Recensioni per
Non è un trattato di pace
di Monique Namie

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
06/07/21, ore 14:02

Complimenti! Siamo sulla stella lunghezza d'onda.
Frederick e Shoshanna sono i miei personaggi preferiti e anche io per loro non riesco a accettare questo finale tragico.
Sono sicura che hanno molto in comune, se solo fossero nati in un altro periodo sarebbero si sarebbero di certo innamorati.
La tua storia è ben scritta e ci si immedesima facilmente nei personaggi.

Recensore Junior
27/02/19, ore 18:12

Dunque, vedo che la storia risale ormai a qualche anno fa, ma la trovo ben fatta e quindi credo sia il caso di recensirla. Ho apprezzato sopratutto il seguirsi dei pensieri che fluiscono dai personaggi in una serie di connessioni mentali, molto velocemente, in maniera molto reale. Molto emozionante la semplicità con cui hai descritto il disagio di Fredrick nel vedersi su uno schermo, nel rivivere i momenti in cui ha rischiato la sua vita, i momenti in cui si è ritrovaato a dover uccidere meccanicamente un numero esorbitante di uomini, cosa che, se ci pensiamo bene deve essere stata comunque traumatica per un ragazzo così giovane, probabilmente dall'animo sensibile come quello del giovane Zoller. Ho trovato molto veritiero anche il momento in cui, sbirciando dalla serratura la rabbia avvampa, e quindi la facilità con cui si sente ferito, specialmente a causa del suo orgoglio, da giovane eroe e da soldato tedesco. Scena che rimanda al momento del film in cui, cacciato da Emmanuel, spinge con forza contro la porta mandando anche all'aria la ragazza stessa. Così come la pietà umana che sembra pervadere Emmanuel, è la stessa che le si dipinge sul volto quando, dopo avergli sparato lo vede così ingenuo e indifeso. Questo ho detto rende molto più piacevole la lettura, perchè rende più facile anche il figurarsi delle espressioni e dell'ambientazione che racconti. L'unica piccola pecca che mi ha lasciato un poco perplessa, ma capisco che le ragioni di trama per far funzionare questa coppia fossero abbastanza difficili da reperire, è la scioltezza con cui il giovane soldato, che al ristorante sembra bearsi della celebrità e dell'approvazione di Goebbels e fomentarsi per la stima che tutti hanno per lui, dicevo la scioltezza con cui, anche se per amore, decide di condannare tutto il Reich a bruciare. E' vero che Zoller è uno che vuole tutto, ma la sua ambizione credo vada di pari passo alla sua sensibilità. Non so, da un ragazzo intelligente come lui, mi sarei aspettata un escamotage che gli permettesse di avere entrambe le cose. Detto questo, tanti complimenti per la forma e mi riservo solo di aggiungere che capisco la necessità di dare un happy ending ad un personaggio con il corpo di Daniel Bruhl, perchè sicuramente il viso dolce dell'attore, incarna perfettamente l'ingenuità e la giovane vivacità di Zoller impedendo a tutti di odiarlo in quanto nazista e aiutandoci a provare tenerezza per lui in quanto ragazzo.

Recensore Master
14/02/16, ore 15:47

ciao sono passata per lo scambio recensioni del grupo fb.
devo subito dire che questa storia m aveva incuriosito fin da subito per cui non ho potuto fare altro che leggerla e darti una banndierina verde.
come what if non è molto in stile Trantino (visto che più o meno tutti i ipersonaggi femminili dei suoi film fanno una brutta fine) però l'idea mi è piaciuta davvero molto. in effetti anch'io mi sono sempre chiesta cosa sarebbe potuto succedere se Fridrik non avesse sparato ad Emanuelle ed avesse trovato qualche altro modo per "vincerla". inoltre ho trovato il soldato molto IC, mi sembrava quasi di vederlo, prima seduto accanto ai vertici del prito e poi nascsto aspettando Marcel. 
non ho trovato errori nel testo per cui solo per quest meriti i miei complimenti. 
leggere questa storia mi ha fatto respirare l'aria del film, grazie.
a presto
Aris

