Recensioni per
Il verde e il rosso
di milla4

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/02/16, ore 17:47

Nono posto al Winter Contest
Il verde e il rosso

di milla4


_Sviluppo della trama e personaggi: 8/10



È stata una scelta molto originale far interagire due personaggi come Cinna e Rue che non si sono mai trovati a confronto diretto nei libri.

In questa what if? sono entrambi stati prigionieri, hanno subito torture e sofferto infinitamente prima di essere liberati e questo oltre al loro legame con Katniss li accomuna.

Ti sei soffermata in molto su Cinna, facendo percepire bene al lettore l'entità dei suoi traumi non solo fisici ma anche psicologici, rendendolo un personaggio a tutto tondo. Lo stilista idolatrato da Capital City ormai non esiste più, corroso dalle conseguenze delle sue scelte e di quelle di Katniss, non ha più ragioni per vivere, privato persino della possibilità di fare il suo lavoro a causa della mancanza della mano, si sente un mezzo uomo, uno storpio non più utile che vuole fare un piccolo gesto per Rue in ricordo della loro amata Katniss prima di porre fine alla sua ormai inutile vita.

Rue al contrario è poco caratterizzata, si percepisce poco dei suoi pensieri e trovandosi di fronte a tante gente in un'occasione del genere, tiene sotto controllo i propri sentimenti pur essendo palese da alcuni suoi gesti l'odio per le parole ipocrite della Coin.

Stile, sintassi e grammatica: 6/10


✏Frase non chiara: -L’anno della Rimembranza, perché "memoria" era troppo scontato, per loro- Cinna avanzò lentamente lungo l’enorme ingresso che portava alla sala del ricevimento: nulla era cambiato se non..."

✏Tempo verbale errato: "Dieci anni chiuso in una prigione sotto ai piedi del presidente, dieci anni persi nel vuoto, perché nessuna informazione, sino al momento della sua liberazione, gli veniva passata dalle sue guardie."

Frase corretta: "Dieci anni chiuso in una prigione sotto ai piedi del presidente, dieci anni persi nel vuoto, perché nessuna informazione, sino al momento della sua liberazione, gli era stata passata dalle sue guardie.

✏Sono rimasta perplessa da queste frasi: "Buonasera Cinna, alla fine ha deciso di venire- la nuova presidente di Panem, Alma Coin, gli si avvicinò tendendogli la mano destra, quella sbagliata. [...]Non si preoccupi- egli le porse la mano destra, quella sana, e la Coin la strinse nella sua."

Dato che la Coin gli ha teso la mano destra e hai detto che era quella sbagliata, ho pensato che a Cinna mancasse il braccio destro (se tendi la mano destra la persona di fronte a te deve rispondere con la stessa mano), ma poi dici che lui le tende la mano destra, che non dovrebbe avere.

✏"Nessuno si poteva truccare mai così vistosamente, era una delle leggi"

"Nessuno poteva più truccarsi così vistosamente."

✏Hai mescolato qua e là ricordi di prigionia, (Respira, sei libero... Devi essere Cinna, vero? Io sono Gale Hawthorn) li ho apprezzati, ma avresti dovuto scriverli in corsivo perché non è così immediato per il lettore capire cosa sono se non vengono messi in evidenza.

✏Tempo verbale errato: " Lo so, è una cosa molto strana, non siamo amici e né lo saremo mai, abbiamo solo avuto la sfortuna di voler bene alla stessa persona, nello stesso modo crudo e intenso. Quando…quando ho saputo che fossi sopravvissuta, che avevamo convissuto fianco a fianco, senza sapere l’uno dell’altro, senza sapere nulla della rivolta, senza vivere, ho sentito che qualcosa di lei era rimasto, nei nostri ricordi, nelle nostri menti, ma soprattutto in ciò che lei amava. Tu sei una di queste e vorrei che questo lo tenessi tu, per lei. – le affidò la busta."

Frase corretta: " Lo so, è una cosa molto strana, non siamo amici né lo saremo mai, abbiamo solo avuto la sfortuna di voler bene alla stessa persona, nello stesso modo crudo e intenso . Quando…quando ho saputo che eri sopravvissuta, che avevamo convissuto fianco a fianco, senza sapere l’uno dell’altro, senza sapere nulla della rivolta, senza vivere, ho sentito che qualcosa di lei era rimasto, nei nostri ricordi, nelle nostre menti, ma soprattutto in ciò che lei amava. Tu sei una delle persone più importanti per Katniss e vorrei che questo lo tenessi tu, per lei – detto ciò, le affidò la busta."

