Recensioni per
Cocktail
di Chupacabra19

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
06/06/15, ore 11:25

Okay, appena ho letto questo primo capitolo ho inserito subito la fanfiction tra le seguite, ripromettendomi di venire a recensire appena mi fosse stato possibile.
Infatti, eccomi qui a dirti: “GRAZIE.” Perché questo cross-over casca a fagiolo, visto che ho da poco finito di vedere le cinque stagioni di The Walking Dead (così adesso ho qualcos’altro da aspettare oltre all’undicesima stagione di Supernatural, quando si dice il masochismo…) e mi stavo mettendo le mani nei capelli perché Daryl mi sa tanto di Dean Winchester 2: La vendetta.
Mi fa piacere di non essere l’unica ad aver notato le somiglianze (e non siamo nemmeno solo noi due, a giudicare da quello che ho trovato su Internet xD) e trovare un bel cross-over come questo su EFP proprio adesso è stata una piacevolissima sorpresa.
Tutta questa premessa noiosissima per giustificare i tratti sclerati che al 99% la mia recensione assumerà.
Cominciamo.
Parto con il segnalarti un paio di errori che ho individuato, visto che sono una rompiscatole e se ne vedo uno mi sento in dovere di dirlo:
- “Tutto ebbe inizio in una tranquilla giornata estiva, anche se di normale o comune avesse poco in realtà.” Non penso serva il congiuntivo, ci va l’indicativo “aveva”.
- “Ma vi erano persone, che seppur apparivano ordinarie,” quella introdotta da “seppur” è invece una concessiva, quindi vuole il congiuntivo “apparissero”.
Tutto qui, ora passiamo al contenuto della storia.
Mi è piaciuto da morire il paragrafo introduttivo. Già lì, ho cominciato ad adorare questa storia. Spesso mi capita di trovare ottime idee (come lo è la tua del cross-over TWD/SPN) che però non vengono ben sfruttate e mi dispiace sempre moltissimo, perché una buona idea non basta per una buona storia, ma questo paragrafo ha spazzato via ogni dubbio che fosse questo il caso.
Infatti, la descrizione della situazione è meravigliosa: suggestiva, quasi poetica, ma per nulla eccessivamente artificiosa. È un po’ come una bella armonia, semplice ma toccante, non è risultata per nulla eccessiva o magniloquente, non mi hai dato l’impressione di voler “fare la figa” usando paroloni e grandi metafore.
Mi è piaciuto moltissimo il paragone tra la vita di un cacciatore e delle continue montagne russe, perché rende benissimo l’idea di quello che devono affrontare ogni giorno, senza mai potersi permettere un momento di pausa. Bellissima anche questa osservazione:
Queste persone erano tante, ma poche in confronto alla vastità di pericoli che dovevano affrontare, poche in confronto alle cose da aggiustare.
Avrei voglia di citare tutto il discorso che hai fatto circa i mostri che vivono sulla Terra, ma mi soffermerò in particolare sulla bellezza di questo pezzo, perché non sarebbe carino ripagare la bella storia che hai condiviso con noi senza un commento un po’ più decente.
È vero, i cacciatori sono molti, tante persone fanno questo lavoro (che poi tanto lavoro non è, visto che non li pagano nemmeno, è più volontariato, poveracci), eppure non sono abbastanza per salvare tutti, non sono abbastanza per impedire che centinaia di innocenti ogni giorno vengano uccisi da un male che credevano fosse solo una favola o un film horror che mai li avrebbe potuti toccare davvero.
In poche parole hai reso benissimo la tragicità di questo mondo d’illusioni e la tragicità dei vani sforzi di questi molti ma pochi eroi.
Molto efficace il mondo in cui lentamente ti focalizzi su Sam e Dean, senza ancora nominarli, su due cacciatori che come tanti altri, su due ragazzi che hanno dato via la loro vita per saving people, hunting things, the family business (in italiano non rende, c’è poco da fare).
E ora, dopo qualcosa come quattrocento parole di commento per un solo paragrafo, andiamo alla vera e propria storia.
Abbiamo un momento di ruotine, un piccolo spaccato di una vita che, nonostante tutto, concede qualche momento di relax familiare, con Dean sdraiato sul letto, stanco dopo la giornata lavorativa come qualunque altro essere umano, che attende che suo fratello gli porti il suo premio, la sua buonissima e amatissima crostata.
Fa sorridere il mondo in cui un uomo come Dean, che uccide per professione ed è letale in combattimento, diventi un bambino troppo cresciuto di fronte alla sua pie.
Bello anche il confronto tra i due, il piccolo battibecco che suona tanto come quello di una coppia di fratelli normali, perché in effetti Sam e Dean non sono solo il loro lavoro, sono anche essere umani con una vita e una loro normalità.
