Recensioni per
Dies Irae (XIII secolo)
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 62 recensioni.
Positive : 62
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/08/20, ore 13:59

C'è una citazione. La (Calavera) Catrina, per caso? Altrimenti, oltre a Caino e Abele, il mio cervello non ne vede di palesi (ammesso che sia palese; mi sorge il dubbio, ché non sarebbe poi tanto divertente, alla fine della fiera, trovare una citazione che lampeggia sguaiata come un'insegna di Las Vegas...).

Soddisfatto questo mio bisogno elementare (le priorità!!), quanto mi è mancata questa storia, quanto mi sono mancati i tuoi Figli e la tua Athena. Che sì, dorme anche stavolta (immagino sia un vizio, uno di quelli da cui è difficile prendere le distanze), ma almeno non sembrerebbe il capro espiatorio che Saori ci ha abituato a conoscere.

Pandora, Pandora, mi fa sempre più pena e sempre più orrore.
Da un lato, mi sento di capirla; dall'altro, vorrei prenderla a sberle, ma anche ammesso sarebbe troppo tardi. Oramai sta scivolando inesorabile lungo la china, e anche se storna il pensiero con lo sguardo, se non ci pensa, il lettore vede. Ed è questo a renderla una figura tragica.

Desiderio vince a mani basse.
Sì, la gentilezza è una maschera per quando non si vuole o non si può dire quello che davvero vorremmo, ché se Bélchú l'ha salvato e rifocillato ed ha atteso che tornasse sano e salvo prima di decapitarlo per offrirlo al Cerchio, non credo proprio lo abbia fatto per mera generosità e spirito caritatevole. Nemmeno per un secondo.

Nuovo recensore
20/06/20, ore 10:06
Cap. 1:

Ciao devo dire che la tua storia mi intriga molto, sono molto affezionata ai personaggi della storia classica ma ogni tanto ci vuole qualcosa di nuovo :)
Sono curiosa di vedere come evolverà....
Scrivi molto bene complimenti!
A presto Layla

Recensore Master
20/01/20, ore 14:23

No, la paura che Faun suscita negli altri è qualcosa di diverso. È qualcosa che trascina fuori il luogo più buio e spaventoso che è dentro ognuno. È una paura primitiva, che non ha nome. Il terrore del peccatore che si trascina butterato dalla peste. È il terrore del credente che apprende dell'inesistenza di dio.
Mia cara,
vengo a te con il morale sotto i tacchi e una voglia di lasciarmi andare al nulla cosmico. La tua storia - che per esigenze di copione, potremmo dire; il mio, non il tuo - ho lasciato indietro è bella come sempre. E mi ha fatto davvero piacere spendere la mia pausa pranzo leggendo questo capitolo.
Il Capricorno è tornato, ma quanta fatica!
Si potrebbe dire che più una cosa è importante e più c'è da sudare per raggiungerla. C'est le temps que tu as perdu pour ta rose qui fait ta rose si importante, dirà tra qualche anno una certa volpacchiotta ad un certo principe curioso. E per Athena i suoi Figli - siano essi d'oro, d'argento o di bronzo - sono tutti importanti. Perché pedine, certo, perché attanti nelle battaglie che sarà chiamata a combattere per l'umanità.
Quella stessa umanità per cui rifiuta la proposta delle Morrigan.
Ha ragione Emmanuel: basterebbe poco - così poco! - per evitare una guerra, uno scontro, un massacro. Basterebbe fermarsi un attimo prima dell'irreparabile. Ma vall'a capire dove si colloca, quest'irreparabile! Vall'a sapere! certo, basterebbe un po' di buonsenso; ma ci sono momenti in cui il buonsenso va fatto tacere perché occorre fare ciò che va fatto. Anche combattere per una dea vergine - idolatria! - e non per colui appeso alla croce che ha promesso la Vita Eterna.
E sempre lì si torna.
Un conto è promettere la Salvezza dopo la morte.
Un conto è salvare l'umanità da una morte inutile e anzitempo.
Ma sempre per l'uomo si muovono gli dei.

