Recensioni per
La realtà dell'apparenza
di Menade Danzante

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/01/17, ore 21:33

QUESTA SCENA.
MIO DIO COS'E' QUESTA SCENA.
COS'E' QUESTO EPISODIO.
COS'E' QUESTO DOTTORE.
Lo ammetto, ho un debole per le prime 4 stagioni, l'ho sempre avuto, e ho un debole per Nine (tanto da vestirmi da lui per un cosplay), perché nonostante il poco tempo che ha avuto è un personaggio così complesso e così tormentato che lo preferisco quasi (si sottolinei il quasi) a Ten, dal punto di vista della caratterizzazione. E mi dispiace davvero tanto che passi tanto inosservato e sia così poco considerato, perché è un personaggio davvero di una malinconia e di uno struggimento fantastici (citazione involontaria, giuro). Questa scena e questo episodio in particolar modo sono davvero importantissimi per capirne la personalità, e ho trovato che tu abbia "catturato" la sua essenza, la maniera in cui cerca di convincersi dell'erroneità del Dalek ma anche la sua consapevolezza di aver sbagliato, di essere stato crudele (o almeno, la nascita di questa consapevolezza prima dell'intervento definitivo di Rose), come lui sia, in fondo, un soldato, un uomo di guerra nato pacifico che ora deve necessariamente seppellire i suoi sentimenti e i suoi istinti. E' una buona introspezione, anche perché si vede appunto il suo tentativo di convincersi di essere lui il "buono" ma alla fine si rende conto di essere al pari dei suoi nemici. Il finale è veramente ad effetto e "potente", credo che riassuma molto bene il dilemma di questo personaggio. Per il resto, devo farti i complimenti perché lo stile è anche accattivante e ti fa proseguire nella lettura, e ho trovato l'introspezione perfetta (Anche se ci ho visto un po' troppa sicurezza: ho sempre pensato che quella del Dottore fosse solo ostentazione con cui nascondere la sua effettiva debolezza, e non certezza di essere nel giusto -eccezion fatta per Le acque di Marte, ovviamente, ma sto divagando, molto-)

Nuovo recensore
19/01/16, ore 11:35

Quanto ho pianto durante quell'episodio, quanto ho pianto!
E' stato un momento di crisi proprio, un momento in cui mi sono chiesta se era normale stare così male per un telefilm, per un Dalek che muore perché per lui è una malattia godere dell'effetto dei raggi del sole. Poi, andando avanti, ho capito che in realtà soffrivo tanto per quel Dalek quanto per il Dottore, perché realizzare, pur non riuscendo ad ammetterlo alla parte cosciente di te stesso, che sei tale e quale al tuo più acerrimo nemico, è proprio una cosa che ti distrugge il cuore.
Nine è il mio dottore preferito e per quanto lo ami, non credo che riuscirei mai a scrivere di lui. Perché alla fine quando ami qualcuno non lo conosci mai veramente fino in fondo e la paura di lasciarsi condizionare dalle proprie percezioni è sempre troppo presente e pesante. A te invece devo fare davvero i miei più sentiti complimenti, perché questo è Nine in ogni singola parola, in ogni singolo pensiero. E' lui e tu me lo hai fatto vedere di nuovo, mi hai fatto vedere chiaramente una parte di lui che io potevo solo intuire senza avere la certezza che potesse essere davvero così.
Grazie.

Recensore Master
17/10/15, ore 23:12

Non è facile trovare fanfiction sul Nono Dottore, ancora meno lo è leggerne di valide: sarà che lui non è un personaggio facile da comprendere, con cui empatizzare ed anche sul quale scrivere. Una sola volta mi sono cimentata con lui ed è stata davvero dura!
Nell'arco del numero relativamente ridotto di parole di una flashfic sei riuscita a rendere in modo assolutamente efficace ed aderente al canone televisivo un character complicatissimo come Nine. Hai utilizzato un linguaggio ed uno stile impeccabili e molto piacevoli da leggere.
Complimenti davvero, spero tu scriva ancora su Nine: ce ne è davvero tanto bisogno!
Bisous,
~reilin

