Recensioni per
Tenn'Ambar-metta
di Losiliel

Questa storia ha ottenuto 54 recensioni.
Positive : 54
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
19/10/21, ore 16:20
Cap. 1:

Questa storia è bellissima e nello stesso tempo straziante. Non riesco a togliermela dalla testa . Mi ha riempito il cuore , mi ha fatto sognare e anche piangere. Straziante e commovente, così profonda e così vera... Grazie per averla scritta.

Recensore Veterano
06/11/17, ore 14:08

Okay, cercherò di farla breve, perché altrimenti ne esce un romanzo.
Ho amato praticamente tutto di questa storia, dagli aspetti più “tecnici” - penso che una delle cose più rognose dello scrivere Tolkien sia trovare il registro giusto, perché scegliendo il colloquiale si fa presto a suonare troppo moderni, e scegliendo l’aulico si fa ancora più presto a suonare artefatti (e parlo per firsthand experience, ogni volta che devo scrivere un dialogo piango), ma, dicevo, secondo me sei riuscita a trovare un equilibrio perfetto nel linguaggio - a come hai deciso di narrarla, al background che hai dato a quelle decisioni che nel Silm vengono riassunte in una riga o due, dando loro spessore, e dei sentimenti che le muovono.
In ordine,

il conflitto in Nelyo tra il giuramento e la reggenza dei Noldor. Eru Gratias, almeno UNO che capisce fino in fondo che un Re la cui priorità non sia proteggere il suo popolo sarebbe un pessimo Re, e il Beleriand ne ha avuti già un paio. Inoltre sono convinta che Nelyo avesse già la consapevolezza che nessuno avrebbe seguito lui come Re, Finno sì o Finno no. Insomma, era una decisione inevitabile se presa con razionalità, però ho amato come l’hai tradotta in parole.

La descrizione della prigionia di Nelyo. Molto cruda, molto vera, che mette perfettamente in luce come Melkor agisse sulla mente oltre che sul corpo, tentando di plagiare Nelyo prima portandolo alla follia e poi offrendogli un porto sicuro, un’ancora, e per contro la forza della mente di Nelyo che nonostante tutto restava aggrappata alla consapevolezza di non dover cedere al nemico, e tutto l’orgoglio Feanoriano in questo - ad esempio quando gli dice “Io sono figlio di Feanor, quello che ti ha sbattuto la porta in faccia”, cioè, la scena più epica dell’intero Silm, zero storie.

l’odio. Spesso ci si concentra sulle cicatrici del corpo di Nelyo, ma senza soffermarsi sui germogli di tenebra che Melkor poteva avervi impiantato. Il lungo conflitto di Nelyo tra il fuoco di odio che si porta dentro e la sua strada verso la rinascita è imho la cosa più bella di questa storia (e prob ne è la colonna portante alla fine, in parallelo al filo che unisce sentimentalmente Nelyo e Finno). In particolare ho amato la frase

“Le ferite potevano essersi rimarginate, ma l'anima era ancora lacera, esposta spietatamente al mondo. Emozioni, sentimenti, pulsioni, desideri, esplodevano fuori controllo al minimo stimolo.”

che riassumeva perfettamente in una riga quelle che erano le vere ferite della prigionia. Gli Elda guariscono molto velocemente nel corpo, la fregatura è che le ferite dell’anima possono non guarire mai fino alla fine del mondo. Io mi tengo la mia mortalità più che volentieri tbh.
Ho amato anche tutta la parte sul processo di guarigione, e su come il corpo, diversamente dallo spirito, sia molto più veloce a riadattarsi e a guarire, tornando a essere una “solida ed efficiente dimora” seppur per uno spirito ancora danneggiato.

- il dialogo tra Finno e Finwe. Ho riletto proprio l’altro giorno il passo del LaCe in cui si dice che praticamente i Valar non capiscono un bombolo della natura dell’amore, e mi è piaciuto molto come l’hai ricollegato al discorso di Finwe, che di decisioni sceme prese dai Valar in merito ne sa qualcosa eccome. 

il finale. È meraviglioso. Avevo già ribadito come davanti a “tenn’ambar-metta” mi sciolga come un ghiacciolo a luglio, e ho amato il carico che hai dato a queste parole da parte di Nelyo e Finno, in specie

“Quando abiterai nelle terre dell'Est, sarai un pensiero che mai mi abbandona. Quando scenderai in guerra contro il Nero Nemico, sarò il guerriero che combatte al tuo fianco. E se un giorno dovessimo perire in battaglia e alloggiare come ombre nella dimora di Mandos, io sarò lo spirito che attende con te.”

Cioè, okay, addio. Riuscire a non pensare alla Nirnaeth mentre leggevo questa frase era una barzelletta proprio. 
Un’altra parte che ho amato TANTISSIMO è stata la riconciliazione tra Finno e Kano, e le ultime scene, è stato un finale perfetto per questa storia. Sappiamo tutti cosa accadde dopo, ma è bello che finisca con una nota positiva, e di speranza.

Sicuramente mi sono persa qualcosa per strada, ma credo di aver detto circa tutto. Boh, semplicemente ho amato moltissimo questa storia, non sono una grandissima fan della coppia tbh, ma se vengono scritti bene li amo comunque, e questo è stato sicuramente il caso. 

Complimenti ancora, e un abbraccio <3

A.

Recensore Veterano
30/09/17, ore 16:14
Cap. 1:

Ciao Losiliel!
Finalmente riesco a leggere questa storia, che avevo adocchiato già da un po’. Parto col dirti che amo il tuo stile, la cura che ci hai messo nei dettagli - parlo di questo capitolo, ma sono già andata avanti un poco a leggere e vale anche per tutto quel che ho letto finora - e la capacità di essere “cruda” e introspettiva al tempo stesso.
La stessa scelta del POV di Maedhros era difficile - Fingon è senz’altro una scelta più comune, e molto più semplice da gestire - ma l’hai resa magnificamente.
Ci sono alcune cose che ho amato particolarmente in questo primo capitolo.
La prima, è Findekano. È stato il primo personaggio che ho amato quando ho letto il Silm - figurarsi me stessa quattordicenne con gli occhi a cuoricino - e amo il ritratto di Finno giovane, con “pazzo incosciente” come soprannome (l’Ode alla Stupidità mi ha stesa :D )
E amo il contrasto che ne deriva con il Finno della Terra di Mezzo, che ha superato il ghiaccio, il rimorso e il tradimento, e in una certa misura ha ancora meno da perdere del giovane Elda sconsiderato di Aman.
Ho amato la descrizione di Melkor come di un’ombra che si insinua, che si aggrappa come una sanguisuga ai sentimenti negativi per amplificarli ed esasperarli, come era già accaduto in Aman, e come si lega all’odio di Nelyo, per farlo crescere - fino a farlo diventare un’arma nelle sue mani, come aveva già tentato di fare con il padre. Spezzarlo, per poi ricostruirlo e plasmarlo con le sue stesse mani.

La scena del soccorso è cruda e straziante, e anche attraverso il POV di Nelyo riusciamo a percepire il dolore di Findekano, la sua disperazione nell’invocare i Valar. Non hai sorvolato sui dettagli più crudi, ma anzi, gli hai resi vividi, tanto che le immagini parlano da sole in questa scena e la rendono reale - le preghiere di Nelyo di essere ucciso, e la determinazione disperata di Finno nel provare tutto, tutto quello che può per portarlo via da lì, invocando i Valar ai quali ha voltato le spalle, fino alla decisione finale, in cui si delinea perfettamente il coraggio di Findekano e i la sua determinazione a non arrendersi mai, qualunque sia il prezzo da pagare. 

Il flashback l’ho amato, non c’è altro da dire, in particolare la lenta consapevolezza che si fa largo in Nelyo dei suoi sentimenti, in contrasto con il suo senso di responsabilità nei confronti di una famiglia che si sta già sfasciando senza aggiungervi altri attriti. Ho sempre visto Nelyo come quello che sente di più il peso delle tensioni interne alla famiglia, sia tra Feanor e la madre, sia con gli altri figli di Finwe, forse perché tra i pochi che riusciva a percepire quanto profondi fossero i cambiamenti nella natura del padre, e quanto a fondo il suo rancore si stesse radicando. Tutto questo in contrasto con la devozione e il rispetto che ancora prova per il padre - e che lo portano a invocarlo quando pensa di stare per morire- che nemmeno l’odio e il tradimento sono riusciti a scalfire.

Bonus track, amo il titolo. È la mia frase preferitissima in Quenya e mi dà una montagna di feels anche da sola, figuriamoci messa in tandem con l’argomento della storia; non sono una grande fan dei Russingon, più che altro per colpa del fandom che è ampio e purtroppo spesso tratta certe dinamiche in maniera troppo superficiale e semplicistica imho, però mi faccio coinvolgere facilmente se la storia è scritta bene, e direi che è assolutamente questo il caso.

Complimenti vivissimi, e ai prossimi capitoli! <3

Recensore Junior
27/05/17, ore 09:19

Io non ho parole, è la magnificenza fatta persona. Ma come fai a scrivere così bene? Le tue storie rapiscono e rendono molto partecipi alla vicenda, decisamente mi sono innamorata di questa storia, così come tutte le tue che ho letto. Bravissima!

Recensore Junior
27/05/17, ore 08:19
Cap. 2:

Mio Eru stupendo pure questo. Ho amato come hai alternato ricordi e attualità collegandoli tutti fra loro, è stata una bella idea. Bravissima! Questa storia la sto amando sempre di più...

Recensore Junior
27/05/17, ore 08:05
Cap. 1:

Mi sono già innamorata di questa fanfiction. Come tutte le altre che ho letto è scritta divinamente, ti prende e ti costringe a continuare. Bravissima! Raramente delle storie mi prendono così come le tue, brava! Il ricordo di Maedhros mi è piaciuto particolarmente, mi ha fatto morire "L'Ode alla Stupidità" XD. Baby Mae che vuole andare con Fëanor è troppo puccioso dio mio ♥~♥ di nuovo complimenti!

