Caro illustrissimum ac reverendissimum Autore,
Vi scrivo in quanto non avete la minima idea su come si scriva con il vostro ordinatore.
Forse è perché sono reduce da "Nobili coatti", un programma educativo sugli usi e i costumi di pischelli del 700 a Versailles, ma ho la netta impressione che quest'ultimi sappiano scrivere meglio di voi.
E, di seguito, gli errori:
La spaziatura e la punteggiatura sono elementi fondanti della scrittura. Specialmente in un ambito quale il nostro, ove il benchemminimo errore di battitura e di formattazione verranno puniti da una recensione in cui si mostra meticolosamente come diamine si debba scrivere una lettera. Ma voi avevate sensi alterati, e non riuscivate a capire come si potesse pensare che scrivere due volte "Cara zia" fosse un errore.
"ti scrivo perche`" "Ti scrivo in quanto/Ti scrivo perché"
"La lettera verra` imbucata tra un paio di mesi" "La lettera verrà imbucata tra un paio di mesi"
Come vede ho evidenziato un passo della sua opera, per la quale ho seri dubbi. Se il compito era quello di scrivere una lettera e di spedirla, come si può spedirla in un secondo momento, dopo diversi mesi? La vostra storia, con queste premesse, non sta in piedi.
"lo saprai prima perche` io non so mantenere i segreti e perche`" "lo saprai prima perché io non so mantenere i segreti e perché"
"o forse la pubblichero` su un sito Internet (forse)." "o forse la pubblicherò su un sito Internet".
Vedete, reverendissimum ac illustrissimum autore, che ci vuole veramente poco a essere inventivi?
Basta usare quel poco di cervello che si ha. Nella tua storia, che sia un artifizio letterario o un compito effettivo, vedo soltanto le frasi che hai copiato dal libro.
Fosse comica anche solo leggermente, potrei anche perdonarti.
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