Inizio col dirti che sei una pazza, non bastavano le tue os a farmi stare male ora anche queste...STRONZA!!
Quando Zayn si risveglia e tocca i tatuaggi ad Harry, il mio povero cuoricino :(((
Poi la dottoressa parlò nuovamente, e Zayn ascoltò attentamente perché qualcosa continuava a non quadrare.
‹‹Zayn, che giorno è?››
Le rivolse un’occhiata sconvolta perché che razza di domanda era? Ma rispose comunque perché si sentiva ancora sollevato dal fatto che Liam fosse vivo e perché sua madre lo aveva cresciuto dicendogli di portare rispetto per le persone.
‹‹E’ il cinque aprile››
Harry sussultò e Perrie trasalì, ma la dottoressa non sembrava sorpresa.
‹‹Di che anno?››
Il senso di panico ritornò, crescendo come un’onda, soffocando Zayn che, con difficoltà, riuscì a pronunciare ‹‹Duemiladodici››
La donna si accigliò, ma Zayn si soffermò sull’espressione di Harry perché il suo amico sembrava spaventato, seriamente spaventato.
‹‹E’ il cinque aprile duemiladodici›› ripeté con voce leggermente più alta, lasciando trasparire tutta la sua incertezza.
Era sempre pieno di impegni e non avrebbe mai potuto dimenticare le date, quindi doveva trattarsi per forza del cinque aprile.
Ma la dottoressa scosse il capo, guardandolo con un’espressione dispiaciuta, mentre Perrie si immobilizzò completamente. Ancora una volta focalizzò l’attenzione su Harry, ma risultò essere un grande errore perché il riccio cominciò a scuotere la testa con gli occhi verdi pieni di lacrime mentre mormorava un ‘oh, cazzo’ poco rassicurante.
Zayn smise di pensare lucidamente.
PERCHE' MI VUOI COSI MALE??
Poi vide il viso di Liam e riprese a respirare perché… perché era Liam.
Sì, poteva notare le differenze – come ad esempio i capelli, qualche tatuaggio in più sul braccio e il corpo più muscoloso e leggermente più alto –, ma era sempre il suo Liam.
Camminava ancora come se fosse un po’ insicuro di sé, le spalle leggermente ricurve come se avesse paura di occupare troppo spazio – spalle che Zayn colpiva sempre per farle tornare dritte perché, secondo lui, non aveva nessun motivo di vergognarsi di sé, anzi doveva solo essere fiero del fantastico uomo che era.
La voglia continuava ad adornare il suo collo, ma lo disorientò per qualche minuto perché Zayn poteva giurare di avergli lasciato un succhiotto proprio lì vicino solo il giorno prima, ma poi non se ne curò più di tanto perché Liam era nella sua stanza, perché i suoi occhi erano sempre gli stessi, le sue mani rilassate, e tutto ciò che desiderava fare era immergere il naso sul suo petto ampio e odorare il suo profumo /era convinto che anche quello non fosse cambiato perché Liam era fissato con quel bagnoschiuma.
‹‹Liam›› fu solo un sospiro quasi inudibile, ma sapeva che il castano lo avrebbe colto e avrebbe capito che lo stava chiamando.
Si aspettava di vederlo sorridere perché lo faceva sempre quando lo guardava, e poi si aspettava che lo raggiungesse di corsa, come faceva ogni volta che erano costretti ad essere separati e considerava quelle poche ore come anni insopportabili.
Ma non fece nulla di tutto ciò.
Anzi, si irrigidì mentre una mano rimaneva stretta attorno al pomello della porta, e l’altra si bloccò sulla nuca che massaggiò. Zayn focalizzò l’attenzione su quel gesto perché Liam lo faceva solo quando era sconvolto, nervoso o preoccupato, come se non sapesse cosa fare e si sentisse perso.
Era un gesto familiare anche perché era solito intrecciare le dita alle sue per fermarlo e per cercare di farlo calmare, cosa che però non poté fare in quel momento.
‹‹Liam – ripeté con tono tremante, guardandolo impallidire e guardando i suoi occhi riempirsi di sorpresa, come se non si aspettasse di essere chiamato da lui – Cristo, Liam. Vieni qui›› lo pregò, devastato dalla reazione che aveva ottenuto da lui.
‹‹Io… Zayn›› farfugliò, lasciando finalmente il pomello per entrare nella stanza, permettendo a Zayn di respirare ma bloccandogli subito dopo il sospiro di sollievo perché si era fermato nuovamente ed era rimasto lontano dal letto. Rimase quasi attaccato alla porta, e sembrava confuso, perso, come se non avesse mai conosciuto il moro.
A quel punto il respiro di Zayn si bloccò, la gola si restrinse perché quella doveva essere la sua di reazione, non quella di Liam.
Poi, improvvisamente, il castano parlò di nuovo e gli domandò ‹‹Cosa è successo?››
Il moro si lasciò cadere sul letto, strinse il lenzuolo tra le mani, e la consapevolezza di non aver pensato ad un modo per dirgli che aveva perso la memoria lo colpì.
Pensava che a dirglielo sarebbe stato Harry, ma, chiaramente, il riccio non lo aveva fatto perché Liam sembrava troppo sconvolto e lo si capiva dai suoi occhi.
Ispirò e rilasciò l’aria prima di ‹‹Pensavo fosse il cinque aprile quando mi sono svegliato››. Sussultò perché non era il modo adatto per dirglielo e non aveva alcun senso, e se ne accorse quando lo guardò timidamente mordendosi il labbro inferiore.
Gli occhi di Liam si restrinsero, ma non come quando sorrideva. Era teso per la preoccupazione e qualcosa nei suoi occhi diceva che era anche ferito.
‹‹E’ novembre›› disse lentamente, ancora troppo confuso.
Zayn fece un piccolo sorriso perché era tipico di Liam.