Recensore Veterano
22/01/17, ore 19:48
Cap. 5:

Ciao Los!
Rieccomi, chissà se ce la farò, a più di un anno dalla pubblicazione, a finire di recensire questa long XD.

Ma passiamo subito al capitolo: mi ha fatto davvero piacere che ci fosse un capitolo tutto dedicato a Kano, ci speravo proprio!
Volevo anche il suo punto di vista su tutta questa situazione, perché è un punto di vista che mi ha sempre incuriosita tanto.

Kano arriva di sicuro con un bel carico d’ansia: avrà impressi ancora tutti i ricordi della convalescenza di Nelyo, e il segno che gli hanno lasciato non può che essere profondissimo.
Per lui Nelyo era un punto di riferimento, era il fratello che gli era più vicino ma era anche l’unico che considerava in grado di raccogliere l’eredità di Feanaro.
Ho pensato tanto a di bracciali e biscotti mentre recensivo questo capitolo, e mi si è spezzato il cuore!
Perché ho la sensazione che Kano, inconsciamente, sia ancora come quel bambino che pensava a suo fratello come indistruttibile, come il fratellone che non ha paura di niente. Vederlo a pezzi, fisicamente e psicologicamente, ha distrutto ogni sua certezza.

E l’ha distrutta mentre toccava proprio a Kano raccogliere l’eredità di Feanaro, mentre toccava a lui fare l’ultima cosa che avrebbe mai pensato di dover fare, regnare sulla sua gente e sui suoi fratelli. Kano che non ha mai pensato nemmeno per sbaglio di diventare re, e che non se ne sarebbe mai sentito in grado né avrebbe voluto, anche potendo.
Eppure lo ha dovuto fare.
La cosa che mi ha colpita è la disperazione di Kano, come se stesse reggendo a stento, come se pensasse di aver già fallito a un punto tale che se non interviene subito Nelyo, anche ancora convalescente, si sfascerà tutto.

Io credo che Kano sia una persona forte e in grado di dimostrare la stessa tenacia di tutti i suoi fratelli, ma capisco anche che dopo aver pensato tutta la vita, con sollievo, magari, al fatto che non sarebbe diventato re, ritrovarsi non solo a diventarlo, ma a doversi confrontare con i ricordi delle gesta di suo padre e di suo fratello lo abbiano messo non poco in difficoltà.
Peggio ancora perché Nelyo non era morto ma prigioniero, e quindi avrebbero potuto salvarlo, e intanto era anche arrivato Nolofinwe, con la sua schiera numerosa e furiosa contro i Feanarioni e tutta la loro gente.

Lo spostamento dell’accampamento mi sembra emblematico come della politica di prudenza di Kano, che tenta di trattenere i fratelli, di evitare scontri, di evitare ulteriori disastri.

In tutto questo, immagino che vedere il fratello in piedi e apparentemente tornato quello di prima gli abbia fatto pensare subito che era tutto finito, che Nelyo sarebbe tornato e avrebbe riportato tutto alla normalità.
Povero, è un pensiero più che normale nelle sue condizioni, e io volevo abbracciarlo!

E parallelamente a tutto questo c’è anche il suo senso di colpa.
Anche questo, penso anche io che Kano lo abbia sentito più di tutti, sia per il legame profondo col fratello, sia perché purtroppo toccava proprio a lui l’ultima parola.
La decisione finale di non andare a salvare Nelyo sarà anche stata di comune accordo, forse, molto probabilmente lo stesso Nelyo aveva chiesto questo prima di partire. Ma avrà generato infinite discussioni e sarà toccato a Kano decidere di non accettare le condizioni del nemico, anche lui schiacciato dal giuramento.
Ora mi fa così male vederlo guardare il fratello così, con quel senso di colpa che lo paralizza…

Ho adorato il particolare di come Kano trova la forza di continuare a raccontare dalla forza della propria voce! È sempre stata la sua grande dote, e ci sta che sia l’abilità da cui trae tutta la sua sicurezza.
Mi è piaciuto davvero tanto, come particolare.
E mi ha fatto sorridere il modo lirico in cui racconta ogni cosa: è sempre un poeta, anche nella più complicata delle situazioni.

Nelyo da parte sua è confuso almeno quanto Kano.
È consapevole, il suo corpo glie lo sta dicendo in tutti i modi e in tutte le lingue, di essere fisicamente guarito.
Ma psicologicamente ancora no. Ancora si sente troppo instabile, troppo impacciato nei ragionamenti. E doverlo dire, doverlo ammettere di nuovo davanti a suo fratello che gli chiede di riprendere il suo posto è più di quanto può sopportare, in questo momento.
È riuscito ad affrontare il primo incontro con Kano, però!
Speravo con tutto il cuore che quell’incontro andasse a buon fine, perché vederli separati mi faceva troppo male.
Vederli chiarire tutto e abbracciarsi, vedere quanto solllievo ha dato a entrambi quell’abbraccio è stato stupendo!

Ma la questione resta: Kano rivuole Nelyo a capo dei Feanorioni, e Nelyo non è pronto.
E a me si è spezzato ancora ilcuore nel vedere La sofferenza di Nelyo diventare furia...
Non posso vederli così!

Il particolare poi di Kano che si rivolge sempre a Finno per sapere cosa fare: ha cambiato radicalmente opinione su Finno, o comunque sta arrivando a cambiare opinione. Se quando lo ha seguito verso i Thangorodrim era ancora scettico e considerava ancora Finno un folle troppo impulsivo, e lo consumavano i dubbi anche quando Finno affermava che Nelyo poteva farcela, ora quei dubbi stanno rapidamente diminuendo. Anche perché affidarsi alla forza e lla speranza di Finno sembra che sia l’unico modo che ha Kano per placare un po’ la sua ansia. E a proposito, il dettaglio di Kano che ha provato a seguire Finno mi ha davvero colpita! È un particolare molto interessante.

Finno da parte sua mi pare stia tentando di studiare la situazione e di tenerla sottocontrollo, dato che sa in che situazione è Nelyo e ormai conosce l’ansia e la stanchezza di Kano, ha avuto modo di conoscere bene anche questo lato di Maglor, durante queste settimane.

Il finale è perfetto, rende perfettamente l’idea della situazione complessa e disperata in cui sono: Finno che prega Kano di concedere più tempo a Nelyo, Kano che tira fuori tutto il suo orgoglio Noldorin e quasi ordina a Nelyo di tornare e Nelyo che, pur di non crollare e rischiare di far del male a loro e a sé stesso se ne va.

Un capitolo meraviglioso anche questo, Los, davvero!
Hai reso meravigliosamente il personaggio di Kano.
E hai reso altrettanto bene tutte le dinamiche delicatissime tra lui e Nelyo in questo particolare momento, dinamiche che sono davvero complicate e che tu hai descritto in tutte le loro sfaccettature!

A presto,
Tyel

Recensore Master
13/11/16, ore 21:28
Cap. 1:

Su consiglio di Kanako91 (Eru la benedica per avermi linkato questa storia) e, come promesso, eccomi qui a recensire questa meraviglia. 
Saranno recensioni incostanti, ahimè, ma giuro di fare di tutto per recensire come Eru comanda, ogni capitolo di questa storia che mi ha fatto fare letteralmente l'alba ogni volta che l'ho letta (sì, perché rileggere all'infinito is better XD). Lo so, è nella lista delle "da recensire" dalla Vigilia di Natale scorso ma, come si suol dire, meglio tardi che mai.
-Shame on me T_T-   
   
Prima di tutto ci tengo a ringraziarti per avere scritto questa long. Non solo perché è una storia che ha come protagonista la mia OTP slash del Silmarillion (non ce ne sono mai abbastanza), non solo perché è incentrata dal punto di vista di Maedhros (personaggio che si è insinuato nel mio cuore dopo una pesante rivalutazione dovuta anche e soprattutto agli scritti di Ghevurah) ma anche perché è scritta benissimo sia rispetto alla caratterizzazione del personaggi che dal punto di vista linguistico; il che non è decisamente da tutti.
Per cui grazie di cuore. Ed ora veniamo a questo primo capitolo.
   
   
Nelyafinwe è senza dubbio uno dei personaggi più complessi e dalle mille sfaccettature fra quelli creati dal genio di Tolkien per questo mi ha stupita e non poco questa tua decisione; non che proporre questo particolare frangente dal punto di vista di Findékano sia meno ostico, anzi. Scelta che si è rivelata assolutamente vincente, però.                
Devo complimentarmi già per l'inizio: la descrizione di Maedhros appeso sul Thangorodrim.
La scena è proposta magnificamente ed i pensieri del protagonista sono così calzanti ed intensi da avermi lasciata letteralmente senza fiato.
Vi è il tormento fisico che scaturisce dalle innumerevoli cicatrici con cui hanno voluto deturpare la sua bellezza, quello dello spirito spossato dal passare del tempo e dagli inganni mentali con cui il Nemico sta tentando di farli capitolare e vi è lo strazio del cuore per colui che ha dovuto abbandonare. 
T_T Pardon, ho bisogno di un momento T_T
                             
---> "Il dolore lo circondava, lo permeava, lo possedeva.
Altro non era."

Ho adorato questa definizione.                     
Mentre trovo plausibilissimo che Nelyo abbia iniziato ad odiarsi per l'ingenuità che ha avuto nel fidarsi del Moringotto, non credo che sia arrivato al punto di odiare i propri fratelli. Leggendo la parte più volte, sono arrivata a concludere che sia stato lui stesso a proibire ai fratelli, ed in particolar modo a Kano, di venire in suo soccorso se gli fosse capitato qualcosa. Ma, ripeto è la mia particolare (ignorante) opinione.
Per quanto riguarda Feanor... Non saprei.                    
(La parte di me che lo odia sta urlando a gran voce "Sììììììììììììììììì! Fa benissimo ad odiare quel caprone" ma la parte razionale, che sto cercando di stimolare e far prevalere non ha nulla da dire in merito).
                  