E poi l’evento che sconvolge tutto, perché a dispetto di quell’accenno di tranquillità ‘sti due non possono proprio starsene in santa pace.
“Ma dai, comincio a stancarmi di questa roba. Perché deve sempre spuntare gente mentre sto mangiando?”
Mi hai fatta ridacchiare, lo ammetto, perché è così stupido e fuori luogo, così Dean, che mi ha fatto provare la stessa tenerezza di quando sto guardando la serie e fa una di queste sue uscite. E questo indica quanto tu sia stata brava con l’IC, già a partire dall’inizio.
Ed ecco il caro Daryl, con la sua amata palestra e il suo linguaggio da signore.
-Perché non posiamo tutti le armi e ne parliamo con calma? – propose l’alce.
Ho impiegato qualche secondo per registrare quanto avevo letto, presa com’ero dai miei pensieri sulla linea “Vai, Sam, porta pace e amore”. L’alce. L’alce. L’alce.
Sono morta.
La cosa del “moose” nel fandom inglese è famosissima, su Tumblr è ovunque e ormai mi ero assuefatta, ma penso sia proprio la prima volta che trovo un autore italiano che usi “alce” nella narrazione. Se prima ti stimavo, adesso lo faccio il doppio.
Ovviamente, comunque, Daryl non ha nessuna intenzione di cessare le ostilità e quando Dean lo ha chiamato “capellone” non sapevo se temere per la sua vita (ancora una volta, comunque, è molto da lui) o concordare perché sarebbero davvero ora di dare una spuntatina a quei capelli, caro Daryl.
Comunque, non mi aspettavo certo un primo incontro rose e fiori, visto il caratterino amabile di Daryl, e non sono stata delusa: lo hai reso realisticamente sospettoso, teso, con la sua balestra e i “nemici” sotto tiro, Dean ha fatto le sue battute, Sam ha cercato di fare quello ragionevole che placa gli animi. Tutto IC, tutto realistico, complimenti.
Daryl mi ha fatto pena quando è scappato fuori, perché vivendo in un mondo distrutto non deve essere facile ritrovarsi all’improvviso davanti alla felicità di persone che vivono invece in un mondo ancora intatto, quello lui non vede più da tempo. Non che la sua vita pre-Apocalisse fosse tanto meglio, ma almeno le persone a cui vuole bene avrebbero potuto avere qualcosa di più, quello che lui ha davanti ora.
Esilarante Dean che se ne torna al suo cibo e Sam che lo obbliga a dargli retta per seguire il pericoloso arciere… Che viene scambiato per un cosplay. Fantastico, sei un genio.
Immagino lo sconvolgimento di Daryl quando uno sconosciuto sembra sapere non solo il suo nome ma anche la sua propensione per la caccia, deve essere destabilizzante, soprattutto dopo essere finito in un mondo che non è il suo.
Ha proprio perso il cervello il vostro amico, troppe sere a guardare la serie TV
…Ho dovuto citarlo solo perché è accurata descrizione della mia persona.
Comunque, il povero Daryl mi ha fatto sempre più pena, tutto confuso e poi sospettoso di fronte alla gentilezza di Sam, visto che in un mondo in rovina un buon 90% delle persone pensa alla propria sopravvivenza e tutto si basa sul buon vecchio mors tua vita mea.
Mi è piaciuto molto lo scontro di opinioni tra Daryl e Sam: dopo la breve descrizione del mondo in cui vive e l’aggiunta “Quasi tutti i miei amici sono morti”, Sam esprime il suo dispiacere e Daryl lo prende subito per bugiardo, perché non li conosce e non c’è alcuna ragione per lui gli possa importare. Invece a Sam importa, un po’ per empatia, visto che non è che la sua vita sia rose e fiori neppure da quel punto di vista, un po’ perché è la sua natura, è fatto così.
È interessante il confronto con lui, oltre che con Dean, per mettere in luce le differenze, questa volta.
-Daryl Dixon, cacciatore, burbero, fissa per il buon alcool e complesso dell’abbandono.
…Non sapevo se ridere o piangere, quindi ho optato per una risata isterica: descrizione assolutamente perfetta, semplice ed essenziale. E il commento finale di Sam mi ha uccisa:
Sembra proprio che andrete molto d’accordo.
Sì, lo penso anch’io, e non vedo l’ora di vederli interagire.
Niente, in conclusione, la fanfiction è già nelle seguite, ti faccio tantissimi complimenti per lo stile, la correttezza grammaticale/ortografica (due errori possono scappare a tutti), l’idea che è un po’ la realizzazione dei miei sogni e in sostanza per il bel primo capitolo.
Quando e se la continuerai, cercherò di arrivare a recensire il prima possibile :)
A presto!