Buongiorno.
Che ispirazione interessante!
Spero che porterai avanti al meglio questa iniziativa, che cercherò senz'altro di sostenere. Apprezzo l'originalità.

Complimenti, una storia bellissima.
Riesci a rendere perfettamente il dolore della protagonista, il senso di perdita, il rievocare le piccole cose di tutti i giorni dell'amica scomparsa, che fanno capire la profondità dell'affetto e dell'intimità che legava le due ragazze.
In certi punti mi ricorda "Lamento per Ignacio Sàncez Mejìas" di Garcia Lorca.

Se posso permettermi un piccolissimo consiglio, io modificherei la frase iniziale. "Ho sfiorato le mie guance", come scrivi tu, mi sembra un anglicismo. Secondo me sarebbe meglio "Mi sono sfiorata le guance", o qualcosa del genere.
(Recensione modificata il 20/10/2016 - 08:54 am)

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Generalmente, quando leggo, vado a periodi. Questo non è uno di quei periodi in cui mi va di leggere qualcosa di drammatico, eppure ho letto la tua storia e devo dire che ne è valsa la pena...
E' molto ben scritta, scorrevole, con la punteggiatura e le pause al punto giusto che danno parecchio modo di pensare ed immedesimarsi nel dolore provato dalla protagonista per la perdita dell'amica.
Quel Lui di cui si parla, poi, quel "Lui non è venuto. Non ha chiamato. Non si è più visto" lascia ad intendere tutto e niente... ed anche il fatto che tu non abbia specificato di chi si tratti, è un incentivo in più a concentrarsi sulla storia (per quanto triste) e a ripercorrerla mentalmente anche dopo averla letta.
Complimenti!

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Questa storia è scritta molto bene ed è bella,per quanto si possa perché l'argomento è molto triste. Bravo/a!

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