Oh Valar! Questo flashback *__*
L'ho amato dalla prima all'ultima parola perché... beh perché è decisamente stupendo.
Ho apprezzato l'accostamento tra i due. Sono così diversi e, forse, proprio per questo sono così perfetti assieme. Della serie "Gli opposti si attraggono".
(Quale adorabile cliché ♥)                  
Finno che magnifico scavezzacollo che sei. Però, dai, Nelyo si affida a te per scacciare i pensieri e le responsabilità e poi si trova a doverti salvare dalla tua mania di cercare la gloria/suicidio. Non va mica bene, sai U.U
(Tra l'altro mi viene da ridere, scusa. Tu dici, e lo penso anch'io, che Fingon intraprendesse le più disparate imprese per mostrarsi valido e cresciuto agli occhi di Maedhros ma, nella mia mente contorta, risuona sempre la voce di Finno che "Nelyo, guardami! Guardami!")
Mi è piaciuto un sacco tutto l'insieme e davvero, le mie parole non sono adatte ad esprimere i voli pindarici che sta facendo il mio cuore.
                                
Vorrei riportare solo alcune frasi che mi hanno particolarmente colpita perché sono davvero *__*

---> "Era sempre così con Findekáno. Da quando aveva raggiunto la maturità, non perdeva occasione per confrontarsi con lui, che per anni era stato un esempio inarrivabile. Si lasciò sfuggire un sorriso. – E va bene – sussurrò, chinandosi sul collo del suo destriero, – mostriamo al ragazzo di cosa siamo capaci."
Questo scorcio di rapporto mi ha fatto una tenerezza infinita perché ritroviamo la sfida di Fingon e la visione quasi ancora fanciullesca che di lui ha Nelyo o meglio, il suo considerarlo ancora come una sorta di allievo. Ed è una cosa bellissima per il mio cuoricino che abbisogna di più momenti così tra di loro.

---> "In quell'attimo, forse a causa del brusco movimento, Findekáno aprì gli occhi. Cristalli di cielo al crepuscolo che custodivano un'anima indomita."

---> "Chiamami Maitimo, avrebbe voluto dirgli, col nome che mi ha dato mia madre, la cosa più intima che io possegga, perché hai raggiunto il mio cuore e nulla ti è più negato. Chiamami Maitimo, il ben fatto, perché la perfezione del mio corpo a nulla vale se non è dedicata a te, come la mia vita."
In commentabile ♥♥♥
        
      
           
Non contenta, mi hai portato alle vette più alte del fluff per poi scaraventarmi nell'abisso più nero della disperazione.
---> "esponendolo alla più grave delle sue colpe: il tradimento."
No, way! Finno era con Nelyo su quella nave. _Benvenuti all'angolo delle negazioni_
                                       
L'angoscia e il pianto che mi hanno scatenato questa parte. Quasi quanto più delle parole di Tolkien.
                                
---> "– Findekáno! – gridò disperato, – per l'affetto che ci ha legato, se ancora ne sopravvive una traccia dentro di te, tirami una freccia dritta nel cuore e poni fine a tutto questo."
*Ech si accascia a terra, si rannicchia in posizione fetale e piange fino a morire disidratata*

---> " Ed erano occhi che Nelyafinwë non conosceva più; svanita ogni traccia di spensieratezza, ora ospitavano una determinazione non più fiduciosa, ma feroce, temprata da qualcosa che lui non aveva condiviso. Occhi di ghiaccio."
Ripeto: tu vuoi farmi morire e male aggiungerei.
                             
è bellissimo e straziante allo stesso tempo vedere Russandol abbandonare ogni possibilità di salvezza pur di concederla all'Elfo che ama e vedere come questi invece, incurante della propria incolumità, s'intestardisca nel volerlo salvare. (come del resto lo è shippare questa coppia).
                                
---> "Appoggiò di nuovo il capo sul petto del cugino, ora pelle contro pelle. Respirò quel profumo mai dimenticato e pensò confusamente che era un bel modo di andarsene, stretto a lui, cullato dalla sua voce che mormorava il suo nome."
E qui torniamo agli alti picchi di fluff e amore perciò sei perdonata (come se mai ce ne fosse stato bisogno).
             
 
Cosa dire che non ho ancora esplicitato finora?                             
Che questo primo capitolo mi è piaciuto da impazzire. Perché non si era capito, vero?                          
No, seriamente. Voglio ringraziarti nuovamente per aver deciso di scrivere e pubblicare questa long e scusarmi per questa mia recensione (RITARDATARIA) sconclusionata e senza senso che non rende nemmeno minimamente quanto questa tua storia mi sia piaciuta e sia già entrata nel mio cuore.
Ti rinnovo i miei apprezzamenti per il meraviglioso lavoro di caratterizzazione fatto con i due protagonisti e con quello di stesura della storia e vorrei, inoltre, farti un plauso per il modo in cui ha saputo gestire le reazioni carnali di Nelyo: nessuna volgarità o banalità.                               
Spero di riuscire a recensire presto il secondo capitolo anche perché questo porterebbe all'ennesima rilettura quindi YES!                                   
Una vastità di complimenti.                                             
A risentirci.                          
Un bacio.                          
Ech.                                                              
                                                          

P.S. Mi stavo quasi scordando Kàno e la sua Ode alla stupidità: G.E.N.I.A.L.E. Non vedo l'ora di sentirla XD                      
                                                                                       
P.P.S. ---> "Si fermava mai un attimo a pensare quel Noldo?"
Nelyo, ma che domande fai?!? Suvvia, ormai è appurato che quel Noldo non sa pensare XD
Scherzo, Finno, lo sai che ti adoro.                                                                                                    

Recensore Veterano
10/09/16, ore 14:50
Cap. 2:

Ehi Los Los!

Rieccomi, con moooolta calma e decisamente indietro con la recensione dei capitoli, un po’ meno con la lettura, ma devo pur processare quel che leggo, no? XD
Anche perché questo non è stato un capitolo all'acqua di rose, tra i flashback della prigionia e quell'opera d'arte (drammatica) che è la morte di Feanaro... decisamente, non un capitolo semplice da commentare, ma ci proverò.

Torniamo su Nelyo che si risveglia e inizia a rendersi conto del suo corpo e, soprattutto di quello che ha provocato la sua prigionia. Non posso non essere d'accordo con le preoccupazioni di Kano, anche se mi rattrista che nello stato in cui Nelyo si trova quelle paure lo feriscano. In sua assenza, Kano ha cercato di trovare un equilibrio, e gli altri fratelli sembrano un branco di iene (immagine che mi diverte parecchio) pronti a banchettare sui resti di Nelyo. Dopotutto un leader debole e vulnerabile, non è proprio il massimo nei momenti di crisi e Nelyo, oggettivamente, non avrebbe potuto guarire come si deve tra le mille richieste e pretese dei suoi fratelli e degli altri seguaci di suo padre. A capo dei Fëanárioni ci vuole un leader forte e capace a parare ogni attacco e Nelyo, a questo punto, ha bisogno del lusso di essere vulnerabile. Deve avere il tempo di guarire, prima di riprendere il posto che gli spetta di diritto, e credo che lo capirà a un certo punto.
Per ora, però, capisco come lui si senta ferito dalle parole di Kano, così come capisco le parole del fratello e lo stato mentale in cui si trova. Dopotutto, cresciuto in una terra senza morti violente, non si sarebbe mai aspettato di dover tenere le redini della gente di suo padre, perché Fëanáro non avrebbe dovuto morire! E nel caso, ci sarebbe stato Nelyo e, se ci fosse stato il bisogno, comunque ci sarebbe stato un figlio di Nelyo a prendere le redini della loro gente. Kano è vissuto nella beatitudine di non dover mai "governare" e capisco benissimo che non sappia dove sbattere la testa.

In tutto questo, è di una tenerezza immane Finno che si prende cura di Nelyo, soffrendo per quello che gli è stato fatto (non credo provasse pena, quanto più compatimento inteso come provare la stessa sofferenza di Nelyo di fronte alla distruzione subita dal suo corpo, ma Nelyo è in uno stato tale che non vede davvero quello che prova Finno) e tenendo duro anche quando Nelyo è al massimo della sua intrattabilità. Anche quando Nelyo, in preda al delirio, cerca di spezzargli il collo come se Finno fosse stato l'orco dei suoi ricordi. 

I deliri di Nelyo sono spaventosi e strazianti (e nota tecnica: un ottimo modo per inserire scene avvenute prima della storia! Lo stile!). 
Il ricordo della prima vita che ha preso durante il Fratricidio di Alqualonde è stato toccante da leggere, rende bene l'idea della follia omicida che ha preso i Fëanárioni in quel momento e la coscienza di Nelyo che non può fare a meno di risvegliarsi di fronte all'orrore di un corpo vuoto. Come vede il padre e i fratelli che si battono è terribile e spettacolare, rende appieno l'idea di come questi atti siano (come dice anche lui) degni di Morgoth. Che poi è quello che rende tanto affascinante la vicenda di Fëanor e figli (così come dei Númenóreani): avevano tutte le caratteristiche e le condizioni favorevoli per fare grandissime cose e la loro caduta è grande quanto le possibilità di bene che avrebbero avuto. Che in tutto questo ci siano da una parte i Valar che creano ambienti protetti ed elargiscono grandi doni e dall'altra Melkor e chi per lui che volge questi doni e questa protezione al male, è molto interessante.
Poi c'è il rogo di Losgar, con quello spaccato della mente di Fëanáro, con Nelyo che si ribella a quelle aspettative di suo padre che hanno pesato su di lui da sempre, con Kano che si racconta balle per giustificare la follia.

