Recensioni per
La porta crudele
di mamie

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/09/19, ore 12:36

Carissima,
devo dire che le tue storie mi mancavano tantissimo.
Ho letto qualche fanfic sul Signore degli Anelli, ma devo dire che nessuna mi ha mai soddisfatto gran ché.
Poi ho letto la tua e ci ho ritrovato completamente lo spirito di Tolkien, la sua aulicità, il suo constante rifferimento agli ideali più nobili, unito però, in questo caso, a una magnifica introspezione. Ci mostri un uomo che piange un valoroso soldato e un caro amico, che ricorda gli ultimi istanti della sua vita e che certo, non può piangere concretamente, perché dovere di un uomo e di un Re è quello di essere sempre esemplare, di essere forte anche per gli altri, ma al tempo stesso prova un dolore contenuto, virile, dignitoso, ma non per questo meno intenso.
Dama Arwen porta i fiori. Dama Arwen è leggiadra, delicata, non sa nulla della guerra, del sangue, della polvere, delle grida. Non sa nulla, in definitiva, di quello che Sire Aragonr e Halbarad hanno condiviso negli ultimi istanti. Non sa nulla di quel legame ineffabile che unisce i guerrieri.
Ma le immagini più suggestive non sono certo quelle dei fiori e della regina, a cui giustamente non dedichi che poche righe. Le immagini che si scopliscono nel cuore sono quelle di stendardi che garriscono al vento, di battagie e di valore.
Complimenti, una storia assolutamente magnifica, che finisce immediatamente nei preferiti. Rimpiango anzi che non ci sia qualcosa come "preferiti Gold" o "Preferiti vip", perché la metterei sicuramente nella categoria.

Nuovo recensore
17/11/15, ore 16:49

Personaggio del quale non si parla quasi mai ed è un vero peccato.
Non ho mai avuto molta simpatia per Aragorn ma immedesimarsi con questi pensieri, così ben espressi e coinvolgenti, mi ha fatto venire il magone come se avessi perso anch'io un amico e non potessi piangerne.
Davvero complimenti. Ne ho lette tante di storie tue quest'estate e ti reputo una vera rarità su questo sito. Lietissima di averti trovata

Recensore Veterano
06/08/15, ore 19:51

Ciao, Mamie!
Questa storia mi è piaciuta tantissimo: semplice, essenziale, ma intensissima.
Ho amato soprattutto il fatto che tu abbia scelto un personaggio di cui non si parla mai come Halbarad!
mi rende immensamente felice trovare storie che parlino anche dei personaggi secondari, che diano uno spazio anche a loro e alle loro gesta.
E Halbarad di azioni importanti ne ha fatte!
E' un personaggio molto particolare, forse l'unico dei Dunedain che ci viene presentato più nel dettaglio da Tolkien, e tu con questa storia gli hai reso un bellissimo tributo!

Innanzitutto: stupenda l’ambientazione: l’ho proprio vista, questo crepuscolo estivo, con Aragorn accanto alla tomba di Halbarad e con lui Arwen con il suo mazzo di fiori… E’ un’immagine davvero meravigliosa!
Un momento di tranquillità, di pace, in cui prendersi un momento per ricordare coloro che quella pace non hanno potuto viverla.
Aragorn mi ha sempre dato l'impressione di avere sempre un pensiero per tutti, anche quando non sembra essercene il tempo o il modo, e in questa fanfiction questa sua caratteristica l'ho ritrovata, non solo nel dolore di Elessar per la perdita di Halbarad e di tanti altri amici e compagni, ma anche della profonda nostalgia che ha di loro, nel suo voler mostrare tutto il rispetto e la gratitudine che prova per ciò che hanno fatto per lui.

Molto bello poi il contrasto tra questa sera tranquilla e silenziosa e i ricordi della guerra, del frastuono della battaglia, e della morte di Halbarad, così veloce che Aragorn ha appena il tempo di rendersene conto che subito la battaglia lo richiama, costringendolo a rimandare il momento in cui piangere la perdita di quell’amico che gli è sempre stato accanto, che non ha mai vacillato, nemmeno per un momento, e che ha sempre portato alto lo stendardo che gli era stato affidato.
L'amicizia tra Aragorn e Halbarad mi è sempre parsa profondissima, e questa perdita avrà lasciato un vuoto in Aragorn che non potrà mai essere colmato.

La descrizione che hai fatto della vita dura che sono costretti a vivere i Dunedain non fa sconti, eppure temo fosse così: erano rimasti in pochi, sempre costretti a guardarsi dagli attacchi… i momenti in cui fermarsi a riflettere o a piangere i propri cari non dovevano essere tanti, purtroppo…
Ma ora che tutto è finito, che la guerra è passata e stanno iniziando a passare gli anni, il tempo per piangere finalmente c’è.

Mi è piaciuto anche il modo in cui hai inserito le frasi del libro all’interno del testo: sono piccole frasi, ma riescono a inserirsi perfettamente nel contesto e nei pensieri di Aragorn: sono frasi che lui conosce, che ha fatto sue, e che, nel contesto della sua storia, entreranno a far parte dei racconti di quell’epoca.

Tantissimi complimenti, Mamie, davvero: questa storia è scritta in maniera meravigliosa, con grandissima cura e sensibilità, e non può non rimanere impressa!
Hai affrontato il tema della perdita in maniera delicatissima e allo stesso tempo intensissima! Davvero complimenti.
Mi è veramente piaciuta!