‹‹Sì, adesso lo so ma, ecco… non lo ricordo››
Liam trasalì e, inconsciamente, indietreggiò di un passo ‹‹Aspetta, non puoi ricordare? Zayn, non ricordi questi ultimi mesi?››
Sospirò in risposta perché il ragazzo sembrava spaventatissimo, e si rese conto che era andata peggio di come si aspettava, che aveva sbagliato il modo di avvertirlo.
Liam era sull’orlo di una crisi isterica, e lui non stava facendo nulla per aiutarlo, però non riuscì a bloccare il suo sussurro ‹‹Sì, io penso che sia il cinque aprile… duemiladodici››
Terminò e Liam spalancò la bocca, poi la richiuse e rimase in silenzio, come se fosse congelato sul posto. Sembrava quasi che non stesse neppure respirando, e Zayn sentì il panico impossessarsi del suo petto, e sapeva che doveva calmarsi e spiegare il tutto razionalmente, ma non era mai stato bravo a controllarsi quando era nel pallone più totale.
Si ritrovò a balbettare.
‹‹Sì, cioè, mi sono svegliato ed Harry era qui quando la dottoressa mi ha chiesto che giorno fosse e io ho risposto cinque aprile duemiladodici. E’ l’ultima cosa che ricordo. O meglio, ricordo che era il quattro aprile ed era tardi quando sono venuto nella tua stanza per parlarti e mi sono addormentato mentre ti aspettavo. Però quando mi hanno detto che non era aprile, e soprattutto non era il duemiladodici, beh, sono uscito fuori di testa perché non ricordo nemmeno l’incidente. Non mi sono subito reso conto di essere in ospedale, e poi…››
‹‹Pensi che sia il duemiladodici?›› Liam sussurrò con voce rotta, talmente scioccato da zittire completamente il moro.
Abbassò lo sguardo sulle coperte che stava stringendo convulsamente per l’eccessivo nervosismo. Poi mormorò ‹‹Sì. Ovviamente adesso so che non lo è, perché la dottoressa me lo ha detto e, beh, perché tutto è diverso? Però la mia mente continua a pensare che sia il duemiladodici e io…››
Si interruppe, perdendo tutte le parole perché ammetterlo ad alta voce fu abbastanza devastante. Aveva appena detto di aver perso due anni della sua vita, due anni di se stesso e due anni di Liam.
‹‹Non riesci a ricordare››
Zayn alzò la testa perché la voce di Liam era totalmente rotta, distrutta, quasi un sussurro, e riuscì a capirne il motivo guardandolo.
Un’imprecazione gli sfuggì perché Liam stava tremando, e non riusciva a sopportare le sue mani chiuse in due pugni, la sua faccia completamente pallida, e i suoi occhi colmi di terrore.
I suoi occhi erano impressionanti perché il marrone era stato quasi completamente coperto dalla pupilla esageratamente dilata, e in più non sbatteva nemmeno le ciglia, come se fosse impietrito.
‹‹Merda, Liam›› sussultò, e anche il suo corpo si irrigidì perché non aveva mai visto Liam in quel modo. Era quasi come se avesse smesso di respirare, e non riusciva a capacitarsene perché non era da Liam reagire in quella maniera, non era mai così distrutto.
Sapeva che era solo colpa sua, quindi ricominciò a farfugliare ‹‹Però la dottoressa mi ha detto che è una cosa temporanea – alzò leggermente il tono di voce verso la fine – Mi ricorderò tutto gradualmente, pezzo per pezzo. A volte non me ne accorgerò nemmeno, però tutto tornerà come prima. Ricorderò…››
‹‹Qual è l’ultimo ricordo che hai?›› gli domandò mormorando.
Stava per rispondere, ma poi si bloccò. Gli tornò in mente che Perrie era un argomento delicato e non voleva tirarlo fuori per far soffrire ulteriormente Liam.
Ma cambiò idea quando incrociò lo sguardo del ragazzo che, nonostante stesse tremando e la sua voglia di scappare fosse palese, non spostò mai la sua attenzione da lui, mostrandogli quanto fosse disperato per una risposta.
‹‹Sono arrivato nella tua stanza, ma non c’eri, quindi mi sono seduto sul letto. Ho iniziato a mangiarmi le unghie, anche se tu odi quando lo faccio, perché ero nervosissimo. Avevamo litigato e io volevo parlarti riguardo, beh…››
‹‹Riguardo Perrie›› concluse Liam con voce ferma, chiudendo gli occhi come se pronunciare quel nome gli provocasse un senso di fastidio e di risentimento.
Perrie era un argomento troppo delicato perché era stata la causa dei loro due mesi di litigi costanti, era il motivo per cui a volte scopavano rudemente dopo essersi urlati in faccia, era la causa delle camere separate che ogni tanto prenotavano negli alberghi, i silenzi che crescevano sempre di più tra loro due.
Era stata la causa della loro prima discussione seria perché entrambi erano stati colti impreparati quando il management aveva imposto a Zayn di farla entrare nella sua vita.
E la notte precedente, lui era andato da Liam perché, per la prima volta, aveva avuto paura che la loro relazione non sarebbe durata, che non sarebbero riusciti a superare quell’ostacolo imposto dai manager.
Lo aveva cercato perché aveva un bisogno disperato di essere rassicurato e, nonostante quel brutto momento fosse passato da tempo, per lui era successo solo il giorno prima e poteva ancora sentirne gli effetti addosso.
‹‹Sì, volevo parlati di lei – mormorò dopo un silenzio durato per troppi minuti, guardandosi le mani e torturandosele, con la voglia di fuggire da quei pensieri troppo dolorosi – Però abbiamo risolto, no? Naturalmente hai accettato il compromesso perché Perrie era qui prima e…››
‹‹Perrie era qui?›› domandò Liam, balzando indietro come se avesse ricevuto un pugno in pieno viso da Zayn che si stranì.
‹‹Sì, mi sono svegliato e lei era qui, ma poi…››
Liam scosse il capo, come se fosse disgustato da se stesso – una mossa che Zayn aveva sempre odiato perché mostrava quanto Liam si vergognasse di sé –, facendo aggrovigliare lo stomaco del moro che non riusciva a capire cosa stesse accadendo.