E la scena della morte di Fëanáro! Tutta la sua fierezza, il suo genio, la sua follia appena contenuti nell'aria febbrile e la voce ferma con cui maledice Morgoth e obbliga i figli a tener fede al Giuramento anche dopo la sua morte. Di fronte a lui, mi sento incredula come Nelyo per la forza che lo anima, per il calore che gli brucia dentro, non riesco a trattenere l'ammirazione e un certo sgomento all'idea che stia tutto per finire, che quelle che sto leggendo siano le sue ultime parol
È meraviglioso come Fëanáro si consumi mentre i figli sanciscono in maniera definitiva il loro destino col secondo giuramento, lascia un vuoto quella cenere che si leva che non avresti potuto descrivere meglio. La scena era davanti ai miei occhi e mi sentivo estremamente partecipe, come Nelyo e come Kan. 
Mi ha lasciato davvero sensazioni particolari questo ricordo, è difficile dimenticarlo! Grazie davvero!

Visto come Nelyo era pronto a morire, la tortura riservatagli da Melkor è stata ancora più crudele. Deicsamente non qualcosa che Nelyo si sarebbe mai aspettato, ormai la morte sapeva cosa fosse, l'aveva inflitta e aveva assistito a quella del padre, ma la tortura? Terreno sconosciuto e col corpo degli Amanyar è qualcosa di infinito, come dimostrano i ricordi di Nelyo a proposito, con le reazioni del suo corpo alle diverse ferite. Davvero da brividi, roba che c'è davvero da chiedersi se valga la pena una simile immortalità e adattabilità. 
La scena del taglio dei capelli di Nelyo mi ha provocato una certa umidità agli occhi, sia per quegli splendidi capelli, sia per la visione di Nerdanel che si intrufola in questo panorama prettamente maschile e paterno che ha dominato la narrazione finora. 
E poi l'incontro con Melkor, con conseguente Nelyo appeso alla parete di roccia, è stato molto d'effetto e molto degno di un Ainu. Anche se ho qualche perplessità su Melkor che riesce ad apparire come una nube di tenebra, quando dovrebbe già essere bloccato in un corpo (gigante) dopo il potere che ha dato a Ungoliant e le mani bruciate dai Silmarilli (probabilmente ho una visione moooolto più fisica della cosa, al punto che non lo vedo così capace di tanti effetti speciali, vista la magra figura fatta con Ungoliant), ho trovato la descrizione davvero da brivido! Così come il suo modo di parlare e di sondare la mente di Nelyo, è proprio il Morgoth, non c'è dubbio, e rende ancora più fantastico Fëanáro che gli ha sbattuto la porta in faccia (okay che all'epoca Melkor fingeva di essere bbbbuono, ma era comunque lì che si muoveva nelle menti dei Noldor, in quello era bravissimo). 

Altra cosa che mi ha lasciato un'ottima impressione: i dettagli pratici che hanno dato alle scene quel realismo che amo tanto *___* La spalla da riposizionare, il moncherino da ricucire, il tubo con cui forzavano il cibo nello stomaco di Nelyo... Davvero, non sono cose scontate da trovare in una storia! 

Poi, ci vuole un appunto anche sulla parte tecnica: il passaggio tra il delirio e la realtà. l'ho. ADORATO.
Ora, la tecnica di collegare due scene con un "oggetto", un'immagine diciamo, o un pensiero/una battuta mi piace moltissimo ma trovo raramente il modo di infilarla in maniera sensata. Ma adoro trovarla ed è cosa rarissima, tanto che di scena in scena, ero sempre più entusiasta di come tu abbia collegato il tutto, è una tecnica così "visiva" quasi, ma applicata alla scrittura, e rende benissimo il mescolarsi di realtà e incubi. Eru banana, non riesco a esprimere quanto sono entusiasta della parte tecnica di questo capitolo.
È un gran bel capitolo dal punto di vista contenutistico e tecnico, cosa voglio di più dalla vita? (non un Lucano).

Tra l'altro, prima di concludere, la descrizione della prigione e delle torture a cui è stato sottoposto Nelyo non hanno potuto non farmi pensare a una fan art di Jenny Dolfen! Considerando la pietra miliare che Jenny rappresenta per le illustrazioni tolkieniane, immagino tu l'abbia vista sì? :D

Spero di aver detto tutto, temo sembri un po' tutto sconnesso ma questo era un bel capitolo pieno di scene da commentare (e la morte di Feanaro è indimenticabile).

Ci risentiamo!

Kan

Recensore Veterano
30/05/16, ore 19:01
Cap. 4:

Rieccomi, Los!
(Ogni tanto ricompaio XD)

Oddio, questo capitolo è stato meraviglioso e straziante al tempo stesso!
Sai quanto adoro la famiglia di Nolofinwe, e vedere la traversata del Ghiaccio Stridente dal punto di vista di Finno Mi ha commossa!

Prima di tutto, la scena iniziale: è così triste e tenera, con Nelyo che si accorge subito che Finno sta piangendo e che, senza pensare, senza lasciarsi travolgere dall’odio, cerca subito di consolarlo.
E’ un altro passo verso la guarigione, e molto più importante di quanto lui non pensi,proprio perché per la prima volta è in grado di tenere volontariamente a bada tutto ciò che prova per aiutare Finno, che ha veramente bisogno del suo aiuto, di essere consolato.

Vedere Finno che piange, vederlo così devastato dal ricordo del ghiaccio mi ha fatta star male, volevo abbracciarlo e consolarlo anche io!
Non faccio fatica a capire come una notte fredda e ventosa sia bastata a ricordargli tutto, considerando anche quanto sarà stanco… Per quanto si sia occupato di Nelyo con afetto, anche lui avrà avuto dei momenti di debolezza, e avrà anche avuto paura di concedersi di sentirli, per timore che rovinassero tutto l’equilibrio che lui e Nelyo avevano faticosamente creato…
Solo che, tra la notte fredda e la stanchezza alla fine non ce l’ha fatta più.

Speravo davvero che Nelyo lo seguisse, e che lo consolasse.
Per quanto Findekano, ancora per evitare di innervosire Nelyo, se ne sia andato, Nelyo è l’unico che può aiutarlo, e ora è anche pronto a farlo.

Mi è piaciuta molto la tua decisione di cambiare il POV per raccontare ancora meglio la traversata dello Helkaraxe, perché questo ha reso la scena ancora più vivida, ancora più realistica.

Hai reso in maniera perfetta la figura di Nolofinwe, la sua rabbia per i tradimento del fratello che diventa orgoglio, rifiuto di permettere a Feanaro di avere la meglio e costringerlo a tornare indietro a chiedere il perdono dei Valar.

Sei riuscita a renderlo in tutte le sue sfaccettature, e ho amato come ti sei soffermata su ogni aspetto!
Prima il modo in cui Nolofinwe reagisce all’abbandono, armandosi di tutta la sua determinazione e mostrando anche lui tutto il suo orgoglio: il modo in cui esorta le sue schiere a non arrendersi, a non lasciarsi mettere da parte è un’immagine veramente significativa!

Poi il modo in cui guida il suo popolo durante il viaggio, pronto ad affrontare i pericoli per primo, ma soprattutto pronto a prestare il suo aiuto a tutti, a controllare personalmente che nessuno resti indietro, che nessuno si perda, e a fare in modo che il maggior numero possibile di noldor sopravviva.
E’ così che mi sono sempre immaginata Nolofinwe!
Orgoglioso e testardo sì, ma anche generoso, e in qualche modo più attento al suo popolo di quanto fosse Feanaro.

La descrizione che hai fatto di tutta la traversata è veramente straziante, Los: tutti i dettagli che hai inserito, i piccoli particolari di cui hai tenuto conto, hai creato una scena veramente di un realismo pazzesco.
Il modo in cui i Noldor devono affrontare prima le tempeste, poi lo stretto, e infine, già esausti, l’ultima parte, ogni volta adattandosi alla situazione, senza cibo, e vedendo i compagni morire di freddo e di fame…
Mamma mia, mi ha sempre fatta piangere il pensiero dei noldor morti sul ghiaccio!

Temevo che comparisse anche la morte di Elenwe, e infatti… Oddio, vederla dal punto di vista di Finno che cerca di aiutare il fratello e si trova a scivolare impotente sul ghiaccio è stato terribile, si sente tutta la sua paura e la sua frustrazione nel vedere che non riesce nemmeno a raggiungere il fratello nonostante tenti e ritenti…
Ho sempre immaginato Findekano fare tutto il possibile per guidare e aiutare gli altri noldor durante quella traversata, sempre in prima fila assieme al padre, e anche pronto a soccorrere senza pensarci su coloro che erano in pericolo.
E immagino che trovarsi impotente mentre il suo stesso fratello e la sua famiglia stanno per morire sia stato il momento più devastante di quel viaggio, che già di per sé deve essere stato un incubo.

Quando Nolofinwe ha tirato fuori a forza Turukano dall’acqua mi sono salite le lacrime agli occhi.
Nolofinwe sapeva che non c’era più nulla da fare per Elenwe, ma Turukano sarebbe affogato pur di fare di tutto per salvarla….
Mi ha commossa vedere Nolofinwe con i suoi figli, mentre cerca di calmare Turukano e di fermare Finno perché anche lui resti al sicuro.
Nolofinwe conosce i suoi figli, conosce la loro testardaggine, sa che erano entrambi pronti a continuare a tentare di salvare Elenwe, incuranti dei rischi e del fatto che ormai era troppo tardi, e ha fatto di tutto per fermarli, per salvare Turukano e proteggere Findekano.
Mamma mia, non so dirti quanto mi ha commossa questa scena, Los!