Ho amato ogni singola parola di questa storia, ogni scelta, ogni pensiero, ogni posizione. Anche quelle di coloro che no, proprio non ce la faccio a farmi stare simpatici; ma la tua bravura è questa: non ti schieri. Ci mostri i tuoi personaggi con l'occhio critico di una lente d'ingrandimento. Fanno ciò che fanno e ci mostri perché lo fanno, restando un passo indietro e permettendo al lettore di farsi una propria idea. Lo apprezzo molto.

Recensore Master
01/08/18, ore 14:47

Ti dirò, col caldo che sta facendo in questi giorni fa anche piacere leggere una storia ambientata in inverno. Umido, ma pur sempre freschetto. Spero che Desiderio non ci abbia già lasciati. L'avrebbe fatto con stile - col botto, come si dice dalle mie parti - però mi farebbe piacere che riuscisse a ricongiungersi ad Athena: già hanno decapitato il Sagittario, han tolto di mezzo il Capricorno - che sta arrivando a prendersi ciò che è suo di diritto, e questa nons embra proprio essere una buona notizia - pure Pesci?
Ho trovato terribile la forza della persuasione che ha usato Athena nella taverna: chiedere, non imporre. Perché se imponi, è più probabile che ti si oobbedisca, ma che, alla fine, chi hai costretto tenti di salvarsi la pellaccia, ché le cose estorte ob torto collo non funzionano mai fino in fondo. Ma se chiedi - quando chiedi - chi ti asseconda finirà per gettarsi nelle fiamme, per te, perché lo farà di sua volontà. Ed Athena lo sa. Così come sa che non si possono fare promesse che si sa di non poter mantenere. "Moriremo?" "Certo che sì. Tutti dobbiamo morire prima o poi", avrei risposto io, ma il tuo Conte è molto più saggio di me.
E parlando di conti e di eredità future, Ludmilla è in giro da parecchio sì. Mentre leggevo mi dicevo che no, non poteva essere lei. "Ma dai! Ma ti pare?", quando con te le cose avvengono sempre per una ragione, uno scopo.
Salto al prossimo capitolo, questa storia è come una droga: dà dipendenza!

 

Recensore Master
01/08/18, ore 13:59

E ce l'abbiamo fatta!
Il rispetto dei tempi è fondamentale, in una storia, a qualunque genere essa appartenga; l'hai detto tu stessa, nel paragrafo 10, quando i nostri eroi incrociano un bardo. Le pause sono importanti, danno il ritmo ed il ritmo va rispettato. Apprezzo la scelta di limitarti all'essenziale, a quanto occorre per bilanciare il momento tra Lucien e Sophia e il resto del tuo racconto: si può descrivere una vita intera in una manciata di parole, e tu ci riesci senza problemi (anche se questi due ti hanno fatto penare).
Nel mentre, tutto sta andando a puttane perché Dio lo vuole.
E poi c'è la testa del povero Wilhelm che rotola fuori dal sacco come una patata scappata dalla sua rete, e la consapevolezza di Jean che quello socnosciuto era per lui qualcosa di più di un compagno o di un amico. Un fratello. Non in questo quando, ma forse in passato e sicuramente in futuro. Ci sono legami che non si spezzano e fa davvero male al cuore sapere che questi due non potranno annusarsi, non potranno interagire eprché stavolta il Sagittario ha da uscir di scena senza quasi essersi presentato.
Si dice che ambasciator non porta pena, ma quello che s'è recato al Castello del Conte ci ha preso sin troppo gusto. Ha gonfiato il petto per apparire più grosso, ovvio, e per incutere timore all'avversario, certo che nesusno sarebbe stato così scemo da fargli alcunché. Aspetterò con virginale attesa il momento in cui Jean lo scuoierà e donerà la sua pelle alla figlia. Come dono di nozze.
Morten è sempre in testa alle mie preferenze: pratico e pragmatico, è già un paio di passi avanti ai suoi compagni. Mi piace vedere come la mentalità analitica e introspettiva dello Scorpione (inteso come segno zodiacale) si affacci dai gesti e dai silenzi di Morten.
Quanto a quel che accade nell'Ade, e alle tre donne (che) intorno al cor mi son venute, Babd si sta rigirando tutto l'Oltretomba come se fosse un calzino. Sì, il suo piano ha senso (oddio...), e scaricare la colpa su Athena può essere una scelta saggia, ma, se fossi in Pandora, gradirei che certi dettagli, per così dire, mi fossero rivelati PRIMA di metterli in pratica, non dopo; ma è anche vero che l'Alta Sacerdotessa s'è ritrovata in un gioco più grande di lei, uno in cui da attante s'è ritrovata pedina. Persephone è molto giovane e accecata dall'ammmore che prova per suo marito: non vede più in là del proprio nasino, eppure basterebbe così poco - così poco - per accorgersi del fosso in cui sta per precipitare...