Recensore Junior
11/02/16, ore 01:03

Ciao! ^^ È la prima volta che leggo – per intero, quantomeno... – qualcosa di tuo, anche se è già da qualche scambio che ti tengo d'occhio.
Il film di Tarantino mi è piaciuto moltissimo, nonostante le ovvie, solite baggianate che inquinano la vera Storia – gli americani, poi, sembrano particolarmente avvezzi al suo sistematico stupro... :\
Siccome è il mio primo commento, mi scuso in anticipo se dovessi sembrarti troppo puntigliosa – e beh, in effetti lo sono... – o, peggio ancora, scortese – ma qualora capitasse di dare quest'impressione, giuro che non è mia intenzione comportarmi da maleducata! >_<
Al solito, quando commento un pezzo, non mi fermo alla semplice messa su carta – circa... :P – del livello del mio gradimento, in relazione al testo; purtroppo ho la brutta – o buona, per chi gradisce invece un aiutino! – abitudine di scandagliare ciò che leggo, sempre, e raramente riesco a trattenere la lingua! XD
Sperando che questo mio fare non ti disturbi, inizio con la recensione! ^^
Come spesso faccio, comincio col segnalare cosa, a mio avviso, potrebbe esser migliorato nel pezzo in questione e poi procedo con le opinioni sulla trama, sui personaggi e via di seguito...
Dunque! ùù Nelle note sottolinei che hai adottato un – giustissimo! – accorgimento quando ti immergi nei pensieri di Fredrick... e, forse ingannata – fra virgolette, sia chiaro – da quella nota che ho letto per prima e dalla sinossi, credevo per l'appunto che la voce narrante fosse la sua, quella del dolce – ebbene sì, vado matta per lui! ùù – Fredrick: in realtà il narratore è esterno, onnisciente, perché sa cose che lui non conosce – mi riferisco soprattutto alla verità su Emanuelle, ovvero Shosanna – ma allo stesso tempo è vicino a Fredrick, che resta il vero protagonista del pezzo: possiamo leggere i suoi pensieri e lo seguiamo passo dopo passo, come se avessimo una telecamera piazzata sulle sue spalle. Anche se, verso la fine, questo Grande Fratello lascia che ci si immerga anche nei pensieri di Shosanna, per quanto in maniera assai più breve.
In ogni caso, credo sarebbe più adatto usare la versione tedesca dei titoli presenti nel pezzo, per avvicinare più il lettore ai pensieri del bel tedeschino – a proposito, dato che hai scelto di mettere "Führer" in maiuscolo, credo dovresti sistemare così anche gli altri titoli dal momento che la decisione della prima lettera maiuscola segue una logica che è uguale – anche "dottor", insomma, andrebbe in maiuscolo; a tal proposito, a mio avviso anche "morte" andrebbe in maiuscolo, perché nella tua frase è quasi umanizzata, resa un'entità e non più solo un evento naturale.
Ti faccio i complimenti per il pezzo: lo stile è semplice ma godibilissimo, perfetto per la storia che hai voluto raccontare e coi pensieri di Fredrick; inoltre, la punteggiatura è perfetta e adoro l'uso dei caporali. *_*
Forse, l'unica cosa che non mi ha troppo entusiasmata è stata la primissima riga della fic: ho trovato la descrizione della bandiera nazista troppo... ironica, quasi estranea a una voce narrante che si presta solo a raccontare fatti – del presente, o del passato – oggettivi – il compiacimento dei gerarchi nazisti, lo sterminio della famiglia di Shosanna... – senza dare contribuiti personali sotto forma di giudizi e opinioni: è il genere di narratore esterno che preferisco, infatti, quello che è onnipresente ma discreto. Naturalmente ogni lettore recepisce il testo in maniera diversa da un altro e quindi, magari, si tratta solo di una mia – errata – impressione: ti prego perciò di considerare questo appunto col giusto peso.
Per quanto riguarda i personaggi, puoi essere molto orgogliosa perché Fredrick è perfettamente IC – carino e galante, frustrato dal suo esser per forza un soldato ed eroe per caso; ma anche capace di infiammarsi, e negativamente, quando si sente respinto: in fin dei conti è un uomo che è celebrato da tutti, persino dai vertici del credo nazista, e, in quanto maschio-divo-gentiluomo non può essere preso a pesci in faccia da una donna, una ragazza normale e una straniera la cui patria è stata occupata dalla Germania, senza alcuna conseguenza.
Adoro i What if? dal profondo del cuore, soprattutto se ben gestiti e non molto poco credibili.
A questo proposito – e scusami per la domanda: mi sento un po' scema a fartela... ^^" – volevo chiederti, dato che il finale è quantomai aperto, se davvero Fredrick brucerà – o per lo meno se è realmente intenzionato, a prescindere dall'esito – i suoi connazionali oppure se – e forse lo preferirei! XD Perché non so se, realmente, il Fredrick di Tarantino l'avrebbe fatto... – si tratta di qualche stratagemma da giovane volpe per far credere a Shosanna che è disposto a ogni gesto, anche il più estremo, per lei – così da attirarla alla fine fra le grinfie!
In ogni caso, mi piacerebbe leggere un seguito... o anche solo qualche altro pezzo sulla coppia o, ancora, se preferisci, dell'altro sul nostro soldatino preferito. ùùù Mi aggiungo perciò alla richiesta già fatta – sì, sono una spiona e curiosona! – dalla dolce Flora. ùù
Ti lascio una ben meritata bandierina verde!!!

Recensore Veterano
25/01/16, ore 07:08

Che sorpresa trovare questa storia, su uno dei pairing più atipici - e intriganti - in cui mi sia capitato di imbattermi!

