Ciao Morgana!
Devo dire che dopo le mie esperienze passate, ero veramente curioso di leggere qualcosa di tuo in campo poetico e in questo caso sono veramente contento di essere capitato qui.
Non so esattamente cosa sia un diario per me in quanto non mi è mai capitato ufficialmente di averlo però scrivendo ho potuto comprendere il fatto di poter mettere su carta e inchiostro qualcosa di prezioso che ha reso la nostra vita significativa in un certo momento.
Speriamo che queste parole, seppur lontane dalla persona da noi amata o comunque adorata, possano esprimersi e volare fuori dall'involucro in modo tale da avere significato ed essere condivise in un certo momento della nostra vita... però questo non sembra mai bastare in quanto la vita porta conclusioni diverse e a non comprendere subito ciò che si sente.
Ma comunque, l'ambientazione che ho percepito per via degli oggetti e dell'atmosfera in sè è come se fosse oscura e tetra, quasi tendente al gotico, il che secondo me conferisce un'aura seriosa e più teatrale al gesto.
Scegliere di bruciare un cofanetto di emozioni come il diario testimonia semplicemente la volontà di chiudere un ciclo e di affrontare il domani con tutta la fragilità del mondo, in quanto tutto si ferma e permette alla protagonista di riflettere e di capire che fare ora.
È una sorta di morte di una parte del proprio cuore e di un percorso per certi versi immaturo ma comunque in crescendo, in grado di poter insegnare alla persona tante cose e comprendere che fare della propria vita da quel momento: non è voglia di dimenticare, non è per forza una sconfitta, è semplicemente un modo particolare per capire che è necessario crescere andando avanti e mettendo per iscritto quella parola, sia con un'azione che testimonia il desiderio di non rimanere ancorati.
Penso che questa poesia sia molto schietta nel raccontare il gesto di bruciare il diario e non so spiegarti questo che ti sto per dire ma mi è piaciuto molto il bruciare del diario nell'argento, le lettere che diventano incandescenti e il divenire nero dell'argento: visivamente mi ha molto colpito.
Forse perché dalle ceneri poi la persona che si rispecchia in tutto questo può rinascere e veramente cominciare un nuovo capitolo più forte e consistente?
Credo vivamente di sì e glielo auguro.
È senza dubbio triste mettere fine ad un qualcosa di personale ma è anche vero che meritiamo di vivere questa vita al meglio ed è giusto riasciugare quelle lacrime e sapere che là fuori si può tornare a respirare un'aria nuova e meno rarefatta di quella che probabilmente sente lì dentro in quel momento.
Suggestiva, con uno stile molto diretto e delle parole profonde che riescono a far comprendere la debolezza ma l'umanità di una persona nel vivere certe emozioni, nel passato e nel presente.
Un abbraccio,
Watashiwa |