Recensore Master
01/08/18, ore 13:23

Nel tuo/a Desiderio ci vedo tanto del Desiderio degli Endless di Gaiman: anche lì Desiderio/Desire è detto "Fratello/Sorella", è maschio e femmina allo stesso tempo, ché il desiderio - quello vero - non ha un solo sesso, ma è comune ad entrambi allo stesso modo e nello stesso tempo. Riesce ad essere maschio e femmina allo stesso tempo così come Venezia è sia terra sia mare.
Sebbene tu riesca a far emergere le diverse psicologie dei tuoi personaggi con una maestria che lascia a bocca aperta - ti basta una parola, un gesto, un sopracciglio che si alza appena, oppure il silenzio - sono rimasta colpita dal paragrafo dedicato a Desiderio per la delicatezza e la forza che hai usato nel descrivere il suo mondo e quello che i suoi occhi vedono. Sono scene crude, violente, disturbanti - e penso alla famiglia impalata nella casa in rovina - eppure tu riesci ad inserirle nella narrazione senza farle risultare fuori luogo o senza avere voglia di girare la testa altrove. Complimenti; complimenti davvero.

Recensore Master
30/07/18, ore 16:52

C'è stato un attimo in cui ho pensato al Rituale dei Tellan (sto leggendo in questo periodo Memorie di Ghiaccio, il terzo volume della serie di Malazan), ma poi mi sono detta che no, vabbé, sono io che vedo collegamenti dappertutto... e invece, sorpresa! Prevedo una bella chiacchierata al riguardo.
Pandora è stata scoperta. Sinceramente, quanto ancora sarebbe andata avanti? Credeva davvero che Hades non se ne sarebbe accorto? Oppure, la sua è la classica marahcella che si compie nella speranza (nella certezza) di essere smascherati? Fatto sta che, adesso che si sono svelati gli altarini, Pandora è, in un certo senso, più libera. Non ci è dato sapere se Hades le imporrà di restarsene a guardare - può farlo? Una promessa è una promessa, e Pandoruccia bella s'è impegnata con le Morrigna per farlo tornare a combattere, mica cavoli! Presumo che accadrà qualcosa alla bella testa di Persephone. Qualcosa di brutto davvero. - quello che il dio afferma è che lui non ha intenzione di combattere, di prendere parte a quello che gli sembra un bisticcio da cortile (Voglio usare la tua campana! No, poi tu la rovini coi tuoi piedoni!). Vedremo se il fato sarà così gentile da lasciargli tener fede alla sua promessa.
Il Sagittario morto è una bella trovata. Morto prima ancora di potersi palesare alla dea. E le tolgono il Capricorno, e le tolgono il Sagittario... riuscirà la nostra eroina a schierare tutti e dodici i pezzi sulla scacchiera?

Sophia alterna sprazzi di genuina adolescente impazienza (con tutte quelle domande sparate a raffica, povero Roland!) mentre il vecchio padre appare anche ai nostri moschettieri nella foresta di Brocelandia. Dura, vita, quella dell'aiutante magico! Se poi uno ha la fortuna di ritrovarsi con un cavallo di razza come Zeus, siamo a cavallo (perdona il bisticcio) o forse no?
Adesso sono io a prendere le mie tessere del puzzle e a provare, pian pianino, a vedere se i vari pezzi già assemblati possano cominciare a dare una qualche figura di senso compiuto...