Recensore Veterano
13/10/15, ore 20:54

Terza classificata
La realtà dell’appareza, di Tamara.EFP
Grammatica e sintassi: 15/15
Stile e lessico: 14/15
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 9,5/10
Rispetto del tema: 10/10
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom: 10/10
Eventuale bonus: +1
Totale: 59,5/60
Grammatica e sintassi:
Grammatica e sintassi sono impeccabili, nel senso letterale del termine. Non c’è una sola svista, non un errore di battitura. Non c’è davvero nulla da correggere, neanche un’imprecisione: ottimo lavoro!
Anche la punteggiatura è assolutamente eccellente: corretta, precisa, adatta, varia, ben gestita. Crea il ritmo perfetto per un’introspezione, senza mai appesantirla.
Stile e lessico:
Adoro il modo in cui hai sperimentato in questa storia: si percepisce proprio che hai cercato, non so se consciamente o inconsciamente, di avvicinare il linguaggio e lo stile all’atmosfera, alla scena, al Dottore. Hai elaborato uno stile elevato al punto giusto, che non “sminuisce” mai l’importanza dei concetti espressi. Non solo: trovo eccellente l’audacia dimostrata nello stile, che ti fa rischiare con qualche frase un po’ più articolata o insolita. È importantissimo dare un tocco personale, a mio parere, in una storia così corta per renderla differente da qualunque altra, per renderla indimenticabile. Tu ci sei riuscita su tutta la linea, con uno stile unico, coinvolgente ed efficace, capace di rendere intrigante e dinamica l’introspezione.
Dal punto di vista stilistico apprezzo l’audacia alla pari di quella dimostrata nello stile, anche se non mi convincono completamente proprio tutte le scelte. Talvolta il lessico suona un pochino forzato, perché ci sono alcune parole isolate che “cercano” di alzare il tono della storia ma non sono supportate da altre parole dello stesso registro, e quindi suonano un pochino fuori posto (mi riferisco a termini come “berciate”, “scempiaggine” e simili); altre parole, invece, sono un pochino troppo tecniche per un’introspezione, suonano un po’ troppo “distaccate” rispetto al tono della storia (mi riferisco a parole come “ponderazione”).
In generale, comunque i termini sono indubbiamente quasi sempre adatti al personaggio del Dottore e contribuiscono magnificamente alla sua caratterizzazione.
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale:
Adoro l’idea di base della storia.
Sia dal punto di vista personale sia dal punto di vista oggettivo, trovo ottima la scelta di ambientare la storia in quel preciso momento. Per quanto riguarda il punto di vista oggettivo, mi riallaccio all’attinenza al tema: hai scelto un momento che senza dubbio, obiettivamente, ti dava lo spunto perfetto per sviluppare una serie di riflessioni in merito all’identità del Dottore. Hai scelto uno spunto “già pronto”, in un certo senso, ma non per questo banale o facile da sviluppare, anzi. Al contrario, era una riflessione difficilissima da portare avanti con precisione e profondità, e sei stata coraggiosissima a decidere di farlo; il risultato, poi, premia senza alcun dubbio il tuo coraggio: è davvero eccellente! Sicuramente, se la storia fosse stata ambientata in qualunque altro momento non avrebbe avuto la forza che ha così com’è. Hai scelto proprio il momento perfetto, e ciò si vede dal risultato finale.
Non ho davvero alcuna miglioria da suggerirti per quanto riguarda l’idea in sé o lo sviluppo: la storia si basa su uno spunto validissimo, e le considerazioni che partono da esso sono coerenti, logiche, coinvolgenti, emozionanti, intelligenti. È una storia davvero eccellente. Leggendola, si percepisce un miscuglio di precisione e emozioni: si sente proprio che hai messo attenzione e cura nella storia, e che allo stesso tempo l’hai scritta con affetto, trasferendole una grandissima carica emotiva.
Per quanto riguarda lo sviluppo della storia, trovo eccellente la direzione che prendono le riflessioni: sono lineari, perfettamente logiche, non complesse da seguire ma allo stesso tempo mai, mai banali. Mi piace davvero molto il modo in cui sei riuscita a sfiorare tutti gli elementi legati a questa scena, tutte le cause e le conseguenze e le implicazioni: tocchi il tema della Guerra del Tempo, dell’identità del Dottore, del difficilissimo rapporto con i Dalek. Tocchi tutto ciò che può essere associato a quella scena, e lo fai con tatto e cura, senza tralasciare nulla e senza appesantire la storia.
