Bene.
Cioè, non bene. Facciamo ordine fra i pensieri.
Mi spiace aver iniziato in questo modo la recensione, ma mi hai lasciato interdetta, mi hai lasciato con un che di: "Ok, fermi tutti. Tiriamo il fiato un attimo.", non perché la tua sia una cattiva fanfiction, tutt'altro. Il fatto è che l'ho trovata nel posto giusto al momento giusto: la tua OTP al circo mentre stai scrivendo una storia sul circo. Wow.
Ma veniamo a noi, ora.
Amo l'immagine di un Axel appuntito, l'ho sempre pensato così, spigoloso e pieno di angoli, come dei vetri infranti, e lo stesso vale per Roxas nel suo subire malie ed incantesimi, nel suo essere pieno di dubbi ed ingenua curiosità. Hai raffigurato esattamente il modo in cui li vedo io, ed è davvero una cosa bellissima da leggere.
E la trama, la trama. Il tuo giostrarti fra realtà ed utopia è splendido, seriamente, ti lascia lì incollato ed ha un che di ammaliante. Ti sei giocata davvero bene questo scambio fra reale e finzione, fra sonno e veglia. Non so che dirti se non: complimenti. Tutto questo da un senso di intimità fra Roxas ed Axel ed il lettore, e mi hai lasciato più che piacevolmente sorpresa.
Vorrei poter dire di più, soffermarmi di più, ma sto già facendo casino in questo modo, non oso immaginare quando leggerò i vari finali, e fra parentesi, sono curiosissima. Quindi, mi accingo a continuare.
Scusa per queste parole caotiche.
Alla prossima! |