Ciao, vengo dal gioco dell’oca.
La tua storia è molto carina. È breve – cosa che mi piace - , simpatica e piacevole. Conosco poco il contesto, avendo cominciato a seguire Doctor Who a singhiozzo dall’ultima stagione, ma ciò non mi ha impedito di apprezzare la narrazione. Forse non riuscirò a giudicare al meglio la caratterizzazione dei personaggi, ma il modo in cui li descrivi è sufficiente per renderli in carne e ossa. Soprattutto, mi sono piaciute molto le parti dedicate al Dottore, nelle quali traspare molto bene una certa sua tendenza all’eccentricità e all’esuberanza. Soprattutto, mi ha fatto ridere la scena dove, terminato l’alfabeto latino, passa a usare quelli di altre lingue per elencare i suoi piani “non proprio sicuri”. Molto carino anche il siparietto delle telefonate. Deliziosa poi la fine, dove, non senza fatica, il Dottore riesce a trovare qualcosa che possa davvero fare contenti Amy e Rory. Perché gli amici fanno così.
Se posso farti un paio di appunti, consiglierei di andare a capo ogni volta che parla un nuovo personaggio, in modo che sia più semplice distinguere i dialoghi, siccome usi raramente espressioni come “tizio disse” e simili. Allo stesso modo, sarò pignola, ma dopo ogni segno di interpunzione è necessario mettere uno spazio. A volte lo dimentichi nella tastiera. A parte questo, brava. |