Recensore Master
30/07/18, ore 16:03

Brandon il Corvo - o la Cornacchia - mi piace molto. Non le manda a dire, nossignore, come facevano i giullari di un tempo. Non ha paura di ferire i pudori di chicchessia: a che servirebbe? Sono scudi che ergiamo di fronte a noi per proteggerci da noi stessi. Se solo avessimo il coraggio di abbatterli, quanto sarebbe più semplice la nostra vita! Ed è questo che fa Brandon, stando bene a ttento a celare i suoi, di pudori. L'amore e la tosse non si possono nascondere, e se Sophia, nel capitolo precedente, ha forse (forse) capito cosa prova quando vede Lucien, con una precisione così dolorosa e puntuale da riportarmi indietro nel tempo, qui vediamo lui: che è più smaliziato di una ragazzina di quindici anni alle prese con il suo primo amore (che ancora non ha capito quali coordinate dare a quel sentimento che le sfonda il petto e morde e artiglia e fa piangere), e che vede in lei una donna. Una donna in boccio, come si diceva in certi romanzetti di qualche tempo fa, che si nasconde dietro occhiate ostili - ormai un classico; come hai detto tu, si stupirebbe se gli rivolgesse un sorriso! - ma che ha una complicità diversa con Roland e Brandon. Roland e Brandon che sono compagni, ma che suscitano gelosia nel povero Lucien.
E che sia Roland che non è Roland a cercare il nome di una spada mi ha fatto sorridere: perché sì, Roland sarà pure un nom de plume - visto il gentilissimo onere che gli ha imposto la madre - ma io ci vedo un altro conte, ben più sfortunato di Hellequin, ed equipaggiato dell'altra spada, e un altro illustre esiliato, solo che quest'ultimo tirava col giavellotto e suonava l'arpa, ma sono dettagli...

Un nome. Un nome che serve a delineare le cose, sì, ma anche ad incatenarle. L'incantesimo più potente, avrebbe detto qualcuno. E siccome si deve andare molto, ma molto, ma molto più indietro nel tempo, per legare Excalibur ad Atena, la Cerca di questi quattro moschettieri sarà ancora lunga.

Fammi doire che il tuo Louis mi piace tantissimo. Sono pochi i personaggi che mi lasciano neutrale, riesci a farmi sentire partecipe delle loro vicende, sia che militino da una parte o dall'altra della barricata. E poi ci sono quelli che si innalzano sopra agli altri. Che sono sempre i soliti, sia chiaro, ma quello che mi piace è vedere come tu riesca a mantenere una sorta di fil rouge che unisce le varie epoche e le varie declinazioni di una stessa personalità. Come dev'essere campare vedendo le ombre dei defunti camminare tra i vivi? Come dev'essere sentire i loro gemiti ventiquattr'ore su ventiquattro?
Se non puoi batterli, fatteli amici, ma ci sono molti modi di farsi amico qualcuno. O di controllare il potere. Death Mask s'è fatto prendere la mano, Manigoldo ci scherzava su, e noto che il tuo Louis ha saggiamente scelto la seconda opzione.

Recensore Master
30/07/18, ore 15:04

Chi si perde, va ritrovato.