✏Molto spesso non hai messo i verba dicendi che non solo permettono di specificare chi è che parla, ma anche di rendere il testo più scorrevole e comprensibile, soprattutto per chi come te, passa velocemente da un personaggio all'altro.
Avresti potuto usare: dire, affermare, domandare, rispondere, urlare, sussurrare, gridare, interloquire, interrogare, ecc. Forse lo hai fatto per evitare ripetizioni ma ci sono molti modi per evitare di ripetere i nomi dei personaggi, ad esempio usare: lui, lei, l'altro/a, l'uomo/ la donna, il ragazzo/la ragazza, il biondo/a (con i vari rimandi ai colori dei capelli). La storia ne avrebbe giovato molto.

✏Hai inframezzato qua e là la storia con flashback di Cinna, cosa che ho apprezzato perché ha aiutato a caratterizzare il personaggio, ma non li hai messi in evidenza, se avessi usato il corsivo per quelle parti, i lettori avrebbero capito immediatamente che si trattava di ricordi, così la resa non è immediata e il lettore è costretto a rileggere le frasi per capire se stai parlando del presente o del passato.

✏In molte frasi passi da un narratore all'altro senza andare a capo o segnalare chi parla e questo crea confusione.
Ad esempio:

"Era pronta, avrebbe affrontato le sue paure –Avrei dato anche tutto me stesso purché vivesse, lo meritava più di tutti noi. Credo che non potrà esserci mai nessuno come lei, con un cuore così pieno- Rue lo fissava, non capiva cosa volesse da lei, quei continui rimandi ad una delle persone che più amava al mondo le stritolava (il soggetto è "rimandi" quindi il verbo è conuigato alla persona sbagliata) il cuore come un’enorme pressa."

Questa frase è un pasticcio. La resa migliore era:
"Era pronta, avrebbe affrontato le sue paure.
-Avrei dato anche tutto me stesso purché vivesse, lo meritava più di tutti noi. Credo che non potrà esserci mai nessuno come lei, con un cuore così pieno- disse Cinna al suo fianco, facendo girare Rue a fissarlo perché non capiva cosa volesse da lei. Quei continui rimandi ad una delle persone che più amava al mondo le stritolavano il cuore come un’enorme pressa."
Sei passata spesso da un tempo verbale all'altro. Quando scegliun certo tempo principale devi mantenerlo per tutta la storia.

Gradimento personale: 6/10


La storia tutto sommato mi è piaciuta, è originale, per niente scontata, ma il modo in cui l'hai scritta mi ha reso la lettura molto ostica ed è un peccato perché avresti potuto ottenere un ottimo punteggio se avessi fatto più attenzione al modo in cui scrivevi.

Ho avuto l'impressione che tu abbia scritto di fretta, seguendo l'impeto dell'ispirazione del momento, temendo di perdere il filo del discorso se ti fossi soffermata a riguardare il tutto e che poi tu non abbia riletto quello che hai scritto.

Dopo aver finito la stesura di una storia è importante rileggerla per controllare eventuali incongruenze e sviste e anche per uniformare il testo. Spesso scrivo un capitolo a spizzichi e bocconi per poi unire il tutto quindi è un lavoro che ho fatto anch'io.

Spero non mi odierai per questa critica, non sai quante ne ho beccate anch'io, ma aiutano a crescere e migliorare.

TOTALE: 20/30
(Recensione modificata il 28/02/2016 - 05:53 pm)
(Recensione modificata il 28/02/2016 - 11:41 pm)

Recensore Junior
02/02/16, ore 23:12

Seconda classificata al contest "Tombola dei regali"

Titolo: 3. Solo dopo aver letto la storia ho compreso la contrapposizione tra il “rosso” attribuito alla Coin e il “verde” di Katniss; carino, ma non “d’impatto”.

Grammatica: 6 ½. Ti spiego il perché, andando con ordine.

Spesso, ci sono errori di concordanza dei verbi.
Ad esempio:

"Voleva andarsene, Rue; quella serata era stata uno sbaglio: il vestito era orrendo e non la rispecchiava affatto, le persone le chiedevano solo come avessero fatto a creare ibridi senza la sua morte e lei doveva ripetere in continuazione che non lo sapeva, che non voleva ricordare, che in realtà un pezzo di lei ero morto comunque.”

