Seconda classificata al contest "Tombola dei regali"
Titolo: 3. Solo dopo aver letto la storia ho compreso la contrapposizione tra il “rosso” attribuito alla Coin e il “verde” di Katniss; carino, ma non “d’impatto”.
Grammatica: 6 ½. Ti spiego il perché, andando con ordine.
Spesso, ci sono errori di concordanza dei verbi.
Ad esempio:
"Voleva andarsene, Rue; quella serata era stata uno sbaglio: il vestito era orrendo e non la rispecchiava affatto, le persone le chiedevano solo come avessero fatto a creare ibridi senza la sua morte e lei doveva ripetere in continuazione che non lo sapeva, che non voleva ricordare, che in realtà un pezzo di lei ero morto comunque.”
Usi prima il trapassato prossimo, poi l’imperfetto, ledendo alla leggibilità della frase, che, invece, sarebbe dovuta essere:
“Voleva andarsene, Rue: quella serata era stata uno sbaglio: il vestito era orrendo e non la rispecchiava affatto, le persone le avevano chiesto solo come avessero fatto (chi? Non c’è un soggetto) a creare ibridi senza la sua morte (direi: anche se lei non era morta), e lei aveva dovuto ripetere in continuazione che non lo sapeva, che non voleva ricordare, che in realtà un pezzo di lei era morto comunque.”
Ancora, c’è spesso confusione tra i personaggi del discorso diretto.
“No, non era vero. In quegli occhi che cercavano di dimostrare imbarazzo, Cinna aveva visto soddisfazione; lo odiava, era stato troppo vicino a Katniss per i suoi gusti… probabilmente solo lui notò quel particolare, ma in fondo faceva parte del suo lavoro notare ogni più piccola cosa.”
Anche se, per il momento, i due personaggi presenti sono Cinna e la Coin, dopo il punto e virgola non specifichi chi odia Cinna, gli occhi di chi cercano di celare imbarazzo (ovviamente la Coin, ma, in questo modo, la frase è confusa).
“-E cos’altro sai di me?- aveva puntato tutto su quella domanda, all in, poteva essere l’inizio di una conversazione o la sua fine.
In fondo lui era sempre un cittadino di Capitol city, il suo eyeliner color oro lo rendeva differente dagli altri, nessuno si poteva truccare mai così vistosamente, era una delle leggi imposte dalla Coin, solo delle pesanti creme coprenti erano ammesse.
Per lui era diverso, non lo avrebbero mai arrestato, non dopo che era diventato il simbolo della libertà.
Panem esigeva simboli, solo e soltanto simboli.
-So che ti hanno rinchiuso per il mio stesso motivo, come possibile ostaggio per ferire Katniss- nel pronunciare quel nome la sua voce vacillò –So che ti hanno amputato una mano per non permetterti più di cucire correttamente come punizione per averla aiutata…- non finì la frase, aveva già detto tutto.”
Anche qui, c’è molta confusione riguardo chi dica cosa; nonostante sia un discorso diretto, inserisci dei dettagli “nel pronunciare quel nome la sua voce vacillò”; la voce di chi? DI Rue, ovviamente, ma la persona che sta narrando è Cinna, quindi dovresti specificare che, adesso, è Rue che parla.
“-Cari fratelli e sorelle, è con estremo dolore che mi rivolgo a voi.
Panem è libera, i suoi figli possono e potranno crescere, ridere, giocare ed è tutto grazie a…- Cinna smise di ascoltare, il solo sentir nominare i nomi dei caduti in bocca a quel mostro mascherato, lo diguastava.
- Sai? Credevo di essere morta. In quella stanza completamente bianca, senza finestre… insomma credo di essere un po’ morta lì dentro- il tono era neutrale, non un filo di tristezza traspariva da quelle frasi.”
Qui, addirittura, si passa dalla Coin, a Cinna che descrive la scena a Rue che la commenta senza nemmeno essere nominata.
Non ti riporto più esempi, ma l’intera storia è piena di questa confusione, del passaggio da un narratore all’altro senza l’inserimento del soggetto che faccia chiarezza.
Veniamo alla punteggiatura.
Al di là delle virgole, assenti o in eccesso in alcuni casi, e di alcune congiunzioni mal collocate, manca totalmente la punteggiatura nel discorso diretto.
Il discorso diretto funziona più o meno così:
- Ciao – disse lei. (La frase è retta esternamente, quindi il punto va alla fine).
- Ciao. (la frase è semplice, non c’è necessità di trattino che chiuda)
- A presto. – Salì in auto e partì. (Le due frasi, una battuta semplice seguita da una frase principale, non sono collegate, la seconda, quindi, necessita della maiuscola all’inizio).