Ed è stato triste vedere che è stata proprio questa morte a scatenare la sofferenza di Finno quando si torna al presente: non è stato solo il ricordo del ghiaccio, o la sofferenza del fratello, ma è stato il fatto che ora Finno lo può capire.
Può capire cosa significa essere a un passo dal perdere la persona amata, ma allo stesso tempo non può perché lui Nelyo non lo ha perso.
Nelyo è vivo, è di nuovo con lui, mentre Turno è solo, e non rivedrà mai più la sua Elenwe.
E’ straziante che Finno si senta in colpa per questo!
Ancora di più perché è stato forse il fatto che stava per essere proprio lo stesso Findekano a uccidere Nelyo.

Il momento più bello del capitolo però è stato quando Nelyo, ancora una volta ignorando la vergogna, l’odio, e qualsiasi altro sentimento negativo che di solito lo assale, abbraccia Finno per consolarlo, per fargli sentire la sua presenza e la sua gratitudine.
Mi ha veramente veramente commossa!

Complimenti davvero anche per questo capitolo, Los, è stupendo, semplicemente stupendo!
Hai descritto un momento terribile della storia dei Noldor con un’attenzione e una delicatezza incredibili, e hai raccontato i sentimenti dei personaggi in maniera perfetta!
Complimenti davvero!

A prestissimo!
Tyelemmaiwe

P. S. Ho adorato immensamente la descrizione della luna riflessa sul lago: io adoro la luna, e la descrizione della luna piena e dei suoi riflessi sul lago agitato dal vento mi ha lasciata senza parole!

Nuovo recensore
22/05/16, ore 14:50

Bellissima storia!
Penso che tu abbia un vero talento per la scrittura e trovo bellissimo il mondo in cui riesci a trasmettere le emozioni provate dai personaggi. Inoltre penso che tu sia riuscita a rendere il rapporto fra Findekano e Maedhros davvero unico. Brava!

Recensore Veterano
17/03/16, ore 19:46
Cap. 3:

Ciao Los!
Eccomi a commentare il terzo capitolo!
Veramente molto bello, Los.

Innanzitutto mi ha colpito come sei riuscita a rendere subito il contrasto con i due capitoli precedenti: attraverso la luce, che ora è la luce forte e chiara del sole e non più il buio di Angband o quello in cui si svegliava sempre Nelyo durante i suoi deliri, e attraverso l’atmosfera stessa del capitolo, più tranquilla, più serena.

Hai reso perfettamente tutta la confusione di Nelyo in questo particolare momento, che ha bisogno di tempo per capire dove si trova, quanto tempo è passato, e soprattutto per realizare che tutte le sue ferite, moncherino compreso, sono in via di guarigione.
Era arrivato al punto di considerare il dolore fisico e il delirio come la sua condizione normale, era arrivato anzi quasi a convincersi lui stesso che sarebbero rimaste una condizione permanente, che poteva finire solo con la morte, e ora si trova al sicuro, senza ferite, senza dolore.

Ma si trova anche ad avere di nuovo a che fare con tutte i sentimenti e le sensazioni che aveva dimenticato o che si era rassegnato a reprimere, e nessuna capacità di gestirle…
E nemmeno di gestire una conversazione.
Mi ha davvero colpita come hai descritto la difficoltà di Nelyo di far fronte a qualsiasi emozione, e la sua frustrazione nel vedere che non riesce nemmeno a formulare un pensiero e a renderlo in parole: è guarito,ma senza la capacità di gestire i pensieri, i discorsi e le emozioni è come niente.

L’unica cosa che ancora gli è familiare, e che ora è i suo rifugio è l’odio, e lo usa come difesa, come scudo per scacciare ogni cosa, emozione o persona che non riesce ad affrontare.
Ma ha paura lui stesso di questo scudo che si è creato, perché, come il resto, non sa come gestirlo.
Una resa della condizione di Nelyo davvero particolare e profonda, Los!

E se già realizzare tutto questo per Maedhros è difficile, la cosa non può che complicarsi quando si ritrova davvero ad affrontare il mondo che lo circonda.
A cominciare dall’arrivo di Finno.

La reazione di Findekano mi ha commossa, per quanto sapessi che rischi stava correndo a reagire così d’impeto: per lui rivedere Nelyo seduto e cosciente è una gioia indicibile, è vedere che ci è veramente riuscito, che è veramente riuscito a salvarlo.
Immagino che prima, vedendo quanto stava soffrendo, fosse anche lui arrivato a chiedersi che cosa poteva fare di più per rendere totale quel salvataggio, per essere veramente sicuro di aver fatto la cosa giusta.
E vedere il cugino sveglio e deve essere stato il segnale che non sperava più di vedere.

Per Nelyo però quell’abbraccio ora come ora significa tutt’altro: dopo tutto ciò che ha passato, dopo aver visto e rivisto in che cosa lo ha trasformato quella prigionia, i segni che gli ha lasciato sul corpo, e la sofferenza che gli è rimasta nell’anima, il contatto con Findekano è il contatto con tutto ciò che lui non è e non sarà mai più.
Findekano sta bene, è sano, è integro, ed è padrone di tutto ciò che pensa e che prova.
E’ un essere superiore, in qualche modo, una figura perfetta e per questo da tenere lontana.
In più, un contatto stretto come un abbraccio è di per sé qualcosa che Nelyo avrà quasi dimenticato, dopo la prigionia… Qualcosa a cui non è più abituato da troppo tempo.

Però ero sicura che Findekano, per l’amore che nutre per il cugino e per il suo carattere, avrebbe capito al volo, e infatti così è stato.
Findekano accetta il rifiuto di Nelyo, e prova a capirne il motivo e a evitare che si ripeta di nuovo.

Peccato che questo sia solo l’inizio: ora che Nelyo ha difronte Finno, inevitabilmente vengono fuori altre questioni che non possono che essere consapevolezze umilianti, che non può accettare, ma a cui non può nemmeno porre rimedio, almeno così crede.

Mi è veramente piaciuto come Finno cerchi di arginare la furia di Nelyo non accettando le sue provocazioni sempre più aggressive, lasciando che si sfoghi, perché è di questo che ha bisogno.
Ma la cosa che più mi è piaciuta è il modo che usa Findekano per troncare quella situazione: prima o poi Nelyo doveva provare ad arrangiarsi da solo, ora che è sveglio: perché non subito?
E’ una sfida, una cosa che potrebbe essere l’ennesima rischiosa provocazione, e invece funziona.
Invece di alimentare la furia di Nelyo, gli da qualcosa da fare, uno scopo, e lo mette difronte a una sfida che, alla fine, riesce anche a superare.

Davvero, adoro il modo in cui Finno aiuta Nelyo nelle piccole cose, discretamente per non ferirlo ma cercando di essere sempre presente, sempre attento ad esserci quando il cugino ha bisogno di lui e ad allontanarsi quando ha bisogno dei suoi spazi.
E’ qualcosa che mi commuove ogni capitolo di più, perché davvero, penso che per Findekano riuscire a capire cosa fare, riuscire ad essere sempre all’altezza della situazione non deve essere facile.
Si è dovuto occupare di Nelyo in tutto e per tutto, e anche ora deve stare attento a come comportarsi, e a cosa fare per far si che la guarigione avvenga e avvenga bene.
Penso che fondamentale sia la conoscenza profonda che ha di Nelyo e l’immenso affetto che nutre per lui.
Grazie a questo e alla sua determinazione, è pronto a escogitare sempre la soluzione giusta per risolvere i problemi che si presentano, piccoli o grandi che siano.
Come la soluzione del mantello: semplice, ma efficace, perfetta per risolvere l’incubo della notte che fa ritornare sempre a galla tutti i ricordi peggiori.

Purtroppo però la risposta a tutto questo da parte di Nelyo per ora non può che essere un’alternanza tra l’odio e la speranza che l’affetto del cugino non si spenga…
Ora che sta ricordando tutto ciò che provava e che sperava pima, Nelyo sta ricordando anche tutto ciò che sente veramente per suo cugino, ma a mettersi in mezzo, a spezzare tutto anche quando non è necessario arriva sempre l’odio.

Non mi aspettavo che Nelyo sarebbe uscito così presto dala tenda, ma in fondo rimanere chiuso lì non gli sarebbe affatto d’aiuto, per cui ben venga!
Mi è piaciuto tantissimo come hai reso il suo stupore difronte al sole: non solo non avendolo mai visto per lui non può che essere una meraviglia, ma ancora di più visto dove ha passato gli ultimi anni.
E sono d’accordo anche sul fatto che il sole non abbia mai penetrato del tutto le nebbie attorno ad Angband, e che quindi Nelyo non si fosse nemmeno lontanamente accorto della sua comparsa, tanto meno di quella della luna.

La descrizione del lago è un’altra che mi ha tolto letteralmente il fiato: perfetta, semplicemente perfetta!
Già io amo tantissimo i laghi, e vederlo così, da quella terrazza, è stato davvero stupendo!
E mi ha fatto sorridere vedere i due cugini fantasticare su un mondo parallelo dietro la superficie dell’acqua: una fantasticheria che, chissà, forse avevano già fatto da bambini…

Purtroppo però assieme alle belle novità, tornano anche le domande che non hanno ancora avuto risposta,
A cominciare dalla questione che li aveva separati prima della fuga dei Noldor e ancora di più dopo l’incendio delle navi.

E’ arrivato l’inevitabile confronto tra i due cugini su ciò che li ha divisi: ancora il vero motivo per cui Nelyo ha allontanato il cugino, per paura dei propri sentimenti, non è venuto fuori, ma resta il fatto che lo ha allontanato, che gli ha voltato le spalle, e che poi lo ha tradito.
Nelyo è convinto che, dopo tutto questo, la reazione naturale di Finno dovrebbe essere la rabbia, e vedere che non solo non è così, ma che anzi non lo è mai stato nemmeno quando Feanaro ha dato fuoco alle navi è un colpo a cui non è pronto.
Non è pronto a vedere il cugino che ha già superato tutto questo, che lo ha già affrontato, mentre lui ha appena cominciato.