Le reazioni del ragazzo erano così inaspettate ed era evidente che gli stesse sfuggendo qualcosa.
‹‹E’ ovvio che fosse qui. Lei è sempre fottutamente qui›› la sua voce era nervosa, arrabbiata, e molto roca.
Zayn trasalì quando sentì quell’imprecazione perché, merda, Liam non diceva mai le parolacce, quindi doveva essere davvero molto incazzato.
‹‹Li, non capisco. Tu hai accettato che io la frequentassi per finta, non è così? Quindi è piuttosto normale che lei fosse qui, deve mantenere le apparenze con il pubblico, soprattutto se la notizia del mio incidente ha fatto il giro del mondo. Mi dispiace se l’ho menzionata, ma adesso non è qui, perciò non possiamo…››
Ma il castano stava già negando con il capo, era ormai ad un passo dal pianto e lo si notava dagli occhi improvvisamente colmi di lacrime, e Zayn non poté sopportarlo. Non sopportava vedere la gente piangere, specialmente se a piangere era Liam che meritava solo il meglio, che meritava solo di sorridere, di ridere.
Lo stava ferendo, ma non sapeva in che modo e non poteva neppure smettere e cercare di fargli risollevare l’umore.
‹‹Cristo, Zayn – sussurrò nuovamente – Lei non è andata via. Lei non è mai andata via. Lei sarà sempre intorno. Perché sei stato tu ad averlo accettato, ma adesso non lo ricordi. E’ stata una tua fottutissima decisione e adesso non lo ricordi nemmeno, merda, non ricordi più niente››
Quelle parole lo ferirono, e il moro non poté non esprimerlo a voce ‹‹Cosa stai dicendo? Cosa ho deciso? Non deciderei mai qualcosa senza di te››
Liam rise, forte e ironicamente, non come faceva di solito. Non riuscì a riconoscerlo in quel momento, quella cattiveria e quel risentimento non gli erano mai appartenuti.
‹‹Non decideresti mai di fidanzarti ufficialmente senza di me? Davvero? Dio, non sai nemmeno, Zayn…››
Ma Zayn aveva già ricominciato a tremare perché no, non poteva essere. Non era fidanzato ufficialmente. Non lo avrebbe mai fatto. Era sbagliato, era tutto così sbagliato. Quelle parole gli rimbombarono rumorosamente nella testa e sussultò, non potendo evitarlo.
Forse era quella la causa della stranezza di Liam, del suo essere così ferito e confuso, ma non gli sembrava possibile. Non era assolutamente fidanzato con Perrie perché non gli avrebbe mai fatto una cosa del genere.
Poi però, improvvisamente, le parole ‘due anni’ si ripresentarono nel suo cervello e tutto gli sembrò leggermente più chiaro.
Evidentemente, Liam capì dall’espressione sul suo viso che non sapeva davvero cosa stesse succedendo perché abbandonò la rabbia e sembrò stanco, sconfitto, un po’ pentito mentre lo guardava disteso sul letto e nascosto sotto le coperte.
‹‹Non lo sapevi – suppose, mostrando quanto fosse dispiaciuto con lo sguardo che gli rivolse – Non sapevi che eri fidanzato con lei››
Zayn negò con il capo perché no, non lo sapeva, ma gli risultava comunque sbagliato. Nulla gli era sembrato giusto sin da quando si era risvegliato solo e confuso, con Liam che non era accanto a lui.
Non era lì, e improvvisamente fremette dalla voglia di sapere il perché. Aveva bisogno di scoprire il motivo preciso per cui non aveva trovato Liam al suo fianco.
‹‹Perché non eri qui? – Zayn gli domandò e non intendeva usare un tono accusatorio, ma le emozioni lo avevano tradito – Anche se io e Perrie siamo fidanzati ufficialmente per pubblicità o altro, perché non eri qui Li? Mi sono svegliato e tu non eri qui, e io non capivo il perché. Io non ti avrei mai…›› si interruppe per scuotere il capo, mordendosi il labbro quando sentì le lacrime riempirgli gli occhi. ‹‹Io… perché non eri qui?››
Rialzò lo sguardo e, puntandolo su Liam, si sentì improvvisamente arrabbiato a causa del dolore che ritornò, mentre Liam sembrava scioccato, come se non sapesse cosa rispondergli.
Liam avrebbe dovuto avere delle risposte, lui non aveva perso due anni di ricordi, lui sapeva perché non era lì quando Zayn si era svegliato, mentre il diretto interessato non ricordava neppure di essere fidanzato ufficialmente.
‹‹Non ti avrei mai lasciato da solo – sussurrò ancora, una lacrima sfuggì al suo controllo e la scacciò malamente perché odiava piangere – Sarei stato qui aspettando che ti risvegliassi. Perché invece tu non lo hai fatto? Io non ti avrei mai lasciato…››
Liam lo guardò disperato e, nemmeno quella volta, poté evitare di interromperlo ‹‹Però lo hai fatto, Zayn. Lo hai fatto››
‹‹Cosa ho fatto?›› domandò confuso e infastidito.
Liam scrollò le spalle come se non avesse più importanza, ma poi si circondò il petto con le braccia, come se volesse proteggere fisicamente il suo cuore. Si era sciolto già da un bel pezzo, ma in quel momento non smetteva di muoversi, come se fosse intenzionato a correre via al più presto possibile. E il moro non lo capì, almeno finché le parole lasciarono le labbra di Liam.
‹‹Ci siamo lasciati››
‹‹Come?›› le orecchie di Zayn fischiarono e quasi si rifiutò di ascoltare. Lui… non… non quelle parole.
Ma Liam le ripeté, con voce ferma ‹‹Ci siamo lasciati››
‹‹No›› negare fu istantaneo. Quell’unica parola fuoriuscì immediatamente dalla sua bocca e riempì la stanza ancora prima che Zayn riuscisse a pensare ad una frase di senso compiuto.