Ho amato tutto di questo film, e Daniel Bruhl è senz'altro una di queste - assieme al meraviglioso personaggio di Shosanna, eroina tragica e volitiva, a cui purtroppo il destino riserva una fine crudele, ma non priva della vendetta che ha cercato tutta la vita.

Mi piace molto la tua idea di creare un finale alternativo alla loro vicenda, senza tuttavia "indorare la pillola", ma lasciando invariato il carattere appassionato ma anche inquietante di Frederick - che oscilla tra disarmante ingenuità e subdolo calcolo.
Qua ritrovo queste caratteristiche, perché Frederick è sincero nei suoi sentimenti per Shosanna, ma non esita a usare l'inganno e il tradimento per averla. Ho trovato questo sviluppo molto azzeccato - così com'è azzeccato lasciare il finale aperto, senza svelare se Shosanna finirà per cadere davvero nella tela di questo spregiudicato ragno.

Non ti nascondo, tuttavia, che non mi dispiacerebbe se tu decidessi di continuare la storia, e fornire questa risposta, ma anche così, il racconto è perfettamente godibile, e mi è piaciuto.

Lo stile è scorrevole e pulito, non ho riscontrato errori grammaticali, se non qualche piccola ripetizione che ti elenco qua sotto, sperando di farti cosa gradita. :)

Complimenti e... mi prometti che ci penserai a continuare questa intrigante storia? *_*

--

non le aveva detto di essere un eroe di guerra per il fatto che non credeva di esserlo. (ripetizione ravvicinata di essere/esserlo; potresti ovviare mettendo: non le aveva detto della sua fama di eroe di guerra, per il fatto che non credeva di esserlo)

C’era qualcosa in lei che lo aveva colpito fin da subito. C’era una lacrima astratta nei suoi occhi: (ripetizione c'era/c'era; il primo potresti ometterlo del tutto riformulando: Qualcosa, in lei, lo aveva colpito fin da subito)

sulla hall (credo che la forma corretta sia "nella hall")

Sono venuto da lei (qui e anche sotto passi dal dare del voi, al dare del lei)

Recensore Veterano
24/01/16, ore 18:57

Ammetto all'arma bianca che non avevo mai letto una fan-fiction su Bastardi Senza Gloria, prima di questa che ho appena finito.
Ho visto il film in televisione e l'ho studiacchiato un pochino su TvTropes&Quotes, apprezzando quella chicca artistica che è Orgoglio della Nazione, però non lo conosco benissimo.
E ciò credo abbia influito un po' sulla lettura. Beninteso: ricordo il finale della storia e che cosa succede, nello stesso testo si fa riferimento al piano che nella storia originale ha successo e finisce con la morte dei nazisti come concordato, però vedere il tiratore scelto germanico come uno dei due narratori è un giro di vite interessante.
Non so se lo hai reinterpretato a bianco o se invece hai lavorato su delle possibilità attualmente offerte dal suo carattere già nel film, tuttavia risulta abbastanza onesto.
Nel senso: potresti credere che i pensieri che fa siano quelli di una persona reale, comunque vivente in un dato periodo storico e messa in una situazione particolare.
E' carino il modo in cui, grazie al cielo senza darci troppi pugni illustrativi sopra, tu giochi la carta della follia della guerra.
Come argomento affascina molto anche me, comunque i disordini legati ad essa sono un mio argomento di studio, ma solitamente la si pesa troppo rispetto alle sue effettive conseguenze nella vita reale.
Conseguenze che comunque non sono del tutto comprese perché su quest'argomento vi è stato un gran tacere lungo le due guerre mondiali ma deriva accademica a parte, mi è piaciuta la puntuta alla cosa e poi il ritorno alla trama concreta.
Sa di vero, ecco.
Ha il sapore di qualcosa che potrebbe effettivamente succederti; pensi per un mezzo istante e poi sei di nuovo alla tua vita reale, al momento nel quale esisti.

Emanuelle/Shosanna, dall'altro lato, personalmente non l'ho trovata proprio una grande co-narratrice.
Sarà perché in totale ha uno spazio più piccolo, eh, però sta a fornici un mini-pov e poi il tutto fa ritorno su Fredrick e sulla sua follia d'amore.
Senza quel mini-pov non potremmo sapere alcune cose che rendono le azioni del tiratore scelto non strambe ma appunto folli però mi chiedo come sarebbe la storia se non ci fosse quell'ingresso nella mente di Shosanna e tutto quanto ci venisse raccontato esclusivamente dal ragazzo protagonista del film basato sulla sua azione nel trespolo.

Chissà...

Bandierina verde meritatissima; il testo era sciolto, niente da dire, e lo si legge senza fatica ed in pochissimo tempo.
Però non è corto e non ci dice poco, il che è un pregio notevole! 

A leggerci presto!