di Progenitore...
***
Temo di stare andando fuori tema, perciò mi fermo qui...^^
Ripeto, shot BELLISSIMA!!! *_*
Alla prossima! xD
Saluti da summer_moon

Recensore Veterano
15/11/16, ore 16:51
Cap. 1:

Recensione premio per il contest "Not so Bad, Not so Mad".

Ciao, come promesso eccomi qui!
Con la tua "Embryo" mi avevi incuriosita sul fandom, e confesso che speravo tu potessi scegliere un'altra storia di Resident Evil. Ma avrei anche accettato altre storie; abbiamo molti interessi in comune :D.

Allora, non ricordo se ti avevo scritto questa cosa, ma non sono una grande amante delle storie narrate al presente... tuttavia, in una storia come questa ci sta, e ancor di più la citazione di Shelley.
Io son sempre stata un'amante dei vampiri: da Dracula a Lestat, apprezzo anche Damon Salvatore e, mi vergogno come una ladra, ai tempi avevo apprezzato i primi due capitoli di Twilight (anche se ho fatto sempre il tifo per Jacob); ma quando ho letto "Frankenstein" mi si è aperto un altro mondo.

Mi son venuti gli occhi a cuoricino ritrovando Cora, non ci speravo ad essere onesta. Vincent è sempre simpatico come una carota infilata in un posto inappropriato, ma la descrizione che ci fornisce di Spencer mi ha fatta morire XD. Salvato in calcio d'angolo!

Subito, Alex mi dà l'idea di essere una bambina forte, che tiene dentro di sé le paure perché sa di non potersi permettere di mostrare agli altri alcuna debolezza... mi sbaglio?

"Nadia Yance. Agente operativo dell'Umbrella, esperta in esplosivi e tiratrice scelta. Lucida, fredda, priva d'empatia. Si sospetta una forma latente di psicopatia. Il prototipo della madre perfetta."

Ok, hai tutta la mia attenzione! Con una frase del genere non potevo non amarti XD.

Ho trovato molto tenera Cora, come nell'altra storia. Materna e dolce, come una madre dovrebbe essere... ho quasi sperato che la prendesse sotto la sua ala, la piccola Alex intendo. Ma sapevo che non sarebbe accaduto.

Non mi è sfuggito il collegamento con "Embryo", e, anche se son morte delle persone, non potevo non fare il tifo per la bambina. Per certi versi mi ha ricordato Lucy Liu in Kill Bill.
Questa bambina ha tirato fuori molto di quello che è dato alla luce: dalla tua descrizione, i genitori erano alquanto apatici e poco interessati a lei... di fronte alla morte incombente, lei ha reagito, colpendo anche la donna che l'aveva cresciuta ma che, son certa, non le aveva dato neanche un briciolo d'amore. Una vendetta che non posso non approvare.
È una forza della natura, questa ragazzina, lo sento già a neanche metà del percorso.

Hai tra l'altro usato un riferimento mitologico che calza alla perfezione: Ares ed Eris, due fratelli che ne hanno combinate di cotte e di crude. Un po' come i nostri Albert ed Alex.
Per un'amante della mitologia come la sottoscritta, questa piccola sottigliezza non poteva sfuggire e non poteva di certo non essere apprezzata.

Sono piccoli frammenti di eventi importanti quelli che tu mi descrivi, eppure non posso che rimanerne affascinata e coinvolta, pur non conoscendolo nel profondo. La lettura di questa storia mi è scivolata davanti agli occhi con immensa velocità, tanto era bella e ben scritta.
Ho trovato davvero bella la scena dell'11 febbraio 2007. Alex è una donna tutta d'un pezzo ma quel suo "Resta", mi ha fatto sciogliere il cuore.
Per gli altri lei sarà una donna fredda, anzi, glaciale, riservata, dura e distante... ma c'è molto di più in lei.

Quando le arriva la notizia della morte di Albert è stato come ricevere un bel pugno allo stomaco. Il tutto è stato ben descritto: lei non può, per nessuna ragione al mondo, lasciar trapelare quello che prova dentro di sé, e deve trovare così anche un modo per rilasciare tutto quello che ha accumulato. La rabbia, la disperazione e anche dell'odio...

Che dirti, ho trovato questa storia davvero fantastica e sono felice di averla letta :D
Hai uno splendido stile, coinvolgente e fluido, per nulla noioso e nulla è lasciato troppo in sospeso.
Complimenti e alla prossima

Shera♥

Recensore Junior
16/04/15, ore 14:58
Cap. 1:

Cosa dire? Adoro tutto di questa storia, tutto. Ho comprato il gioco pochissimi giorni dopo la release ma per una promessa ho dovuto aspettare fino a due settimane fa per giocarlo... e poi è stata un'escalation di capitoli (sebbene storcessi il naso ogni volta che vedevo Claire, sempre con quel grugno imbronciato che solo con l'outfit da cecchino trova il suo posto), uno secondo me più bello dell'altro.

Ho adorato la presenza costante e invisibile della Guardiana e quando finalmente la fronteggi, non nego di esserci rimasta. Non me l'aspettavo.

In questa one shot tu la metti letteralmente a nudo. La sua ferocia glaciale, la sua intelligenza, una degna controparte femminile del Wesker che ho adorato - e che nella modalità Raid uso esclusivamente; ma anche, correggimi se sbaglio, la sua fragilità. Davvero, complimenti.

Sono una lettrice silente. In questo caso, però, non potevo esimermi dal lasciare un parere.

Recensore Veterano
15/04/15, ore 21:03
Cap. 1:

Ciao cara,
Scusa il mio ritardo a recensire *ma stavo completando l'episodio piccola donna di RE:REV2*.

Davvero una bella storia questa proprio come le altre ha un che di poetico, e poi c'è Alexandra... qualcosa in lei mi ha catturato nel gioco e tu sei riuscita a scrivere proprio ciò che mi aveva ipnotizato, il suo essere profondamente diversa(eppure simile) ad Albert.

Ho apprezzato il modo in cui hai spiegato la sua storia e poi hai dato una parte potrei dire di spicco, nelle ultime parti, al devotissimo Stuart.

I miei più sentiti complimenti.
-Anthony Edward Stark

Recensore Junior
14/04/15, ore 23:12
Cap. 1:

Che bello Nocturnia hai messo un altra bellissima storia di resident evil le adorò sempre di più continua così * offre un portachiavi di resident evil d'oro *