Non era possibile. Liam era tutto per Zayn, era fondamentale come lo era il suo cuore o l’aria. Era diventato di vitale importanza per Zayn che non riusciva nemmeno ad immaginarsi da solo senza Liam, e non riusciva a immaginare neppure Liam senza di lui. Yin e yang, loro erano lo yin e lo yang che aveva tatuato sul polso tanto tempo prima. Aveva sempre pensato che lo fossero perché, mentre lui era la parte scura, Liam era quella chiara. Si completavano a vicenda.
Quindi, no, non avevano rotto. No, perché Zayn non poteva sopravvivere senza Liam, non più, nemmeno per poco tempo. Anche nei momenti peggiori, quando aveva considerato l’idea di loro due separati un giorno, non aveva mai immaginato che Liam lo tagliasse fuori dalla sua vita. Nella sua mente si trattava sempre di una rottura temporanea, anche nei suoi pensieri più scuri. Liam rappresentava il ‘per sempre’ per Zayn, l’infinito.
Ma Liam continuava a scuotere il capo, il viso assente, il che lo fece stupire perché solitamente non riusciva mai a nascondere le sue emozioni. Era ironico come la maschera che Zayn gli aveva sempre detto di costruirsi stesse uscendo proprio in quel momento, come se volesse proteggersi da lui. Ma nonostante l’ironia non riuscì a ridere, non quella volta.
‹‹Zayn, tra noi è finita. Non stiamo più insieme da un anno ormai. Tu… Io mi sono trasferito e ho lasciato casa nostra a settembre scorso››
Zayn premette la schiena contro il muro, come se volesse scappare da quelle parole che gli stavano facendo del male. In quel momento, comprese cosa significasse aver perso la memoria per traumi psicologici e non fisici, era ovvio che la sua mente avesse voluto cancellare quei ricordi.
Un dolore più intenso degli altri lo colpì nuovamente, danneggiando anche il suo lato fisico, e non gli importava cosa avessero detto gli altri a riguardo: quel dolore era insopportabile, atroce, ma, soprattutto, reale e non emotivo.
LE LACRIME PORCA PUTTANA, IO NON CE LA FACCIO A VEDERE GLI ZIAM SEPARATI, NON CE LA FACCIO PROPRIO. MA UNA OS PIU' SOFT NO EH? MANNAGGIA EVA.
Ma, ovviamente, non smise neppure per un secondo di pensare a Liam. Non era mai stato capace di controllare quell’impulso, e il fatto che non riuscisse a tenere per sé i suoi pensieri su Liam era il motivo principale per cui si erano messi insieme.
E, Dio, quei ricordi erano come dei coltelli impiantati nel suo petto già squarciato perché aveva bene a mente ogni piccolo momento della sua relazione con Liam.
Ricordava chiaramente come il suo amore fraterno fosse diventato un interesse romantico che inizialmente non aveva percepito, almeno finché, un giorno, non aveva capito che era completamente perso del ragazzo dai grandi occhi marroni che era sempre accanto a lui. Da quel momento era cambiato tutto, soprattutto la sua personalità che sarebbe rimasta invariata anche quando avrebbe riacquistato tutti i ricordi persi.
Liam era sempre accanto a lui sul palco, durante i sound checks.
Poi era arrivato il tour di X Factor, quando il canto e i concerti erano diventati la loro professione, quando avevano iniziato ad abituarsi alle folle urlanti ma non erano ancora pronti a vivere ciò che il futuro aveva in serbo, quando Louis e Harry intrattenevano il pubblico giocando a fare la lotta sul palco mentre Niall li fissava divertito.
Quello era stato il momento in cui Zayn, voltandosi verso Liam per commentare il comportamento dei loro amici, non era riuscito a spiccicare parola perché si era reso conto che il castano lo stava guardando già da un po’ con un sorriso divertito sulle labbra, come se al posto di Louis ci fosse stato lui a rotolarsi con Harry.
Aveva fissato l’espressione dolce di Liam come un ebete per parecchi minuti, e il sentimento che gli aveva colpito forte il petto in quell’istante gli fu subito chiaro. L’amore non era mai stato un concetto astratto per Zayn, quindi sapeva che non si stava sbagliando a scambiarlo per qualcos’altro quando guardava in un modo speciale quel ragazzo che in poco tempo era diventato il suo migliore amico.
A quella prima volta se n’erano susseguite tante altre, e ogni volta che Liam lo guardava sapeva che lo amava in un modo talmente travolgente da coglierlo impreparato.
Da quel momento aveva provato a correre lontano dai suoi stessi sentimenti, ma, anche se aveva cercato di lasciare indietro quell’amore, il resto del tour era stato un’agonia perché comportarsi normalmente mentre dentro di sé si chiedeva in continuazione come fosse potuto accadere, come avesse
permesso a se stesso di innamorarsi del suo migliore amico, era devastante.
Non era stato scioccante il fatto che si fosse innamorato di un ragazzo, era sempre stato a conoscenza della sua sessualità, ma era stato scioccante innamorarsi di qualcuno che conosceva così bene.
Le settimane erano passate e Zayn aveva cercato di convincersi che non si stava perdendo nel labirinto dei suoi pensieri, ma non era mai stato bravo a nascondere i suoi sentimenti, specialmente a Liam che si era accorto immediatamente che qualcosa non andava.
Dopo essere stato scoperto, era iniziato il periodo delle scuse, finché un giorno non aveva avuto il coraggio di fare coming out con i ragazzi. Nonostante i suoi amici fossero ormai a conoscenza della sua sessualità, continuava a vacillare ogni volta che cercava di confessare a Liam cosa provava nei suoi confronti, almeno finché il suo migliore amico non lo aveva sbattuto contro un muro mostrandogli che ricambiava i suoi sentimenti con dei baci dolci che non si sarebbe mai aspettato di ricevere.
Liam aveva dato il via alla relazione che Zayn aveva sempre desiderato ma che non aveva mai chiesto per paura, e sempre Liam aveva confessato al management quello che era successo mentre erano seduti di fronte a loro mano nella mano e con le dita intrecciate.