Ora, a ciò ci sono eccezioni di cui mi servo io stessa, ad esempio uso sempre il trattino di chiusura, anche con le frasi semplici, ma la punteggiatura, comunque, è necessaria.
Ti riporto un paio di esempi dalla tua storia, per intenderci:
“- So che ti hanno rinchiuso per il mio stesso motivo, come possibile ostaggio per ferire Katniss- nel pronunciare quel nome la sua voce vacillò –So che ti hanno amputato una mano per non permetterti più di cucire correttamente come punizione per averla aiutata…- non finì la frase, aveva già detto tutto.”
Nella prima parte non c’è alcuna punteggiatura. Da “So che ti hanno rinchiuso” a “per averla aiutata” non c’è nulla che leghi o concluda le frasi.
Un esempio di come il periodo sarebbe stato corretto: “So che ti hanno rinchiuso per il mio stesso motivo, come possibile ostaggio per ferire Katniss – disse Rue e, nel pronunciare quel nome, la sua voce vacillò. – So che ti hanno amputato […]
Oppure: “ - So che ti hanno rinchiuso per il mio stesso motivo, come possibile ostaggio per ferire Katniss; – disse Rue, e, nel pronunciare quel nome, la sua voce vacillò – so che ti hanno amputato una mano per non permetterti più di cucire correttamente come punizione per averla aiutata… - non finì la frase, aveva già detto tutto.
Come ti dicevo, ci sono eccezioni alle “regole” comunemente accettate, di cui io stessa mi servo, tuttavia un minimo di punteggiatura deve esserci, altrimenti le frasi non formano il periodo, si confondono.
“- Lo so, è una cosa molto strana, non siamo amici e né lo saremo mai, abbiamo solo avuto la sfortuna di voler bene alla stessa persona, nello stesso modo crudo e intenso .
Quando…quando ho saputo che fossi sopravvissuta, che avevamo convissuto fianco a fianco, senza sapere l’uno dell’altro, senza sapere nulla della rivolta, senza vivere, ho sentito che qualcosa di lei era rimasto, nei nostri ricordi, nelle nostri menti, ma soprattutto in ciò che lei amava.
Tu sei una di queste e vorrei che questo lo tenessi tu, per lei. – le affidò la busta.”
Dunque, la “e” congiunzione non occorre, è di troppo, c’è già il né ad unire il “non siamo amici” e “lo saremo mai”; alla fine, il “le” di “le affidò la busta” avrebbe dovuto avere la maiuscola.
“Le affidò la busta”. Oppure: - Tu sei una di queste e vorrei che questo lo tenessi tu, per lei – le affidò la busta. (Punto fuori, non dentro)
Sempre per la punteggiatura: dopo il trattino di apertura e prima di quello di chiusura, nei discorso diretto, occorre inserire uno spazio. Lo stesso vale dopo il tre puntini sospensivi
Per il resto, la storia ha un po’ di refusi e errori di battitura.
Sintassi: 6 ½. Anche nella costruzione delle frasi, c’è un po’ di confusione
Ti riporto solo un paio di esempi:
“Rue osservò il vestito rapita, era stato un regalo inatteso e forse il più bello: c’era la sua vita in quella stoffa, c’erano tante vite.
-Scuotilo- (chi parla? Manca un “disse Cinna” o “le consigliò Cinna”) Rue obbedì e, appena lo scosse, una fiammata color smeraldo impregnò l’aria attorno a loro, (qui non va la virgola, ma una congiunzione: e) in mezzo ad essa comparve un volto tanto amato.
La frase poi continua:
Era un’illusione ottica, una delle sue ultime invenzioni (invenzioni di chi? Da com’è articolata la frase, sembra che la creazione sia di Rue e che Cinna sia uno spettatore), che Cinna sapeva che non era possibile da replicare; voleva dare un messaggio a tutta quella gente lì, nella stanza rossa per ricordare loro chi fosse la vera eroina, di chi era il rosso del sangue delle pareti.”
“-Ti senti bene?- Rue lo guardò sorpresa, era accaduto tutto troppo velocemente e tutto mentre la Coin finiva il sui discorso che lei ascoltò cercando di non urlare ciò he pensava veramente.
Bene, era il momento. Era il suo ultimo regalo al mondo e lo voleva dedicare a una delle ultime persone che ancora amavano Katniss veramente.”
Qui è tutto molto confuso e i verbi sono sbagliati.
