Recensioni per
Proditio
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
08/05/18, ore 17:17
Cap. 1:

Splendida, meravigliosa, crudele e piena di sentimento.
È stato straziante leggere delle sofferenze di Jill, dai suoi occhi chiari che perdono gradualmente la loro luce ma continuano a restare vigili, attenti finché possono prima di spegnersi, riflettendo meramente quello che vedono come specchi. Un androide; non più l’agente della BSAA, né la donna che ha combattuto per tutta la vita contro un mostro, e che ora si trova a servirlo, a diventarne uno a sua volta. Hai descritto con parole amaramente poetiche, la sua mente che pian piano viene fatta a pezzi assieme alla sua coscienza (proprio come accade al protagonista di Delitto e Castigo), e si ribella, perde il controllo, torna a dibattersi, solo per perdere ancora una volta la sua identità. Con la realtà che si sfalda e i pensieri e le parole perdono di consistenza e si censurano, si contraddicono. Interessante anche l’accenno ad Alexandra, personaggio che avrei preferito comparisse prima e fosse approfondito di più nella saga. Un vero peccato. Tanto potenziale perso così.
Comunque sia, adoro il tuo stile, rapido, incredibilmente d’impatto, crudo, che sfiora e affonda nella follia e torna ad accarezzare la dolcezza dei sentimenti, quelli veri, con una grazia rara da trovare. I miei complimenti!

Nuovo recensore
19/12/15, ore 22:05
Cap. 1:

Proditio di Nocturnia, terza classificata
Contest Briciole di Letteratura

Grammatica: Il testo si presenta semplice, con numerose pause interpuntive e un effetto "a singhiozzo", nel tuo caso giustificato da un vero e proprio flusso di coscienza, un viaggio mentale dentro una Jill Valentine diversa, infettata dal fascino della corruzione. 
Qualche errore di distrazione, alcuni doppi spazi nel testo e una punteggiatura atipica nei dialoghi (non penalizzante, poiché l'hai mantenuta uniforme in tutto l'elaborato) creano un effetto straniante e possono distrarre dalla lettura. 
Il lessico si alza e si abbassa in maniera un po' incoerente in alcuni casi, ma è ben gestito nel complesso e le stonature non sono numerose. 

Stile: Adotti tecniche navigate e, per ossimoro, d'avanguardia: nei tuoi scritti c'è l'isteria di un videoclip musicale e più elementi sinestetici uniti a una narrazione incalzante. È un caos ordinato che sbrana la struttura sintattica e la propone in pezzi nominali, in dislocazioni dove la violenza viene estetizzata, senza perdere la propria brutalità, il tratto primordiale della bestia umana. Separi gli eventi presenti e scegli di raccontarli sfruttando l'anisocronia: così facendo, nel tuo racconto di umanità scaduta, distribuisci la concezione del tempo e la diversifichi. Giorni, mesi e anni subiscono dilatazioni, accelerazioni e blocchi per essere trasportati al lettore in un bombardamento continuo di onomatopee, passaggi iperbolici e adrenalinici, analogie e identificazioni precise, stasi quasi criogeniche in cui gli attimi sono carichi di tensione e aspettativa. 
Questo andamento non presenta una struttura regolare né ciclica e può definirsi il limite massimo della narrazione: il lettore che cerca logica e risposte ultime rimane insoddisfatto e travolto dal pathos e dalle dinamiche interne ed esterne ai personaggi. 

Come i futuristi rinneghi parte della tradizione e il tuo stile, già in ambito visivo, evita ingenuità e si appiglia a se stesso. Prediligi una sintassi nominale, talvolta sostituita da un fraseggio più o meno minimal, con alcune incursioni di termini stranieri. In questi casi eviti le nozioni fini a se stesse, non hai finalità ostentatorie né didattiche, ma che richiamano il dinosauro: ossia, l'idea originaria alla base di uno script cinematografico. 

Caratterizzazione: La storia è corale e dipinta con un forte approccio che strizza l'occhio al cinema e ai comics. L'azione svolge un ruolo fondamentale ed è affiancata da istantanee disarmanti che ingrandiscono l'inquadratura sui volti dei protagonisti, sulla loro mancanza di scrupoli, sull'abiezione che calza loro a pennello.

Il punto di forza del tuo racconto è la conoscenza dei personaggi e la capacità che dimostri nel saperli maneggiare a tuo modo, donando un'impronta del tutto personale e in linea con l'universo di provenienza. 
Non ti limiti a un omaggio né a un tributo alla loro profondità: li analizzi in vari scorci e mostri la loro lenta e inesorabile caduta. Comunichi al lettore come i mostri nascano banalmente e, per giunta, convinti di raggiungere la gloria e qualche altro corollario di sogni. Il degrado che accompagna queste figure si traduce in un incubo da cui escono dipendenti, a pezzi, e in vena di contagiare altri e trasformarli in burattini della loro stessa pasta. 

Wesker e Valentine risultano paradossalmente facce della stessa medaglia. Hanno modo di sfiorarsi e toccarsi in maniera tragica e accattivante. Excella, in mezzo a loro, priva di qualità fisiche eccezionali, viene dipinta come una donna che sa usare l'acume e proiettarlo nella crudeltà di stampo psicologico. 
Ai tre si aggiunge un Chris sbiadito e sconcertato, paralizzato dal cambiamento della partner e incapace di accettare la realtà (come suo solito, del resto). 