Per quanto riguarda l’originalità, non posso fare altro che darti punteggio pieno, e lo faccio con grandissimo piacere: la storia è totalmente originale perché, pur prendendo spunto da una scena esistente, ha un carattere personale e un approfondimento assolutamente unico. Non solo: quella scena è una delle più “forti” della serie, una di quelle più d’impatto, eppure viene considerata pochissimo dal fandom. Sono pochissime le storie che la toccano, e pensare che gli spunti di riflessione sono infiniti. Tu riesci davvero a cogliere le potenzialità di questa scena.
Forse una delle ragioni per cui questo momento è un po’ snobbato è la sua complessità: è difficilissimo interpretare quella frase, soprattutto interpretarla dal punto di vista del Dottore. Ma tu ne fai un’analisi così attenta e curata da rendere assolutamente valida ogni singola riflessione, dando forza ancora maggiore alla scena.
L’unica cosa che non mi convince del tutto è la piccolissima digressione finale su quel singolo Dalek: non è sbagliata, assolutamente, ed è molto interessante, ma posta in quel punto spezza un po’ la catena di riflessioni del Dottore, e non è proprio del tutto legata al resto delle considerazioni. Cioè, è la posizione che non mi convince, perché “salta” lontano dall’argomento principale proprio sulla fine e rompe un po’ il momento di tensione.
Rispetto del tema:
Il rispetto del tema è davvero, davvero eccellente: ti accosti all’argomento dell’identità con grande fluidità, naturalezza e tatto. La frase insinua il dubbio da sola, apre le riflessioni. Fa in modo che la storia possa esistere, e le permette di partire in modo spontaneo. La frase in sé contiene la base della riflessione e contiene già un frammento del tema. È “la radice” delle riflessioni, e fa capire fin da subito che direzione prenderà la storia, senza tuttavia anticipare troppo. Insomma, già la frase all’inizio fa capire perfettamente la storia seguirà il tema, senza bruciare l’argomento e anzi rendendolo ancora più intrigante.
Nell’introspezione, poi, il lavoro di rispetto del tema continua in modo ottimo: le sottili contraddizioni, i vari “lati” del Dottore e del suo passato che emergono e si accostano l’uno all’altro, creando un quadro molto complesso e accurato del suo personaggio.
Si tratta, poi, di un’attinenza originale: non poni le classiche domande “da crisi di identità” in modo esplicito, ma le fai sentire, le fai percepire. Si sente che il problema di chi sia il Dottore (Un distruttore? Un salvatore? Entrambi?) è alla base di ogni cosa, è fondamentale nella storia. È il filo sottile che congiunge ogni riflessione, che lega la frase all’introspezione, che costituisce il vero problema di fondo. Che è essenziale nel personaggio del Dottore, che più volte si è trovato a doversi confrontare con la propria personalità e con se stesso.
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom:
Credo, e penso che lo ripeterò all’infinito xD, che il Dottore sia uno dei personaggi più complessi in assoluto da caratterizzare. Forse il Nono Dottore è un po’ meno complicato dei successivi Dottori (e anche di qualcuno dei precedenti, in realtà), ma credo che questo sia legato principalmente al fatto che lo conosciamo meno, che lo “accompagniamo” per meno tempo. E se questo toglie un po’ di possibilità di complicare le cose da un lato, la aggiunge dall’altro, rendendo considerevolmente minore la quantità di materiale che abbiamo su di lui per poterlo “ricostruire”.
Tu riesci a utilizzare in modo assolutamente eccellente questo materiale, ricostruendolo in modo approfondito, brillante, personale, efficace. C’è il dramma della Guerra del Tempo, ancora fresco nella sua memoria. È praticamente appena accaduto, a questo punto della storia; è una ferita fresca, e quel Dalek non fa che riaprirla. Non se l’è ancora lasciata alle spalle, non sa ancora gli sviluppi che la faccenda prenderà. È solo un Signore del Tempo, solo, che ha sulle spalle il peso di così tante vite.
(Recensione modificata il 13/10/2015 - 10:10 pm)