Avevano accettato di mantenere la relazione segreta, e poi era arrivata Perrie che, come un fulmine a ciel sereno, aveva bloccato tutta la loro libertà.
I MIEI POVERI FEELS...TU MI VUOI MORTA STECCHITA IN QUALCHE FOSSO, VERO?
‹‹No››
Zayn batté gli occhi lentamente, una, due volte, perché, nonostante fosse stanco, poteva giurare di aver sentito Liam dire quel ‘no’.
Aveva girato la testa e aveva spalancato la bocca quando aveva visto Liam guardare dritto di fronte a sé con un’espressione studiata, mentre si opponeva al management per la prima volta.
Liam era sempre stato il più buono, quello su cui i manager facevano affidamento, colui che controllava i suoi amici e sedava ogni tipo di litigata.
Non aveva mai negato niente al management, almeno fino a quel momento.
E guardando l’espressione incredula di coloro che sedevano dalla parte opposta della scrivania, si rese conto che nemmeno loro potevano credere a quella reazione.
‹‹Liam – uno di loro pronunciò esitando – noi non stavamo chiedendo a te››
Zayn sussultò, e, ancor prima di pensare, la sua mano coprì quella di Liam che sciolse il pugno non appena sentì le sue dita massaggiargli il dorso.
Quando la rilassò completamente, Zayn intrecciò le loro dita e non poté evitare di sorridere e di pensare quanto fosse strano che solo quel semplice gesto gli diede la forza di prendere un bel respiro e rispondere.
‹‹No – interruppe il silenzio che si era impossessato della stanza, attirando tutti gli sguardi su di sé /che non calcolò perché era occupato a notare le spalle di Liam irrigidirsi, l’espressione triste che nascondeva sotto quella maschera che però con Zayn non funzionava/ – Se mi chiedete di fare qualcosa, la state chiedendo automaticamente anche a lui››
L’uomo che aveva parlato prima sembrò diffidente a riguardo ‹‹Sentite, sappiamo che voi due uscite insieme e lo abbiamo accettato seguendo delle condizioni››
‹‹Appunto – interruppe Liam – E nessuna di queste condizioni include il fatto che Zayn sia obbligato a fingere di uscire con una ragazza che ha appena conosciuto››
‹‹Quelle condizioni sono state ideate un anno fa, adesso siete diventati troppo espliciti, e quindi pensiamo che sia meglio…››
‹‹Fingere che siamo entrambi etero›› le labbra di Liam si serrarono, e Zayn non poté fare altro se non sospirare. Ovviamente Liam lo notò e gli indirizzò immediatamente un’occhiata di scuse, seguita da piccoli cerchi attorno al pollice di Zayn. Non aveva nessuna intenzione di arrendersi.
Nessuno parlò per qualche minuto, e Zayn abbassò lo sguardo, sentendo nello stomaco una strana inquietudine dovuta al fatto che non si aspettava che l’incontro andasse a finire in quel modo, come se fosse un attacco alla relazione che aveva con Liam. Stavano insieme solo da un anno, ma sembrava quasi che si fossero promessi di stare insieme per sempre, e il management stava cercando di contaminare la loro intenzione. Ma la cosa peggiore era che una piccola parte di Zayn pensava che forse la proposta del management fosse una buona idea.
L’uomo intervenne nuovamente ‹‹Perrie e Zayn sono amici – il diretto interessato si fece scappare un piccolo lamento perché non era esattamente la verità, Liam aveva ragione quando diceva che lui e la ragazza si erano incontrati solo una volta, ma venne ignorato – e siccome le Little Mix sono sotto contratto con la Modest, sarebbe tutto più credibile e facile››
‹‹No›› ripeté risoluto Liam, ed era chiaro a tutti che non avrebbe cambiato idea. Il vecchio soprannome che tutti attribuivano a Liam, quello di Daddy, derivava dalla sua abilità di controllare tutto, ma secondo Zayn derivava anche dal tono di voce fermo che ogni tanto usava per dimostrare che se decideva qualcosa difficilmente cambiava idea – sarebbe stato un bugiardo se avesse detto che quella cosa non lo faceva eccitare.
‹‹Zayn?››
Smise di ammirare Liam (e di pensare all’appartamento che avevano lasciato e ai vari posti dove non lo aveva ancora scopato), e si voltò verso il manager. Ovviamente speravano che Zayn accettasse, ma il moro negò con il capo.
‹‹Non farò mai qualcosa che Liam non approva››
Il suo ragazzo lo guardò con un sorriso sollevato, stringendogli più forte la mano, e Zayn ricambiò.
POSSO URLARE??? DAI SONO BELLISSIMI CHE DIFENDONO IL LORO AMORE. AAAAAAAAAAAAAAAAAAA GLI ZIAM CAZZO SONO LA COSA PIU' BELLA AL MONDO, AIUTOOOOO
‹‹Liam, cos…›› non riuscì a finire di formulare la domanda perché, subito dopo essere entrato nella sua stanza, Liam aveva sbattuto Zayn al muro, usando il suo corpo per sollevarlo e tenerlo in alto.
‹‹Cristo››
Gli occhi di Liam erano scurissimi e quasi disperati, si stava anche mordendo furiosamente il labbro con un’espressione che mostrava quanto fosse voglioso.
Vedendo il suo viso Zayn capì cosa volesse di preciso, ancora di più dopo che Liam gli mormorò ‘sei mio’, in un sussurro talmente roco che fece indurire il suo cazzo.
Ogni tanto, a entrambi piaceva essere possessivi, quindi sapeva perfettamente come sarebbe andata a finire quella questione.
‹‹Tuo›› rispose immediatamente, senza esitazioni. Non potevano dimostrarsi affetto mentre erano in pubblico, non potevano nemmeno tenersi per mano, il che era un’ingiustizia perché Zayn voleva che tutti sapessero che Liam era suo e, in quel momento, Liam sembrava volere lo stesso. La voglia di marchiare il suo corpo era sicuramente tanta, come quella di mostrare al mondo che Zayn era il suo ragazzo.