Certe storie sono come quegli amici che vedi quando puoi, come puoi e non appena te ne capita l'occasione: possono intercorrere anche mesi (anni, quasi), prima di incrociarsi di nuovo, ma la sensazione speciale - spoecialissima - che si ha, è quella di essersi lasciati coinque minuti prima. Lo stesso vale per questa tua storia: quant'è che manco? Un'eternità, eppure ritrovare la tua Athena e i tuoi Figli (d'Oro, d'Argento e di Bronzo), è stato naturale. Senza scossoni. Fluido, ecco. Come quegli amici di cui sopra.
Confesso che all'inizio del capitolo sono saltata sulla sedia e anch'io, come Ívarr, ho pensato subito a Odino: cappellaccio, bastone, barba incolta. Solo che un'aquila non è esattamente un corvo (e fidati, se mette in soggezione una sola cornacchia, figuriamoci due corvi. Figuriamoci un'aquila!), e quindi doveva essere per forza Quell'Altro. Quello che se ne va a bighellonare sulla Terra assieme a Hermes. Che poi, stiamo a guardare sottigliezze come aquile e corvi, ma, alla fine della fiera, gli archetipi quelli sono. Chiamalo come ti pare, ma sempre un dio hai di fronte (e confesso che la domanda "Sei tu un dio?", mi ha riportato alla mente un'altra citazione, che non riporto qui per non smorzare l'atmosfera.) e quando un dio incrocia il tuo cammino non è quasi mai una cosa positiva, sia che tu sia un povero mortale, sia che tu sia la sua figliola preferita.
Una delle caratteristiche peculiari della cultura greca era un profondo senso di ineluttabilità che permea l'esistenza, umana o divina che sia. A Tyche non si sfugge, mortali o immortali, e ritrovo l'ombra di Tyche che serpeggia tra le righe: le cose si han da fare perché si debbono fare. E che tu sia Athena, che si ferma a chiedersi con quale coraggio possa accettare che una bambina combatta per lei o che s'addolora conscia di quello che attende il Cigno, o un mortale, la sostanza non cambia. Ed ecco che quella frase che mi sono permessa di riportare in apertura al mio commento, acquista, alla luce di tutto questo discorso, un altro significato. Non è più (solo?) la visione amorevole del pastore di evangelica memoria che lascia le novantanove pecorelle nell'ovile per ritrovare quella che s'è smarrita, ma è anche (è soprattutto?) quella dello stratega che sa di non potersi permettere alcuna defezione. Il Capricorno serve ad Athena. È necessario, E mi domando chi, tra i suoi Figli, sia arrivato a percepire quest'altro significato...

Recensore Master
16/08/17, ore 11:14

Ho aspettato una decina di giorni proprio per timore dell'interruzione, siiiiigh +visto che c'è recupera Roland Che Non E' Roland e Xuan e li coccola approfittando della pausa+
Tra l'altro interrompi proprio in un momento in cui, da lettrice, sono in estrema ansia per i personaggi !!!!! !!!!! !!!!!! Argh XD
* inserire qui premiazione per la regina del suspence. * (della suspence? Oggi ho problemi con le concordanze)

E niente, torno nell'angolino della stalker ad attendere

Recensore Master
11/06/17, ore 11:37

In questa tua storia la Guerra Sacra appare come una sequenza di episodi e battaglie singole più che come una vera e propria battaglia campale. Così il Sagittario è già morto, e Desiderio sta per seguirlo. Intanto Atena e il Cancro si apprestano a raggiungere un'inospitale Irlanda, il tutto in un intrico di fedi e manifestazioni divine che parlano di sincretismo. Più vado avanti, più il vero nemico sembra essere il Dio Unico, colui che vince la guerra senza nemmeno combatterla. Mentre gli dei pagani si sfidano, lui aspetta, e li scalza dal piedistallo della devozione popolare.
Ritrovo la consueta atmosfera onirica in questo racconto, che mi trasporta in un'atmosfera nebbiosa e misteriosa. La luminosità di Atene e delle gesta dei Santi come siamo abituati a conoscerle lascia spazio alla penombra tipica della mitologia celtica. Ciò che mi piace più di tutto è che non saprei davvero immaginare lo sviluppo della trama. Può accadere di tutto. Non mi resta che continuare a seguirti.

Recensore Master
01/06/17, ore 12:07

Ah ecco, mi sembrava di averla già vista Ludmilla! Non è colpa del caldo!

Come al solito scritta benissimo e piena di quei "crossover mitologici" che adorissimo *_____*

Arghhh Desiderioooooo T______T noooo non lasciarciiii! Atena, cricchio fai qualcosa invece di andare a marinai XD
(comunque Hernequin è affascinantemente inquietante ... o inquietantemente affascinante non so decidere tra le due ...