Invece della gioia per quell’amicizia che non si è mai spezzata, arriva il senso di inadeguatezza, e purtroppo anche l’odio, perché per lui quel perdono da parte del cugino non ha senso.

Mi è piaciuto trovare anche qui i ricordi di Nelyo del periodo pre e durante la fuga dei Noldor, in particolare come ha vissuto i dibattiti pre partenza: il suo orgoglio nel vedere Finno d’accordo con lui nel partire…
Anche se il contrasto tra questo momento di concordia e tutta la distanza che si è creata a causa di Feanaro fa star male…
E rende meglio di qualsiasi altra cosa l’idea di tutta la confusione di Nelyo nei confronti delle reazioni di Finno.

Infine, vedere Nelyo che, per proteggere Finno dal suo odio e dai suoi scatti ingestibili e imprevedibili decide addirittura di ritornare allo stato di passività che aveva usato per sopravvivere alla prigionia mi ha lasciato un senso di.. Angoscia…
Nel caso della prigionia era la sua unica via per sopravvivivere, ma qui è una scelta consapevole, e Nelyo è convinto che sia l’unica soluzione possibile.
Come se si fosse convinto dinon poter guarire del tutto…

Veramente un bel capitolo anche questo, Los, complimenti!
Pieno di descrizioni stupende e di riflessioni veramente interessanti, e come sempre di quei tanti piccoli dettagli sui personaggi che io adoro.

A prestissimo!
Tyelemmaiwe

Recensore Veterano
11/03/16, ore 21:49
Cap. 5:

eccomi, arrivo anche qui! ^______^ mi spiace per il ritardo, tu hai pubblicato la vigilia di Natale e io arrivo a commentare che manca poco a Pasqua, ma vabbeh, dettagli XD

vediamo, sai già come la penso riguardo al fatto che Kano lascia Nelyo al cugino quindi taccio ... però ammetto che mi sia piaciuto vedere Nelyo preoccuparsi per l'arrivo del fratello, povero caro XD (e niente, mi fa troppo fangirlare lui che nota il sorriso e il fatto che il cugino sia a torso nudo, aaaaaaaaaaw <3 ) 
mi è piaciuto tanto  come hai descritto Makalaure! anche se non compare per molto, trovo che tu sia riuscita a descriverlo molto bene, mi piace che sembri avere una sua incredibile fierezza (troppo spesso ho visto gente caratterizzarlo in maniera inadeguata, dimenticandosi che era un figlio di Feanor e come tale doveva avere un suo orgoglio mica male çç), nonostante la situazione incredibilmente critica e tutto il peso che si porta dietro il fatto che ha lasciato solo il fratello. certo, è tremendamente piegato dagli eventi, ma si vede ancora la sua fierezza. ti dirò, non posso biasimarlo per quel che ha fatto, malgrado abbia lasciato suo fratello a Morgoth, ma non poteva fare altrimenti çç
mamma mia che dolore sentirlo raccontare che gli è toccato lasciare il fratello in Angband çç ti dirò, io ho sempre creduto che Maedhros si fosse, in qualche modo, 'sacrificato' per i suoi fratelli, e abbia detto a Maglor di non provare a recuperarlo, ma ugualmente ... e sentir Nelyo dare, si pur indirettamente, dei codardi ai suoi fratelli, mi fa malissimo çç
però oddio, sentire che nonostante tutto Nelyo prova ancora il profondissimo affetto che prova per suo fratello minore ... niente, mi ha commossa, così come mi ha commossa quel che potrebbe passare per un 'perdono' ... alla fine, in un certo senso, Nelyo si è chiarito con il fratello, almeno per il momento. certo sarà ancora lunga, di strada da fare, ma è un inizio :')
ammetto che mi sia piaciuto tantissimo come hai descritto Nolofinwe&CO, anch'io vedo Nolo tremendamente incazzato dopo la venuta nella Terra di Mezzo XD e ben disposto a dargliene giù dure ai nipoti, e sì, immagino che a quel punto non gli importasse nemmeno più di farsi dare del fratricida ç______ç
e mi ha fatto pure male Finno che dice che gli importa solo di uno dei Feanarioni  ... suvvia, Finno, ormai sono i tuoi cognati, cerca di essere più conciliante çç (ok, so come va a finire, quindi teoricamente sì, sono cognati, dopo il capitolo finale XD)
oddio, Finno che va all'accampamento dei cugini a insultarli ce lo vedo troppo XD è una cosa che farebbe perfettamente, esattamente come poi dirigersi ai Thangorodrim da solo per salvare il suo amore il cugino ... 
mi è piaciuto come tu abbia messo l'accento su Thingol e su come i Noldor potrebbero avere cavoli amari se lo venisse a sapere ... tanto più che appunto, Thingol non è l'unico problema, c'è anche Nolofinwe da rabbonire.
oddio, mi fa malissimo sentire Nelyo ancora così delibitato çç ma è giusto così, mi piace come tu stia raccontando step by step lui che si riprende lentamente dalle torture subite, nonchè che il suo corpo inizi lentamente ad accettare il cambiamento, e ad abituarsi al fatto che ora deve usare la mano sinistra per tutto ... 
mi spiace tantissimo che sia ancora così precario mentalmente da scacciare il fratello ... e ammetto che Tyelko che mette Huan a dietro alla gente mi fa morire, LOL (e sì, Curvo ne sa una più del diavolo, figurati se non sospetta qualcosa XD)
bene, per ora ho detto tutto! scusa davvero per il ritardo, ultimamente sono un po' occupata çç
ciao, ci sentiamo prestissimo :*

Feanoriel 

 

Recensore Veterano
07/03/16, ore 13:05
Cap. 2:

Eccomi di nuovo, Los!
Ancora in un ritardo mostruoso, purtroppo…
Oddio, questo capitolo è straziante, Los, sul serio…!

L’ho letto più di una volta, e ogni volta è stato… Devastante.
Gli episodi di cui parla questo capitolo sono terribili, e tu li hai descritti in maniera perfetta, ed eccezionalmente realistica.
Complimenti davvero!

Proverò ad andare con ordine, sperando di farcela….

Ho adorato, ma veramente adorato, come hai strutturato il capitolo: questo passaggio costante dal presente al passato, mentre Nelyo ricostruisce e rivive tutti gli eventi più recenti, e allo stesso tempo sprofonda sempre di più nel delirio…
Mi è piaciuto tantissimo come hai reso il fatto che basta una parola a far tornare indietro la mente di Nelyo, a farlo ripiombare in uno dei tanti momenti che compongono quell’incubo che sono stati gli ultimi anni, e poi basta un’immagine, o una sensazione, a farlo tornare al presente.
Davvero, questo espediente che collega, in tutti i sensi, tra i tanti flash-back e il racconto dell’inizio della guarigione di Nelyo è davvero eccezionale, complimenti, davvero complimenti!

Vedere nel dettaglio come è ridotto male Nelyo, fisicamente e psicologicamente, è stato atroce, ma dal tronde non poteva essere diversamente, purtroppo, visto quello che ha passato…
E la disperazione che sente attorno a sé non fa che farlo peggiorare, perché gli conferma di quanto è ridotto male, quanto rischia di rimanere in quello stato di delirio e sofferenza per sempre…

A peggiorare il tutto c’è il fatto che Maitimo ricorda il salvataggio, anche se ancora solo in sprazzi di memoria, eppure non riesce a spiegarselo, perché Fingon non dovrebbe essere lì.
Non solo perché è quasi impossibile, per quel che ne sa Nelyo, che Findekano e il resto della schiera di Nolofinwe abbia raggiunto Endore, ma anche perché loro si erano allontanati molto tempo prima della fuga.
Il dettaglio del fatto che Nelyo aveva allontanato Finno, perché spaventato dai sentimenti che sentiva crescere, è stato un ulteriore tassello che mi ha fatto sentire quanto sia complesso questo particolare momento….
Anche perché Nelyo ha sofferto per questa separazione che ha imposto a sé stesso e al cugino, ma almeno sapeva i motivi che c’erano dietro, Findekano invece lo ha solo visto iniziare ad evitarlo, senza riuscire a capire bene perché né, forse, sapere come chiedere una risposta.

I frammenti di dialoghi tra Finno e Kano sono strazianti: si sente tutta la disperazione dei due, sia quella di Finno, che ha visto come era ridotto Nelyo e che sente il peso di ciò che ha dovuto fare per liberarlo, sia di Kano, che aveva dato suo fratello per morto e ora lo ritrova si vivo, ma mutilato e devastato dalle torture…

Ho riletto questo capitolo ripensando alla storia “Di bracciali e biscotti” ed è stato ancora più straziante vedere quanto Kano sia disperato, confuso e spaventato dalla situazione.
Lui che è il più legato a Nelyo, che ha sempre cercato sicurezza e una guida nel fratello maggiore, ha prima scoperto che lo aveva catturato il nemico e che lui non avrebbe potuto fare niente per liberarlo, e poi lo ha visto tornare, miracolosamente.
Sono sicura che Kano fosse felicissimo di sapere che Nelyo fosse ancora vivo, ma vederlo così, in fin ddi vita, esausto, in delirio, per lui sia stato qualcosa di.. Devastante, non mi viene termine migliore.
Kano è da solo, a tenere a bada fratelli infinitamente più impetuosi di lui, e col timore che suo fratello non torni più come prima.
Kano non ha mai voluto regnare ne essere il maggiore di tutti i suoi fratelli, e ora deve farlo, che gli piaccia o no, e proprio quando tutto ciò in cui aveva sempre fatto affidamento, la forza di usuo padre e la guida di Nelyo, sono venuti meno…

Personalmente penso che Kano sarebbe stato più vicino a Nelyo in questo periodo, e con lui anche gli altri fratelli, ma capisco la tua scelta di sottolineare la posizione bruttissima di Kano, e, penso, di voler vedere Nelyo guarire assistito da Finno.