Il moro gli bloccò la mascella con una mano, accarezzò con le dita la barba, e poi lo trascinò in un bacio passionale che Liam ricambiò immediatamente, facendolo ansimare.
Amava tutto di Liam, davvero tutto, ma Liam in quel modo, disinibito e che mostrava ciò che voleva, era forse il suo preferito. Adorava quella versione del suo fidanzato perché quando era possessivo lo scopava talmente forte che per una settimana aveva difficoltà a sedersi, e non si vergognava a dire che amava quando faceva così.
Liam premette le labbra contro le sue ancora più forte, dando vita a un bacio bagnato, ancora di più quando con la lingua accarezzò la sua catturando ogni gemito e leccandolo via.
Sentì ogni centimetro del corpo del ragazzo contro il suo, e improvvisamente Liam posizionò una coscia tra le sue gambe iniziando a muoverla, permettendogli di sentire contro il fianco quanto fosse già duro.
‹‹Cazzo – ansimò quando Liam si allontanò solo per toglierli la maglia e succhiare un lembo di pelle che gli fece inarcare la schiena – Dio, Liam›› Ormai anche lui era completamente duro, e non poté fare altro se non strusciarsi contro il corpo dell’altro.
Una vocina nel retro della sua mente gli diceva che forse avrebbe dovuto chiedere il motivo di tutto ciò che stava succedendo, ma non riusciva a concentrarsi abbastanza sulle parole da usare, soprattutto quando Liam cominciò a muovere i fianchi contro i suoi.
Sembrò quasi che il castano avesse intuito i suoi pensieri perché, ansimando contro il suo collo, disse ‹‹Le foto. Ho visto le foto e non posso sopportarle. Odio vederti con lei››
Lo stomaco di Zayn si attorcigliò, ma non ebbe neppure il tempo di rielaborare quelle parole perché Liam si era allontanato nuovamente, portando le dita ai suoi jeans e sbottonando il bottone.
‹‹Piccolo›› sospirò a fatica, appoggiando le mani sui suoi fianchi.
Liam scosse il capo ‹‹Ho solo bisogno di te››
E Zayn non poteva negargli niente, quindi annuì subito perché anche lui lo voleva. Avrebbe sempre voluto Liam.
Non si aspettava di vederlo subito in ginocchio, quasi strappando i suoi jeans per abbassarli insieme ai boxer e liberare la sua erezione già ricoperta di liquido preseminale.
Anche in quel caso, però, non ebbe il tempo di reagire perché Liam inglobò la sua punta senza aggiungere altro – forse avrebbe dovuto dirgli di fermarsi perché chiunque avrebbe potuto sentirli o addirittura entrare nella stanza, ma si limitò a chiudere gli occhi.
‹‹Merda›› Zayn portò la testa indietro, posandola sul muro quando la mano di Liam circondò la base del suo pene e cominciò a muoverla mentre andava su e giù con la testa continuando a succhiare.
‹‹Leeyum, merda, piccolo›› balbettò quando, con la lingua, Liam tracciò la vena sulla parte inferiore della sua erezione.
Portò le mani tra i suoi capelli, ma non riuscì a stringerli perché erano ancora troppo corti, quindi emise un verso di frustrazione, causando la risata di Liam che vibrò contro la sua pelle.
‹‹Li›› la sua voce ormai era fievolissima, soprattutto quando Liam incavò le guance e lo portò a guardare giù, incontrando i suoi caldissimi occhi marroni.
Le sue labbra rosse circondavano oscenamente la lunghezza di Zayn che si soffermò sul suo sguardo pieno di desiderio e di amore.
‹‹Cazzo, amore, ti amo›› esclamò senza pensarci, riportando la testa indietro e graffiando quella di Liam. Chiuse gli occhi perché non poteva più guardarlo se non voleva venire subito.
Sibilò quando Liam si allontanò leggermente, ma gemette più forte quando ritornò con la bocca su di lui, inglobando ancora più pelle mentre non smetteva di succhiare.
‹‹Li, io… adesso…›› cominciò ad avvisare il suo ragazzo, e riaprì gli occhi perché improvvisamente sentì il bisogno di guardarlo.
Ma quando posò lo sguardo sulla persona che era in ginocchio davanti a lui, con le labbra ancora attorno alla sua lunghezza, non era Liam.
Vi erano dei capelli color fucsia chiaro, e il cuore di Zayn si fermò, ricominciando a battere fortissimo quando la ragazza si staccò da lui.
Le sue labbra erano gonfie, e fece un rumore osceno quando abbandonò il suo piacere.
I suoi occhi blu erano infuriati e quando lo guardò gli disse ‹‹Mi hai appena chiamata Li?››
IO NON POSSO VIVERE COSI. NON PUOI SCRIVERE DEL SANO SESSO ZIAM E POI FARE USCIRE QUELLA COSA STRANA DI PERRIE. POVERO ZAYN POSSO CAPIRE IL TUO TRAUMA.
VOGLIO SEMPRE ESSER ZAYN EH...
Liam tossicchiò, staccandosi dal muro e muovendo i piedi nella sua direzione. Erano entrambi al centro della stanza, e Zayn considerava Liam come il suo centro di gravità, lo considerava il suo sole. Aveva sempre avuto quel pensiero, e con la scusa era solito avvicinarsi di più a lui e far entrare in contatto i loro corpi, ma non era sicuro di poterlo fare. Si toccavano ancora?
‹‹Noi ci tocchiamo?›› domandò senza pensarci, arrossendo quando Liam spalancò gli occhi.
‹‹Io… cosa?›› farfugliò Liam, la voce acuta per lo shock e le guance rossissime per l’imbarazzo. Zayn era solito accarezzargli con le dita gli zigomi quando lo faceva arrossire.
Era solo uno dei tanti modi in cui si toccavano ogni giorno, e improvvisamente non si sentì in colpa per averglielo chiesto. Moriva dalla voglia di poterlo toccare di nuovo, quindi ‹‹Ci tocchiamo? – ripeté lentamente – Cioè, eravamo soliti sfiorarci in continuazione, e quindi ti chiedo se lo facciamo ancora. Ho notato che Harry e Louis…›› ma si bloccò, scrollando le spalle.
