Recensioni per
Ho scritto fine
di Morgana la Strega

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/04/16, ore 20:40

Ciao Morgana!
Devo dire che dopo le mie esperienze passate, ero veramente curioso di leggere qualcosa di tuo in campo poetico e in questo caso sono veramente contento di essere capitato qui.
Non so esattamente cosa sia un diario per me in quanto non mi è mai capitato ufficialmente di averlo però scrivendo ho potuto comprendere il fatto di poter mettere su carta e inchiostro qualcosa di prezioso che ha reso la nostra vita significativa in un certo momento.
Speriamo che queste parole, seppur lontane dalla persona da noi amata o comunque adorata, possano esprimersi e volare fuori dall'involucro in modo tale da avere significato ed essere condivise in un certo momento della nostra vita... però questo non sembra mai bastare in quanto la vita porta conclusioni diverse e a non comprendere subito ciò che si sente.
Ma comunque, l'ambientazione che ho percepito per via degli oggetti e dell'atmosfera in sè è come se fosse oscura e tetra, quasi tendente al gotico, il che secondo me conferisce un'aura seriosa e più teatrale al gesto.
Scegliere di bruciare un cofanetto di emozioni come il diario testimonia semplicemente la volontà di chiudere un ciclo e di affrontare il domani con tutta la fragilità del mondo, in quanto tutto si ferma e permette alla protagonista di riflettere e di capire che fare ora.
È una sorta di morte di una parte del proprio cuore e di un percorso per certi versi immaturo ma comunque in crescendo, in grado di poter insegnare alla persona tante cose e comprendere che fare della propria vita da quel momento: non è voglia di dimenticare, non è per forza una sconfitta, è semplicemente un modo particolare per capire che è necessario crescere andando avanti e mettendo per iscritto quella parola, sia con un'azione che testimonia il desiderio di non rimanere ancorati.
Penso che questa poesia sia molto schietta nel raccontare il gesto di bruciare il diario e non so spiegarti questo che ti sto per dire ma mi è piaciuto molto il bruciare del diario nell'argento, le lettere che diventano incandescenti e il divenire nero dell'argento: visivamente mi ha molto colpito.
Forse perché dalle ceneri poi la persona che si rispecchia in tutto questo può rinascere e veramente cominciare un nuovo capitolo più forte e consistente?
Credo vivamente di sì e glielo auguro.
È senza dubbio triste mettere fine ad un qualcosa di personale ma è anche vero che meritiamo di vivere questa vita al meglio ed è giusto riasciugare quelle lacrime e sapere che là fuori si può tornare a respirare un'aria nuova e meno rarefatta di quella che probabilmente sente lì dentro in quel momento.
Suggestiva, con uno stile molto diretto e delle parole profonde che riescono a far comprendere la debolezza ma l'umanità di una persona nel vivere certe emozioni, nel passato e nel presente.

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
13/09/15, ore 03:29

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Scrivere Fine e poi andare avanti con la propria vita, non è il massimo di coraggio che tutti noi abbiamo di questi tempi ma in questa poesia l'Autrice ci ha fatto comprendere quanto per lei fosse così; una Fine sofferta ma reale, una Fine concreta ma cruda.
Una Fine ad una storia di un diario qualunque, che però ci ha visti crescere e maturare e magari in quello stesso posto di cuore si è inserito il motivo per il quale abbiamo faticato tanto a chiuderlo. Sul pavimento, con la penna tra le mani a scrivere l'ultimo capitolo della nostra parte di vita, quella del passato che si contrappone col presente e che quindi rischia di rovinare parte del nostro futuro. No, deve essere chiuso e dimenticato ma quella Fine ci tormenta.
E la Fine diventa una Morte, come se non si può più tornare indietro e sfiorarla essendo priva di contatto corporeo, priva di verità essendo invisibile e l'invisibilità non ci può più aiutare con ciò che non riusciamo a capire dato che non riusciamo a sfondarla.
Parole che si susseguono nel nostro cuore che però sono state inserite in quel posto di cuore oramai sconfitto, lacerato e dimenticato. E per un attimo quel tutto ci finisce addosso ma poi si ritrae, perché è soltanto un fantasma che noi stessi creiamo per far sì che il passato non sparisca del tutto ma oramai è Morto, sconfitto.
E la Fine ci appare come un segugio ma è giusto così.
''Ho scritto Fine'', dopotutto, è ciò che noi dovremmo fare con tutte quelle parentesi che non vogliamo chiudere per paura che esse poi scompaiano nel nulla e quindi divengano invisibili e inafferrabili.