Spero davvero di rileggerti presto!
Tyelemmaiwe

Recensore Junior
25/07/15, ore 16:22

Ciao, mamie. Halbarad non è certo un personaggio di primo piano nell’universo tolkeniano, ma tu sei riuscita a rendere molto bene quei tratti che ci portano ad affezionarci a lui, in particolare l’amicizia che lo lega ad Aragorn e il coraggio di andare sino in fondo, anche se ciò dovesse significare aprire la “porta crudele”. Più che adatte le citazioni scelte e davvero toccante la morte di Halbarad tra le braccia del futuro re di Gondor, a mio avviso la parte più bella di questo racconto breve ma in grado di suscitare forti emozioni. Mi ha fatto inoltre molto piacere ritrovare anche in un tuo scritto l’idea che sui campi di battaglia non ci si possa fermare a piangere i morti: ai morti si pensa dopo, in tempi di pace.
Complimenti e alla prossima!

Recensore Master
22/07/15, ore 22:30

Il tempo del ricordo è un dono della pace. 

Io questa frase l'ho gridata per tutta casa, sfoggiando un improbabile abbinamento mutanda-ventilatore-canottiera, ma è bellissima e miseria se racchiude tutto ciò che c'è da dire - tutto ciò che c'è di vero nella Vita. 
Quando dico che sei brava, sono riduttiva, perché sei bravissima. 
Quando poi tratti Tolkien, CIAONE, non ce ne è più per nessuno. 
Ho amato questo ritratto silente e durissimo di Aragorn, questo uomo che si rende conto di quanti amici (e non solo) abbiano sacrificato la vita per lui - con lui. 
Ho amato le sue riflessioni, e ho amato la dolcezza un po' amara con la quale hai saputo rappresentare il tutto. 
Al solito, sei sempre una bellissima e piacevole lettura; complimenti! ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*sparge gelato e ventilatori*


 

Recensore Master
22/07/15, ore 17:08

Oddio Mamie, che inaspettata gioia ritrovarti qui!
Quando ho letto il tuo nome il mio cuore ha fatto saltelli di felicità :-).
E che storia meravigliosa... Un ottimo tributo ad Halbarad, personaggio di cui, troppo spesso, tendiamo a dimenticarci, ma che riveste grande importanza (e per il quale ho avuto una mezza cotta di due giorni a undici anni, ora mi viene in mente XD).
Adoro come hai saputo rendere la sua fierezza, l'amicizia profonda per Aragorn, la sua infinita dedizione non ad un re, ma a un amico, prima di tutto.
E l'immagine di Aragorn e Arwen che portano fiori alla sua tomba è incredibilmente amara... Perché la fine di una guerra non reca con sé la fine di ogni dolore e lutto, questa ne è la dimostrazione.
Mi hai commossa, Mamie. Ancora una volta.
Mentre leggevo sono stata percorsa da un brivido pensando a questo fiero Dunadan, a quest'uomo valoroso a cui tu hai reso giustizia in modo degno e ottimo, come merita.
E complimenti anche per le citazioni: in genere non le amo all'interno dei racconti, ma qui scorrono così fluide che quasi non vi si fa caso, e sono sempre perfettamente calzanti.
Non posso che farti, di nuovo, i miei più vivi complimenti, sperando di rileggerti quanto prima!
Un forte abbraccio
Melianar

Recensore Master
22/07/15, ore 16:24

Sto per piangere, dico davvero. Trovare una tua nuova storia su questo fandom, è un regalo inaspettato e più che mai gradito. Questa giornata sta andando alla grande (nota di me ^^").
Halbarad! Non ricordavo davvero che fosse morto durante la battaglia dei campi del Pelennor. Halbarad è uno di quei personaggi che io amo definire 'silenti', e il cui contributo tuttavia, è essenziale. Inoltre, dalle poche parole che Tolkien spende per lui, si possono comunque intuire il grande rispetto, la stima, l'affetto e l'amicizia che lo legavano ad Aragorn. Hai reso il suo profondo dolore in maniera magistrale, dolore che egli ha dovuto tenere nascosto e sopito, perchè ai Dunedain non è concesso mostrarsi deboli. Anche per Halbarad è stato così.
Ci sono un paio di riflessioni che più di tutto mi hanno colpita:
la prima è che il ricordo è un dono della pace. Non ci avevo mai pensato ma effettivamente è proprio così: non ci si può permettere il rimorso, non ci si può permettere cattivi pensieri in guerra. Solo quando tutto è finito riaffiorano i ricordi: sia brutti che belli, come una maledizione, che al contempo però permette di non dimenticare ed imparare dal passato.
La seconda invece riguarda il punto in cui Aragorn si rende conto che tutto ciò che i suoi amici hanno fatto per lui, è stato per amore, oltre che per dovere o devozione. Eh niente, è una cosa che mi ha commosso tantissimo, perchè penso che sia la cosa più bella che possa chiedere un Re. Ed anche la più difficile da ottenere. E penso che questo pensiero, così incoraggiante, permetta di superare tutto il dolore: come se le cose non potessero andare in modo diverso. Aragorn non ha nulla da rimpiangere, non ha obbligato nessuno: è stato l'amore a guidare le azioni sue e dei suoi uomini. Ricordo che lo disse anche Eowyn, prima di venire lasciata indietro: "Essi ti seguono perchè ti amano".
Amo le citazioni del libro che hai inserito, specialmente quella finale: ogni tanto rileggo quel punto delle Appendici, e puntualmente piango. E' così piena di speranza... ed è una cosa che credo anch'io.
Complimenti infine per l'uso della seconda persona singolare. Alla prima lettura non avevo fatto caso che avessi usato questa tecnica... sono un pò stanchina. Devi sapere che la amo, e appena possibile è così che preferisco scrivere.
Bene credo di aver detto tutto! Se ti sembra un pò sconclusionata mi riservo di dare ogni colpa alla stanchezza: ho mille ore di sonno arretrato (e mille recensioni arretrate da lasciare.... aaaargh!)
Un abbraccio!

Benni