Liam sembrò di nuovo a disagio ‹‹Harry e Louis non si toccano più, tranne quando sono davanti alle telecamere o sul palco perché sarebbe troppo strano. Louis è sempre se stesso, tocca sempre qualcuno, Niall anche››
Aveva taciuto riguardo la sua domanda originaria, il che lo fece riflettere molto e gli dette tutte le risposte che cercava. Rilasciò un respiro afflitto ‹‹Ma neanche noi ci tocchiamo più – suppose – Io e te, proprio come Louis e Harry. Durante le interviste o sul palco invece ci tocchiamo?››
La sua intenzione non era quella di risultare disperato, ma era inutile nasconderlo. Non poteva nemmeno immaginare una cosa del genere, non toccare più la sua pelle soffice, i suoi muscoli, la barba che gli punzecchiava i polpastrelli, le labbra morbide con le sue più ruvide.
‹‹Sul palco sì›› gli rispose lentamente, gli occhi nuovamente puntati sul pavimento mentre pensava a quali parole usare. Le sue sopracciglia erano corrugate, e Zayn avrebbe voluto alzarsi e tracciare lo spazio in mezzo ad esse come faceva ogni volta che lo vedeva pensieroso.
Ma, a giudicare da quello che aveva sentito, non lo faceva più, e non lo toccava più in nessun modo.
‹‹Giochiamo anche sul palco – ammise poco dopo Liam – e a volte sembra che sia tutto come sempre. Nelle interviste di solito ci sediamo lontani››
Annuì per non lasciargli finire la frase. Cercò di non soffermarsi sul tono con cui Liam aveva pronunciato ‘sembra che sia tutto come sempre’, non solo perché aveva capito cosa intendesse dire, ma anche perché non gli credeva. Il modo in cui si stavano rapportando in quel momento glielo faceva capire, era la prova che niente era come prima.
Imprecò contro se stesso perché avrebbe dovuto avere mille domande in mente, e non il vuoto totale. Il silenzio fastidioso stava consumando tutto, aveva sempre odiato quel tipo di conversazioni, e aveva la necessità di dire qualcosa e distruggerlo.
‹‹Parliamo?›› domandò, avvicinandosi al letto perché sentiva di non avere più la forza per stare in piedi. Si arrampicò sul materasso guardando Liam che, involontariamente, scattò in avanti.
‹‹A volte – gli rispose ricomponendosi, passando una mano tra i capelli – E’ inevitabile non farlo, specialmente quando siamo in tour o abbiamo altro da fare. Quindi usciamo tutti insieme e parliamo. Non ci insultiamo o non ci rivolgiamo accuse, siamo sempre educati e quando parliamo solo tra di noi gli argomenti che tocchiamo sono la musica o commentiamo qualcosa che ci interessa. Come abbiamo sempre fatto, insomma››
Zayn cercò di non mostrargli quanto ogni parola lo stesse ferendo come se qualcuno gli stesse bucando ripetutamente la pelle con una miriade di aghi.
Avrebbe voluto discutere, dirgli che secondo lui nulla era come prima tra loro perché quando capitava di commentare delle canzoni o delle esibizioni lo facevano sempre abbracciati.
Improvvisamente odiò il fatto che Liam avesse usato la parola ‘educato’ per descrivere il tipo di interazioni tra di loro, voleva ridere istericamente perché ciò che li legava non poteva essere definito semplicemente in quel modo.
Al tempo stesso, però, non poteva fare una cosa del genere perché la sua mente gli diceva una cosa, ma l’aria tra loro due gli faceva capire tutt’altro.
Normalmente non aveva mai dovuto riflettere più di tanto sulle parole da rivolgere a Liam, ma quella era un’altra storia, e le pause che prendeva tra un discorso e l’altro per trovare le parole erano riempiti da un continuo ‘rotto, è tutto rotto, è tutto perso’ che gli ronzava in testa senza sosta.
Dopo pochi minuti si fece forza e riprese a parlare. Liam stava intrattenendo una conversazione con lui dopo tanto, quindi avrebbe fatto di tutto pur di mantenerla viva.
‹‹Ma ogni nostra interazione è pessima quanto questa?››
Liam ridacchiò e Zayn si rilassò all’istante perché, cazzo, lo aveva fatto ridere. L’umorismo era sempre la sua ultima spiaggia, non era divertente quanto Niall o Louis.
‹‹Sì›› ammise Liam, sembrando dispiaciuto, come se fosse colpa sua.
E forse non avrebbe dovuto pensare ai sensi di colpa perché ripensò alla rottura, e sapeva di essere lui la causa di quella situazione perché, forse, non aveva avuto la forza di aggiustare qualunque casino fosse successo. Era quasi sicuro che fosse andata così perché Liam aveva la tendenza a risolvere tutto, anche se una parte della sua mente colpevolizzava anche il ragazzo.
La sensazione di sentire il mondo sgretolarsi sotto i suoi piedi era colpa di Liam; quando a volte non riusciva a respirare perché il panico si impossessava di lui era colpa di Liam; il dolore fisico e mentale che sentiva era colpa di Liam perché era stato lui a lasciarlo.
Aveva sempre avuto il timore che, un giorno, Liam avrebbe smesso di desiderarlo, ma non glielo aveva mai detto perché non era stato lui a fare la prima mossa, non era stato lui a rischiare tutto. Lui era stato un codardo, quindi non aveva mai pensato di avere il diritto di preoccuparsi se Liam lo avesse lasciato.
Ma quando, effettivamente, si era ritrovato a vivere quella situazione, quando si era reso conto che Liam aveva davvero deciso di non volerlo più, si era sentito morire e continuava a stare male. Liam era andato via da lui, e non poteva sopportarlo.
Circondò le gambe con le braccia e appoggiò la testa sulle ginocchia, mentre un singhiozzo sfuggì al suo controllo e le lacrime gli riempirono gli occhi.