Usi prima il trapassato prossimo, poi l’imperfetto, ledendo alla leggibilità della frase, che, invece, sarebbe dovuta essere:

“Voleva andarsene, Rue: quella serata era stata uno sbaglio: il vestito era orrendo e non la rispecchiava affatto, le persone le avevano chiesto solo come avessero fatto (chi? Non c’è un soggetto) a creare ibridi senza la sua morte (direi: anche se lei non era morta), e lei aveva dovuto ripetere in continuazione che non lo sapeva, che non voleva ricordare, che in realtà un pezzo di lei era morto comunque.”



Ancora, c’è spesso confusione tra i personaggi del discorso diretto.

“No, non era vero. In quegli occhi che cercavano di dimostrare imbarazzo, Cinna aveva visto soddisfazione; lo odiava, era stato troppo vicino a Katniss per i suoi gusti… probabilmente solo lui notò quel particolare, ma in fondo faceva parte del suo lavoro notare ogni più piccola cosa.”

Anche se, per il momento, i due personaggi presenti sono Cinna e la Coin, dopo il punto e virgola non specifichi chi odia Cinna, gli occhi di chi cercano di celare imbarazzo (ovviamente la Coin, ma, in questo modo, la frase è confusa).



“-E cos’altro sai di me?- aveva puntato tutto su quella domanda, all in, poteva essere l’inizio di una conversazione o la sua fine.
In fondo lui era sempre un cittadino di Capitol city, il suo eyeliner color oro lo rendeva differente dagli altri, nessuno si poteva truccare mai così vistosamente, era una delle leggi imposte dalla Coin, solo delle pesanti creme coprenti erano ammesse.
Per lui era diverso, non lo avrebbero mai arrestato, non dopo che era diventato il simbolo della libertà.
Panem esigeva simboli, solo e soltanto simboli.
-So che ti hanno rinchiuso per il mio stesso motivo, come possibile ostaggio per ferire Katniss- nel pronunciare quel nome la sua voce vacillò –So che ti hanno amputato una mano per non permetterti più di cucire correttamente come punizione per averla aiutata…- non finì la frase, aveva già detto tutto.”

Anche qui, c’è molta confusione riguardo chi dica cosa; nonostante sia un discorso diretto, inserisci dei dettagli “nel pronunciare quel nome la sua voce vacillò”; la voce di chi? DI Rue, ovviamente, ma la persona che sta narrando è Cinna, quindi dovresti specificare che, adesso, è Rue che parla.



“-Cari fratelli e sorelle, è con estremo dolore che mi rivolgo a voi.
Panem è libera, i suoi figli possono e potranno crescere, ridere, giocare ed è tutto grazie a…- Cinna smise di ascoltare, il solo sentir nominare i nomi dei caduti in bocca a quel mostro mascherato, lo diguastava.
- Sai? Credevo di essere morta. In quella stanza completamente bianca, senza finestre… insomma credo di essere un po’ morta lì dentro- il tono era neutrale, non un filo di tristezza traspariva da quelle frasi.”

Qui, addirittura, si passa dalla Coin, a Cinna che descrive la scena a Rue che la commenta senza nemmeno essere nominata.
Non ti riporto più esempi, ma l’intera storia è piena di questa confusione, del passaggio da un narratore all’altro senza l’inserimento del soggetto che faccia chiarezza.



Veniamo alla punteggiatura.
Al di là delle virgole, assenti o in eccesso in alcuni casi, e di alcune congiunzioni mal collocate, manca totalmente la punteggiatura nel discorso diretto.

Il discorso diretto funziona più o meno così:
- Ciao – disse lei. (La frase è retta esternamente, quindi il punto va alla fine).
- Ciao. (la frase è semplice, non c’è necessità di trattino che chiuda)
- A presto. – Salì in auto e partì. (Le due frasi, una battuta semplice seguita da una frase principale, non sono collegate, la seconda, quindi, necessita della maiuscola all’inizio).

Ora, a ciò ci sono eccezioni di cui mi servo io stessa, ad esempio uso sempre il trattino di chiusura, anche con le frasi semplici, ma la punteggiatura, comunque, è necessaria.
Ti riporto un paio di esempi dalla tua storia, per intenderci:

“- So che ti hanno rinchiuso per il mio stesso motivo, come possibile ostaggio per ferire Katniss- nel pronunciare quel nome la sua voce vacillò –So che ti hanno amputato una mano per non permetterti più di cucire correttamente come punizione per averla aiutata…- non finì la frase, aveva già detto tutto.”