Parlando di Finno.. Vederlo disperato fa male al cuore… Vederlo mentre si occupa di Nelyo, o meglio ci prova, perché anche lui è stanco, e anche lui, come Kano, non sa cosa fare, non sa cosa ne sarà ora di Nelyo…
Può solo prestargli le prime cure in attesa che arrivi un guaritore, e anche dopo può solo stare accanto a Nelyo, aiutare il guaritore e occuparsi del suo amico meglio che può, cercando di capire di inuto in minuto cosa è meglio fare.
Oddio E il modo in cui hai descritto le reazioni di Nelyo, che passano dall’apatia alla violenza, rende perfettamente l’idea di quanto stese male e di quanto dovesse essere difficile per Finno cercare di aiutarlo, di sostenerlo in questa guarigione lenta…

Fortunatamente Findekano, testardo erisoluto com’è, finisce per capire di cosa ha veramente bisogno Nelyo, e si adatta.
Sa che Nelyo ha bisogno di ripercorrere tutto, e sa che ci vorrà del tempo.
Sa anche che sarà difficile, e pericoloso.
Ma se questo servirà a Nelyo per guarire, allora lascerà che vada così, qualsiasi cosa succeda.

E veniamo ai tanti flash-back: il modo in cui hai ripercorso ogni tappa dell’arrivo di Nelyo in Terra di Mezzo, della Battaglia sotto le Stelle, della cattura e della prigionia è qualcosa di meraviglioso, Los, sul serio: è la prima volta che leggo questi eventi così ben descritti e curati così nel dettaglio, complimenti!

Ma il primo flash-back non è ambientato in Terra di Mezzo…
Il modo in cui Nelyo ricorda il primo marinaio telerin che ha ucciso è atroce, davvero: vedere qquell’elfo mentre lentamente muore, prima senza capire che cosa sta succedendo, e poi terrorizzato dalla consapevolezza che sta veramente morendo, che il suo spirito sta per staccarsi dal corpo… Lui si è gettato in difesa della sua nave, ma come poteva immaginare che cosa gli sarebbe successo?
E Nelyo se ne rende conto assieme al marinaio, lentamente, e alla fine non riesce a non pensare, inevitabilmente, che il suo gesto sarà condannato all’istante, perché nessuno, prima di allora, aveva mai anche solo lontanamente pensato di uccidere un altro elfo…
Il suo orrore nel rendersi conto che, attorno a lui, non solo suo padre ma anche tutti i suoi fratelli, dai più impetuosi ai più pacati, stanno compiendo ripetutamente quel gesto è stato il colpo di grazia per Nelyo, (e anche per me mentre leggevo).
A quel punto Maedhros si è in qualche modo rassegnato: ormai le loro scelte li avevano portati a questo, ed era impossibile tornare indietro.

Poi Losgar, e Nelyo che affronta Feanaro, cosa per cui l’ho sempre ammirato tantissimo: la descrizione di Feanaro è perfetta, e anche quella di Nelyo che le tenta tutte, con tutta la diplomazia di cui è capace, e finendo, per disperazione, per nominare Findekano, che è colui che gli sta più a cuore e che vorrebbe a tutti i costi avere al suo fianco…

La descrizione della morte di Feanaro è perfetta, semplicemente perfetta.
Feanaro che rifiuta ogni aiuto e si alza in piedi per poter maledire Morgoth e incitare i suoi figli a continuare a portare avanti il giuramento fino alla fine è esattamente come me lo sono sempre immaginato.
E il fatto che abbia voluto accanto a sé Nelyo, il suo primogenito ed erede, mi sembra in perfetto stile Feanaro, e mi ha colpita ancora di più alla luce di come Nelyo ha pensato al padre durante la sua prigionia, al fatto che si rivolgesse sempre a lui, anche quando chiedeva di morire.
Per lui il fatto che Feanaro abbia voluto lui non solo al suo fianco, ma addirittura come sostegno credo abbia avuto parecchio peso per Nelyo, e che abbia avuto più significati di quanto non sembri.
Un’altra immagine significativa è quella dei fratelli, terrorizzati, che guardano verso Nelyo in attesa che lui dica loro cosa fare, ma lui, come loro, è senza risposte, perché se già con Feanaro vivo l’impresa sembrava difficile, ma ancora possibile, ora è tutta un’altra cosa.
Non ci sono più piani, né risposte, né niente.

La battaglia durante la quale è stato catturato Nelyo è una scena che mi ha sorpresa, non mi aspettavo di trovarla, e leggerla descritta così bene è stato davvero interessante, e terribile…
Perché il piano di Morgoth era semplice, ma letale, e purtroppo a funzionato benissimo, perché a causa del giuramento Nelyo non ha potuto non cadere in pieno nella trappola tesa, e con lui i suoi soldati.
E la morte del suo comandante, e anche quella di tutti gli altri suoi soldati, è praticamente già l’inizio della sua tortura.

Tutte le scene della prigionia sono così atroci e strazianti, e descritte con un realismo pazzesco…
Tutti i metodi usati per sfinire Nelyo sia fisicamente che mentalmente, e come lui si accorga di essere effettivamente ridotto a al grado di un animale, che vive nella paura di ciò che lo aspetta senza riuscire a fare nulla né per prevederlo né per difendersi….
Hanno usato tutti gli stratagemmi possibili, tutte le umiliazioni più tremende, dalla svestizione al nutrirlo a forza…
Ma non hanno funzionato, almeno non del tutto. Perché il corpo di Nelyo si adatta, sopravvive, e resiste. Sfinito, sull’orlo della follia, ma resiste, e conserva almeno la forza per odiare.

Il ricordo di come, per vendicarsi delle prime, terribili umiliazioni, sia riuscito a uccidere uno dei suoi aguzzini, è stata una scena terribile, che mi è davvero rimasta impressa, sia perché è l’inizio di tutta la sofferenza, sia per quella strana previsione, o semplice visione, che ha Nelyo di sua madre….
Immagino che sia arrivata per caso, in un momento di confusione, ed è stata la goccia che gli ha permesso di reagire, almeno quella volta.

Il momento in cui morgoth lo appende alla parete per il polso è stato un altro dei momenti che non mi aspettavo di trovare e che è stato devastante leggere..
Ho trovato perfetta la descrizione delle lusinghe di Morgoth, di tutte le sue promesse false basate sui desideri di Nelyo, che Morgoth ha preso e distorto per poterli sfruttare: e non ho potuto fare a meno di esultare quando ho letto la risposta fiera di Nelyo, anche se sapevo che cosa avrei letto dopo…..

Ora il percorso però è concluso, e Nelyo può provare a ricominciare…

Davvero complimenti, Los, per come hai gestito questo capitolo, per come hai affrontato e descritto tutte queste scene così dolorose e complesse da trattare, stando attenta a un sacco di dettagli e mostrando veramente tantissimi particolari interessanti e intensissimi.
E’ uno dei capitoli migliori della long, sul serio!
Perfetto, da ogni punto di vista.

Scusami per questa recensione lungherrima, ma c’erano davvero tantissime cose che volevo commentare, e non sono riuscita a trattenermi XD!

A prestissimo!
Tyelemmaiwe

Recensore Veterano
28/01/16, ore 19:07
Cap. 1:

Ciao Losiliel!
Inizio a recensirti questa storia in ritardo, in enorme ritardo, è passato più di un mese…
Tra vari impegni e la mia costante lentezza nel recensire sono riuscita a ritagliarmi solo ora il tempo per commentarla come si deve.
Voglio commentarla capitolo per capitolo, perché davvero, è una storia talmente bella, interessante e ricca di dettagli che voglio recensirla per bene, con calma e con tutta l’attenzione che merita.

Lo ammetto, appena l’hai pubblicata l’ho letta tutta subito, non sono riuscita a trattenermi: non sapevo quando sarei riuscita a riprenderla per bene per recensirla, e una volta letto il primo capitolo, ormai mi aveva già catturata.
E’ stato un bellissimo regalo di Natale poter passare la vigilia a leggere la tua storia!

Ma veniamo al dunque, perché già solo in questo primo capitolo ci sono talmente tante cose che voglio dire, e so già che mi dimenticherò qualcosa XD.

Prima di tutto, l’episodio che hai deciso di raccontare: non solo il salvataggio di Nelyo, che è già da solo uno dei momenti che amo di più del Silmarillion, ma anche tutta la convalescienza, una parte che, secondo me, è una delle più difficili da raccontare, e che tu sei riuscita a descrivere in maniera perfetta!

Il fatto che il punto di vista è quello di Nelyo poi rende il tutto ancora più complesso: per quanto io non ami per niente Feanaro e figli, Nelyo, insieme a Kano e a quella santa donna di Nerdanel, sono quelli della famiglia che apprezzo di più.
Maitimo è un personaggio di una complessità incredibile, e raccontare dal suo punto di vista immagino sia stato complicatissimo…
Ho amato il modo in cui lo hai reso, davvero, è assolutamente lui!

Ho adorato come hai reso i suoi pensieri e le sue sensazioni mentre è appeso ai picchi del Thangorodrim.
IL modo in cui non ha più la percezione del tempo che scorre, di ciò che gli succede intorno, in cui il confine tra ciò che sta succedendo davvero e ciò che è solo una sua immaginazione non esiste più. Nelyo non si è accorto del sorgere del sole e della luna, della sfida lanciata dalla schiera di Fingolfin appena arrivata dallo Helkaraxe. O forse se ne è accorto, ma non ha compreso ciò che ha visto, o non ci ha creduto.
Può essere consapevole realmente solo del dolore, che è diventata una costante,ma il resto sono solo lampi, sensazioni a cui non può, o non riesce, o non vuole dare peso.
Penso che questa sia la migliore descrizione di ciò che sente Nelyo, dopo tanti anni di prigionia e di torture, e soprattutto dopo così tanto tempo appeso a quella roccia.