Wesker è demiurgo, cavia, uomo e belva nella tua fiction; assume le caratteristiche di un tentatore, a sua volta rapito da una preda in grado di incuriosirlo. Excella si muove fra due poli opposti, incalzata da un'invidia che è donna, limite dello scienziato e ambizione a superare la "creazione". 
C'è superiorità e contiguità tra volti tanto diversi, che si guardano vivere, cercano di annientarsi e intrappolarsi a vicenda. 

Originalità: La peculiarità dello stile ti rende di per sé sensibile a rinnovare, a osare, a dimostrarti audace e competitiva sotto l'aspetto dell'originalità. 
L'archetipo della maschera, delle ambiguità, è uno dei più tipici e vicini all'essere umano, alle sue convenzioni sociali e alla maniera di (auto)affermarsi nelle gerarchie della collettività. 

Compi un parallelo con Ade e Persefone, con principi e principesse: è una cultura multistrato, che aggiunge nuovi tasselli al mezzo per negare un viso o una verità. La maschera è il vero tradimento: di se stessi, delle relazioni di fiducia, di una possibile convivenza. 

Sai destreggiarti fra più argomentazioni e poni il focus del racconto sulle mancanze dei tuoi personaggi; li rendi grandi nella loro miseria. 

La sperimentazione è encomiabile e si nota quanto venga esercitata con costanza e non sia casuale. 

Titolo: Il titolo è cacofonico e rispecchia nel significato e nella brevità il contenuto della storia e il suo messaggio. Il suono vibrante è ostacolato dalle dentali e muore in bocca in modo brusco. 
Non è una parola di facile accesso e pretende una certa conoscenza della lingua di base e non è neanche semplice che resti impressa, ma desta curiosità e inquietudine tale da indurre alla lettura. 

Uso dell'autore: Pirandello è l'autore del relativismo, di sensazioni incostanti e mobili come quelle che albergano l'individuo, la cui attività conoscitiva si riduce a una realtà soggettiva e fittizia, incapace di abbracciare la vita. 
In Proditio, accentui gli schemi morali che bloccavano Jill e le impedivano di espandere le sue pulsioni. Esalti l'opposizione filosofica tra Vita (realtà fluida) e Forma (maschera che costringe). Proprio a cagione di ciò, Jill non riesce a vivere il compromesso ed è sradicata dal proprio mondo, dal proprio ruolo; guarda e si guarda senza riconoscere se stessa e gli altri. Vedendo la propria vita è costretta a vedersi morire, perché il tragico contrappasso proposto da Pirandello risiede nella tragedia di non poter fuggire, nel dramma della follia, "nel segno che non si vive più". 

Uso del pacchetto: Jill trova la soluzione nella contemplazione di una natura selvaggia; incapace di comunicare con Chris, il quale osserva la sua maschera passata, assume il ruolo di Vitangelo. Come lui, Jill è tradita da una delle persone più vicine. Ti concentri sui capelli, come Vitangelo si era sbalordito del proprio naso. La scoperta dà luogo al turbamento e alla tragedia interiore. 
Il reale si frammenta e trova ragione soltanto nell'anima, in quel punto vivo che patisce dolore. 

La citazione di Delitto e Castigo è stata inserita per bocca di Wesker e risulta IC per il suo modo di essere. Il pezzo è un po' slegato dal resto della narrazione e non ha una sua struttura forte o logica, perché l'ellissi lo isola dalla trama e lo rende alquanto indipendente dall'insieme, sebbene non accessorio. 

Gradimento personale: Hai avuto molta cura nell'introspezione psicologica e nella caratterizzazione (linguaggio del corpo, andatura, sfumature nella voce), tanto da riuscire a dare credibilità ai personaggi e a coprire il buco di trama mancante che aveva lasciato il videogioco. Lo hai fatto in un modo unico, in grado di incastrarsi con la serie originale.

Recensore Master
23/07/15, ore 15:22
Cap. 1:

Un'altra storia che taglia come un coltello, un'altra perfetta interpretazione della follia. Jill che muore e muore ancora, che cambia pelle e squame, Jill che si perde per sempre in un fantasma che è sempre lì sul margine della notte. Le citazioni di Delitto e Castigo sono perfette, sembrano scritte apposta per Resident Evil ;-).

PS. Me la scrivi una su Leonard?

Recensore Junior
19/07/15, ore 15:37
Cap. 1:

Bravissima, come sempre! Mi è piaciuta molto questa, una Jill che non sa più chi è, confusione, passato e presente che si mescolano...perfetto! Mi sono immaginata molte volte come abbia passato quei tre anni Jill e questa storia rispecchia molto la mia visione. Bravissima ancora e complimenti!

P.S. ovviamente Wesker non può essere un personaggio secondario! *_*

Recensore Junior
14/07/15, ore 19:19
Cap. 1:

Ciao Cara come va,la storia e magnifica come sempre, Jill Valentine e uno dei miei personaggi preferiti di resident evil,continua cosi sei la migliore *offre thè freddo alla pesca e una coppa di gelato al cioccolato e panna*