E niente, Roland che non è Roland awwww (eh? XD)

Recensore Master
25/03/17, ore 14:30

Come mio solito, mi perdo a leggere e rileggere il capitolo 30 volte perché DEVO, ogni volta scopro qualcos'altro (e lo ripeto, quando sarà completa, me la stampo e divulgo X°D E la rileggo tutta intera *____*)

Il leone tira fuori gli artigli (e lo scorpione sta affilando il pungiglione mi pare XD). Inizia ... tipo tutto *___* E il saggittario ha una tendenza a morire piuttosto imbarazzante, ma mi sa di averlo già detto :P
Hades non è tornato a casa e stiamo tentando di far svegliare Persefone (coraggio Pandora, dopotutto è solo tua cognata, veh XD)

Lucien e Sophia ... che dire. Lei dice "è sbagliato", in realtà è necessario che succeda, e che questa scena che ti è costata tanta fatica ci sia, rende il tutto tremendamente romanzo di formazione versione cavalleresca (si lo so, i romanzi di formazione sono nati nel 1700 e passa, ma se si va a guardare le varie storie ad esempio su Camelot piovono storie di formazione che ancora non si chiamavano così, quindi ...)

E niente, me ne serve ancora, ecco

Recensore Master
18/03/17, ore 16:17

Questo capitolo è perfetto. L'atmosfera è immobile, cupa e sospesa. Il gelo dell'inverno sembra imbalsamare ogni cosa. Eppure la storia procede, e accadono fatti importantissimi. La trama di Pandora va a segno più per l'ingenuità di Persefone che per la solidità della sua architettura. E deve essere così, Persefone. Ingenua e sprovveduta come la primavera e come i cuccioli che vi nascono, incurante del pericolo e delle conseguenze delle sue azioni.
A scaldare l'atmosfera gelida e piena di diffidenza delle città assediate dalla peste c'è il fuoco della passione che finalmente prorompe fra il Pegaso e l'Ofiuco. Magistrale (non trovo un aggettivo migliore) il modo in cui descrivi il loro rapporto. Non serve altro. E' forte e potente. Lucien si prende tutto perché sa che è un attimo rubato alla guerra e alla morte, e al perpetuo tira e molla che sembra unire questi due personaggi di epoca in epoca. No, non è un momento romantico. E' un momento necessario che esorcizza il buio della notte e fa nascere un nuovo giorno. Perfetto, non una parola di troppo. Complimenti.
S.

Recensore Junior
05/03/17, ore 18:15

Caspita, mi stavo perdendo un capitolo con i miei Saint preferiti! Non posso assolutamente esimermi dal commentare, anche se in notevole ritardo...
Roland, che già pareva appartenere ad un mondo a sé stante, ora ne ha dato chiaramente la prova. Al di là della sua vita così particolare, iniziata su un'isola dove sopravvivono culti antichi, segnata da questo rapporto con la madre che gli altri faticano a comprendere, qui ha proprio dimostrato di riuscire a muoversi nell'irrazionale. E in più ha sorpreso i compagni con una bellezza quasi-ultraterrena. Non sono tipi qualsiasi, i Saint di Lacerta! Sono proprio contenta che tu abbia affidato a questo Silver un ruolo importante.
Anche Emmanuel rispecchia una caratteristica saliente dei suoi successori: l'essere di coccio, coccio puro! XD
Ha seguito Athena, ma non ha abbandonato né il suo modo di essere, né i suoi dubbi spirituali. Mi dava la sensazione di essere indifeso di fronte agli eventi, quando è apparso davanti a lui nientemeno che Hades. Il dio degli Inferi sembra provare nei suoi confronti una specie di rispetto, cosa che potrebbe essere vista come positiva oppure inquietante (io propendo per la prima). La scena mi è piaciuta moltissimo, non vedo l'ora di leggere come si risveglierà questa forza che finora è stata così... incerta? incatenata? sopita? Non saprei come definirla, ma di certo Virgo non ha ancora raggiunto quella convinzione che lo rende temibile. Per sintetizzare in modo efficace il mio pensiero, concludo coi cuoricini! ♥♥♥♥♥♥

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