Nella prima parte non c’è alcuna punteggiatura. Da “So che ti hanno rinchiuso” a “per averla aiutata” non c’è nulla che leghi o concluda le frasi.

Un esempio di come il periodo sarebbe stato corretto: “So che ti hanno rinchiuso per il mio stesso motivo, come possibile ostaggio per ferire Katniss – disse Rue e, nel pronunciare quel nome, la sua voce vacillò. – So che ti hanno amputato […]

Oppure: “ - So che ti hanno rinchiuso per il mio stesso motivo, come possibile ostaggio per ferire Katniss; – disse Rue, e, nel pronunciare quel nome, la sua voce vacillò – so che ti hanno amputato una mano per non permetterti più di cucire correttamente come punizione per averla aiutata… - non finì la frase, aveva già detto tutto.

Come ti dicevo, ci sono eccezioni alle “regole” comunemente accettate, di cui io stessa mi servo, tuttavia un minimo di punteggiatura deve esserci, altrimenti le frasi non formano il periodo, si confondono.

“- Lo so, è una cosa molto strana, non siamo amici e né lo saremo mai, abbiamo solo avuto la sfortuna di voler bene alla stessa persona, nello stesso modo crudo e intenso .
Quando…quando ho saputo che fossi sopravvissuta, che avevamo convissuto fianco a fianco, senza sapere l’uno dell’altro, senza sapere nulla della rivolta, senza vivere, ho sentito che qualcosa di lei era rimasto, nei nostri ricordi, nelle nostri menti, ma soprattutto in ciò che lei amava.
Tu sei una di queste e vorrei che questo lo tenessi tu, per lei. – le affidò la busta.”

Dunque, la “e” congiunzione non occorre, è di troppo, c’è già il né ad unire il “non siamo amici” e “lo saremo mai”; alla fine, il “le” di “le affidò la busta” avrebbe dovuto avere la maiuscola.

“Le affidò la busta”. Oppure: - Tu sei una di queste e vorrei che questo lo tenessi tu, per lei – le affidò la busta. (Punto fuori, non dentro)


Sempre per la punteggiatura: dopo il trattino di apertura e prima di quello di chiusura, nei discorso diretto, occorre inserire uno spazio. Lo stesso vale dopo il tre puntini sospensivi


Per il resto, la storia ha un po’ di refusi e errori di battitura.




Sintassi: 6 ½. Anche nella costruzione delle frasi, c’è un po’ di confusione

Ti riporto solo un paio di esempi:

“Rue osservò il vestito rapita, era stato un regalo inatteso e forse il più bello: c’era la sua vita in quella stoffa, c’erano tante vite.
-Scuotilo- (chi parla? Manca un “disse Cinna” o “le consigliò Cinna”) Rue obbedì e, appena lo scosse, una fiammata color smeraldo impregnò l’aria attorno a loro, (qui non va la virgola, ma una congiunzione: e) in mezzo ad essa comparve un volto tanto amato.

La frase poi continua:

Era un’illusione ottica, una delle sue ultime invenzioni (invenzioni di chi? Da com’è articolata la frase, sembra che la creazione sia di Rue e che Cinna sia uno spettatore), che Cinna sapeva che non era possibile da replicare; voleva dare un messaggio a tutta quella gente lì, nella stanza rossa per ricordare loro chi fosse la vera eroina, di chi era il rosso del sangue delle pareti.”



“-Ti senti bene?- Rue lo guardò sorpresa, era accaduto tutto troppo velocemente e tutto mentre la Coin finiva il sui discorso che lei ascoltò cercando di non urlare ciò he pensava veramente.
Bene, era il momento. Era il suo ultimo regalo al mondo e lo voleva dedicare a una delle ultime persone che ancora amavano Katniss veramente.”

Qui è tutto molto confuso e i verbi sono sbagliati.

Ecco come avrebbe potuto essere strutturata:
Rue lo guardò sorpresa (metterei un punto e virgola); era accaduto (trapassato prossimo) tutto troppo velocemente ( c’è un altro tutto, che è una ripetizione, meglio un “proprio) proprio mentre la Coin finiva il suo discorso che lei (ascoltò= passato remoto, non va bene) aveva ascoltato (trapassato prossimo) cercando di non urlare ciò che pensava veramente.