Ecco come avrebbe potuto essere strutturata:
Rue lo guardò sorpresa (metterei un punto e virgola); era accaduto (trapassato prossimo) tutto troppo velocemente ( c’è un altro tutto, che è una ripetizione, meglio un “proprio) proprio mentre la Coin finiva il suo discorso che lei (ascoltò= passato remoto, non va bene) aveva ascoltato (trapassato prossimo) cercando di non urlare ciò che pensava veramente.
Al di là della concordanza dei verbi, si passa da Rue, che pensa al discorso della Coin (mentre guarda sorpresa Cinna?) a Cinna che pensa che il vestito è l’ultimo regalo al mondo per chi amava Katniss. Solo che Cinna non è nominato, non c’è il soggetto, quindi sembra che sia Rue a voler fare un regalo al mondo.
Il brano è pieno di quest’alternanza di narratori, di frasi il cui senso non hanno molto a che fare le une con le altre.
Ad esempio:
“ -E cos’altro sai di me?- aveva puntato tutto su quella domanda, all in, poteva essere l’inizio di una conversazione o la sua fine.
In fondo lui era sempre un cittadino di Capitol city, il suo eyeliner color oro lo rendeva differente dagli altri, nessuno si poteva truccare mai così vistosamente, era una delle leggi imposte dalla Coin, solo delle pesanti creme coprenti erano ammesse.
Per lui era diverso, non lo avrebbero mai arrestato, non dopo che era diventato il simbolo della libertà.”
Che c’entra la conversazione tra i due col trucco, col fatto che le nuove leggi della Coin vietino a tutti di truccarsi?
Lo spieghi dopo, quando dici che Cinna è divenuto un simbolo, ma, le prime cinque frasi, perdono di senso poiché collegate con quell’ “in fondo” alla precedente, invece che alla successiva.
Aderenza al tema: 15. Punteggio pieno. Regalo doveva essere e regalo è stato; hai specificato anche le motivazioni del gesto “Rendere felice chi rendeva felice Katniss è ciò che mi rimane” e l’ho trovato davvero commovente, quindi ti do il massimo
Aderenza/Caratterizzazione dei personaggi: 13. Essendo la tua storia un “What if” è ovvio che tu abbia dovuto immaginare come Cinna e Rue, se sopravvissuti, avrebbero potuto reagire alla morte di Katniss e sei stata obbligata a sfociare un po’ nell’OOC. Ho molto apprezzato Cinna, realisticamente tormentato, a pezzi, legato a Katniss, che ancora venera Katniss.
Meno Rue, poiché i suoi sentimenti sono poco descritti, giusto qualche frase.
Stile: 11. Non volermene e non offenderti, ti prego. Anzi, approfitto di questo spazio per spiegarti che tutte le “correzioni” che ho fatto a te, sono state fatte prima a me e, solo così, ho migliorato il mio modo di scrivere. Non ho voluto quindi metterti in imbarazzo o ridicolizzare il tuo lavoro, ma solo spiegarti cosa puoi migliorare, dove “cadi”.
Si vede che scrivi con passione, che hai molto da trasmettere e forse la fretta, la veemenza con cui scrivi ti portano a sbagliare.
Ti consiglio (se accetti un consiglio da me, ovviamente) di rileggere più volte un periodo, magari a distanza di tempo, così da scovare gli errori che, appena terminata la stesura, non noti.
Ancora, sei portata per la descrizione e le metafore, diciamo per “l’evocazione di immagini” (difatti mi è molto piaciuta l’idea che Cinna ha della stanza tinta del rosso del sangue di Katniss), quindi sfrutta questo talento.
Utilizzo della decorazione Natalizia: 17. Anche se hai specificato che è una sorta di festa della “Rimembranza”, non dai ulteriori spiegazioni riguardo a questa festa. Mi sarebbe piaciuto che tu specificassi ogni quanto si tiene, qual è il cerimoniale e così via.
Gradimento personale: 4. L’idea di base mi è molto piaciuta: Cinna che si reca alla festa solo per omaggiare Rue, una delle persone più care a Katniss.
In generale, la tua storia è stata commovente, piena di sentimenti contrastanti ma dominata dall’amarezza che la morte di Katniss e l’ascesa della Coin – mostro con la maschera, come la hai definita – hanno lasciato nel cuore dei pochi “eroi” rimasti in vita.
Che, poi, sia stato un abito il dono è senza dubbio evocativo e non può che rammentarmi Katniss che, sul palco, piroetta per la prima volta tramutandosi ne “La ragazza di fuoco”.
Un bel passaggio del testimone a Rue, idea molto toccante.
Totale: 76/100 |