Recensore Master
07/10/15, ore 13:45

~~Eccomi, Menade! :)
Il problema che ti avevo accennato su facebook è ormai risolto, dunque ecco qui il mio commento, seppure in ritardo.
Allora, Nine è stato il mio primo Dottore e sebbene sia rimasto per solo una stagione, mi ero affezionata molto a lui. Mi piaceva la sua indole sempre incline allo scherzo ma che, all'occorrenza, rivelava uno spirito guerriero indomabile e colmo di orgoglio e fierezza, che però dissimulavano lo strazio per ciò che aveva fatto al suo mondo e alla sua razza e il peso enorme dell'essere l'ultimo dei Signori del Tempo. A proposito, ho trovato stupenda e assolutamente perfetta la definizione che hai dato di questo popolo accostandolo alla figura della fenice. In effetti, il processo di rigenerazione si può paragonare benissimo alla rinascita dell'uccello leggendario dalle proprie ceneri. Bravissima! ;)
Ricordo bene anche l'incontro con quel Dalek e le molte similitudini che lo legavano al Dottore.
Caratterialmente, penso che Nine e Twelve siano i Dottori che serbano più risentimenti e rancore e che, di conseguenza, si prestano maggiormente ad essere paragonati ai loro acerrimi nemici, altrettanto combattivi e disposti a compiere vere e proprie atrocità, sebbene per motivi diversi.
In questo caso, l'orgoglio di Nine risente particolarmente dell'affermazione del Dalek, ma non solo per il fatto di essere stato equiparato alle creature che odia di più nell'Universo.
“Ora torna in lui l'aria del combattente. Ora c'è un nuovo vecchio Dalek che è sopravvissuto a tutti i suoi compagni. Si sente un guerriero e l'odio gli monta dentro insieme al desiderio di liberare anche la Terra da quell'invasore che, solo, lacerato nello spirito e nella mente, non potrebbe fare molto.”
Questo passaggio è forse quello che più mette in evidenza la somiglianza tra i due, infatti, leggendo, mi sono resa conto che queste parole valgono sia per il Dottore nei confronti del Dalek che viceversa.
Nessuno dei due si aspettava di vedere l'ultimo sopravvissuto della razza nemica, che credevano completamente debellata, e quell'incontro fa riemergere l'odio e il desiderio di sterminio che prendono il sopravvento sulla stanchezza, sia fisica che mentale, e sul dolore, non solo del Dottore ma anche del Dalek dato che lo stavano torturando.
Mi è piaciuta tanto la sequenza in cui fai capire come il Dottore cerchi di aggrapparsi al suo ruolo di salvatore e dispensatore di libertà per gli oppressi, come se stesse disperatamente tentando di trovare una differenza incolmabile e sostanziale che possa distinguerlo nettamente dal nemico. In questo modo hai anche toccato le motivazioni tragiche del comportamento eroico del Dottore, che cerca di salvare quanti più mondi possibili soprattutto perché non è riuscito a salvare il proprio ma, anzi, lo ha distrutto.
Lo sbigottimento di Nine è lo stesso del Dalek, così come l'odio, il desiderio di vendetta che entrambi provano, ma anche il riconoscimento reciproco dell'enorme dramma di essere gli unici sopravvissuti del proprio popolo.
In un certo senso, per il Dottore, ma anche per il Dalek, è un po' come guardarsi allo specchio. Nonostante la stizza e il moto d'orgoglio iniziale, alla fine il Dottore è costretto ad accettare la realtà sconcertante delle parole del suo nemico che suonano come un complimento e un insulto allo stesso tempo.
Sei stata davvero brava nel presentare in una flash tutto il groviglio di sensazioni ed emozioni, per non parlare dei pensieri e dei ricordi, che la frase pronunciata dal Dalek suscita e risveglia nell'animo lacerato, ma pur sempre combattivo e fiero, di Nine.
In quel momento, la linea che separa i due è molto sottile e confusa e perfino il Dottore arriva a dubitare per un attimo della sua stessa identità. In tutto ciò, hai perfettamente rispettato il tema del contest e lo stile, il lessico e la cura di ogni dettaglio, che non fai mai mancare alle tue storie, non possono che conferire ancora più valore a questo breve scritto dove hai fatto emergere magistralmente la personalità del nono Dottore, costantemente in bilico tra il salvatore e lo sterminatore.
Non c'è bisogno che ti dica che Nine è IC al 100% nelle sue riflessioni e nei pensieri che attraversano la sua mente in quel delicatissimo momento.
Insomma Tam, che sia una flash scritta di getto o una shot alla quale hai lavorato a lungo, i tuoi lavori sono sempre delle perle di emozioni e raffinatezza che mi conquistano dalla prima all'ultima parola. :)
I complimenti sono più che meritati anche stavolta, anche se non sufficienti di fronte alla tua bravura di autrice.
Attendo sempre con trepidazione le tue pubblicazioni, indipendentemente dall'elevato rischio di batoste angst. :P
Ah, quasi dimenticavo... complimenti anche per la scelta del titolo. Si tratta di un ossimoro che esprime alla perfezione la situazione descritta.
Un bacione, dear! :*** <3
Stria93