Al di là della concordanza dei verbi, si passa da Rue, che pensa al discorso della Coin (mentre guarda sorpresa Cinna?) a Cinna che pensa che il vestito è l’ultimo regalo al mondo per chi amava Katniss. Solo che Cinna non è nominato, non c’è il soggetto, quindi sembra che sia Rue a voler fare un regalo al mondo.


Il brano è pieno di quest’alternanza di narratori, di frasi il cui senso non hanno molto a che fare le une con le altre.

Ad esempio:

“ -E cos’altro sai di me?- aveva puntato tutto su quella domanda, all in, poteva essere l’inizio di una conversazione o la sua fine.
In fondo lui era sempre un cittadino di Capitol city, il suo eyeliner color oro lo rendeva differente dagli altri, nessuno si poteva truccare mai così vistosamente, era una delle leggi imposte dalla Coin, solo delle pesanti creme coprenti erano ammesse.
Per lui era diverso, non lo avrebbero mai arrestato, non dopo che era diventato il simbolo della libertà.”

Che c’entra la conversazione tra i due col trucco, col fatto che le nuove leggi della Coin vietino a tutti di truccarsi?
Lo spieghi dopo, quando dici che Cinna è divenuto un simbolo, ma, le prime cinque frasi, perdono di senso poiché collegate con quell’ “in fondo” alla precedente, invece che alla successiva.

Aderenza al tema: 15. Punteggio pieno. Regalo doveva essere e regalo è stato; hai specificato anche le motivazioni del gesto “Rendere felice chi rendeva felice Katniss è ciò che mi rimane” e l’ho trovato davvero commovente, quindi ti do il massimo


Aderenza/Caratterizzazione dei personaggi: 13. Essendo la tua storia un “What if” è ovvio che tu abbia dovuto immaginare come Cinna e Rue, se sopravvissuti, avrebbero potuto reagire alla morte di Katniss e sei stata obbligata a sfociare un po’ nell’OOC. Ho molto apprezzato Cinna, realisticamente tormentato, a pezzi, legato a Katniss, che ancora venera Katniss.
Meno Rue, poiché i suoi sentimenti sono poco descritti, giusto qualche frase.


Stile: 11. Non volermene e non offenderti, ti prego. Anzi, approfitto di questo spazio per spiegarti che tutte le “correzioni” che ho fatto a te, sono state fatte prima a me e, solo così, ho migliorato il mio modo di scrivere. Non ho voluto quindi metterti in imbarazzo o ridicolizzare il tuo lavoro, ma solo spiegarti cosa puoi migliorare, dove “cadi”.
Si vede che scrivi con passione, che hai molto da trasmettere e forse la fretta, la veemenza con cui scrivi ti portano a sbagliare.
Ti consiglio (se accetti un consiglio da me, ovviamente) di rileggere più volte un periodo, magari a distanza di tempo, così da scovare gli errori che, appena terminata la stesura, non noti.
Ancora, sei portata per la descrizione e le metafore, diciamo per “l’evocazione di immagini” (difatti mi è molto piaciuta l’idea che Cinna ha della stanza tinta del rosso del sangue di Katniss), quindi sfrutta questo talento.


Utilizzo della decorazione Natalizia: 17. Anche se hai specificato che è una sorta di festa della “Rimembranza”, non dai ulteriori spiegazioni riguardo a questa festa. Mi sarebbe piaciuto che tu specificassi ogni quanto si tiene, qual è il cerimoniale e così via.


Gradimento personale: 4. L’idea di base mi è molto piaciuta: Cinna che si reca alla festa solo per omaggiare Rue, una delle persone più care a Katniss.
In generale, la tua storia è stata commovente, piena di sentimenti contrastanti ma dominata dall’amarezza che la morte di Katniss e l’ascesa della Coin – mostro con la maschera, come la hai definita – hanno lasciato nel cuore dei pochi “eroi” rimasti in vita.
Che, poi, sia stato un abito il dono è senza dubbio evocativo e non può che rammentarmi Katniss che, sul palco, piroetta per la prima volta tramutandosi ne “La ragazza di fuoco”.
Un bel passaggio del testimone a Rue, idea molto toccante.

Totale: 76/100

Nuovo recensore
12/01/16, ore 23:47

Bellissimo,spero tu scdiva altre storie,io sarò molto lieta di leggere le tue storie.
everlarkforever