Au revoir

Recensore Master
09/09/15, ore 00:20

Ogni cosa che scrivi mi fa provare delle vere emozioni, sei davvero molto brava e hai talento, te lo dico sinceramente. 
Sei una delle poche autrici che riesce a farmi venire i brividi, scrivi divinamente, ma oltre a questo sei capace di trasmettere le emozioni ai tuoi lettori. Questa poesia è bella e struggente, mi sono immedesimata molto perché so quanto possa essere difficile mettere fine a qualcosa...
Complimenti. 

Shakana

Recensore Master
06/09/15, ore 16:31

Ciao.
Questa poesia che tratta la tematica della ''fine'' mi ha letteralmente lasciata con la bocca asciutta poiché noi tutti tentiamo sempre di porre quel termine ad una relazione, o lavoro o passione ma non riusciamo mai. Ed invece... qui... sei riuscita a raggiungere lo scopo e con ottimi risultati, devo dire.
La relazione che v'è tra la penna e quindi il foglio su cui si scrive e la parola ''fine'' è quasi esasperante; ho captato i sentimenti persino dell'oggetto con cui ella scrive, come se pure la biro non volesse concludere il suo lavoro di finire le parole iscritte.
Il diario è concluso: la penna ha terminato il suo compito, la ragazza piange poiché quelle parole con quella biro, le ricorderà per tutta la sua futura vita e... cosa rimane? La soddisfazione di aver portato a finire quello che avrebbe dovuto già fare? Non sento alcuna felicità ma piuttosto un qualcosa che prima o poi la ragazza avvertirà in tutta la sua futura vita.
Qualcosa simile al rimpianto.

E la strofa ultima è stupenda: quando si finisce un lavoro a cui teniamo parecchio, qualsiasi cosa che accende le parole per iscritto - fuoco, luce artificiale, raggi del Sole - sembra portarle in vita ma è soltanto una nostra illusione che ci aiuta a non cadere di più nel profondo della nostra malinconia.
E quando l'illusione sparisce, ci rimane soltanto il fantasma di quanto accaduto e che è stato soltanto una mera fantasia nostra.
I fantasmi non esistono, ergo è stato frutto della nostra mente illusoria.

E tutto finisce, e qui ancora la parola ''fine''.
Che dire? Ottima, ottima davvero.

Au revoir

Recensore Junior
22/08/15, ore 20:13

Ciao! :)
Ho deciso di leggere il tuo testo affascinata dal titolo e dall'introduzione, e devo dire che non sono rimasta delusa!
Una persona che tenta di chiudere un capitolo della sua vita, utilizzando un gesto altamente simbolico e significativo come quello di dare fuoco ai propri scritti, ne ripercorre le emozioni e che, alla fine, sembra scorgere le parole tornate a vivere, quasi come se sperasse di poter tornare indietro, ma che poi si rende conto di vivere un'illusione.
La poesia è molto bella e affronta un argomento che mi è sicuramente caro: mettere fine a qualcosa, sicuramente una delle cose che mi rimane più difficile.
Mi piacciono molto le metafore che usi, rendono davvero l'idea. Oltretutto i tuoi versi si fanno leggere con facilità, e creano una bell'armonia con i suoni delle parole.
Brava, complimenti vivissimi, davvero.
A presto, spero poter continuare a leggerti.
Un abbraccio. :)

Nuovo recensore
21/08/15, ore 16:22

Mi piace tanto la tua poesia. Tutti sappiamo cosa significa mettere fine a qualcosa, ad una storia ma il modo in cui l hai descritto mi ha messo i brividi (il contenuto del diario ha già vissuto attraverso la penna. Finito. Morto.) (le lettere si spengono, il fantasma è sparito.)
Non ho parole. davvero stupenda. 😳😳😳

Recensore Master
21/08/15, ore 13:13

Eccomi qui :-) Allora ho apprezzato molto questa poesia, trovandola molto incisiva e suggestiva, la fine di un qualcosa che ci rende malinconici e desiderosi che possa continuare per sempre, la fine di un amore da incidere nella nostra memoria e mi ha colpito molto il fatto del diario, in quanto anche io ne scrivo uno da quando ne avevo quindici anni...l'ultima strofa con il fuoco che ridà vita alle parole, seppur in maniera effimera, mi ha colpito molto ;-) Brava, i miei complimenti ;-)

Recensore Master
21/08/15, ore 12:54

Occavoli. Appena mi hai avvisato sono corsa. Una tua poesia. Una tua poesia capisci? Sei proprio portata.
Sono sempre belle le metafore e le similitudini che utilizzi. Quella della parte seconda sull'argento e sul fuoco è bellissima. Mi piace un macello.
La frase finale sul fantasma fa capire molte cose.
Bravissima. Come sempre.
Un abbraccio forte,
Juliet.