Se questo è il "quasi", non oso immaginare cosa accadrà più avanti.
Parto con il dire che il mio parere per questo capitolo è assolutamente positivo. L'ho letto due volte attentamente e una terza in maniera più rapida. Volevo rendermi conto se fosse "accettabile" assegnare questo tipo di comportamento a Severus e alla fine non me la sento di darti torto.
Andiamo di pari passo con il succedersi delle azioni.
Mi piace molto come hai caratterizzato Irina. Nonostante io sentissi già forte e chiara la sua voce, come ti ho già detto, hai saputo farla brillare, darle un'identità. Mi è piaciuto il suo prendere le redini della situazione e proporre per prima un modo per ristrutturare la casa.
Poi all'improvviso, Severus trasuda irritazione. Mi vergogno un po' ad ammettere di essermi rivista, in parte, in questo suo fastidioso e apparentemente inspiegabile modo di fare. Non so se lui sia pronto per andare così a fondo... e ci sta anche, perché quarant'anni sono sempre tanti quando li si trascorre da soli. Non è facile allentare il controllo che si ha della propria vita affidandosi in quel modo a qualcun altro. Io trovo, piuttosto, che non si fosse reso conto appieno di cosa volesse dire accogliere qualcuno -in quel modo- nella propria esistenza.
Non credo che uno schiaffo abbia reso Severus un mostro. È stato più un succedersi di frasi e azioni, in quella situazione già complicata di per sé, che lo hanno portato a tanto. Io, almeno, l'ho interpretata così. Poi dimmi se sbaglio. Inoltre credo che non sia sempre facile restare estranei ai comportamenti dei propri genitori. Con questo non lo comparo al padre, tuttavia non lo giustifico.
Sei stata geniale a riportare gli spezzoni di ricordi di Severus. Sia quello riguardante la violenza del padre che quello che vede se stesso dietro ad un quadro... mentre lo implorava affinché lo facesse passare... Il quadro a protezione della Sala Comune di Grifondoro, immagino. Geniale!
Tornando ad Irina, che è fuggita a piangere dietro una porta chiusa scioccamente a chiave, sono rimasta molto colpita dal suo immediato perdono.
Forse, ma dico forse, avresti dovuto farle tenere il muso, giusto per un'altra frase o due. Lasciare che si prendesse qualche carezza e qualche "mi dispiace" in più. Non avrebbe dovuto farlo in funzione di Severus,non per punirlo insomma, ma in funzione di se stessa -se così si può dire-. Non credo che questo l'avrebbe resa più simile a Lily.
Mi è piaciuto tanto immaginarla con la guancia arrossata, il volto coperto di lacrime, mentre indossava il suo miglior sorriso per "consolare" Severus. Perchè sì, il quel momento era lui che si stava silenziosamente sgretolando. E infatti ha deciso di scappare.
Bellissimo il fatto che tu l'abbia fatto andare verso il parco per bambini. Sarebbe potuto andare ovunque... ma lui è andato proprio lì.
Molto bella l'immagine di lui che, dopo essersi comportato un po' da bambino, dondola mollemente su di un'altalena.
Ormai mi ripeto ad ogni recensione... perfetto il finale: lui che rientra perfettamente nel suo personaggio con quel piccolo pensiero sprezzante sul ragazzino, e il ritorno a casa, mano nella mano. Quest'ultimo punto, però, non mi lascia presagire niente di buono. Io spero in un finale positivo... ma temo. Perché questo è il "quasi". Giusto?
Approfitto di questa recensione per dirti che sono sempre più lieta di essermi imbattuta in te e nelle tue storie. Alla fine, te lo dico col cuore, la lunghezza del capitolo non conta affatto.
A prestissimo,
Arya ♥ |