Si sente tutta la solitudine, la sofferenza che sta provando Nelyo, e soprattutto si sente quanto lo ha logorato, tanto da lasciargli solo due cose a cui aggrapparsi: l’odio e il desiderio di morire.

L’odio, per sé stesso e per tutto, l’odio che è l’unico sentimento per cui crede di avere ancora spazio nel cuore, perché gli altri sono stati spazzati via dal tempo e dal dolore, oppure è lui stesso che sta cercando di seppellirli per impedire a Morgoth di raggiungerli.
Il momento in cui Morgoth distorce quel ricordo d’infanzia in cui Nelyo aveva cercato sollievo per un attimo è devastante: credo che all’epoca dell’episodio che Maitimo stava ricordando vedere il padre che lavorava con Curvo e non con lui gli avesse provocato solo dispiacere, che magari era anche riuscito a superare, ma Morgoth ha ingigantito quel dispiacere e lo ha fatto diventare risentimento, rabbia, collegando quel ricordo a quello, veramente personalissimo e intenso, dell’affetto del padre rivolto a lui e solo a lui, senza gli altri fratelli… Mamma mia, è una cosa veramente orribile!


A questo punto non sorprende che, assieme all’odio, a Maedhros resti solo il desiderio di morire, che però resta una speranza quasi vana, dato che nessun tentativo di Nelyo è servito.
Almeno finché non arriva Findekano.


Questa prospettiva ha reso la tua descrizione del salvataggio qualcosa di incredibile, Losiliel, sul serio:
Mi è piaciuto tantissimo come hai reso il modo in cui Nelyo percepisce tutta la scena: come all’inizio non crede a ciò che sente, dato che per quel che ne sa Findekano non può essere lì in Endore, e come poi riesce a rispondere al canto, prima stupito di essere ancora in grado di cantare e poi convinto che se smetterà non sarà più in grado di chiamare il cugino.
Ho amato profondamente come ti sei soffermata sul canto di Finno e come lo hai descritto: mi è sempre rimasto impresso, e penso che tu ne abbia dato una descrizione perfetta, sia delle sue origini, sia del tema del canto.

Poi il fatto che Nelyo può solo intuire i tentativi e i gesti di Finno mentre cerca un appiglio per raggiungerlo, come sia terrorizzato all’idea che i servi di Morgoth arrivino primae catturino Fingon prima che l’amico riesca a fuggire.


E’ meraviglioso e straziante il modo in cui hai intrecciato il salvataggio in sé con gli orchi che danno l’allarme e che si avvicinano sempre di più…
E’ veramente angosciante seguire i tentativi di Findekano che falliscono, uno dopo l’altro, addirittura per poco non sembra fallire anche l’ultimo, quello che invece sarà definitivo, mentre Nelyo continua a supplicarlo di ucciderlo e di fuggire, e intanto i rumori dei servi di Morgoth che aumentano,..
Mi ha veramente trasmesso tutto il terrore di Nelyo e di Finno, tutta la frenesia di riuscire ad andarsene in tempo, frenesia che arriva a trasmettersi persino a Thorondor, che costituisce l’unica via di fuga…

Non solo poi sei riuscita a mostrare tutto questo, ma sei anche riuscita a rendere la determinazione di Findekano, disposto a tutto, ma veramente a tutto pur di portare via Nelyo da quel picco, e il modo in cui Nelyo, già sicuro di morire, si consola pensando che almeno ha potuto rivedere Fingon… Finno vuole che Nelyo sopravviva, mentre Nelyo già è pronto a morire, e ne è felice, e questo penso sia uno dei dettagli più strazianti di tutta questa situazione.

Veramente, è una scena straziante, terribile, e raccontata in maniera perfetta!
Sei riuscita a renderla talmente intensa, vivida,realistica in ogni dettaglio, da quelli più particolari a quelli più crudi, hai colto talmente tanti dettagli che mi è rimasta davvero profondamente impressa.
Complimenti!


Ho lasciato il flash-back per ultimo, perché merita uno spazio tutto per sé: innanzitutto, ho adorato come l’hai inserito nella straziante scena raccontata nel capitolo, come diventa in parte una resa ai ricordi, non importa se sono ancora autentici o già corrotti, e in parte, forse, un modo di Nelyo di gioire di quella speranza che porta il canto di Finno che lo cerca.

E’ stato commovente vedere i due cugini in Aman, ancora giovani, e soprattutto felici, convinti che quella pace e quella gioia sia e sempre sarà la normalità, anche se già le cose stanno iniziando a cambiare.
Mi è piaciuto come hai accennato all’inquietudine di Nelyo, a Feanaro che già parla di andarsene da Aman, di forgiare armi, e che già accusa Nolofinwe di volerlo spodestare. Sono i primi veri dissidi, le prime vere inimicizie che i Noldor abbiano mai vissuto, e per quanto siano preoccupanti, si sente che ancora c’è la speranza che si risolveranno, prima o poi, e che spariranno per lasciare il posto alla felicità e alla pace che c’era prima, e leggerle alla luce di ciò che sta succedendo nell’episodio principale, e sapendo ciò a cui hanno portato quei dissidi fa veramente male al cuore!

Ma tornando a Nelyo e Finno, io li immagino leggermente diversi, almeno per quanto riguarda la loro vita in Aman:
imagino Nelyo più sereno e meno costretto a recitare la parte del figlio perfetto: penso che, nonostante le aspettative del padre e tutto, non avesse problemi ad essere sé stesso. Sono d’accordo però che l’essere il primo di sette fratelli e il primogenito di Feanaro avesse il suo peso, e non dubito che in certi momenti della vita questo a Nelyo sia pesato….
Finno invece è più complicato: io adoro infinitamente il suo personaggio, anzi: dopo Finrod, che è il mio preferito, Fingon è il personaggio che amo di più, assieme a suo padre Fingolfin.
Eppure non saprei dirti come me lo immagino: penso anche io che fosse allegro e spensierato, e pronto a gettarsi in un’avventura o in un’impresa, però forse lo vedo… In qualche modo piùriflessivo. Magari era un essere riflessivo che gli serviva solo a fare in modo che le imprese in cui si buttava riuscissero, e non serviva assolutamente a farlo desistere.
Quello che immagino buttarsi nelle cose senza nemmeno pensarci tre secondi è Arakano, lui si cheveramente rischiava di ammazzarsi un giorno si e l’altro quasi, altro che XD!
In ogni caso, sono mie sensazioni personali riguardo questi personaggi, ho comunque sentito sia Nelyo che Finno, mentre leggevo.
Soprattutto, ho amato come hai curato la loro evoluzione!
In particolare i loro caratteri una volta giunti in Endore penso siano veramente ben descritti.

Tornando al Flash-back, Nelyo che chiede aiuto a Finno per riparare allo scherzo degli Ambarussa (oddio, ma come è venuto in mente a quei due di combinare una cosa del genere? Poteva veramente creare un danno più grave di quello che era in partenza…), è stata un’idea fantastica!
Adoro leggere queste scene di quotidianità ambientate in Aman, e ho la sensazione che, visto quanti fratelli minori a Nelyo e quando erano giovani lui e Finno, cose simili succedessero spesso…

La scena del recupero della gemma mi ha tenuta col fiato sospeso, perché penso che gli incidenti in Aman potessero capitare, per quanto forse non fossero mai veramente gravi, e vedere Findekano in pericolo mi ha angosciata parecchio… Per fortuna non era solo!
Però sapevo che avrebbe recuperato quella cavolo di gemma nonostante tutto, ne ero sicura già da quando si era messo a spostare quelle pietre.

Il modo in cui hai fatto scoprire a Nelyo i veri sentimenti che prova per il cugino mi ha colpita tantissimo: niente pensieri smielati, niente lunghe riflessioni, è semplicemente il suo corpo che reagisce, e il suo spirito che comprende la verità.
Una maniera semplice e naturale, e proprio per questo ancora più intensa.
Già prima si sentiva tutto il legame tra i due, attraverso i dialoghi, i gesti, la vicinanza, i ricordi di Nelyo che ripercorre il modo naturale con cui è nata questa amicizia.
Dopo questo, quel passo fatto da Nelyo… E’ come se si inserisse naturalmente.
Io non ho mai visto Maedhros e Fingon come una coppia, perché li ho sempre percepiti come amici, anzi, ho sempre adorato profondamente la fortissima amicizia che li lega, tanto forte da non spezzarsi mai, nemmeno difronte alla separazione, al tradimento, alla morte.
Inoltre li ho sempre immaginati crescere come fratelli, e quindi l’idea che si innamorino in questo modo mi sembra ancora più lontana, perché mi viene da considerarla praticamente un’incesto…
Eppure nella tua storia sono riuscita, come mi è successo solo pochissime altre volte, a mettere da parte per un momento la mia idea e lasciarmi coinvolgere anche da questa coppia.
Il modo sincero e delicato con cui li descrivi mi ha colpita veramente tanto!

Un primo capitolo veramente meraviglioso, Losiliel, sul serio: intenso, vivido, curatissimo in ogni dettaglio, dall’introspezione dei personaggi ai dettagli del legendarium, che ho adorato scoprire in ogni riga, in ogni episodio.
MI sono veramente persa in questo capitolo, e mi sono goduta ogni scena, dalla prima all’ultima.
Davvero tantissimi complimenti!

A prestissimo con i prossimi capitoli! (almeno spero…XD)

Tyelemmaiwe

P. S. Ripensando alla famosa pietra recuperata da Finno, ho adorato come Nelyo, alla richiesta del cugino di descriverla prima pensa all’elenco infinito delle caratteristiche della pietra e poi conclude con un “verde”... Ahhaha, fantastico!

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