‹‹Zayn›› la voce di Liam era strozzata a causa della preoccupazione, e poté immaginarlo mentre allungava una mano per toccargli una spalla.
Si allontanò di scatto perché non voleva che lo toccasse ‹‹Perché hai rotto con me?›› sputò fuori, stanco di dover trattenere quella domanda.
‹‹Cosa?››
‹‹Perché hai rotto con me?››
Silenzio.
Poi arrivò la rabbia, e Zayn non se ne sorprese.
Aveva sempre avuto un carattere irascibile, tranne quando Liam era con lui perché gli trasmetteva tutta la sua calma. In quel momento, però, non successe e la rabbia che sentiva era nera, e cercò di trattenere le parole cattive che erano proprio sulla punta della lingua, ma non ci riuscì.
Alzò lo sguardo su Liam e la sua espressione gli ricordava quella stupita e terrorizzata che aveva mostrato una volta quando le fan li avevano circondati senza preavviso, ma non se ne curò e sputò fuori ‹‹Perché mi hai lasciato?››
Sussultarono insieme, e fu la prima volta che Zayn odiò il fatto che continuava a vedere parti di sé in Liam e che in lui ci fossero ancora parti di Liam.
‹‹Io… – Liam si interruppe subito con una risata isterica – Cazzo››
I suoi occhi marroni si riempirono di lacrime e li sbatté velocemente un paio di volte, poi le sue labbra si stesero in un sorriso infelice, le narici si allargarono come se avesse difficoltà a respirare e come faceva ogni volta sul palco quando arrivava il momento di cantare l’ultima canzone /era la prima volta che si sforzava per respirare fuori dal palco.
La sua rabbia sparì all’istante, così come la sua sicurezza.
‹‹Non…›› fu solo un sussurro, ma Liam lo colse e lo dimostrò il fatto che lo richiamò.
‹‹No – quasi pregò, le mani prudevano sui suoi fianchi per la voglia che aveva di posizionarle sulle orecchie, come quando era piccolo e sua madre gli diceva che doveva fare qualcosa che a lui non piaceva – Per favore, non lo fare. Non dirmi perché hai avuto il bisogno… non devi dirmi niente. I ricordi ritorneranno, e adesso non posso… sul serio, non preoccuparti››
‹‹Cristo – biasciò Liam con voce rotta e stanca – Zayn, dovremmo…››
Il moro alzò istintivamente le mani come se volesse proteggersi dalla fine di quella frase. Il suo cuore batteva velocissimo per la paura di sentirsi dire delle parole che poi non lo avrebbero lasciato più in pace.
‘Dovremmo parlare’ o ‘dovremmo lasciarci’ erano le frasi tipiche che nei film dicevano dopo una rottura, e lui non aveva alcuna voglia di sentirsele dire.
‹‹Parlare›› terminò comunque Liam.
‘Li, io ho bisogno di parlare con te’. La sua stessa voce gli risuonò nelle orecchie, confondendolo perché era da tanto che non risultava così apatica, infatti l’ultima volta che aveva parlato in quel modo per nascondere i suoi sentimenti era stato dopo la morte di suo nonno.
Liam aveva ormai abbattuto quelle barriere da tanto tempo, ma gli sembrò quasi di averle rialzate e che il castano non avesse più cercato di distruggerle e capire i suoi pensieri.
Sentì un dolore alla testa.
‹‹Ti prego Liam, non farlo. Non dobbiamo parlarne, non voglio parlarne – quasi urlò, completamente disperato. Nascose di nuovo la testa tra le ginocchia perché non voleva guardare Liam, e trattenne le lacrime perché non voleva nemmeno piangere di fronte a lui – Ricominciamo da capo, okay? Ce la farò››
‹‹Tutto ciò che vuoi, Zayn – Liam imitò il suo tono di voce disperato, portandolo a guardarlo negli occhi con le sopracciglia corrucciate. Era così familiare quel suo comportamento, era la maschera che aveva sempre usato lui e non poté credere di vederla sul volto di Liam. Non aveva mai nascosto le sue emozioni, era sempre stato un libro aperto, ma non in quel momento. Era bravo a fingere – Sempre quello che vuoi tu, sempre››
I suoi occhi marroni sembravano quelli di una bambola, come se la loro luce fosse spenta e lui non sentisse nulla. Completa apatia.
Ti darò sempre ciò che vorrai, Zayn. Qualunque cosa, qualunque.
Quelle parole gli fecero contorcere il viso in un’espressione di dolore perché quasi bruciarono nel suo cervello.
Sentiva che era una frase conosciuta, non detta in quel momento, ma era reale. Lo ferì tantissimo, lo ferì come mai nessun’altra cosa aveva mai fatto.
Voleva chiamare Liam per dirgli di aspettare e di resistere un attimo perché stava ricordando qualcosa, ma il ragazzo era già fuori dalla stanza con le spalle rigide e un andamento normale, come se volesse dargli l’impressione di non essere scappato.
Tuttavia, era proprio ciò che stava facendo. Stava fuggendo via ancora una volta.
Non aveva alcun senso, perché solitamente era Zayn quello che scappava. Non poté fare a meno di chiedersi se Liam fosse cambiato dopo la fine della loro relazione. O era cambiato già prima? Da quanto tempo correva da lui? E quanto tempo ci aveva messo per capirlo?
NON SMETTO DI PIANGERE DAIIIIIIIIIIIII, IO NON LI POSSO VEDERE COSI...NON POSSO PORCA PUTTANA EVA.
GLI ZIAM SONO FATTI PER STARE INSIEME NON SEPARATI, NON POSSO DISPERARMI COSI.
QUESTA OS E' BELLISSIMA MANNAGGIA LA ZOCCOLA
TU SEI UNA STRONZA A TRADURRE STE COSE, MADONNA QUANTO STO MALE...
E' TROPPO BELLA, MANNAGGIA A TE...GRAZIE PERO' :((((((((((((((((((( <3 <3 <3
E BASTA VADO A PIANGERE...
NORA. |